Scritta al contrario perché là tutto sembra al contrario: Il profilo orografico dominante è negativo, la temperatura scende anziché salire; i fiumi sono asciutti ma scorrono..
Visto che ogni tanto affiora qualche amarcord, volevo raccontare e condividere con voi l’esperienza di una visita notturna in dolina , condita con un minimo di didattica per spiegare un fenomeno estremo che pur essendo conosciuto seppur molto superficialmente ai più, conserva un fascino intatto e particolare. Immergersi in dolina è come oltrepassare la porta di un altro mondo, entrare in un tunnel spazio temporale che ti porta senza fatica a migliaia di km di distanza, verso nord.
La visita si riferisce alla notte tra il 12 e il 13 dicembre 2012 e la dolina è quella di M.ga Malèra di Sotto. Le temperature indicate si riferiscono alle ore 23.30 della sera , mentre facevo una ricognizione con l’amico Paolo Campedelli all’interno e nei dintorni della dolina.
Chiedo scusa per la grafica elementare, come elementare è la mia conoscenza dell’uso del PC.
Le condizioni necessarie sono le stesse che generano l’inversione termica in pianura: cielo sereno, calma di vento, umidità dell’aria molto bassa e neve al suolo, possibilmente fresca e farinosa.
Tutto parte da qui: il bacino di raccolta dell’aria fredda, che comprende tutta la valletta fluvio carsica del Malèra confinata tra le pendici sud-orientali del Castel Malèra e i pendii occidentali che fanno da spartiacque con l’alta Val di Revolto.
Il flusso principale che scende dalla valletta del Malèra si unisce al flusso freddo che scende dalla valletta a ovest di Monte Grolla; quest’ultimo risulta più freddo di qualche grado in quanto “abbattuto” dal passaggio all’interno della profonda dolina del Grolla che funge a sua volta da “compressore frigorifero”. L’incontro dei due flussi genera un innalzamento di alcuni metri del livello dello strato più freddo, che tracima in parte nella sottostante dolina di Malga Malèra e in parte fuoriesce direttamente verso valle passando a fianco di Malga Malèra di Sotto. La dolina inoltre, oltre che fungere da catino di raccolta dei vari flussi freddi sopradescritti , produce freddo da sé. Grazie alla continua cristallizzazione e deposito al suolo dell’umidità esistente, l’aria contenuta in essa continua ad abbassare il DP, quasi come voler truccare le leggi della fisica. Questo gli permette di abbattere la temperatura anche di 40°C rispetto alla temperatura in libera atmosfera a parità di altitudine. A questi valori estremi l’ U.R. è prossima al 100%, ma l’Umidità Assoluta è molto bassa; per questo non si percepisce tutto quel freddo.
La sera del 12 dicembre 2012 abbiamo misurato una temperatura “in diretta” di -28.6°C (si può ancora vedere il video sul tubo: “immersione in dolina a -28°C”) ma il record di questa dolina è di -34.9°C registrato il 4 gennaio 2009 alle ore 02.45.
Chi non fosse interessato al fenomeno potrà almeno godere di alcune belle immagini di una stupenda giornata di fine febbraio in alta Lessinia.
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