prendendo come riferimento i miei genitori, direi che anche nell'area tra Padova e i colli, è utilizzato il termine "brosema" per la brina e "sisara" per galaverna. E pure la "tempestada" è la grandinata, e "scravasso" lo scroscio forte di pioggia.
Mio padre qualche volta chiama il tuono "tron".
"Sofego" per dire afa.
nebbia = caligo
brezza = bavesela
colpo di vento = foloto
SO MASSA VECIO PER PERDERE "TEMPO" !
Diciamo che se vogliamo essere pignoli qua la paciarina è la neve che si sta sciogliendo.. principalmente per strada quando è marroncina-grigia!
Fiocchi enormi : pavetole ( sarebbero delle farfalle notturne in senso stretto )
Forte sciroccata accompagnata da vento umido e aumento della temperatura : sciroco patoco !
Alzarsi vento : se leva aria !
Quando si rompe l'inversione e la temperatura aumenta per rimanere alta : se drio crepare el fredo !
Un cm di neve : un skeo ( e a seguire do skei , etc , etc )
Altro modo per dire scroscio : piovalon
Fulmine : sita
Far fatica a respirare per troppa afa : sbochesare ( il massimo e' la frase compiuta : sbochesare cofa' i kaifa , dove i kaifa sono i pesci gatti , termine usato solo all'interno delle mura di Adria , gia' le frazioni usano il termine barbon o barbona )
SO MASSA VECIO PER PERDERE "TEMPO" !
Estate : ista'
Freddissimo : gianicolo
Vento e freddo : la buriana ( deriva ovviamente dal burian, ma viene usato comunemente da chi vive una giornata ventosa e fredda per la stagione )
Quando un evento sta per finire : ormai le' na nevega' straca , piova straca etc !
Caldo prolungato : Ista' desumanante ( dove desumanante perde il suo significato principale di disumano e acquisisce un senso compiuto riferito ad un periodo estivo lungo e prolungato, afoso sia di giorno che di notte , sfiancante )
Pioggia fina e duratura ( quella che non viene piu' )che bagnava chi zappava senza che se ne accorgesse : piova del vilan
Grandinava grosso : pioveva nose
Ghiacciolo : pìrolo o piròlo
Breve episodio di pioggia: sciansadina
Ultima modifica di lamiera; 08-05-2012 a 13:40
SO MASSA VECIO PER PERDERE "TEMPO" !
Quando prima di un temporale si vedono i lampi e ancora non si sente il tuono, se dise:
"eto visto, le tutto un s-ciantisar!"
infatti lampo in dialetto si dice s-ciantiso.
sempre per i temporali, quando cade un fulmine:
"ma eto sentìo che sita?"
dove che sita si traduce in italiano con che saetta.
Quando dopo un forte rovescio cade quell'acquerugiola fine fine e tutta uguale, in dialeto se dise,
"le l'acqua zopa", nel senso che è quella che segna la fine imminente delle precipitazioni.
Mia nonna poi diceva, in questo periodo,
"el scumizia a ciocar febo",
dove febo è il dio del sole.
Famosa è anche l'espressione:
ghe un caldo da capelina, o da bisso, o ancora "ghe un sol che spaca le piere".
Quando un temporale è scuro scuro, si diceva:
"questo le bruto parché le nero come el tabarin de la simia!"
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