Sabato mattina, complice condizioni meteo perfette, sono salito al Monte Vioz con l'obiettivo ammirare dall'alto, come seduto su un balcone, un gigante quale il ghiacciaio dei Forni.
Salita per la via normale dal Doss dei Cembri (raggiungibile da Peio Fonti con telecabina e seggiovia) a quota 2.300 m. Dopo alcuni contrattempi, partiamo che sono quasi le nove, con il cando che già si fa sentire. Si risale per un facile e frequentato (pure troppo) sentiero la dorsale orientale della valle de la mite, aggirando a destra il dente del Vioz, (sperone roccioso con croce sommitale a 2.900 m) e puntando il monte Bric (3.300 m), superato il quale si prosegue sempre su facile sentiero, zigzagando fino al rifugio Mantova (posto a 3.535 m di quota). Da qui la vetta del Vioz (3.644 m.) dista una decina di minuti.
Giunti in cima scendiamo sul ghiacciaio e, dopo un breve attravermaento dello stesso in piano, raggiungiamo il Linke (3.630 m.). E qui ce sediamo per un meritato riposo ad ammirare lo spettacolo. Il tempo vola letteralmente e di tornare non ne abbiamo proprio voglia, anche se questo ci costerà il fatto di perdere l'ultima discesa degli impanti da Doss dei Cembri, costringendoci ad un daticoso rientro a piedi fino a Peio.
Ora Spazio ad un po' di foto:
Il Brenta dal Doss dei Cembri (2.300 m)
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Il Dente del Vioz (2.900 m)
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La Presanella, parete N (3.558 m)
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Paesaggi Maestosi. Vista Verso NE. Valle de la Mare e la vedretta del Careser
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Di nuovo l'elegante profilo della Presanella
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