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Discussione: Il clima siamo noi e ciò che mangiamo!

  1. #1
    Consiglio direttivo L'avatar di Massimiliano
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    Predefinito Il clima siamo noi e ciò che mangiamo!

    A livello globale, l’umanità sfrutta il 59% di tutta la terra coltivabile per crescere foraggio per il bestiame.
    Un terzo di tutta l’acqua potabile usata dall’uomo è destinata al bestiame, mentre un trentesimo appena è utilizzata nelle case.
    Il 70% degli antibiotici prodotti nel mondo sono utilizzati per il bestiame e riducono l’efficacia degli antibiotici nel curare le malattie umane.
    Il 60% di tutti i mammiferi presenti sulla terra sono animali allevati a scopi alimentari.
    Sul pianeta ci sono all’incirca trenta animali allevati per ogni essere umano.
    Nel 1820 il 72% della forza lavoro era impiegata in agricoltura. Oggi lo è l’1,5%.
    Tra il 1950 ed il 1970 il numero delle fattorie americane si è dimezzato, il numero delle persone impiegate nell’allevamento si è dimezzato e la dimensione media delle fattorie è raddoppiata. In quei vent’anni anche la dimensione media dei polli è raddoppiata.
    Per eguagliare l’attuale consumo di carni e latticini, ogni abitante del pianeta del 1700 avrebbe dovuto mangiare 430 chili di carne e bere 4500 litri di latte al giorno.
    Attualmente in qualunque momento ci sono 23 miliardi di polli vivi sulla terra. La loro massa totale è superiore a quella di tutti gli altri volatili del nostro pianeta. Gli esseri viventi mangiano 65 miliardi di polli l’anno.
    Attualmente siamo in una “glaciazione del quaternario”, un’era con coltri glaciali continentali e polari. Una fase come questa è meglio nota come era glaciale.
    Secondo i modelli dei cambiamenti climatici ciclici, la terra in questo momento dovrebbe essere in un periodo di leggero raffreddamento.
    Nove dei dieci anni più caldi mai registrati si sono verificati dopo il 2005.
    Durante la grande morìa,(250 milioni di anni,quando vi fu la più grande estinzione di massa del pianeta), una serie di vulcani siberiani produsse tanta lava da coprire gli Stati Uniti con uno strato altro quanto tre volte la torre Eiffel.
    L’umanità sta immettendo gas serra nell’atmosfera a un ritmo 10 volte superiore rispetto quanto fecero i vulcani durante la grande morìa.
    Metano e protossido di azoto sono il secondo e terzo gas serra più presente nell’atmosfera. L’allevamento animale è responsabile del 37% delle emissioni antropiche di metano e del 65% delle emissioni antropiche di protossido di azoto.
    Tra l’avvento dell’allevamento intensivo negli anni ’70 e il 1999 le concentrazioni di protossido di azoto nell’atmosfera sono aumentate ad un ritmo doppio e le concentrazioni di metano sono aumentate ad un ritmo sei volte più elevato rispetto a qualunque quarantennio degli ultimi duemila anni.
    Nell’arco di un secolo, il metano ha un potenziale di riscaldamento globale (GWP) 34 volte superiore rispetto la CO2. Nell’arco di vent’anni è 86 volte più potente. Se la CO2 equivalesse allo spessore di una normale coperta, pensate al metano come ad una coperta di spessore pari ad un uomo di 2mt.
    Il protossido di azoto ha un GWP che è 310 volte quello della CO2. Pensate ad una coperta alta iltre 10 mt.
    Quando si calcolano le emissioni globali, si convertono i gas serra in quantità equivalenti di CO2. I calcoli di solito si fanno con una scala temporale di cent’anni. Questo significa che una tonnellata di metano dovrebbe essere contata come 34 tonnellate di CO2, in una valutazione complessiva dei gas serra.
    Possiamo considerare la nostra atmosfera come un budget e le nostre emissioni come le spese: metano e protossido di azoto sul breve periodo costituiscono spese in gas serra nettamente maggiori alla CO2 quindi sono quelli che è più urgente tagliare. Dato che a produrli sono soprattutto le nostre scelte alimentari, sono anche i più facili da tagliare.
    Gli alberi sono serbatoi di carbonio, vale a dire assorbono la CO2.
    Pensate ad una vasca da bagno che si riempie d’’acqua. Se lo scarico è ostruito, la vasca si riempie più in fretta. La capacità di fotosintesi della terra funziona in modo analogo: l’uomo sta già pompando gas serra nell’atmosfera a un ritmo che eccede la capacità del pianeta di gestirli, ma la vegetazione al momento immagazzina una quantità notevole di CO2, all’incirca un quarto delle emissioni di origine antropica, che corrisponde a circa mezzo secolo di emissioni al ritmo attuale.
    Più distruggiamo le foreste, più contribuiamo a ostruire lo scarico.
    Permettere che terreni tropicali attualmente usati per l’allevamento del bestiame siano riconvertiti in foreste tropicali potrebbe compensare più della metà dei gas serra di origine antropica.
    Gli alberi sono fatti al 50% di carbonio, quando bruciano rilasciano i loro depositi di CO2.
    Le foreste contengono più carbonio di tutte le riserve utilizzabili di combustile fossile.
    Il taglio e l’incendio delle foreste sono responsabili di almeno il 15% delle emissioni globali di gas serra ogni anno. Per la rivista Scientific American: “ secondo la maggior parte delle fonti, la deforestazione nelle regioni tropicali introduce nell’atmosfera più CO2 della somma totale di auto e camion in circolazione sulle strade”.
    Circa l’80% della deforestazione serve ad ottenere terreno da utilizzare per la produzione di foraggio o il pascolo del bestiame.
    Bruciare foreste è come aprire ulteriormente il rubinetto mentre si ostruisce lo scarico.
    Nel 2018 in Brasile è stato eletto presidente Bolsonaro.
    In campagna elettorale ha proposto un piano di sfruttamento di aree dell’Amazzonia in precedenza pro***** (deforestazione).
    Si stima che il progetto Bolsonaro porterebbe al rilascio di 13,2 gigatonnellate di carbonio: più del doppio di tutte le emissioni annue degli Stati Uniti.
    L’allevamento è responsabile del 91% della deforestazione amazzonica.
    Nel corso dei loro processi digestivi, bovini, pecore e capre producono quantità significative di metano, in gran parte eruttano, ma anche esalato, scoreggiato e trasferito negli escrementi.
    Il bestiame è la fonte principale di emissioni di metano.
    Il protossido di azoto è emesso dall’urina del bestiame, dal letame e dai fertilizzanti usati per il foraggio.
    Il bestiame è la fonte principale delle emissioni di protossido di azoto.
    L’allevamento è la causa principale della deforestazione.
    Secondo la convenzione quadro delle nazioni unite sui cambiamenti climatici, se le mucche fossero un paese, sarebbero terze in classifica per emissioni di gas serra dopo la Cina e gli Stati Uniti.
    Dopo aver inserito nel conteggio le emissioni che la FAO aveva trascurato, i ricercatori della Worldwatch institute hanno stimato che il bestiame è responsabile di 32.564 milioni di tonnellate di emissioni di CO2e all’anno, ovvero del 51% delle emissioni globali annue, più di tutte le auto, gli aerei, i palazzi, gli impianti nucleari e l’industria messi insieme.
    Non SAPPIAMO CON CERTEZZA SE L’ALLEVAMENTO SIA UNA DELLE CAUSE PRINCIPALI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI O LA CAUSA PRINCIPALE DEI CAMBIAMENTI CLIAMTICI.
    SAPPIAMO CON CERTEZZA CHE NON POSSIAMO OCCUPARCI DI CAMBIAMENTI CLIMATICI SENZA OCCUPARCI DELL’ALLEVAMENTO DEGLI ANIMALI.

    Tratto dal libro “Possiamo salvare il mondo prima di cena” di Safran Foer, tutti i dati descritti sono stati raccolti da fonti e studi scientifici,raccolti dallo stesso autore.

    Personalmente non sono vegano,anzi sono tendenzialmente carnivoro, naturalmente posto queste righe per riflettere e personalmente sto iniziando a farlo.
    Rinunciare alla carne non è semplice, credo sia davvero difficile,però è indubbio che quando si parla di cambiamenti climatici antropici, non si possa negare questo contributo.
    Ho sempre sottovalutato tale pericolo, credo che in futuro avrò più riguardo e maggiori informazioni in tal senso.
    Ultima modifica di Massimiliano; 09-01-2020 a 19:28
    ha sempre fatto caldo e ne farà di più!

  2. #2
    Consiglio direttivo - Moderatore L'avatar di Corrado
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    Predefinito Re: Il clima siamo noi e ciò che mangiamo!

    Scusa max magari molti dati sono veri ma a me risultava che l'ultima era glaciale fosse finita diverse migliaia di anni fa e che ora fossimo in un era interglaciale
    Se quello che scrivo è corretto allora mi viene da pensare che anche molte delle altre affermazioni siano sbagliate

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  3. #3
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    Predefinito Re: Il clima siamo noi e ciò che mangiamo!

    L'agricoltura animale è responsabile del 13-18% delle emissioni di gas serra causate dall'uomo a livello globale e meno nei paesi sviluppati (ad es. 3% negli Stati Uniti). La combustione di combustibili fossili per energia e trasporti è responsabile di circa il 64% delle emissioni di gas serra causate dall'uomo a livello globale e di più nei paesi sviluppati (ad esempio l'80% negli Stati Uniti). In che modo l'agricoltura animale provoca il riscaldamento globale?
    Uno dei modi principali in cui il settore zootecnico contribuisce al riscaldamento globale è attraverso la deforestazione causata dall'espansione dei pascoli e dei seminativi utilizzati per coltivare i raccolti. Nel complesso, l'agricoltura animale è responsabile di circa il 9% delle emissioni di biossido di carbonio causate dall'uomo a livello globale (FAO delle Nazioni Unite).

    L'agricoltura animale è anche una fonte significativa di altri gas serra. Ad esempio, i ruminanti come i bovini producono metano, che è un gas serra circa 20 volte più potente del biossido di carbonio. Il settore zootecnico è responsabile di circa il 37% delle emissioni di metano causate dall'uomo e di circa il 65% delle emissioni di protossido di azoto nell'uomo (principalmente da letame), a livello globale (FAO delle Nazioni Unite).

    La carne bovina è un problema più grande rispetto ad altre fonti di carne
    La produzione di carne bovina richiede molte più risorse (ad es. Terra, fertilizzanti e acqua) rispetto ad altre fonti di carne. Come ruminanti, i bovini producono anche metano che altre fonti (ad esempio maiali e polli) non fanno.

    Eschel et al. Il 2014 ha stimato che la produzione di carne bovina richiede 28 volte più terra, 6 volte più fertilizzante e 11 volte più acqua rispetto alla produzione di carne di maiale o pollo. Di conseguenza, lo studio ha stimato che la produzione di carne bovina rilascia 4 volte più gas serra di una quantità equivalente di calorie di carne suina e 5 volte più di una quantità equivalente di pollame.

    Mangiare verdure produce ancora minori emissioni di gas serra. Ad esempio, patate, riso e broccoli producono emissioni circa 3-5 volte inferiori rispetto a una massa equivalente di pollame e carne di maiale (gruppo di lavoro ambientale 2011). Il motivo è semplice: è più efficiente coltivare e mangiarlo che coltivarlo, nutrirlo con un animale mentre accumula massa muscolare, quindi mangiare l'animale. In che modo i numeri vengono travisati?
    Ci sono spesso suggerimenti secondo cui diventare vegani è il passo più importante che le persone possono fare per risolvere il problema del riscaldamento globale. Mentre ridurre il consumo di carne (in particolare carne di manzo e agnello) riduce le emissioni di gas serra, questa affermazione è un'esagerazione.

    Un confronto spesso usato è che a livello globale l'agricoltura animale è responsabile di una percentuale maggiore delle emissioni di gas serra causate dall'uomo (14-18%) rispetto ai trasporti (13,5%). Sebbene ciò sia vero, il trasporto è solo una delle molte fonti di combustione di combustibili fossili umani. La produzione di elettricità e calore rappresenta solo il 25% circa delle emissioni globali di gas a effetto serra nell'uomo.

    Inoltre, nei paesi sviluppati in cui l'argomentazione del "veganismo risolverà il problema" è più frequente, l'agricoltura animale è responsabile di una quota ancora più piccola del problema del riscaldamento globale rispetto ai combustibili fossili. Ad esempio, negli Stati Uniti, i combustibili fossili sono responsabili di oltre 10 volte più emissioni di gas serra causate dall'uomo rispetto all'agricoltura animale.

    Questo non per minimizzare il significativo impatto sul riscaldamento globale dell'agricoltura animale (così come i suoi altri impatti ambientali negativi), specialmente da carne di manzo e agnello, ma è anche importante non esagerare il suo contributo o minimizzare il contributo molto più grande dei combustibili fossili.
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  4. #4
    Utente Registrato L'avatar di Fabio_Vr
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    Predefinito Re: Il clima siamo noi e ciò che mangiamo!

    Ormai è indubbio che diventare vegetariani in massa darebbe un'enorme mano al pianeta, purtroppo però si riduce tutto ad una questione di singoli nella massa. Chi vole diventare vegetariano per ragioni salutistiche, etiche o ambientali, ha tutto il mio appoggio, ma l'umanità non cambierà mai direzione, farà prima ad estinguersi direttamente.

  5. #5
    Consiglio direttivo L'avatar di Massimiliano
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    Predefinito Re: Il clima siamo noi e ciò che mangiamo!

    Ho aperto questo post con l'intento di creare una discussione sull'argomento. I dati che ho postato non sono miei ma dell'autore del libro, ovviamente potrebbero non essere corretti o potrebbero essere discussi in vari modi.
    Certo è che la produzione zootecnica è un altro grosso problema nel contesto dei meccanismi antropici che favoriscono il riscaldamento globale, ho evidenziato questo aspetto, perché personalmente l'ho sempre sottovalutato e perché in effetti se ne parla poco.
    Ultima modifica di Massimiliano; 11-01-2020 a 10:06
    ha sempre fatto caldo e ne farà di più!

  6. #6
    Consiglio direttivo L'avatar di Angelo
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    Predefinito Re: Il clima siamo noi e ciò che mangiamo!

    Pare, condizionale d'obbligo, che l'uomo non sia evolutivamente pronto per mangiare la carne (ma anche latticini, uova), ma solo il pesce.
    Sempre condizionale d'obbligo, pare che l'homo sapiens sia arrivato a un nulla dall'estinzione quando è approdato sulle coste del Sud Africa. Qui l'apporto di proteine animali derivanti dal pesce ha dato un impulso straordinario alle capacità cognitive e ne ha decretato il definitivo affermarsi sul Pianeta. Quindi chi aveva anche il pesce nella dieta si è affermato, chi non l'aveva no.
    La dieta migliore per l'uomo dovrebbe essere quella vegana + pesce.
    Ovviamente tutto ciò nulla ha a che fare col GW :)

  7. #7
    Consiglio direttivo - Moderatore L'avatar di Corrado
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    Predefinito Re: Il clima siamo noi e ciò che mangiamo!

    Non vado a discutere certi dati ma voglio fare solo una considerazione

    Si parla che le mucche e altri quadrupedi hanno un elevato consumo di suolo/acqua per kg di carne quindi bisogna mangiare verdure perchè hanno un consumo più basso di acqua

    Quello che non viene detto è che bene o male l'erba cresce comunque anche con poca pioggia mentre se tutti dovessero mangiare verdura che consumo d'acqua avremmo?

    Siamo sicuri che l'acqua sarebbe ancora sufficiente in tutte le parti del mondo se già adesso siamo in crisi in molte zone?
    Secondo me il mix giusto è quello attuale,al massimo spostare leggermente le percentuali di cibo verso il verde, il vero problema è la popolazione terrestre che continua ad aumentare molto velocemente tanto che è probabile che a questo ritmo si raggiungano gli 8 miliardi di persone per il 2025 ed le terre coltivate o sfruttate in altro modo non possono aumentare ancora più di tanto

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