fiocco88
03-05-2009, 11:46
Fonte
quotidiano l'arena di verona
La piena spaventa Giazza In quota 1,5 metri di neve I DANNI DEL MALTEMPO. Il ritorno del sole non cancella i segni delle intense precipitazioni in Val d'Illasi: in quattro giorni sono caduti da 200 a 280 millimetri di pioggia
Nelle valli Fraselle e Revolto alberi sradicati e frane Sul Carega fiocchi da record 13 metri da novembre a oggi 03/05/2009 e-mail print
A Il guado di Valnogara a Illasi, interrotto dalle acque del Progno in piena Duecento millimetri di pioggia in quattro giorni, tanta paura, ma nessun grosso danno è il bilancio registrato a Giazza, la piccola frazione cimbra sulla confluenza tra i torrenti Revolto e Fraselle che danno origine al Progno di Illasi. Sono caduti da domenica (63 mm), a mercoledì (12 mm), con la punta massima lunedì (73) e martedì (53). I dati li ha raccolti dal pluviometro Sandro Lucchi, pizzaiolo pluripremiato e appassionato di meteo.
Sono confermati da Flavio Menini e Corrado Vaona, membri dell'associazione «Estremi di Meteo4», che monitora il clima di Lessinia e Carega in collaborazione con Arpav: «I 280 millimetri caduti a San Bortolo in quattro giorni confermano una stima attendibile di 250 millimetri in alta Val Fraselle e 150 centimetri di manto nevoso nello stesso periodo sul Carega che porta da 10,5-11 metri calcolati a inizio aprile a 13 metri complessivi nella stagione incominciata a novembre», precisa Menini.
Spiega anche che nella conca Recoarese, appena al di là della Val Fraselle, «i millimetri di pioggia negli stessi quattro giorni sono stati 350 per effetto della massa d'aria umida che, trovando un ostacolo, è salita di quota e si è condensata trasformandosi in pioggia o neve, secondo la temperatura».
Il vento forte è stato in effetti il compagno di questi giorni, che ha causato qualche danno in Val di Revolto: «Sono caduti una decina di alberi sulla strada fra i rifugi Boschetto e Revolto a causa del vento e una minifrana, provocata da un rivolo intenso, ha occupato per metà la carreggiata poco prima del ponte di Revolto», riferisce Roberto Nordera, che è salito con una squadra di operai forestali. Danni ci sono stati a causa dell'acqua anche in Val Fraselle con il torrente che ha eroso in alcuni punti la carrareccia che gli fa da sponda.
L'impetuosità dell'acqua ha causato anche qualche danno ai filtri di captazione dell'acquedotto consortile: per due giorni dai rubinetti di Giazza usciva acqua torbida, mista a sabbia. «Ma la paura più grossa è stata nella notte fra martedì e mercoledì», aggiunge Sandro Lucchi, la cui pizzeria è a un passo dal torrente Fraselle. «Dalle 20 alle 24 l'acqua è salita di un metro nell'alveo e per tutta la notte è stato impossibile dormire: un po' per paura dell'esondazione un po' perché la furia dell'acqua trascinava a valle macigni che, sbattendo contro le sponde del torrente, facevano tremare la casa».
Il Progno è uscito per pochi metri solo in località Ferrazza, oltre la confluenza dei due torrenti a sud di Giazza, località le cui cantine sono da sempre sommerse quando cresce il torrente. Il maggior pericolo era rappresentato dal trasporto di tronchi, che sbarrando il deflusso sotto il ponte della piazza, avrebbero potuto alzare il livello, ma non è accaduto.
Nel fondovalle il Progno ha travolto tutti i guadi, anche se la massa d'acqua non è stata eccezionale. I danni più gravi sono stati registrati al guado di Valnogara di Illasi, dove sono state distrutte le rampe d'accesso, anche nel tratto in asfalto che si pensava sicuro grazie alla sottostante canalizzazione di deflusso. L'erosione ha messo un luce una grossa condotta dell'acquedotto, in polietilene, che però è rimasta integra.
Vittorio Zambaldo
quotidiano l'arena di verona
La piena spaventa Giazza In quota 1,5 metri di neve I DANNI DEL MALTEMPO. Il ritorno del sole non cancella i segni delle intense precipitazioni in Val d'Illasi: in quattro giorni sono caduti da 200 a 280 millimetri di pioggia
Nelle valli Fraselle e Revolto alberi sradicati e frane Sul Carega fiocchi da record 13 metri da novembre a oggi 03/05/2009 e-mail print
A Il guado di Valnogara a Illasi, interrotto dalle acque del Progno in piena Duecento millimetri di pioggia in quattro giorni, tanta paura, ma nessun grosso danno è il bilancio registrato a Giazza, la piccola frazione cimbra sulla confluenza tra i torrenti Revolto e Fraselle che danno origine al Progno di Illasi. Sono caduti da domenica (63 mm), a mercoledì (12 mm), con la punta massima lunedì (73) e martedì (53). I dati li ha raccolti dal pluviometro Sandro Lucchi, pizzaiolo pluripremiato e appassionato di meteo.
Sono confermati da Flavio Menini e Corrado Vaona, membri dell'associazione «Estremi di Meteo4», che monitora il clima di Lessinia e Carega in collaborazione con Arpav: «I 280 millimetri caduti a San Bortolo in quattro giorni confermano una stima attendibile di 250 millimetri in alta Val Fraselle e 150 centimetri di manto nevoso nello stesso periodo sul Carega che porta da 10,5-11 metri calcolati a inizio aprile a 13 metri complessivi nella stagione incominciata a novembre», precisa Menini.
Spiega anche che nella conca Recoarese, appena al di là della Val Fraselle, «i millimetri di pioggia negli stessi quattro giorni sono stati 350 per effetto della massa d'aria umida che, trovando un ostacolo, è salita di quota e si è condensata trasformandosi in pioggia o neve, secondo la temperatura».
Il vento forte è stato in effetti il compagno di questi giorni, che ha causato qualche danno in Val di Revolto: «Sono caduti una decina di alberi sulla strada fra i rifugi Boschetto e Revolto a causa del vento e una minifrana, provocata da un rivolo intenso, ha occupato per metà la carreggiata poco prima del ponte di Revolto», riferisce Roberto Nordera, che è salito con una squadra di operai forestali. Danni ci sono stati a causa dell'acqua anche in Val Fraselle con il torrente che ha eroso in alcuni punti la carrareccia che gli fa da sponda.
L'impetuosità dell'acqua ha causato anche qualche danno ai filtri di captazione dell'acquedotto consortile: per due giorni dai rubinetti di Giazza usciva acqua torbida, mista a sabbia. «Ma la paura più grossa è stata nella notte fra martedì e mercoledì», aggiunge Sandro Lucchi, la cui pizzeria è a un passo dal torrente Fraselle. «Dalle 20 alle 24 l'acqua è salita di un metro nell'alveo e per tutta la notte è stato impossibile dormire: un po' per paura dell'esondazione un po' perché la furia dell'acqua trascinava a valle macigni che, sbattendo contro le sponde del torrente, facevano tremare la casa».
Il Progno è uscito per pochi metri solo in località Ferrazza, oltre la confluenza dei due torrenti a sud di Giazza, località le cui cantine sono da sempre sommerse quando cresce il torrente. Il maggior pericolo era rappresentato dal trasporto di tronchi, che sbarrando il deflusso sotto il ponte della piazza, avrebbero potuto alzare il livello, ma non è accaduto.
Nel fondovalle il Progno ha travolto tutti i guadi, anche se la massa d'acqua non è stata eccezionale. I danni più gravi sono stati registrati al guado di Valnogara di Illasi, dove sono state distrutte le rampe d'accesso, anche nel tratto in asfalto che si pensava sicuro grazie alla sottostante canalizzazione di deflusso. L'erosione ha messo un luce una grossa condotta dell'acquedotto, in polietilene, che però è rimasta integra.
Vittorio Zambaldo