Re: E storia fu: primi 40°C a Verona
Aggiungo:
27/06/2019 Pedemonte +38.8 / San Pietro Arpav +37.4 Differenza +1.4°C
22/07/2015 Pedemonte +38.5 / San pietro Arpav +37.5 Differenza +1°C
22/08/2012 Pedemonte +36.6 / San Pietro Arpav +37.4 Differenza -0.8°C
Per carità, dei giorni spot dicono poco, però è "inquietante" come la stazione in contesto urbano (per altro immutato) abbia guadagnato 2,2°C su quella rurale (anche qui contesto immutato) in 7 anni.
Stringi stringi, per quanto mi riguarda c'è qualcosa di "strano" che meriterebbe un approfondimento sul perchè i contesti urbani si stanno scaldando tanto velocemente.
E, sempre per quanto mi riguarda, l'11 Agosto 2003 resta la giornata con la massima più alta di sempre sul veronese, non il 22 Luglio 2015, non il 27 Giugno 2019.
Le due date precedenti, però, rappresentano i record mensili di sempre, questo si.
Re: E storia fu: primi 40°C a Verona
Molto interessante Angelo, ti chiedo se ci sono differenze di brezze o altri parametri meteo... E, se così non fosse, la butto lì, pannelli fotovoltaici, cappotti che isolano meglio le case, cambiamento di materiale per le superfici stradali, comparsa di N condizionatori (se dovessi puntare un euro andrebbe su quest'ultimo ovviamente)... Tu che dici?
Tieni presente che in 16 anni la climatizzazione degli ambienti è aumentata a dismisura e l'energia in gioco è tutt'altro che indifferente, sarebbe da fare un lavoro di ricerca e sperimentazione su questo tema
Re: E storia fu: primi 40°C a Verona
Aggiungerei che la zona di Verona sud ha un tasso di urbanizzazione notevole con pochi spazi verdi... ma più a sud penso che ci sia l'area del Veneto con maggiore densità di serre agricole... basta guardare la foto satellitare di google maps per rendersene conto....
L'isolamento degli edifici aumenta sicuramente la temperatura della superficie esterna del fabbricato. La radiazione incidente è più o meno costante; quella riflessa dipende dalle caratteristiche della superficie; quella assorbita dipende dalla capacità termica della muratura e dalla conduttività e quindi si riduce notevolmente con l'isolamento, quella emessa dipende dalla temperatura della superficie. Poichè il bilancio radiativo deve essere 0 a parità di caratteristiche della superficie se cala l'assorbimento deve necessariamente aumentare l'emissione per cui aumenta la temperatura. C'è da dire che il giusto e sacrosanto isolamento degli edifici viene in genere concepito per risparmiare nella stagione fredda per cui anche a livello della superficie si tende ad usare materiali e tonalità che riducano la riflessione per cui il bilancio radiativo vede un ulteriore dell'emissività. L'aumento dell'emissività generalizzato nel microclima urbano aumenta la radiazione incidente sulle superficie del fabbricato. Per cui l'isolamento degli edifici potrebbe essere responsabile anche se è difficle capire quant'è il peso.
Per quanto riguardo le serre a livello di bilancio radiativo mi risulta difficile fare dei ragionamenti.
[url]https://www.google.it/maps/@45.362107,10.9903983,2125m/data=!3m1!1e3?hl=it[/url]
Re: E storia fu: primi 40°C a Verona
[QUOTE=Angelo;357653]Ebbene si, dove hanno fallito l'11 Agosto 2003 ed il 22 Luglio 2015, riesce nell'impresa il 27 Giugno 2019.
40,3°C la massima a Verona Cadidavid, nella stazione del nostro Max. Ricordo a tutti che suddetta stazione registra i dati dall' 1 Gennaio 1985, non so se rendo.
Per le stazioni extra urbane, invece, resta ineguagliato l'11 Agosto 2003.[/QUOTE]
Scusate se sono una voce fuori dal coro ma certamente sto esprimendo anche il pensiero di altri.
Su quale base di certezza scientifica si è fatto questo annuncio? Non è che lo strumento abbia risentito della maggiore insolazione di fine giugno rispetto a quella di agosto. Perdonate il mio scetticismo, ma sono più di 40 anni che misuro le temperature ed una cosa è certa. Non è una cosa facile.
Re: E storia fu: primi 40°C a Verona
Si sarebbe stato meglio dire misurati i primi over 40°C nella rete Meteo4..... poi sulla bonta della misura la stazione di Mirko è ventilata ben manutentata e ben posizionata .... più di così non si può fare...
Re: E storia fu: primi 40°C a Verona
[QUOTE=PaoloL;357712]Scusate se sono una voce fuori dal coro ma certamente sto esprimendo anche il pensiero di altri.
Su quale base di certezza scientifica si è fatto questo annuncio? Non è che lo strumento abbia risentito della maggiore insolazione di fine giugno rispetto a quella di agosto. Perdonate il mio scetticismo, ma sono più di 40 anni che misuro le temperature ed una cosa è certa. Non è una cosa facile.[/QUOTE]Certezze scientifiche non ci sono Paolo. Chiaramente la mia davis si trova in una zona che più urbana non si può. Solo tanto cemento intorno. A parte il piccolo praticello su cui è piantata. Per amor di verità la sua posizione non è ottimale dato che si trova mediamente a 3 metri da un muro di una casa. Dovrebbero essere 4. In ogni caso trattasi di stazione amatoriale. Mi sembra chiaro. Tira le tue considerazioni poi, e' legittimo [emoji846]
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Re: E storia fu: primi 40°C a Verona
[QUOTE=PaoloL;357712]Scusate se sono una voce fuori dal coro ma certamente sto esprimendo anche il pensiero di altri.
Su quale base di certezza scientifica si è fatto questo annuncio? Non è che lo strumento abbia risentito della maggiore insolazione di fine giugno rispetto a quella di agosto. Perdonate il mio scetticismo, ma sono più di 40 anni che misuro le temperature ed una cosa è certa. Non è una cosa facile.[/QUOTE]
Il dato di fatto incontrovertibile è che Cadidavid si trovi nel Comune di Verona. L'altro dato di fatto è che una stazione meteorologica abbia misurato 40,3°C. Altro dato di fatto è che questo osservatorio meteorologico sia attivo dall'1 Gennaio 1985 e mai prima del 27 Giugno 2019 si fosse toccata quota 40°C.
Dopo di che possiamo disquisire sulla capacità di una stazione meteorologica Davis di misurare correttamente le temperature, possiamo disquisire sull'ubicazione di suddetta stazione, possiamo disquisire sulla manutenzione di suddetta stazione.
Ma questo vale per qualsiasi stazione meteorologica, anche quelle "ufficiali" che non sono certo esenti da problematiche, anzi.
Dal momento che conosco sia le stazioni Davis, sia l'ubicazione, sia il proprietario della stazione, posso dire che in un contesto urbano particolare, è stata correttamente misurata una temperatura di 40,3°C. Risponde ai requisiti del WMO? Assolutamente no. Quante stazioni amatoriali rispondono ai requisiti del WMO? Nessuna. Quante arpav? Poche. Quante dell'ex A.M.? Meno della metà probabilmente, certamente non quella di Villafranca.
Quindi chi ci da certezze scientifiche sui dati di temperatura? Possiamo tranquillamente dire: nessuno o quasi. Le stazioni gestite dell' A.M. o dall'ENAV beneficeranno certamente di manutenzione e verranno tarate in laboratori certificati, ma poi le installazioni non sono a norma, ma poi la mancanza di fondi fa saltare enne cicli di manutenzione etc....
Quindi ben consci delle incertezze legate alle misurazioni di qualsiasi grandezza fisica, mettiamoci l'animo in pace e affermiamo senza timore che una stazione urbana, non rispondente alle norme WMO, ha però correttamente misurato 40,3°C nel terriotio del Comune di Verona, a 2m da terra, su tappeto erboso, ad una distanza "ragionevole" da edifici ed alberi, certamente con le ristrettezze del contesto urbano.
Re: E storia fu: primi 40°C a Verona
Aggiungo una nota: ho preso la stazione di Pedemonte raffrontandola con i dati Arpav di San Pietro in Cariano.
Fabio Bonfioli, il proprietario della stazione, mi ha segnalato quanto segue:
1. Nel 2012 un albero mandava in ombra la stazione per parte della giornata
2. Dal 2015, un edificio vicino si è "ingrandito" portando il muro più vicino alla stazione e l'albero è stato abbattuto.
Queste importanti precisazioni spiegano certamente molto di questo apparente "riscaldamento" della stazione urbana di Pedemonte. oKKKK! Sono felice che ci siano dei motivi del tutto verosimili.
Re: E storia fu: primi 40°C a Verona
[QUOTE=zorro;357706]Molto interessante Angelo, ti chiedo se ci sono differenze di brezze o altri parametri meteo... E, se così non fosse, la butto lì, pannelli fotovoltaici, cappotti che isolano meglio le case, cambiamento di materiale per le superfici stradali, comparsa di N condizionatori (se dovessi puntare un euro andrebbe su quest'ultimo ovviamente)... Tu che dici?
Tieni presente che in 16 anni la climatizzazione degli ambienti è aumentata a dismisura e l'energia in gioco è tutt'altro che indifferente, sarebbe da fare un lavoro di ricerca e sperimentazione su questo tema[/QUOTE]
Ciao caro. :salut
Sono tutte argomentazioni più che valide e che certamente hanno avuto un peso. Credo che, come sempre, sia impossibile trovare 1 singola causa, ma sia la somma di tante concause che remano tutte nella stessa direzione.
Re: E storia fu: primi 40°C a Verona
[QUOTE=Massimo M.;357711]Aggiungerei che la zona di Verona sud ha un tasso di urbanizzazione notevole con pochi spazi verdi... ma più a sud penso che ci sia l'area del Veneto con maggiore densità di serre agricole... basta guardare la foto satellitare di google maps per rendersene conto....
L'isolamento degli edifici aumenta sicuramente la temperatura della superficie esterna del fabbricato. La radiazione incidente è più o meno costante; quella riflessa dipende dalle caratteristiche della superficie; quella assorbita dipende dalla capacità termica della muratura e dalla conduttività e quindi si riduce notevolmente con l'isolamento, quella emessa dipende dalla temperatura della superficie. Poichè il bilancio radiativo deve essere 0 a parità di caratteristiche della superficie se cala l'assorbimento deve necessariamente aumentare l'emissione per cui aumenta la temperatura. C'è da dire che il giusto e sacrosanto isolamento degli edifici viene in genere concepito per risparmiare nella stagione fredda per cui anche a livello della superficie si tende ad usare materiali e tonalità che riducano la riflessione per cui il bilancio radiativo vede un ulteriore dell'emissività. L'aumento dell'emissività generalizzato nel microclima urbano aumenta la radiazione incidente sulle superficie del fabbricato. Per cui l'isolamento degli edifici potrebbe essere responsabile anche se è difficle capire quant'è il peso.
Per quanto riguardo le serre a livello di bilancio radiativo mi risulta difficile fare dei ragionamenti.
[URL]https://www.google.it/maps/@45.362107,10.9903983,2125m/data=!3m1!1e3?hl=it[/URL][/QUOTE]
Anche questa considerazione sulle serre è molto interessante Massimo. Bisognerebbe capire com'era la situazione nel 2003. Più che il dato assoluto, infatti, conta il delta tra il 2003 ed oggi, sia per l'urbanizzazione, sia per qualsiasi altro aspetto.
Certo che è preoccupante tutto questo, a parità di temperatura, gli insediamenti urbani diventano più caldi per una serie di motivi.
La scienza dovrebbe trovare una risposta a questo problema. Se non possiamo certo guidare le masse d'aria, possiamo certamente fare qualcosa per ridurre il calore immagazzinato dai centri urbani.
Si stanno facendo molti studi al riguardo, credo che la micro climatologia urbana sia una scienza interessantissima e con grandi prospettive di sviluppo.
A