Se il caldo di questi giorni sembra esagerato, ci si consoli: il 23 aprile del 1968 andò peggio. Si toccarono i 30,2 gradi, come se fosse piena estate. A dirlo sono le statistiche meteo che in Polesine partono dal 1914.
Temperature massime a parte, però, questo aprile è anomalo. E dopo un inverno passato alla storia come il più caldo mai registrato tra Adige e Po, la primavera meteorologica che è iniziata il 1. marzo non pare essere da meno. L'esperto di meteorologia Andrea Bascarin fa il punto. «Stiamo analizzando i dati pervenuti dalle stazioni online del sito
www.meteoveneto.com e in effetti molti record di caldo sono stati largamente superati. Anche marzo si è attestato sopra la media storica tra l'1,4 e l'1,8 gradi. Le anomalie di aprile, però, fanno segnare oltre 3,5 gradi oltre la media in quasi tutto il territorio. Il record precedente era dell'aprile 1952, quando ci si fermò appena, si fa per dire, a più 2,2 gradi».
L'unico record non ancora avvicinato è quello della massima assoluta raggiunta, come detto, ad aprile del 1968 con 30,2. «Siamo arrivati a 28,2 gradi proprio il 23 - ha aggiunto Bascarin - ma non è ancora detta l'ultima parola, visto che persiste l'alta pressione».
Anche sul fronte precipitazioni non va meglio. «Le piogge della terza decade di marzo avevano illuso - prosegue l'esperto - sembrava un'inversione di tendenza o un recupero, perché, dai dati di Meteoveneto, nella quasi totalità del territorio si erano registrate piogge anche sopra la media. Finora in aprile, invece, non è caduta una goccia. È un evento straordinario. Si misura la piovosità dal 1921 e non era mai capitato. Sono del 1982 con 5,5 millimetri e del 1952 con 3,2 millimetri i precedenti record negativi».
Bascarin spiega che l'anomalia caldo-siccità persiste da settembre. Finora la media sul territorio è tra i 300 e i 330 millimetri, contro una normalità storica di 511 millimetri. Solo nel 1943 andò peggio con 280 millimetri. Le previsioni, insomma, sembrano cupe, nonostante i cieli oltremodo sereni. «Le ultime analisi confermano che anche maggio sarà particolarmente caldo e siccitoso - chiude Bascarin - l'estate non è la stagione delle piogge, per cui bisognerà rassegnarci fin d'ora. Estati piovose e fresche ce ne sono state in passato, ma negli ultimi 15 anni sono diventate una rarità, compresi gli eventi temporaleschi di calore cui eravamo abituati nelle estati scorse che alleviavano afa e siccità dopo diversi giorni di forte calura. Oggi le onde calde perdurano settimane e le piogge, quando arrivano, sono quasi sempre molto intense con fenomeni violenti. È questa la caratteristica saliente delle estati recenti, probabilmente dovute a un cambiamento climatico che è ormai una realtà anche per il nostro territorio».
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