Visualizza la versione completa : Tendenze termiche estive dal 1960 ad oggi - cause antropiche e non
Massimo M.
24-05-2015, 21:21
Come diceva Angelo il riscaldamento da noi è stato fortemente influenzato dall’urbanizzazione ma probabilmente anche da altri fattori antropici e climatici ciclici. Io credo che il principale fattore antropico (ma probabilmente vi è stato anche un contributo climatico ciclico o legato all’AWG/WG) sia stata la minor umidità relativa dell’aria nei bassi strati. Le cause antropiche di questa mancanza sono riconducibili a:
-Aumento della superficie urbanizzata dei suoli;
-Variazione delle colture agricole con riduzione della superficie fogliare;
-L’utilizzo diffuso delle colture in serra che di fatto comportano gli stessi effetti dell’urbanizzazione ai fini del bilancio E-P.
Ci sono tuttavia delle cause climatiche dovute ad un clima più arido che si è manifestato con una prima tendenza a partire dalla fine degli anni 60 e un forte incremento di questa tendenza a partire dagli anni 90. Di fatto nella nostra regione le aree con bilancio idroclimatico E-P positivo si sono spostate molto più a nord.
Per valutare questi effetti la prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella di analizzare il trend delle temperature massime medie mensili e di quelle minime medie mensili nei mesi di maggio, giugno luglio e agosto. In teoria in questi mesi grazie al forte irraggiamento solare non si generano fenomeni di inversione termica in grado di alterare lo scambio termico radiativo suolo atmosfera. Ho scelto il periodo 1960 – 2014 in modo da prendere dentro sia la precedente fase AMO sia le anomale estati anni 70, sia la prima parte degli anni 60, molto piovosa.
Ho considerato la stazione manuale di Vicenza dell’ex. Magistrato alle Acque che ha registrato i dati fino al 2004 (termine delle registrazioni termometriche). In teoria la stazione dovrebbe essere sempre stata localizzata in un contesto urbano per cui non ha subito un effetto urbanizzante diretto nel periodo di registrazione. In realtà la posizione effettiva della stazione non la conosco con precisione per cui se qualcuno ha questa informazione e conosce meglio la storia urbanistica del luogo di posizionamento può informarci meglio. Dal 2010 al 2014 sono stati inseriti i dati della stazione automatica ARPAV di Vicenza Sant’Agostino (ci sarebbero anche quelli dal 2005 al 2009 a pagamento). Non so se le due stazioni possano essere considerate omogenee.
http://images.tapatalk-cdn.com/15/05/24/6311e94398a90879bf4c1e1294e84023.jpg
http://images.tapatalk-cdn.com/15/05/24/da75e8d068ade577d7238164915a2911.jpg
http://images.tapatalk-cdn.com/15/05/24/458d1250efa4fb079c5d1a69c5289c44.jpg
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Ciao Massimo , in realta' il problema dei dati omogenei é notevole , io ho raccolto i dati del magistrato delle acque e quelli di arpav , per alcuni anni le rilevazioni facevano capo alla stessa ubicazione ma ricevuti da enti diversi , ebbene a parita' di anno ci sono dei dati sconfortanti , differenze assurde di temperature , inspiegabili ! Allora ho iniziato a controllare i dati della mia stazione con i dati arpav , pochissime differenze di decimi , nonostante la differenza in termini di distanza tra me e loro . Allora mi chiedo ? Perché il consorzio di bonifica ha sempre medie più basse anche a parità di anno rispetto ai dati arpav ? Ma soprattutto tutti i dati pre arpav sono solo indicativi ma non precisi come noi vorremmo che fossero. E allora come si fa a rispondere con dati inequivocabili alla tua leggittimissima domanda ?
Credo che tra i pochi in possesso di dati omogenei ci sia Samurai con i dati del botanico di Padova , stesso , luogo , stesso ente , a sto punto , credo che la sua voce sia importantissima in questa discussione
Oppure i dati del grande Emilio altrettanto omogenei da quel che ho capito dal Max
Max , saresti in grado di darci i risultati termici di Verona , suddivisi per medie decennali ?
Lamiera i dati di bellavite non sono omogenei purtroppo,i luoghi della stazione sono diversi anche se in un contesto sempre molto urbanizzato
Per Vicenza forse e dico forse esiste il modo per avere le medie prima del 2009 se poi massimo riesci a confrontarli con i dati che hai
Massimo M.
24-05-2015, 22:25
Se serve una mano ci sono.
Il Magistrato alle acque aveva numerose stazioni con rilevazioni dai primi del 900. Alcune addirittura dal 1850. Nel 2005 sono state dismesse. Purtroppo le nuove stazioni ARPAV sono state realizzate in luoghi diversi e questo comporta sicuramente una grave perdita di omogeneità. Però credo che il dato delle misurazioni effettuate con le stazioni manuali del magistrato alle acque possa essere considerato omogeneo, salvo errori grossolani di trascrizione. Qualcuno l'ho trovato anch'io ma su altre stazioni. Quindi fino al 2004 l'analisi grafica secondo me è attendibile, oltre probabilmente meno.
Sant'Agostino parte dal 2009 prima non ci sono dati
Immagino che sia la data di installazione della stazione
Massimo M.
25-05-2015, 12:24
Ho preso qualche informazione sulla posizione della centralina ed emerghe che: Dal 1960 al 1978 la centralina di Vicenza è ubicata in Contrà Mure San Rocco presso la sede del Genio Civile di Vicenza in un contesto urbano. Nel giugno del 1978 gli strumenti furono trasferiti a cura dell’Ufficio Idrografico presso la nuova sede della stazione termometrica e pluviografica di Vicenza situata a sud del centro urbano della città non lontano dalla Villa Capra - La Rotonda e quindi in un contesto periurbano. La distanza tra i due posizionamenti era circa 3 km.
Quindi in realtà non è omogeneo nemmeno il dato del magistrato alle acque.
primo: non ho capito dove si evince che il clima sia diventato più "arido"....
dove sono i dati di un periodo precedente che dimostrerebbero che prima era "diverso", oppure dov'è una media storica di questo parametro con la quale confrontarsi, così come si fa con la temperatura?
secondo: il discorso urbanizzazione... sono d'accordo che le zone fortemente urbanizzate (città capoluogo) possano essere fortemente influenzate climaticamente, ma sono dubbioso sul fatto che questo fattore influisca significativamente sul resto del territorio...
e siccome le aree soggette a isola di calore + serre ecc ecc saranno si e no l'uno per cento del territorio veneto (in collina-montagna tendente a zero), si capisce che climatologicamente l'influenza sarebbe minima... ed è ovvio che se al posto di un campo ci faccio un parcheggio in quella ristretta area avrò un microclima diverso, mi pare normale...
che poi in quelle aree abitino moltissime persone è secondario per me, il clima non è quello "dove abita la maggior parte della gente", è quello del territorio in generale... o no?
In poche parole è davvero difficile trarre delle conclusioni
Massimo M.
25-05-2015, 14:03
Che il clima Veneto sia più arido è un dato di fatto
http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/climatologia/file-e-allegati/documenti/AGROCLIMA%2056-2004.pdf
Almeno fino al 2008. Dal 2008 credo siamo passati ad una nuova fase più umida
Per quanto riguarda il consumo di suolo ti sbagli di un ordine di grandezza.
Media Veneto al 2012 12.1%. Se poi ci concentriamo nel triangolo VE-TV-PD penso si superi il 50%.
Che il clima Veneto sia più arido è un dato di fatto
http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/climatologia/file-e-allegati/documenti/AGROCLIMA%2056-2004.pdf
Almeno fino al 2008. Dal 2008 credo siamo passati ad una nuova fase più umida
Per quanto riguarda il consumo di suolo ti sbagli di un ordine di grandezza.
Media Veneto al 2012 12.1%. Se poi ci concentriamo nel triangolo VE-TV-PD penso si superi il 50%.
interessante... grazie
il dato termico è significativo, quello pluvio estivo secondo me è dipendente da AMO sostanzialmente, o cmq da fattori su macroscala....
consumo del suolo al 12% ok ... ma quanto è l'aumento negli ultimi 2-3 decenni (quelli con t alta ? secondo me il grosso è stato nei 60-70-80...
boh, mettiamo pure che le aree cementificate siano raddoppiate nel recente ventennio, quindi 6% in più rispetto a prima, quanto possono influire sul clima veneto totale, medio? per me poco, matematicamente...
certo nella percezione influiscono moltissimo perchè magari il 70-80% della gente abita lì, nella fascia da te indicata + VR....
Bel post Massimo!
:apll
Purtroppo è dura dire qualcosa, dati omogenei negli ultimi 60 anni sono difficilissimi da trovare. In teoria Villafranca AM potrebbe averli, ma santo cielo, vatti a fidare di quei dati. Credo che lo storico del meteo4, pur con un cambio di sede degli anni 60 se la memoria non m'inganna, potrebbe essere utile. Peccato che i dati di Emilio si fermino a fine anni '90.
Insomma non se ne esce.
Secondo il mio modestissimo parere una zona x della pianura padana è più probabile che abbia visto un aumento più significativo delle temperature minime anziché delle temperature massime, per il semplice motivo che è assai probabile che la citata "zona x" abbia subito una notevole cementificazione dal dopoguerra ad oggi. Più cemento significa certamente più radiazione riflessa durante il giorno, meno umidità causa meno vegetazione che evapo-traspira ma, soprattutto, grande scambio di calore nelle ore serali.
Poi attenzione che grandi centri urbani come Milano, sono in grado di abbattere la radiazione totale di almeno un 10% rispetto alla limitrofa campagna a causa delle polveri in sospensione.
Se, invece, avessimo i dati di una stazione meteo di aperta campagna, rimasta inalterata o quasi negli ultimi 60 anni, allora i risultati non sarebbero così scontati e non saprei cosa aspettarmi. Beh un notevole aumento delle temperature medie, questo si, ma la distribuzione.... difficile da dire. Sarebbe davvero molto interessante vedere quanto la media trimestrale estiva sia sia alzata dagli anni '70 agli anni '10 (1°c di sicuro, ma minimo, forse qualcosa che somiglia più a 1.5°C o 2°C), sarebbe interessante vedere l'igrometria e la ventilazione.
In teoria la ventilazione a livello globale è diminuita a causa della maggiore rugosità superficiale del pianeta (per cause antropiche ovviamente), ma localmente non ne sarei così sicuro. Da un punto di vista igrometrico sarebbe del tutto lecito attendersi un netto calo tra la media anni '70 e la media anni '10, ma non saprei dire se i dew point siano diminuiti o aumentati, forse sono rimasti quasi uguali.
Infine sull'aumento più concentrato nelle massime, non ne sarei tanto sicuro, credo che in aperta campagna l'aumento sia simile ma non ho nessun dato per affermarlo.
Massimo M.
25-05-2015, 19:37
Grazie Angelo..
Sull’effetto dell’isola di calore sono pienamente d’accordo con te una progressiva urbanizzazione dovrebbe avere un effetto sulle minime. Non credo tuttavia che tale effetto possa incidere sulle aree rurali distanti più di qualche chilometro dal centro urbano.
Il lavoro che ho fatto voleva ricercare l’effetto dovuto ad un clima progressivamente più arido. Avevo scelto Vicenza per la disponibilità di un dato lungo e per il fatto che la stazione era sempre stata in area urbana e quindi meno influenzata da una trasformazione del territorio nel tempo. Sarebbe interessante fare il confronto con stazioni che sono sempre rimaste in un contesto rurale (sempre di pianura).
Per valutare l’effetto isola di urbanizzazione si potrebbe invece analizzare il trend termico di una zona che dal 60 ad oggi ha visto il progressivo passaggio dal territorio rurale a quello urbano. Villafranca potrebbe essere il caso?
Ovviamente nel clima le cose non sono mai ne bianche ne nere per cui è sempre difficile separare gli effetti delle singole cause.
Ritornando al solo effetto del clima più arido, a naso e con qualche nozione di fisica tecnica, mi verrebbe da dire che un suolo secco privo di acqua si riscalda molto rapidamente e superficialmente e altrettanto rapidamente si raffredda. I parametri fisici principali sono conducibilità e capacità termica. L'esempio più lampante che mi viene in mente è la battigia. La sabbia secca si riscalda molto rapidamente e superficialmente a temperature molto più elevate di quella umida. La temperatura più alta comporta un maggior rilascio di radiazione verso lo spazio e quindi nell’arco del ciclo termico complessivo assorbe meno calore.
In caso di aumento dei periodi siccitosi la sofferenza vegetale riduce la traspirazione e l’assorbimento termico.
Per cui quello che cerco è un trend di aumento dell’escursione termica giornaliera media.
A parte questi effetti fisici delle superfici ci sono poi effetti meteorologici dovuti ad una minor copertura nuvolosa e alla riduzione della cumulogenesi pomeridiana. Questi effetti colpiscono sia l’ambiente rurale che quello urbano.
Quindi poiché le citta non sono prive di vegetazione e suoli e poiché gli effetti della copertura sono abbastanza democratici potrebbe anche essere giustificato l’andamento divergente delle medie Tmax e Tmin e un trend in riduzione delle Tmin nella città di Vicenza.
Sarebbe interessante a questo punto il dato di Padova.
non scordiamoci cmq mai il contesto generale, aldilà della climatologia d'orto (che non amo granchè, climatologia d'orto a me sembra quasi un ossimoro, ma è colpa mia, ho il grandangolo di default, sul clima)....
visto che il periodo preso in esame da massimo è 1960-2014, l'ho diviso in due parti uguali, e ho confrontato i due periodi su scala europea: MAGGIO-AGOSTO, t al suolo, GPT 500 hpa, e prp (meno affidabili queste ultime secondo me)...
notare le scarse differenze da noi tra i due periodi, e invece la grossa differenza è sui GPT (segno di cambi circolatori generali sulla scala EU-ATL)...
https://lh6.googleusercontent.com/-sK-kBuxsgkE/VWQVdyu009I/AAAAAAAAAbY/3TpxqlDfFIM/w565-h437-no/plot%2Bt%2B27.png
https://lh3.googleusercontent.com/ODUjrXv6KMumGYMZswJxvqyfi8ATDP1jPchaEs7xUdk=w565-h437-no
https://lh6.googleusercontent.com/-pfPUwYyeWt8/VWQVdw0qjpI/AAAAAAAAAbU/iG1HuHvJN80/w565-h437-no/plot%2Bgpt.png
non scordiamoci cmq mai il contesto generale, aldilà della climatologia d'orto (che non amo granchè, climatologia d'orto a me sembra quasi un ossimoro, ma è colpa mia, ho il grandangolo di default, sul clima)....
visto che il periodo preso in esame da massimo è 1960-2014, l'ho diviso in due parti uguali, e ho confrontato i due periodi su scala europea: MAGGIO-AGOSTO, t al suolo, GPT 500 hpa, e prp (meno affidabili queste ultime secondo me)...
notare le scarse differenze da noi tra i due periodi, e invece la grossa differenza è sui GPT (segno di cambi circolatori generali sulla scala EU-ATL)...
https://lh6.googleusercontent.com/-sK-kBuxsgkE/VWQVdyu009I/AAAAAAAAAbY/3TpxqlDfFIM/w565-h437-no/plot%2Bt%2B27.png
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Qui siamo di fronte a un "dilemma" concettuale non da poco: grande scala vs casa mia. Le cartine da te postate hanno il pregio di farci cogliere i movimenti generali che determinano poi le differenze particolari. C'è anche da dire che la chiazza sull'Austria deriva da una stazione meteo che da valori sballati da secoli e che il NOAA tiene li bellamente....
Con questo voglio dire che, mio modesto parare, queste mappe di reanalisi sono le uniche da guardare per le anomalie di geopotenziale e per inquadrare a macro scala "dove fa più caldo rispetto a...." ma dicono abbastanza poco di quanto siano variate le temperature trentennali nel posto x.
Certo, se a uno non interessa sapere del posto x ma della scala Europea, allora vanno benissimo. :salut
per me sono carte abbastanza affidabili, angelo, si usano tranquillamente per gli scopi climatologici, molti esperti e professionisti per quanto ne so le usano tranquillamente ...
se ne hai di più affidabili, postale, ma cmq sai benissimo che non si può certo avere il dettaglio locale su carte climatiche, non ha molto senso guardare la singola stazione dell'austria, o lo zero virgola sull'italia, è il segnale generale da cogliere, son carte che si devono guardare "da lontano" , se c'è un dato errato si annegherà/spalmerà nell'insieme dei dati dei dintorni...
così come un dato sul GW, che è ancor più riassuntivo e non significa nulla sulla scala continentale....
poi il dilemma che dici non ce lo vedo molto, non si deve fare il confronto tra dati sulla grande scala e dai d'orto raccolti localmente, sono cose diverse, non confrontabili.....
sulla piccola scala contano fattori d'orto che vanno a innestarsi sul discorso generale della grande circolazione, dei cicli oceanici, solari, ecc ecc...
non c'è contraddizione insomma, e quelle carte che ho postato possono semmai servire per fare discorsi tipo: in un contesto centro-europeo sopramedia di tot, quanto si discosta la zona x? e per quali motivi?
Massimo M.
26-05-2015, 13:45
L'urbanizzazione purtoppo ha assunto una scala regionale ed interregionale. Noi viviamo in pianura Padana destinata purtoppo a diventare una megalopoli. Il trend di consumo del territorio è in costante ascesa dal dopoguerra e non sembra risentire della crisi.
http://www.isprambiente.gov.it/files/pubblicazioni/rapporti/Rapporto_Consumo_di_Suolo_in_Italia_2014.pdf
Il focus dell'AWG è oggi tutto concentrato sulla CO2, forse perchè li ci sono gli interessi legati al controllo degli idrocarburi. Ma in macroregioni come il Veneto o come la mitteleuropa il consumo ed uso intensivo del territorio genera degli effetti ben più importanti dell'effetto serra.
già è difficile capire l'incidenza sul clima effettiva dell'effetto serra contro variabilità naturale...
ancor di più dimostrare quanto incide sul clima il consumo di suolo....
il clima x me è una fissa da qualche decina d'anni, distoglie l'attenzione dai problemi veri...
a livello di pericolosità effettiva sull'ambiente sono d'accordo anch'io sul fatto che deforestazione, consumo di suolo, inquinamento hanno SICURA incidenza negativa sull'ambiente/ecosistema...
i gas serra boh, la co2 fluttua naturalmente da sempre, così come il clima, la plastica e l'asfalto invece ce li abbiamo messi noi...
Ti stra quoto.
Da sempre la mia "più grande preoccupazione" non è il riscaldamento globale (che se proprio vogliamo dirla tutta, una Terra calda è una Terra con più biodiversità, è una Terra con più Vita) ma il bilancio energetico perennemente in negativo e l'inquinamento. Questi sono i veri problemi che l'umanità dovrebbe affrontare, non il riscaldamento globale.
In particolare il problema energetico è drammatico, stiamo continuamente depauperando le risorse del pianeta dove viviamo e lo stiamo inquinando. E' come se facessimo i nostri bisogni nella stessa stanza dove mangiamo e dormiamo e se stessimo bruciando i mobili per scaldarci, senza preoccuparci che prima o poi la legna finirà.
Siamo dei deficienti!
Massimo M.
03-06-2015, 21:37
Questi sono gli stessi grafici elaborati con i dati della centralina di Cadidavid forniti da Massimiliano.
http://images.tapatalk-cdn.com/15/06/03/e99b4e4614e3b4bc83ea9d8b8a937c3a.jpg
http://images.tapatalk-cdn.com/15/06/03/5aca11001308219afa5900fa59b58199.jpg
http://images.tapatalk-cdn.com/15/06/03/8fb8203f050b90fac061cf138351ea37.jpg
http://images.tapatalk-cdn.com/15/06/03/8b1f5ed8fbfdea04cbfa01a137ee208f.jpg
Massimo M.
03-06-2015, 21:40
A Cadidavid le linee di tendenza si mostrano quasi parallele con una leggera tendenza alla divergenza come a Vicenza ma in questo caso quasi impercettibile.
Solo a Maggio la divergenza risulta più significativa.
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Traduzione italiana Team: vBulletin-italia.it |