Da una ricerca effettuata sui dati a mia disposizione di Trieste ISMAR, sui mesi di dicembre, gennaio e febbraio, si possono notare alcune cose interessanti. Ovviamente l’interesse è tutto verso un possibile mese estremamente freddo.
Il periodo in esame va dal 1869 al 2010.
Per quanto riguarda dicembre, nel primo periodo, dal 1869 fino al 1908 circa, si verificavano regolarmente dicembre freddi per un totale di circa 6-7 di cui 3 molto freddi. Dal 1909 al 1932 un buco senza dicembre particolarmente rigidi (-1.5°), dal 1933 al 1939 altri 2 dicembre freddi, di cui il 1940 molto freddo, poi nuovo buco dal 1941 al 1961 di 20 anni senza dicembre freddi, poi dal 1962 al 1969 abbiamo avuto 4 dicembre freddi, ma senza eccessi. Nuovo buco dal 1970 al 2000 senza dicembre freddi, con il dicembre 2001 ultimo della serie, alla pari dei dicembre degli anni 60. I dicembre molto freddi sono stati in tutto 5 ovvero il 1871 con media minime di -0.9°, il 1879 con media minime di -1.6°, il 1890con media di +0.4°, il 1933 con +0.8° e il 1940 con -0.3°. La media minime dal 1869 è di 4.53° ovvero ben oltre i -4° di anomalia.
Dal grafico che ho fatto, si nota un appiattimento dal 1941 in poi, ovvero nessun dicembre con media minime sotto i 2° e 15 dicembre circa con media minime sopra i 6°, lo stesso numero dal 1941 al 1869. Quindi dicembre molto caldi sono rimasti più o meno gli stessi, quelli freddi sono spariti, ma si hanno invece una serie di dicembre con medie leggermente superiori alla media totale dal 1869.
Tenendo conto del aumento globale della temperatura di circa +0.7 dall’inizio del secolo e di circa +0.5° dal 1985/90, possiamo tranquillamente dire che i dicembre 1991 e 2001, con medie rispettivamente di 3° e di 2.3°, avrebbero avuto medie sotto i 2° se fossero accaduti prima del 1985, quindi dicembre freddi.
Ora passiamo a gennaio. In questo mese, la sequenza di mesi molto freddi dal 1869 è molto maggiore rispetto a dicembre, si contano ben 14 con T. media minima inferiore allo 0° e di questi ben 7 concentrati nel periodo 1869-1913 (45 anni circa) quasi 2 a decennio! Dal 1914 al 1929 c’è un salto di 15 anni senza gennaio molto freddi, addirittura molti di questi sono sopra la media totale che è di 2.5° (quasi 4° la media 71/00). Si ha così il freddo gennaio 1929 per poi avere un altro buco di 11 con 10 gennaio miti e uno solo discreto. Dal 1940 inizia un periodo con numerosi gennaio freddi, ben 3 con media minime sotto lo 0°, uno vicino allo 0° (0.5°) e due sul +1.5°. Il periodo prosegue ancora con un nuovo gennaio molto freddo, nel 1954 e poi nel 1963. Quindi, 5 gennaio molto freddi in 24 anni ovvero più di due a decennio, con altri 2-3 freddi e così si sale a circa 3 a decennio. Dal 1963 al 1985 (22 anni) altro buco con gennaio in prevalenza miti, famosi quelli degli anni ’70. Il gennaio 1985 risulterà quindi essere l’ultimo ad aver registrato una T. media minima inferiore allo 0° (-0.3°), seguito dopo due anni da un altro gennaio freddo il 1987, con media minima di +0.7°. Tenendo conto dell’aumento delle T. iniziato il secolo scorso, possiamo dire che gennaio 85 e 87, accaduti 30-50 anni prima avrebbero fatto delle medie leggermente inferiori, diciamo sui -0.5° uno e +0.5° l’altro. Dal 1987 ricomincia un buco che tutt’ora non si è esaurito, con solo 4 gennaio con media minima inferiore alla media totale (1869/2010). Anche qui, tenendo conto dell’aumento esponenziale avvenuto dagli anni ’90, possiamo dire che il gennaio scorso del 2010, con T. media minima di +2.2°, accaduto negli anni 30-40 avrebbe fatto una media sui +1.5°/+1.7° circa, in ogni caso non da gennaio molto freddo. Come si notta dalle serie, a parte il periodo fino a gli anni primi ‘900, quando ancora forse, si faceva sentire la fine della peg, almeno nei decenni 1870-1880, si sono sempre avute delle pause, anche lunghe senza inverni molto freddi (T. media minima vicina allo 0°). Siccome credo che, queste pause siano dovute a fattori climatici ben complessi, quali le variazioni delle T. degli oceani, della disposizione delle aree di alta e bassa pressione (NAO-AO), dei cicli solari ecc, è facile ipotizzare che, entro breve, diciamo entro 5-10 anni al massimo, si possa verificare un nuovo gennaio molto freddo, ovviamente con T. media minima adeguata al periodo climatico in atto. E’ impensabile infatti, fare una media minime di -2° come negli anni ’40 o fine anni ‘800, ma i 0° di media sono tranquillamente alla portata.
Voglio inoltre far notare a molti, come il gennaio 1985, ricordato assieme al febbraio 1929 e 1956 e all’inverno 1963, come esempio di episodio gelido del secolo scorso, non è altro che all’11° posto dei gennaio più freddi da inizio serie, ovvero dal 1869. E’ ovvio che viene ricordato per alcuni record di T. minime registrate nelle pianure del nord e di alcune del centro (Firenze), con punte sotto i -20°. Ma se guardiamo la sua origine, ovvero dove entra l’aria e cioè dalla porta della bora, i -8° registrati di minima a Trieste sono nettamente superioi ai -11°/-12° registrati in altre occasioni. Addirittura due dicembre hanno fatto meglio del gennaio 1985 e ben 2 febbraio, oltre ai ’29 e ’56. A questo punto, il gennaio 1985, si colloca al 17° posto assoluto fra i mesi più freddi dal 1869.
Ora passiamo a febbraio. Dal grafica spiccano due grossissime anomalie ovvero il ’29 e il ’56, due valori fuori scala diciamo (ricorrenza fra i 50-100 anni). Anche qui si nota che dal 1876 al 1895 (20 anni) c’è un buco senza febbraio molto freddi, da quella data e per 10 anni circa se ne hanno ben 3, poi dal 1909 al 1929 nuova pausa di 20 anni, con spesso febbraio miti. Subito dopo il 1929 ci sarà un altro febbraio molto freddo, quello del 1932, poi nuova pausa fino al 1954 (più di 20 anni), con spesso febbraio miti. Dal 1954 al 1963 avremo 3 febbraio molto freddi, per poi avere nuovamente una pausa di circa 23 anni fino al febbraio 1986. A seguire il 1991, poi il vuoto di nuovo fino ai giorni nostri. Anche qui, tenendo conto dell’aumento delle T., sia il febbraio 1986 che 1991, avvenuti 50 anni prima avrebbero fatto media di circa -0.2°/-0.3°, quini da considerare a tutti gli effetti febbraio molto freddi, attestandosi su valori di poco superiori allo 0° come T. media minima.
Dal 1991 sono passati ormai quasi 20 anni. Il discorso è lo stesso per gennaio (passati 25 anni).
Considerando che, a parte l’inizio periodo dove vi sono stati comunque mesi invernali molto freddi con cadenza decisamente maggiore, dai primi ‘900 in poi, si sono sempre avute delle pause più o meno lunghe senza mesi invernali molto freddi, per poi averne almeno uno o più di uno in sequenza a breve distanza.
La ricerca che ho fatto mi ha chiarito alcune cose ma mi sono sorti anche alcuni dubbi. Da quando la T. a livello globale ha iniziato a salire, all’inizio in modo blando, dal 1985/90 circa in maniera forte, i mesi molto freddi invernali sono diminuiti ma altresì si sono sempre verificati. Le pause fra mesi molto freddi sono state lunghe anche in tempi non sospetti, come inizio ‘900. I mesi invernali molto caldi si sono sempre verificati, addirittura i più caldi, oltre ad essere negli ultimi 20 anni, sono avvenuti anche tanti anni fa.
Fatto queste considerazioni, ci sono grosse possibilità che un mese invernale molto freddo (stile gennaio ’85, febbraio ’86 o anche come i gennaio anni ’40) si possa verificare da qui a breve, diciamo entro i prossimi 5-10 anni al massimo. Escluderei che questo fosse dicembre, visto che sono passati solo 9 anni dall’ultimo freddo (non molto freddo), ma per quanto riguarda gennaio e febbraio le possibilità sono davvero alte. E’ ovvio che è difficile che possano accadere lo stesso anno (vedi ’63 e anni ’40), ma non impossibile. Fatte queste premesse, non voglio assolutamente dire che un mese molto freddo avverrà in questo inverno, visto da molti esperti come un potenziale freddo.
Non ci resta che aspettare.
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