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Discussione: L'ombra pluviometrica dell'alta Val d'Illasi con lo scirocco!

  1. #11
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    Predefinito Re: L'ombra pluviometrica dell'alta Val d'Illasi con lo scirocco!

    Non abbiamo dati certi per dimostrarlo, se non fonti giornalistiche che lasciano il tempo che trovano, ma anche nella famosa e storica nevicata del 26-27 gennaio 2006, che derivava da una situazione sinottica con convergenza alta e quindi con forte gradiente precipitativo sud-nord (con il cuneo di Schio che faceva il pieno), scommetto che tra gli abitati di Sant'Andrea e Giazza non vi sono stati grosse differenze di accumuli. 50cm vs 50?? quando avremmo dovuto avere quantomeno 50 vs 70 a favore di Giazza. Hanno citato la metrata di Revolto, ok ma là è un'altra storia.
    Stesso discorso vale per " da S.Andrea non si saliva più per la troppa neve"; ovvio, è da lì che cominciano le pendenze..
    Siamo una fluttuazione quantica del nulla, ma non ce ne dobbiamo vergognare.

    Caldiero (Vr) Pedemontana Est Verona

  2. #12
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    Predefinito Re: L'ombra pluviometrica dell'alta Val d'Illasi con lo scirocco!

    Non ricordo di aver mai letto di nevicate "storiche" a Giazza se non accomunate a quelle della media val d'Illasi con questo tipo di peggioramenti. Diverso il discorso con condizioni sinottiche totalmente differenti o con cuscinetto freddo preesistente al suolo.
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  3. #13
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    Predefinito Re: L'ombra pluviometrica dell'alta Val d'Illasi con lo scirocco!

    Quote Originariamente inviato da Flavio65 Visualizza il messaggio
    Certo, infatti come ho evidenziato la quota neve era più alta. Quindi secondo me ritorniamo ad un foehn più "locale" o comunque ad un microclima al quale oltre che effetti sinottici, si aggiungono effetti locali. Non possiamo dimenticare una cosa ben evidente: sopra Giazza e la Val Fraselle si erge una dorsale alta più di 1500 m.. non puo' non avere effetti nulli. Se dall'altra parte della dorsale si verificano precipitazioni esagerate, per le semplici leggi della fisica atmosferica, da questa parte deve verificarsi il contrario.
    Questo è poco ma sicuro. Diverso il discorso per la media Lessinia orientale, dove in presenza di una barriera orografica meno pronunciata corrisponde uno "scarto da stau" più classico e graduale.
    Poi è chiaro che in questa occasione, come spesso succede, la linea di convergenza precipitativa è stata più bassa per i motivi che dici, altrimenti non potremmo avere un così scarso gradiente precipitativo tra la pianura orientale e il cuneo di schio. Quello che voglio dire è che anche con una convergenza precipitativa più classica e "alta" , quindi con il Recoarese che fa il pieno rispetto alla pedemontana, questo scarto precipitativo notevole nella zona tra Selva di Progno - Giazza si verifica comunque. In questi casi, probabilmente le massime precipitazioni si verificano appena a nord o in corrispondenza di S. Andrea.
    Non sono convinto che con lo scirocco ci sia sempre ombra pluviometrica a Giazza. Di sicuro c'è un gradiente pluviometrico generale tra Recoaro e la Valpolicella e quindi anche Giazza vede meno prp di Recoaro. Diciamo che in certe occasioni si crea un ulteriore gradiente locale ma non credo sempre. Il Foehn di Giazza secondo me si crea quando c'è la tendenza sinottica ad estrarre aria dalla valle e questo accade in genere con la bassa pressione a sud della Pianura Padana e/o con il vento di barriera freddo.
    Quando l'aria viene aspirata verso sud dalla val d'illasi a giazza si crea una depressione che richiama aria dall'alto. La val d'adige è aperta per cui il richiamo non è compensato dall'alto ma drenando i fondo valle del bacino del TAA. Questa richiesta di aria dall'alto si accoppia bene con lo stau sul cuneo di schio.

    Quando lo scirocco pompa aria nella valle verso N secondo me non si forma questa ombra microclimatica e in questi casi Giazza è quella che tiene meglio la QN e le precipitazioni.
    Ultima modifica di Massimo M.; 09-12-2020 a 08:06
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  4. #14
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    Predefinito Re: L'ombra pluviometrica dell'alta Val d'Illasi con lo scirocco!

    Quando lo scirocco pompa aria nella valle verso N secondo me non si forma questa ombra microclimatica e in questi casi Giazza è quella che tiene meglio la QN e le precipitazioni.[/QUOTE]
    Questo è poco ma sicuro ma secondo me succede molto raramente.

    Il mio intento è di dare delle spiegazioni a delle osservazioni sul campo, osservazioni che partono fin da quando ero ragazzo, e non da un singolo episodio.
    Secondo me, lo corrente sciroccale dopo aver subito una fortissima "mungitura" sulla catena delle "Tre Croci", sorvola l'alta valle, proprio sopra Giazza relativamente scarica di umidità, e sempre seguendo la direzione del getto principale in quota ( cioè da E - ESE -SE a seconda della curvatura ciclonica), va a impattare i contrafforti degli alti Lessini orientali (M.te Grolla, Castel Malera, Cima Trappola), tutte cime intorno ai 1700-1800 mt, che la ricaricano di umidità e creano ulteriore condensazione. Da li in poi si riforma il classico gradiente est-ovest..
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  5. #15
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    Predefinito Re: L'ombra pluviometrica dell'alta Val d'Illasi con lo scirocco!

    Prima di tutto super bravo a Flavio per aver aperto la discussione!!

    Non ho letto, spero di farlo nei prossimi giorni.
    Tutto è ovvio quando qualcuno te lo spiega, quindi ben venga discuterne. Credo che la causa principale delle minor precipitazioni e della maggior temperatura (se non altro a parità di quota) di Giazza risieda fondamentalmente nell'orografia locale, ossai l'alta val d'Illasi è l'unica valle così stretta e profonda di tutto il sistema che va dalla pianura vicentina nord occidentale alla Vallagarina.
    Tuttavia il discorso di Massimo è certamente meritevole di approfondimento.
    E' un fatto noto che, parlo in generale, i massimi precipitativi possono trovarsi in corrispondenza dell'ostacolo orografico o enne km più a valle, in base alla caratteristiche termodinamiche della colonna d'aria, quindi vanno verificate entrambe le ipotesi.

    In ogni caso il bello dell'orografia complessa è proprio questo, che si mescola in modo difficile da decifrare con la dinamica generale e suddividere i contributi diventa arduo.

  6. #16
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    Predefinito Re: L'ombra pluviometrica dell'alta Val d'Illasi con lo scirocco!

    Quote Originariamente inviato da Angelo Visualizza il messaggio
    Prima di tutto super bravo a Flavio per aver aperto la discussione!!

    Non ho letto, spero di farlo nei prossimi giorni.
    Tutto è ovvio quando qualcuno te lo spiega, quindi ben venga discuterne. Credo che la causa principale delle minor precipitazioni e della maggior temperatura (se non altro a parità di quota) di Giazza risieda fondamentalmente nell'orografia locale, ossai l'alta val d'Illasi è l'unica valle così stretta e profonda di tutto il sistema che va dalla pianura vicentina nord occidentale alla Vallagarina.
    Tuttavia il discorso di Massimo è certamente meritevole di approfondimento.
    E' un fatto noto che, parlo in generale, i massimi precipitativi possono trovarsi in corrispondenza dell'ostacolo orografico o enne km più a valle, in base alla caratteristiche termodinamiche della colonna d'aria, quindi vanno verificate entrambe le ipotesi.

    In ogni caso il bello dell'orografia complessa è proprio questo, che si mescola in modo difficile da decifrare con la dinamica generale e suddividere i contributi diventa arduo.
    Intanto Angelo ti ringrazio perché lo sai che ti stimo tantissimo.
    Il mio intento è cercare di capire se oltre ad aspetti termodinamici in cui non entro nel merito perché purtroppo non ho la preparazione tua e di Massimo vi possono essere anche aspetti orografici che incidono su un fenomeno che osservo fin da ragazzo.
    Nell'ultimo intervento ho però detto un'inesattezza che può creare confusione; la catena delle "Tre Croci"(Terrazzo,Zevola, Plische) non c'entra nulla. Intendevo naturalmente i Monti che ho citato all'inizio, che stanno immediatamente a est e cioè: M. Telegrafo e M. Lobbia, cime tra i 1500 e 1600 metri.

  7. #17
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    Predefinito Re: L'ombra pluviometrica dell'alta Val d'Illasi con lo scirocco!

    Le tipologie di foehn sono molteplici. Si possono distinguere tuttavia due macrocategorie:

    Downslope winds o foehn basso: avviene quando l’aria sollevata è molto più pesante dell’aria alla quota del sollevamento. In questo caso l’aria scende dal pendio violentemente e si sviluppa quasi con in moto idraulico, come se fosse un fluido che si muove in un gas. Questo può accadere quando in un profilo molto stabile l’aria viene forzata a salire per una rilevante altezza. Oppure quando ai lati di una barriera orografica sono presenti masse d’aria diverse e l’aria più fredda tracima lungo il versante dove è presente l’aria più calda. Tra questi casi la bora, il chinooks nelle Montagne rocciose e nelle valli alpine che arrivano allo spartiacque alpino come ad esempio al passo del Brennero. Per quanto riguarda l’alta val d’Illasi l’unica possibilità concreta per questo tipo di foehn è il trabocco d’aria dalla valle dei Ronchi e questo può accadere quando all’interno dell’arco alpino è presente dell’aria più fredda con uno strato di inversione più alto del passo Pertica (>1500). Con il flusso sciroccale o con il vento di barriera di bora da est secondo me non può formarsi questo tipo di foehn o è difficilissimo. L’aria della val d’Illasi appartiene in genere al bacino padano per cui l’aria che risale dal cuneo di Schio ha la stessa natura di quella della Val d’Illasi. Per cadere a Giazza l’aria dovrebbe risalire almeno di un’altezza pari al dislivello tra Giazza (800) e il passo più basso, Passo Ristele (1650) in val Fraselle. Ma il foehn lessinico in genere non è in grado di generare downslope winds. Solo nel caso sia presente un vento di barriera freddo ci può essere un vento con caduta idraulica dalle colline poste allo sbocco delle valli, dove il dislivello da superare è basso. Ad esempio noto he spesso che in queste condizioni nelle stazioni di Montorio e Mizzole c’è foehn basso con vento molto forte. I Lessini sono aperti a sud e l’aria proveniente da est può sollevarsi o può aggirare i Lessini da sud. Per cui il sollevamento dell’aria è limitato in altezza dalla possibilità di sfuggire a sud, dove il dislivello è minimo o nullo. Più l’aria è stabile più tende ad aggirare l’ostacolo.

    Foehn alto: Questo foehn è legato alla formazione delle mountain wave e alla loro propagazione in media e alta troposfera, come avevo spiegato in questa discussione
    http://forum.meteo4.com/showthread.p...Mountain-waves
    Il gradiente pluviometrico è legato soprattutto a questo tipo di effetto orografico in quanto la propagazione dell’onda va ad interessare le quote dove si forma la precipitazione.
    Questo tipo di foehn secondo me non po’ verificarsi in quanto il movimento ondulatorio delle particelle è caratterizzato da un periodo di oscillazione e l’alta val d’Illasi è troppo stretta (corta nella direzione del vento da E/NE) per permettere un’ampia oscillazione. Quando lo spazio di caduta è limitato le correnti in quota scavalcano sempre la valle.
    Tuttavia, la Val Fraselle che è disposta a NE di Giazza offre una maggiore ampiezza all’oscillazione. Per cui in questa valle ci potrebbe essere una maggior ampiezza dell’onda orografica.


    Quando c’è la tendenza all’estrazione dell’aria dalla vallata l’aria di compensazione potrebbe quindi provenire dal passo Pertica o dalla Val Fraselle. Per indagare il fenomeno sarebbe indispensabile ripristinare la stazione di Giazza e magari piazzare una stazione al Pertica.
    Sull’aspetto delle temperature abbiamo evidenti conferme che in alcune occasioni a Giazza c’è una scaldata. Per quanto riguarda le precipitazioni bisognerebbe verificare se il fenomeno è locale o più esteso e servirebbero più centraline. Evidenzio tuttavia che l’8 dicembre anche a San Valentino ci sono state poche precipitazioni e in generale a parte il 1985 non ho mai visto più di 50 cm di neve al suolo.
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  8. #18
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    Predefinito Re: L'ombra pluviometrica dell'alta Val d'Illasi con lo scirocco!

    Quote Originariamente inviato da Flavio65 Visualizza il messaggio
    Non abbiamo dati certi per dimostrarlo, se non fonti giornalistiche che lasciano il tempo che trovano, ma anche nella famosa e storica nevicata del 26-27 gennaio 2006, che derivava da una situazione sinottica con convergenza alta e quindi con forte gradiente precipitativo sud-nord (con il cuneo di Schio che faceva il pieno), scommetto che tra gli abitati di Sant'Andrea e Giazza non vi sono stati grosse differenze di accumuli. 50cm vs 50?? quando avremmo dovuto avere quantomeno 50 vs 70 a favore di Giazza. Hanno citato la metrata di Revolto, ok ma là è un'altra storia.
    Stesso discorso vale per " da S.Andrea non si saliva più per la troppa neve"; ovvio, è da lì che cominciano le pendenze..
    Riporto su questo intervento per fare capire meglio cosa intendevo dire Massimo. Ho parlato forse in maniera impropria di "ombra pluviometrica" che in genere è associata ad un effetto favonico vero e proprio. Giustamente, tu hai cercato di spiegare come sia praticamente impossibile che un favonio generato da correnti ascensionali che scavalcano le dorsali appena a est dell'alta valle, possa cadere in corrispondenza di Giazza. Troppo stretta e vicina la valle di Giazza con correnti con caratteristiche termodinamiche di quel tipo. Quello che in realtà intendevo, facendo anche l'esempio degli accumuli nevosi del 26 gennaio 2006, (50 vs 50 e non 50 vs zero! tra S.Andrea e Giazza), è che orografia a est dell'alta Val D'Illasi, va a falsare quello che dovrebbe essere il normale gradiente pluviometrico sud-nord in presenza di peggioramenti sciroccali classici in cui l'alto recoarese fa il pieno. Quindi invece che di Foehn, sarebbe più giusto parlare di uno "Scarto da Stau" più brutale da Selva di Progno fino a Giazza. Ma solo per motivi orografici. Purtroppo non possiamo provare nulla finché non avremo strumentazione posizionata tra Badia Calavena e Giazza. Per fare un esempio, credo che quello che potrebbe succedere in termini pluviometrici nella valle con sciroccata potrebbe essere questo: Illasi 30 mm; Tregnago 40 mm Badia/S.Andrea 50-60 mm, Selva di Progno 40 mm e Giazza 30 mm. Noi vediamo sempre e solo San Bortolo che è su un altro pianeta e proporzionalmente a questi dati potrebbe avere all'incirca 100 mm. Lo "Scarto da Stau" brutale chiaramente si ripercuote in talune situazioni anche sulle temperature al suolo in quella zona.

  9. #19
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    Predefinito Re: L'ombra pluviometrica dell'alta Val d'Illasi con lo scirocco!

    Quote Originariamente inviato da Flavio65 Visualizza il messaggio
    Riporto su questo intervento per fare capire meglio cosa intendevo dire Massimo. Ho parlato forse in maniera impropria di "ombra pluviometrica" che in genere è associata ad un effetto favonico vero e proprio. Giustamente, tu hai cercato di spiegare come sia praticamente impossibile che un favonio generato da correnti ascensionali che scavalcano le dorsali appena a est dell'alta valle, possa cadere in corrispondenza di Giazza. Troppo stretta e vicina la valle di Giazza con correnti con caratteristiche termodinamiche di quel tipo. Quello che in realtà intendevo, facendo anche l'esempio degli accumuli nevosi del 26 gennaio 2006, (50 vs 50 e non 50 vs zero! tra S.Andrea e Giazza), è che orografia a est dell'alta Val D'Illasi, va a falsare quello che dovrebbe essere il normale gradiente pluviometrico sud-nord in presenza di peggioramenti sciroccali classici in cui l'alto recoarese fa il pieno. Quindi invece che di Foehn, sarebbe più giusto parlare di uno "Scarto da Stau" più brutale da Selva di Progno fino a Giazza. Ma solo per motivi orografici. Purtroppo non possiamo provare nulla finché non avremo strumentazione posizionata tra Badia Calavena e Giazza. Per fare un esempio, credo che quello che potrebbe succedere in termini pluviometrici nella valle con sciroccata potrebbe essere questo: Illasi 30 mm; Tregnago 40 mm Badia/S.Andrea 50-60 mm, Selva di Progno 40 mm e Giazza 30 mm. Noi vediamo sempre e solo San Bortolo che è su un altro pianeta e proporzionalmente a questi dati potrebbe avere all'incirca 100 mm. Lo "Scarto da Stau" brutale chiaramente si ripercuote in talune situazioni anche sulle temperature al suolo in quella zona.
    A prescindere dalla causa, se nella zona di Giazza dell'aria scende il fenomeno secondo me può essere classificato come foehn. Scendendo l'aria tende a seccarsi e quindi può "rubare" una parte della precipitazione.
    Il fiocco di neve rispetto alla goccia di pioggia è molto più vulnerabile all'evaporazione in quanto ha una superficie specifica molto più ampia.

    Inviato dal mio HUAWEI VNS-L31 utilizzando Tapatalk
    Ultima modifica di Massimo M.; 14-12-2020 a 13:29
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  10. #20
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    Predefinito Re: L'ombra pluviometrica dell'alta Val d'Illasi con lo scirocco!

    In relazione alla configurazione prossima ventura del 25 evidenzio che oltre al favonio in alcune situazioni ci potrebbe essere anche un altro aspetto penalizzante mai discusso qui.

    Abbiamo detto che in certe situazioni si forma una linea di convergenza tra l'Est e il NE in bassa lessinia con il top delle precipitazioni a Tregnago. Ora anche se queste due masse d'aria convergenti hanno la stessa natura di fatto l'umidificazione della componente da NE dipende dalle precipitazioni sul settore alpino. Mentre l'umidificazione della componente da E risente della precipitazioni sulla pianura pedemontana veneta centro orientale.
    Inoltre come nel caso del 25/12/2020 la componente da NE può essere favonizzata per l’attraversamento della barriera alpina.



    Ecco quindi che la componente da NE può risentire di una componente favonica su scala alpina e può risultare più secca se le precipitazioni non interessano l'arco alpino.
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