Originariamente inviato da Marco C.
Originariamente inviato da Marco C.
Validissimo si sta rivelando l'aiuto di Silvio Davolio (meteolillo) per capire le dinamiche davvero uniche del peggioramento...
alla mia domanda
le sue considerazioni sono stateCiao Silvio ci sono delle novità nel senso che siamo riusciti a reperire tramite alcuni forumisti e grazie ai dati ARPAV nuove immagini e dati:
Senza contare che il minimo al suolo raggiunse i 991 hpa proprio nella stazione di Porto Tolle (sul delta dunque)
A questo appunto appurato con certezza che si trattava di un'occlusione semi-stazionaria, come si possono giustificare i ts notturni polesani (notevole è pure la riflettività sul bolognese alle 12 del 28 febbraio), o meglio una discreta divergenza in quota e un discreto LLJ possono giustificarli?...è questo che non riesco a giustificare avendo così pochi dati...
se hai novità o consigli fammi sapere
un saluto
Ciao
Alcune considerazioni sull'evento, come ti avevo promesso. Almeno, questa e' una possibile analisi e spiegazione di cio' che e' successo.
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Nella seconda parte della giornata del 28 febbraio si è assistito alla formazione di un vortice a mesoscala (originatosi nel core del ciclone baroclino) sul Mare Adriatico, alimentato probabilmente per instabilità WISHE (Wind-Induced Surface Heat Exchange), simile a quella che dà origine a uragani, polar lows e 'Medicanes' ('uragani' mediterranei di piccola scala). Il vortice, risulta visibile chiaramente nelle carte di analisi del Centro Europeo di Reading (ECMWF) ed anche, nella sua fase matura, attraverso una foto da satellite NASA nonche' in accordo con alcune immagini del radar di S. Pietro Capofiume. Successivamente si e' spostato lentamente verso nord, posizionandosi poi sul nord Adriatico dove è rimasto stazionario, indebolendosi, per buona parte del 29 febbraio.
In un vortice di questo tipo, il profilo verticale di temperatura dell'aria tende a seguire l'adiabatica umida, quindi neutrale rispetto ai moti verticali saturi. La principale sorgente di energia consisterebbe quindi nell'evaporazione alla superficie del mare in presenza di forti venti (effettivamente registrati sulla piattaforma oceanografica al largo di Venezia) e nel successivo rilascio di calore latente (con forte precipitazione attorno al centro del vortice) e con probabile formazione di warm core (come indicato dai modelli).
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a presto
silvio
grazie mille
Ultima modifica di Marco C.; 28-09-2006 a 14:10
Il materiale è ormai quasi assemblato grazie all'aiuto e alla disponibilità di tanti amici, dalla settimana prossima, se steva è daccordo potremmo buttare giù la scaletta definitiva e dedicarci in grande stile alla prima produzione meteolampionara
ci sto, ci sto..Originariamente inviato da Marco C.
si potrebbe lavorare anche di sera se dici.. :
Chi si ricorda 20 anni fa nel basso veneto?
Ci sono foto ?
Grazie
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