Carissimi appassionati di montagna
Pongo alla vostra cortese attenzione alcune foto di interesse meteorologico riguardanti le recenti vacanze estive di agosto 2006, trascorse dal 06-08-2006 fino al 10-08-2006 nella ridente vallata austriaca della Oetztal (Tirolo del Nord), raggiungibile comodamente dall’Italia via Merano, Val Passiria e Passo del Rombo, mentre dall’11-08-2006 al 21-08-2006 le foto ritraggono alcune interessanti panoramiche della Val Badia.
Buona visione!
Sergio
Martedì 07-08-2006
Rofental, nella forra il torrente RofenAche s’è fatto strada scavando una impressionante galleria nel ghiaccio vivo, creato probabilmente da un imponente accumulo valanghivo invernale che s’è ammassato nel letto del torrente ghiacciato. Al momento del disgelo l’acqua, giocoforza, ha trovato una via di sfogo creando questa architettura glaciale.
Architettura tipica tirolese nella graziosa chiesetta del maso di Rofenhofe che, posto ad una altitudine di 2091 metri, contende a Trepalle di Livigno la palma di luogo permanentemente abitato più alto d’Europa.
Mercoledì 08-08-2006
Dopo due giorni d’attesa, causa le belle nevicate del 05 e 06 agosto, assai cospicue sul versante austriaco grazie all’effetto Stau, tentiamo la traversata per la forcella del PiztalerJoch. La neve fresca tuttavia non è andata via, causa le basse temperature persistenti in quota, ed ostacola il cammino a mio padre (in canottiera!!!) e a mio zio già poco dopo la partenza dal parcheggio del Rettenbach. Sullo sfondo lo scenario bianco del ghiacciaio del Rettembach, sede delle gare di coppa del mondo di sci alpino della famosa località turistica Tirolese di Soelden.
Giunti al PiztalerJoch (2959 mt), con una quarantina di centimetri di neve fresca al suolo, nebbia e tempo in rapido peggioramento, dobbiamo battere in ritirata. Poco dopo anche un simpatico rovescio di Graupeln rallegrerà il nostro ritorno al Rettembach.
I teli protettivi per la superficie glaciale, messi in opera per la prima volta dagli Svizzeri ad Andermatt lo scorso anno, funzionano o no? Beh, a giudicare da questa foto, fatta sullo Schuss finale della pista del Ghiacciaio del Rettenbach, la parte coperta dai magici teli ha goduto di un’ablazione differenziale positiva assai notevole rispetto alla parte del ghiacciaio a sinistra, senza protezione. La differenza tra l’area di protezione e l’area non salvaguardata è stimabile in 4 metri di ghiaccio salvato alle grinfie del torrido luglio 2006. Per evitare il ritiro totale del ghiacciaio dal luogo, ed il conseguente danno paesaggistico ma soprattutto economico (addio gara di Coppa del Mondo ad ottobre se il ghiaccio se ne va dalla pista….), gli austriaci non ci hanno pensato su due volte a copiare i cugini Svizzeri. Con effetti che, nonostante tutte le perplessità del caso dovuta alla manomissione della naturale dinamica del ghiacciaio, sono effettivamente quelli voluti.
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