Parvenze invernali nell'orizzonte meteorologico

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di Ivan Gaddari

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Appurata la fase primaverile del breve e medio termine, l'orizzonte temporale "ardito" mostra inequivocabili segni di cambiamento. Vediamo quali.

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I modelli indicano un possibile sblocco allo stallo anticiclonico in ingresso all'ultima decade del mese.
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L'elemento saliente a breve termine.
Il respiro caldo del Nord Africa porterà un ulteriore incremento delle temperature, ovunque sopra media. L'isolamento di una profonda goccia fredda in quota sulle Isole Canarie darà vita ad un intenso richiamo subtropicale in direzione dell'Italia. Clima primaverile lungo tutto lo stivale, tuttavia le pianure e le valli, specie al Nord, saranno aoggette a forti inversioni termiche con formazione di densi ed estesi banchi di nebbia.

L'elemento saliente a medio termine.
Avremo uno spostamento del nucleo principale anticiclonico in direzione dell'Europa Orientale, mentre andrà affievolendosi il supporto subtropicale per inlfuenza atlantica da Ovest. Atteso pertanto un indebolimento del lato occidentale dell'alta pressione, ad opera di una parziale ondulazione ciclonica sottesa dal Vortice Polare in lieve spostamento verso la Penisola Scandinava. A fine periodo potrebbe verificarsi una prima incursione ciclonica nord Atlantica, con calo termico specie sulle regioni Centro Settentrionali.

L'elemento saliente a lungo termine.
Un progressivo indebolimento del Vortice Polare potrebbe tradursi in un parziale isolamento di diversi minimi di pressione, con minore impatto in pieno Oceano.

Il trend a lungo termine:
Un trend barico che potrebbe tradursi in minori possibilità di incursioni depressionarie a largo del Portogallo e pertanto attenuazione dell'influenza anticiclonica nel bacino del Mediterraneo. Lo spostamento dell'alta delle Azzorre in Oceano potrebbe dar vita ad un primo tenativo di blocking barico in senso meridiano, con fase fredda in direzione Nord-Sud.

Elementi di incertezza: Quanto affermiamo acquisisce giornalmente ulteriori elementi di conferma, tuttavia resta da valutare la possibilità di importante incursione fredda in direzione del Mediterraneo.

Quel che possiamo confermare è la ripresa di un trend dinamico che potrebbe riproporre accesi scambi di calore in senso meridiano, ma l'incertezza deriverebbe sia dalla possibile entità degli stessi che dalle zone eventualmente interessate dalle differenti masse d'aria in movimento.

Fattori di normalità climatica:
Il breve termine proporrà una fase termica abbondantemente sopra media. Farà "caldo" su tutto lo stivale, soltanto le nebbie potranno parzialmente ridurre la risalita termica nelle zone interessate dal fenomeno.

L'ultima decade mensile potrebbe disegnare un graduale rientro alla normalità ma occorrerebbe una fase climatica diametralmente opposta per consegnarci la parvenza d'un inverno "normale".

Focus: evoluzione sino al 23 gennaio 2007
La prima fase previsione sarà segnata dall'incontrastato dominio anticiclonico a tutte le quote. Oltre all'aumento termico previsto su tutto li stivale, l'elemento d'interesse sarà rappresentato dalle nebbie che, specie in Pianura Padano-Veneta, potranno tornare prepotentemente. Paradossalmente farù più caldo in quota, laddove minori saranno gli effetti delle inversioni termiche.

A cavallo dell'ingresso all'interno dell'ultima decade mensile, ecco che il Vortice Polare potrebbe iniziare a perdere consistenza portandosi gradualmente verso Est. Una profonda ondulazione ciclonica sembrerebbe poter raggiungere il Mediterraneo, causando un peggioramento del tempo ed un progressivo raffreddamento col ritorno della neve su Alpi ed Appennini a quote medie. Altrove azione probabilmente instabile-perturbata, la cui incisività verrà confermata e valutata nel corso dei prossimi aggiorntamenti.

Evoluzione sino al 28 gennaio 2007
L'ultima parte della previsione ci conduce in prossimità dei giorni della merla, ossia statisticamente i più freddi dell'anno. Tradizione che potrebbe essere rispettata alla luce dei possibili inidizi indicanti il tentativo meridiano dell'alta pressione delle Azzorre, con colata fredda verso Sud. Ma avremo modo e tempo per riparlarne.

In conclusione.
L'inverno, finora, s'è mostrato come un autunno più o meno mite ed i prossimi giorni avranno il sapore d'una anticipata primavera. Nonostante alcune proiezioni inidichino un ingresso stagionale verso l'ultima parte del mese, occorrerebbe un febbraio a dir poco storico per poter equilibrare le pesanti anomali termiche positive. Ciò non toglie che l'inverno possa ancora mostrare i muscoli.