Ciao a tutti!!!!
Con colpevolissimo ritardo, dovuto a urgenti impegni di lavoro la settimana scorsa, posto alcune immagini della recente uscita con il CAI di Montecchio alla vetta della Punta di San Matteo.
Foto molto interessanti dal punto di vista glaciologico, in una zona dove si stanno toccando con mano, in prima linea, gli effetti del riscaldamento globale.
Confrontando la foto che posterò del ghiacciao dei Forni attuale e quella dell'inverno del 1984 penso non servano commenti di sorta.
L'escursione alpinistica si è svolta in due giorni, sabato arrivo al rif. Branca, ai piedi del Ghiacciaio dei Forni, dopo aver risalito la vallata del Frodolfo, con partenza a piedi da S. Caterina Valfurva e tre ore di piacevole passeggiata in ambienti alpini del Parco Nazionale dello Stelvio, intatti e selvaggi.
Secondo giorno con traversata integrale del Ghiacciaio dei Forni, arrivo sulla vetta del San Matteo (3678 mt) senza difficoltà enormi (il ghiacciaio, in ottime condizioni grazie alle copiose nevicate estive, non presentava crepacci aperti), discesa verso la forcella degli Orsi, calata avventurosa lungo ripido canalino di sfasciumi nella sottostante vedretta degli Orsi, ed infine, per chiudere in bellezza, ripida discesa di 1700 metri di dislivello fino a località Fontanina in Val di Pejo, da dove sgorga una stranissima acqua curativa ferruginosa ed effervescente naturale.
Spazio alle immagini ora:
La seraccata pensile del ghiacciao del Palon de La Mare, che scende verso la Val delle Rosole;
L'effluenza orientale del Ghiacciaio dei Forni, con il monte Vioz;
Il pannello illustrativo del rifugio, che spiega la situazione attuale del Seracco Pensile del San Matteo, ancora miracolosamente in equilibrio nonostante l'instabilizzazione che lo ha interessato negli ultimi anni;
Al laghetto sotto il rif. Branca, una foto che ritrae l'elemento essenziale della vita sulla terra, l'acqua, nei tre stati fisici: liquido, solido, gassoso
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