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Discussione: Est veronese: il fascino dell'inversione

  1. #21
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    Predefinito Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

    Interessante! Ho già in mente una prova da fare..

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    Siamo una fluttuazione quantica del nulla, ma non ce ne dobbiamo vergognare.

    Caldiero (Vr) Pedemontana Est Verona

  2. #22
    Giovanni
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    Predefinito Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

    Quote Originariamente inviato da Massimo M. Visualizza il messaggio
    La morfologia del territorio, il suo uso e l'urbanizzazione incidono sulle temperature del suolo o dei primi strati dell' atmosfera.

    L'aria fredda si comporta quasi come un liquido e scendendo nelle valli occupa le depressioni. Ma il flusso deve rimanere laminare altrimenti la turbolenza crea rimescolamento. Le vallate più grandi sono quelle in cui il flusso catabatico é più intenso e maggiore é quindi il rischio di rimescolamento.

    Se guardiamo le nostre zone negli ultimi decenni ci sono state modificazioni antropiche in grado di modificare la stratificazione locale.

    I centri abitati mostrano un effetto isola di calore da un lato e interagiscono con la brezza dall' altro. Accade quindi che nelle vallate a monte dei centri abitati si registra un rallentamento della brezza mentre nel centro abitato si forma turbolenza che rimescola.

    Le infrastrutture creano invece barriere in grado di formare dei bacini di aria fredda. Dalle nostre parti questi elementi sono rappresentati dalla linea ferroviaria dal rilevato dell' autostrada o dagli argini dei fiumi .

    Anche le colture agricole modificano la risposta termica del suolo e interagiscono con le brezze.
    Una cinquantina di anni fa le vallate erano coltivate a seminativo e cereali oggi quasi esclusivamente a vigneto.
    I filari alberati molto diffusi sono stati rimossi.
    Anche le serre formano delle superfici più calde.
    Nella pedemontana veronese le temperature al suolo sono aumentate più per la modifica del suolo piuttosto che per la CO2
    analisi molto interessante e completamente condivisibile. Aggiungo anche le modificazione della rete idraulica agraria, un tempo c'era molta più acqua a pelo libero o cmq superficiale. Ora molti scoli sono intubati e i sistemi di drenaggio "asciugano" rapidamente i terreni. Senza dimenticare che zone come la Valtramigna erano caratterizzate anche da prati inondabili.
    Insomma come dici te una caratterizzazione del territorio che sicuramente interveniva sulla dinamiche termiche dei primi strati dell'aria

  3. #23
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    Predefinito Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

    Quote Originariamente inviato da Massimo M. Visualizza il messaggio
    La morfologia del territorio, il suo uso e l'urbanizzazione incidono sulle temperature del suolo o dei primi strati dell' atmosfera.

    L'aria fredda si comporta quasi come un liquido e scendendo nelle valli occupa le depressioni. Ma il flusso deve rimanere laminare altrimenti la turbolenza crea rimescolamento. Le vallate più grandi sono quelle in cui il flusso catabatico é più intenso e maggiore é quindi il rischio di rimescolamento.

    Se guardiamo le nostre zone negli ultimi decenni ci sono state modificazioni antropiche in grado di modificare la stratificazione locale.

    I centri abitati mostrano un effetto isola di calore da un lato e interagiscono con la brezza dall' altro. Accade quindi che nelle vallate a monte dei centri abitati si registra un rallentamento della brezza mentre nel centro abitato si forma turbolenza che rimescola.

    Le infrastrutture creano invece barriere in grado di formare dei bacini di aria fredda. Dalle nostre parti questi elementi sono rappresentati dalla linea ferroviaria dal rilevato dell' autostrada o dagli argini dei fiumi .

    Anche le colture agricole modificano la risposta termica del suolo e interagiscono con le brezze.
    Una cinquantina di anni fa le vallate erano coltivate a seminativo e cereali oggi quasi esclusivamente a vigneto.
    I filari alberati molto diffusi sono stati rimossi.
    Anche le serre formano delle superfici più calde.
    Nella pedemontana veronese le temperature al suolo sono aumentate più per la modifica del suolo piuttosto che per la CO2
    E' il giusto sunto di come stanno le cose..
    Siamo una fluttuazione quantica del nulla, ma non ce ne dobbiamo vergognare.

    Caldiero (Vr) Pedemontana Est Verona

  4. #24
    Consiglio direttivo L'avatar di Angelo
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    Predefinito Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

    Magari la cosa fosse limitata alla pedemontana veronse: tutta la pianura padana è stata stravolta. Ma del resto, se mettiamo sui piatti della bilancia i costi/benefici tutto sommato direi che siamo ancora in attivo.
    Ci sarebbe voluta una diversa cultura ambientalista già 60 anni, abbiamo certamente esagerato col consumo del suolo, ma se l'uomo non fosse mai intervenuto, vivremmo in un acquitrino.

  5. #25
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    Predefinito Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

    Quote Originariamente inviato da Flavio65 Visualizza il messaggio
    Solo che in questo caso l'attrito anziché generare uno riscaldamento della sonda e quindi far aumentare la temperatura segnalata, fa esattamente l'incontrario e indica una temperatura di 1/1.5°C PIU' FREDDA RISPETTO AL REALE.

    Per sovrastima intendevo questo, giusto per capirci bene Angelo.

    Credo sia una caratteristica e un limite di questo tipo di strumento (anche i precedenti che usavo avevano lo stesso problema).

    Ripeto, l'importante è "misurare" mentre si viaggia a velocità costante, perché appena si rallenta troppo o ci si ferma entra in gioco il calore generato dal motore e la fuoriuscita dell'aria calda dall'interno dell'abitacolo attraverso lo spiffero del finestrino.

    I 40 km/ora mi sembrano il giusto compromesso, ti permettono di muoverti bene e misurare quasi in real time diversi siti , anche in vallate vicine..
    Ok, io avevo capito il contrario e mi sembrava strano!

    Sinceramente credo che la sonda sia talmente piccola che l'attrito non possa nulla. Certamente l'attrito tra auto e aria c'è eccome e genera calore, per non parlare del calore generato dal motore (decisamente di svariati ordini di grandezza superiore al calore generato da attrito).
    Senza farsi troppe pippe, molto semplicemente a quella velocità sia l'eventuale sollevamento di aria fredda da terra, sia il calore del motore (e dell'attrito se volete) vengono dissipati in maniera del tutto efficace, non andando a influenzare la nostra sondina. Molto semplicemente l'altezza da terra e la mancanza di schermatura fanno la vera differenza e 1-2°C di sottostima della temperatura mi sembrano assolutamente verosimili.
    Sarebbe bello avere una termografia dell'auto in movimento....

  6. #26
    Giovanni
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    Predefinito Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

    Quote Originariamente inviato da Angelo Visualizza il messaggio
    Magari la cosa fosse limitata alla pedemontana veronse: tutta la pianura padana è stata stravolta. Ma del resto, se mettiamo sui piatti della bilancia i costi/benefici tutto sommato direi che siamo ancora in attivo.
    Ci sarebbe voluta una diversa cultura ambientalista già 60 anni, abbiamo certamente esagerato col consumo del suolo, ma se l'uomo non fosse mai intervenuto, vivremmo in un acquitrino.
    di fatto viviamo in un acquitrino "periodico" e con ripercussioni più pesanti sulla popolazione e le cose

  7. #27
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    Predefinito Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

    Eh eh...
    Certo che siamo proprio precisini precisini....
    non dire gatto se non ce l'hai nel sacco

  8. #28
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    Predefinito Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

    Secondo me il problema della misurazione errata potrebbe essere semplicemente l'effetto windchill
    Bisognerebbe per curiosità avere un termometro con sonda abbastanza lunga e mettere questa appoggiata al tergilunotto posteriore e vedere le differenze

  9. #29
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    Predefinito Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

    Per la Valpantena le zone fredde sono segnate in blu sulla mappa
    Quelle con altro colore a volte sono fredde a volte no dipende dalle condizioni

  10. #30
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    Predefinito Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

    A Grezzana invece se voglio cercare il freddo quando ci arriva queste sono le zone

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