IL CALDISSIMO 2022
Un caro saluto a tutti i meteoappasionati, si è concluso l’anno solare e meteorologico del 2022, il quale ha portato in dote alcuni spunti di riflessione molto importanti. Il 2022 per moltissime nazioni del mondo è risultato il più caldo di sempre, perlomeno da quando vi sono rilevazioni attendibili e Verona rientra in pieno in questa casistica. In particolare per la nostra città l’anno2022 chiude come il più caldo dal 1948 ma dai dati in nostro possesso probabilmente degli ultimi 300. Precisiamo che quanto detto, andrebbe valutato con maggiore rigore scientifico, visto che dalle nostre ricerche storiche mancano alcuni anni di rilevazione ma possiamo affermare con altissima probabilità, la veridicità della nostra affermazione.
Da un punto di vista prettamente climatico, l’anno trascorso ha visto il continente europeo, dominato per larghi tratti dalla invasiva e perniciosa cellula di alta pressione sub tropicale, la quale non solo ha portato in dote temperature spesso ben oltre le medie ma anche lunghi periodi di forte siccità. Il tutto rientra nell’evoluzione prevista dal forte riscaldamento climatico in atto sul nostro pianeta, riscaldamento forzato con estrema probabilità dall’azione umana e forse o in parte da un naturale ciclo storico climatico. La città di Verona non fa caso a parte e la verifica costante delle meteore e dei dati ottenuti nell’arco del 2022, evidenzia senza discussione il trend che ha colpito l’intero continente. Sebbene sia chiaro precisare, con uno scarto di pochi decimi, l’anno appena concluso ha superato il già caldissimo 2014 a cui andava il precedente record di caldo che in ogni caso con altissime probabilità viene a riferirsi al secondo anno più caldo degli ultimi 300. il 2022 chiude con una temperatura media di +16,30° superando il 2014 di qualche decimo, considerando il suo 16,23° finale. La temperatura media annuale su riferimento 1985- 2021 è di +14,87°, con una differenza finale di +1,43°, differenza che allarga la forbice, dovessimo confrontarla con i dati dal 1948. Questo evidenzia se mai vi fossero dubbi, sul continuo aumento termico medio e la strada intrapresa dal clima verso questa direzione. Solo i mesi di marzo e aprile sono risultati leggermente sotto le medie termiche storiche mentre gennaio e settembre si sono conclusi più o meno in media. Al contrario da segnalare una caldissima estate con il 3° giugno più caldo il 2° luglio più estremo. Non di meno il mese di ottobre ha visto ottenere il record di mese più caldo a Verona, anch’esso probabilmente degli ultimi 300anni. Non è possibile segnalare i tanti record giornalieri di caldo perché in tal senso la lista sarebbe troppo lunga e certamente noiosa. Una situazione pesante anche per chi come noi segue da decenni l’evoluzione del tempo, in particolare nella nostra città. Trasformazione che in questo 2022 purtroppo ha visto esasperare il corso già esasperato verso un riscaldamento con pochi precedenti conosciuti. Il capitolo precipitazioni di certo non aiuta alla causa ma anzi aggrava una condizione già drammatica per l’anno appena trascorso, bastano davvero pochi dati per comprendere in pieno la situazione realizzata. Al termine del primo semestre la città di Verona ha visto un accumulo di precipitazioni pari a 187mm, un valore pari alle città del nord Africa, giusto per fare confronti. Per fortuna il secondo semestre è stato più generoso, portando al termine un dato di 613,2mm, contro una media storica 85-21 di 826,2mm, segnando pertanto un disavanzo negativo pari a 213mm. Valore che non si riferisce ad alcun record storico, pur entrando di diritto nella classifica dei più secchi, ma preceduto da almeno 7 anni più siccitosi iniziando a confrontare dal 1948. Il capitolo neve diventa se possibile ancora più triste, iniziamo a ricordare che a Verona la neve manca del marzo 2018, si è dunque chiuso il 4° anno senza precipitazioni nevose, dato che probabilmente rappresenta un altro record da catalogare negli ultimi 300anni. Aggiungiamo un ennesimo confronto impietoso, nella nostra città la neve a gennaio manca da 12 anni e con quasi certezza chiuderemo senza neve anche il 2023, febbraio da 9 anni e solo dicembre ricorda una breve nevicata nel 2017. Questi dati senza nemmeno aggravare la difficoltà di fare confronti su periodi storici, sono da ritenersi record assoluti per una città pur non avvezza alla meravigliosa meteora della neve. Tutto questo fa riflettere non solo sul concetto di riscaldamento globale ma sulla sua enfatizzazione nell’arco dell’ultimo decennio. Naturalmente i ghiacciai, essendo un vero e proprio termometro naturale, hanno trascorso per il momento, il loro peggiore anno da svariato tempo e la loro scomparsa sotto i 3000mt, con questo trend e questa accelerazione , sarà certamente a breve. Un quadro davvero desolante, soprattutto per noi appassionati, è molto difficile riconoscere le caratteristiche del nostro clima entro un trend come quello che stiamo vivendo, dato per certo che molti elementi naturali della nostra storia o sono scomparsi o lo faranno nel giro di pochi di anni. Il 2022 è dunque da considerare come un anno nero o verrebbe da dire rosso, visto il caldo che ha portato in tutte le stagioni, spesso accompagnato da siccità che però pare destinato non a diventare un caso ma un trend. Il resoconto spietato che avete letto, si basa su l’estrapolazione di dati numerici e non certo su opinioni ma su confronti climatici che non possono dare atto ad alcuna discussione se non di certo solo e rendere conto che il futuro del clima del pianeta e del nostro territorio è in grave pericolo. Certamente l’uomo riuscirà come sempre a trovare una soluzione, benché la natura stessa saprà rigenerarsi come ha sempre fatto, ma il pensiero di ciò che furono gli inverni o le estati fresche e ventilate, sarà da apporre all’albo dei ricordi.
Dati climatici riferiti a:
STAZIONE DI CADIDAVID DI PROPRIETA' DI VERONESI MASSIMILIANO 1985-2021
STAZIONE METEO4 -BRLLAVITE - BRUGNOLI - MALESANI: 1948-1984
STAZIONE METEO VIA CAVOUR CITTA' DI VERONA 1820-1915
STAZIONE METEO CITTA' DI VERONA ( VARIE ZONE ) 1790-1819
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