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Discussione: Le "uova di neve"_Malga Moline-Campofilone 08-03-09

  1. #1
    daverose240573
    Ospite

    Predefinito Le "uova di neve"_Malga Moline-Campofilone 08-03-09

    Salve a tutti!

    Con questo thread volevo porre in risalto un semplicissimo, banalissimo... quasi trascurabile e poco visibile fenomeno meteorologico presente in questo nevosissimo periodo in alcuni siti delle prealpi venete: ovvero il fenomeno delle "uova di neve". :p

    Preciso non si tratta di un termine universalmente accettato in ambito meteorologico, ma é un qualcosa di esistente e non diffuso... direi assimilabile alla forma di un ellissoide di rotazione... di un uovo, appunto.

    Di cosa sto parlando? Degli accumuli di neve fresca e trasformata, semipermanenti, sulla sommità di alcuni alberi (larici, abeti ecc) presenti nella nostra fascia prealpina, accumuli di neve che, a differenza dei frequentissimi volumi di neve su alberi che vengono scaricati al suolo poco dopo una nevicata, permangono sino alla successiva nevicata, accumulandosi su quelli sottostanti.
    Et voilà: accumulo dopo accumulo a fine stagione si ha l'uovo di neve.
    Tre foto (di 3 distinte "uova") scattate ieri, a titolo di esempio, lungo il percorso di fondo tra Malga Moline e Pra Campofilone.







    Condizioni ipotizzate per la loro formazione: l'albero "d'appoggio" non deve essere un albero particolarmente esposto a raggi solari e vento... anzi, dev'essere un albero significativamente protetto da altri alberi più alti.
    In tal modo la neve va a depositarsi diritta sull'albero e i pochi raggi solari che la raggiungono non la fondono totalmente, non la fanno "scivolare" verso il basso, ed il vento eventualmente presente durante le prp non va (data la pos riparata dell'albero) a creare accumuli assimmetrici minanti la stabilità del futuro "uovo".
    Oltretutto, per la formazione dell'uovo di neve, sono necessarie un discreto numero di nevicate, non troppo distanti tra loro come intervallo temporale di separazione, talune delle quali caratterizzate possibilmente da neve "coesiva" ovvero cadente a T prossime o leggerm superiori a 0°C.
    Cosa che é accaduta quest'anno, chiaramente.
    Perché le uova riportate in foto sono "ricamate" in alto dalla neve della settimana scorsa... ma al 60-70% le ho trovate ben stratificate e quindi composte dalla neve caduta in varie nevicate di quest'inverno.
    Qualcosa mi fa pensare che la base di queste "uova" sia composta dalla neve caduta nella prima metà di dicembre 2008.
    Ah... ipotesi assai rigorose anche sulla rigidezza sommitale dell'albero ospitante l'uovo... e non confondiamo gli accumuli di neve di 1 sola nevicata con le uova di neve, generate dall'accumulo di più nevicate: nella seconda foto, difatti, tutti gli alberi sono scarichi dalla neve... tranne quello con l'"uovo".

    Ciao!

    Davide Rosa

    ps: a chi, non iscritto a questo forum, si domanderà con insistenza il perché vado a scrivere in quel forum piuttosto che in questo o in quell'altro.. consiglio solo una approfondita visione delle foto di questo thread, disinquinandosi da quesiti PERFETTAMENTE INUTILI e generanti esclusivamente CHIARE PERDITE DI TEMPO. ;ammic:: ;ammic::

  2. #2
    NEVE
    Ospite

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    Ciao Davide , pensandoci bene anch'io ieri ho notato tale fenomeno in alcuni punti a Recoaro Mille !

  3. #3
    daverose240573
    Ospite

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    Quote Originariamente inviato da NEVE Visualizza il messaggio
    Ciao Davide , pensandoci bene anch'io ieri ho notato tale fenomeno in alcuni punti a Recoaro Mille !
    La cosa sarebbe alquanto particolare e significativa, Roberto (che piacere discuterne insieme!!), perché le "uova di neve" in foto erano situate tra 1600 e 1700 m slm (quota che é stata sufficiente quest'anno per avere limitatissime fasi di pioggia o pioggia mista a neve da noi), mentre recoaro 1000 si trova 400-500 m più in basso o sbaglio?
    Ciaoo!
    D

  4. #4
    NEVE
    Ospite

    Predefinito

    Si hai ragione , infatti le ho viste anche se non delle dimensioni che tu hai fotografato , lungo la strada che da Recoaro Mille va verso la Gabbiola che si trova proprio a ridosso dei monti , e dove penso abbia piovuto molto meno.In ogni caso dureranno ancora poco perchè ieri era proprio "caldo"

  5. #5
    Socio Estremo Meteo4 L'avatar di rodry
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    Definizione quasi ingegneristica ;-)
    Bellissima l'ultima foto!

  6. #6
    Utente Registrato L'avatar di *roby*
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    :gratx

    Sono andato fare un giro a forno di zoldo ad inizio gennaio e non vi dico che disegni produce una massa nevosa semisciolta e poi ricongelata.
    Fenomeno molto interessante che ho notato anch'io in quest'inverno anche in pianura cmq di uova cosi non ne ho mai viste. Infrequenti perchè concausa di diversi fattori come hai ben detto: raggi solari, vento, fisionomia del supporto ecc.. Aggiungo anche l'aspetto strettamente termico considerando sostanzialmente due fattori: capacità termica e scambio di calore. Prendiamo esempio dagli ingombranti cumuli di neve portati sui cigli delle strade dagli spazzaneve, sono sempre gli ultimi a scomparire mentre la campagna è già completamente libera nonostante sia caduta la stessa quantità di neve, motivo: maggior capacità termica della massa nevosa e minor superficie di contatto con l'ambiente esterno, tradotto in parole povere minor scambio di calore. Ecco penso che l'analogia possa reggere anche su questo tipo di fenomeno.

  7. #7
    Consiglio direttivo L'avatar di Andrea
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    ...Fantastiche forme in equilibrio... Bellissime foto...

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