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Visualizza la versione completa : Nel 2030 l'estate avrà un mese in più?



DavideM
16-07-2009, 12:02
Sul sito di Repubblica ho visto questo interessantissimo articolo, di cui propongo una sintesi: Voi, cosa ne pensate?

"Un team internazionale, di cui fa parte l'Università di Firenze, ha simulato l'ambiente del Mediterraneo già a partire dal 2030, quando la temperatura potrebbe per la prima volta toccare i fatidici 2 gradi di aumento. E il quadro non è dei migliori.
UNA MANCIATA di anni per organizzarci e abituarci a una estate sempre più ostinata che, pian piano, si allungherà di un mese. Aumenteranno gli estremi: le ondate di caldo, le siccità e, in alcune regioni, le precipitazioni invernali. Ne risentiranno pesantemente l'agricultura, il turismo, le risorse idriche, con importanti risvolti politici e sociali.
"Prepararsi al peggio". Cosa ci attende allora? I ricercatori - in uno studio pubblicato sulla rivista Global and Planetary Research - dicono che è importante prepararsi al peggio. Hanno concentrato gli studi sul futuro prossimo delle nazioni affacciate al bacino del Mediterraneo. Avremo quindi il un luglio che sembreà non finire mai. "In generale ci possiamo aspettare un mese di giornate estive (cioè quelle in cui la temperatura supera i 25 gradi) in più", si legge nel rapporto. Ed avremo due settimane di nottate afose in più, con un aumento di notti "tropicali", quelle cioè in cui le temperature non calano sotto i 20 gradi. All'interno del paese, lontano dalle coste, ondate di caldo come quella record del 2003 potrebbero diventare una consuetudine. "Non sarebbero più eventi straordinari, ma normali - dice Bindi. Secondo lui, "proprio quella estate potrebbe essere un esempio tipico dell'estate di fine secolo". Aumenteranno quindi anche gli incendi. Avremo infatti almeno due, ma in alcune regioni forse anche sei, settimane con un alto rischio di incendio.
Un mese di estate in più. E questo è solo l'inizio, avvertono gli esperti: il Mediterraneo avrà da una a tre settimane aride in più. Le precipitazioni diminuiranno mediamente del 10-20%. Ma attenzione agli estremi, insistono gli scienziati, infatti le estati saranno assai più aride (una riduzione anche del 30%), mentre gli inverni, nella parte settentrionale del bacino, saranno più piovosi. O più nevosi in montagna." (...)

:salut

Marco C.
16-07-2009, 12:30
Guarda il dibattito si sta riaccedendo proprio in un periodo in cui le tesi ''serriste'' stanno arretrando di posizione cominciando anche a discutere visioni alternative a quelle basate sulla forzante antropogenica riguardo il riscaldamento globale

Questa mi sembra una visione univoca e radicale e a parere mio personalissimo assolutamente discutibile :si

ALNADA
16-07-2009, 12:51
Personalmente mi sembrano conclusioni...."sconclusionate"...:confused:
Ipotizzare l'estate del 2030 è come prendere 95.500.000 euro stasera all'enalotto. Nè una tesi nè altre, a mio parere, possono essere verosimili. Troppe variabili, troppi "se"...
Se tutto và avanti così, se "El Nino" si ferma, se la temperatura dell'Atlantico cresce/si abbassa, se se se....
Non si possono fare previsioni così con nulla di assodato...
Si può dire tutto ed il contrario di tutto. I "serristi" e i "non serristi" se li stai ad ascoltare tutti portano argomenti convincenti: ma tutti si basano su "proiezioni" fondate su ipotesi, che possono essere confermate o meno da calcoli probabilistici che alcune volte hanno senso altre meno.
Per cui, ritengo che solo il tempo, non quello meteo, sarà giudice. Poi, per carità, ci si può sbizzarrire con le previsioni al 2030...ma senza creare troppi allarmismi, o no?

Andrea
16-07-2009, 12:52
Personalmente mi sembrano conclusioni...."sconclusionate"...:confused:
Ipotizzare l'estate del 2030 è come prendere 95.500.000 euro stasera all'enalotto. Nè una tesi nè altre, a mio parere, possono essere verosimili. Troppe variabili, troppi "se"...
Se tutto và avanti così, se "El Nino" si ferma, se la temperatura dell'Atlantico cresce/si abbassa, se se se....
Non si possono fare previsioni così con nulla di assodato...
Si può dire tutto ed il contrario di tutto. I "serristi" e i "non serristi" se li stai ad ascoltare tutti portano argomenti convincenti: ma tutti si basano su "proiezioni" fondate su ipotesi, che possono essere confermate o meno da calcoli probabilistici che alcune volte hanno senso altre meno.
Per cui, ritengo che solo il tempo, non quello meteo, sarà giudice. Poi, per carità, ci si può sbizzarrire con le previsioni al 2030...ma senza creare troppi allarmismi, o no?

...Quoto...:si:si

mattelan
17-07-2009, 17:52
Tanto non ci arriveremo il Mondo finisce il 21 Dicembre del 2012 :laugh

Siro Morello
17-07-2009, 18:13
Questi articoli non li capisco, a me questo sembra catastrofismo puro al 100%.

dade72
17-07-2009, 18:31
Non faccio commenti su queste castronerie

mattelan
17-07-2009, 19:56
Emmerich fa in tempo di fare il film 2030 :laugh

andrea.corigliano
17-07-2009, 21:46
La scala temporale del cambiamento climatico varia dal ventennio ai migliaia di anni: nel primo caso parliamo di oscillazioni, nel secondo caso invece di veri e propri mutamenti che possono innescare, ad esempio, le glaciazioni.

Poiché la scala temporale dell’essere umano è di circa 100 anni, noi possiamo cogliere solo le piccole oscillazioni, come quella attuale che ci accompagna dal 1980, anno in cui è iniziata la fase di riscaldamento nota come “global warming”. I modelli climatici, di cui si parla quando si levano queste voci sugli scenari futuri che gridano sempre “al lupo, al lupo”, sono ancora in fase di perfezionamento. Ricordiamoci sempre, comunque, che non esisterà mai un modello perfetto, perché esso sarà sempre e soltanto una semplificazione di quanto accade nella realtà: tra l’altro, il modello climatico è ancora più imperfetto del modello meteorologico, per via del fatto che non è ancora chiara, ad esempio, la fisica che descrive la dinamica interconnettiva tra oceano ed atmosfera.

Parlare quindi nei termini che si leggono nell’articolo è pura disinformazione, perché non è possibile nel modo più assoluto dare certezze simili visto che il quadro climatico futuro emesso dai modelli è imperfetto per definizione, essendo ancora troppe le lacune che la modellistica deve colmare in questo campo. Ma a molti ricercatori in ambito climatico piacciono i riflettori, allora ecco spiegato il motivo per cui vengono pubblicate queste baggianate.

Un saluto a tutti! :salut

Matteo76
17-07-2009, 23:03
La scala temporale del cambiamento climatico varia dal ventennio ai migliaia di anni: nel primo caso parliamo di oscillazioni, nel secondo caso invece di veri e propri mutamenti che possono innescare, ad esempio, le glaciazioni.

Poiché la scala temporale dell’essere umano è di circa 100 anni, noi possiamo cogliere solo le piccole oscillazioni, come quella attuale che ci accompagna dal 1980, anno in cui è iniziata la fase di riscaldamento nota come “global warming”. I modelli climatici, di cui si parla quando si levano queste voci sugli scenari futuri che gridano sempre “al lupo, al lupo”, sono ancora in fase di perfezionamento. Ricordiamoci sempre, comunque, che non esisterà mai un modello perfetto, perché esso sarà sempre e soltanto una semplificazione di quanto accade nella realtà: tra l’altro, il modello climatico è ancora più imperfetto del modello meteorologico, per via del fatto che non è ancora chiara, ad esempio, la fisica che descrive la dinamica interconnettiva tra oceano ed atmosfera.

Parlare quindi nei termini che si leggono nell’articolo è pura disinformazione, perché non è possibile nel modo più assoluto dare certezze simili visto che il quadro climatico futuro emesso dai modelli è imperfetto per definizione, essendo ancora troppe le lacune che la modellistica deve colmare in questo campo. Ma a molti ricercatori in ambito climatico piacciono i riflettori, allora ecco spiegato il motivo per cui vengono pubblicate queste baggianate.

Un saluto a tutti! :salut
Ecco,queste si che e' un discorso ben ragionato e dosato!!
Che dire,avanti cosi' Andrea!!:apll:apll:salut

japoco
19-07-2009, 22:18
Si è vero che il tono dell'articolo è tutto meno che scientifico. È vero che i modelli
climatici sono ancora imperfetti e tutto è messo in termini probabilistici (anche se non è vero che descrivere in termini statistici significa non conoscere)
tuttavia segnali di cambiamento ci sono, migliaia di dati. L'alterazione degli ecosistemi terrestri (in primis deforestazione) non sono cose che accadono solo su i giornalini di sinistra.
Quindi poichè prevedere è meglio che curare non è sbagliato essere un po'allarmisti e cercare di far cambiare mentalità e costumi sbagliati
un saluto a tutti

DavideM
20-07-2009, 08:14
Estremizzare in un senso o in un altro è sempre sbagliato; è comunque innegabile che "qualcosa è cambiato" anzi che "qualcosa noi siamo riusciti a cambiare" e la proiezione degli elementi atmosferici che propone l'articolo, può essere senza dubbio un po' Draconiana ma nessuno di noi può negare che alcuni segnali di allarme già esistano e possano essere colti tutti i giorni.
La morale della fiaba è che abbiamo ancora tempo per cambiare rotta ma che non ne abbiamo molto... :si
Credo che l'articolo volesse dire solo questo. :apll
un saluto a tutti voi :salut

ALNADA
20-07-2009, 08:31
Che dire...
il tutto (articolo di apertura di questo topic)

e il contrario di tutto
http://www.meteovalleditria.it/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=230

http://www.ecoblog.it/post/3391/zichichi-luomo-non-influisce-sul-clima

Questo per dire che allarmare o minimizzare è parlare al vento...

Massimiliano
20-07-2009, 09:32
Io mi atengo da giudizi,perchè non ho argomenti sufficienti per dire la mia.
Posso solo avere un pensiero personale.
Il quale mi porta a dire che se è pur vero che spesso esiste una spettacolarizzazione delle conseguenze del clima per il prossimo futuro,è anche vero che vi sono segnali decisamente sconfortanti e non discutibili.
Primo fra essi il ritiro dei ghiacciai e del polo nord,sempre più "malato".
Tacciare tutto questo di "castronerie" è come crederci in toto.
Il problema esiste,forse è solo mal quantificato!
Ma forse!
:salut

ALNADA
20-07-2009, 09:46
[QUOTE=
Primo fra essi il ritiro dei ghiacciai e del polo nord,sempre più "malato".
:salut[/QUOTE]

è anche vero Massimiliano che alcuni ghiacciai (esempio alcuni antartici e il Perito Moreno nel Sud America) stanno avanzando..
Sia chiaro, non "parteggio" nè per i catastrofisti nè per i "menefreghisti ad ogni costo"; come detto non so come andrà a afinire, io nel mio piccolo cerco di tenere pulito l'ambiente il più possibile e trasmettere questi valori al mio piccolo senza trascendere in certi estremismi che, a mio parere, sono controproducenti.
D'altronde, in questo lato ho acquisito una bella mentalità nordica, chi ha viaggiato in Norvegia di recente sa di cosa parlo :laugh

Massimiliano
20-07-2009, 10:02
è anche vero Massimiliano che alcuni ghiacciai (esempio alcuni antartici e il Perito Moreno nel Sud America) stanno avanzando..
Sia chiaro, non "parteggio" nè per i catastrofisti nè per i "menefreghisti ad ogni costo"; come detto non so come andrà a afinire, io nel mio piccolo cerco di tenere pulito l'ambiente il più possibile e trasmettere questi valori al mio piccolo senza trascendere in certi estremismi che, a mio parere, sono controproducenti.
D'altronde, in questo lato ho acquisito una bella mentalità nordica, chi ha viaggiato in Norvegia di recente sa di cosa parlo :laugh

Occhio però.
Perchè il presunto avanzamento,spesso è dovuto proprio al riscaldamento.
Proprio perchè prima di fondersi definitivamente si allungano per poi sparire del tutto.
Queste sono alcune ipotesi scientifiche!
E anche fosse ,quelli in avanzamento sono veramente pochi,rispetto quelli che stiamo perdendo.
Potrebbero solo essere effetti locali.
Il vero dato è che globalmente i ghiacciai sono molto malati.
Purtroppo!
:salut

Siro Morello
20-07-2009, 10:46
Occhio però.
Perchè il presunto avanzamento,spesso è dovuto proprio al riscaldamento.
Proprio perchè prima di fondersi definitivamente si allungano per poi sparire del tutto.
Queste sono alcune ipotesi scientifiche!
E anche fosse ,quelli in avanzamento sono veramente pochi,rispetto quelli che stiamo perdendo.
Potrebbero solo essere effetti locali.
Il vero dato è che globalmente i ghiacciai sono molto malati.
Purtroppo!
:salut

Io credo che il vero dato numerico sulla salute dei ghiacciai non lo sa nessuno, alcuni arretrano ed altri avanzano per colpa dei cambiamenti meteo-climatici che oltre al riscaldamento (termine spesso abusato) possono dipendere anche dalla quantità delle precipitazioni. :salut

ALNADA
20-07-2009, 11:09
Io credo che il vero dato numerico sulla salute dei ghiacciai non lo sa nessuno, alcuni arretrano ed altri avanzano per colpa dei cambiamenti meteo-climatici che oltre al riscaldamento (termine spesso abusato) possono dipendere anche dalla quantità delle precipitazioni. :salut


amen :masperem

arlbia
20-07-2009, 11:51
Buongiorno a tutti,
avrei una domanda da non competente ma è un dubbio che mi è sorto leggendo questa interessante discussione:
può essere che un solo emisfero diventi col tempo sempre più caldo mentre l'altro diventa sempre più freddo per via di uno spostamento sempre più a nord delle aree anticicloniche ?
Dite di no ?