Originariamente inviato da
Massimo M.
La morfologia del territorio, il suo uso e l'urbanizzazione incidono sulle temperature del suolo o dei primi strati dell' atmosfera.
L'aria fredda si comporta quasi come un liquido e scendendo nelle valli occupa le depressioni. Ma il flusso deve rimanere laminare altrimenti la turbolenza crea rimescolamento. Le vallate più grandi sono quelle in cui il flusso catabatico é più intenso e maggiore é quindi il rischio di rimescolamento.
Se guardiamo le nostre zone negli ultimi decenni ci sono state modificazioni antropiche in grado di modificare la stratificazione locale.
I centri abitati mostrano un effetto isola di calore da un lato e interagiscono con la brezza dall' altro. Accade quindi che nelle vallate a monte dei centri abitati si registra un rallentamento della brezza mentre nel centro abitato si forma turbolenza che rimescola.
Le infrastrutture creano invece barriere in grado di formare dei bacini di aria fredda. Dalle nostre parti questi elementi sono rappresentati dalla linea ferroviaria dal rilevato dell' autostrada o dagli argini dei fiumi .
Anche le colture agricole modificano la risposta termica del suolo e interagiscono con le brezze.
Una cinquantina di anni fa le vallate erano coltivate a seminativo e cereali oggi quasi esclusivamente a vigneto.
I filari alberati molto diffusi sono stati rimossi.
Anche le serre formano delle superfici più calde.
Nella pedemontana veronese le temperature al suolo sono aumentate più per la modifica del suolo piuttosto che per la CO2
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