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Picchio
05-02-2011, 16:34
http://www.wetterzentrale.de/pics/archive/ra/1987/Rrea00119870112.gif
http://www.wetterzentrale.de/pics/archive/ra/1987/Rrea00219870112.gif

Quella notte bufere di neve in tutta la Pianura veneta...

woejkoff
05-02-2011, 16:42
Il gennaio del 1987 mi ha sempre affascinato tanto ed è sempre stato quasi un mistero per me!
Con una situazione in Europa peggiore del 1985, in quanto le isoterme sono più gelide, pare essere passato tutto in sordina.
Cioè, la gente comune non si ricorda del gennaio 1987!

Picchio, tu sai dirmi qualcosa? Io non avevo nemmeno un anno al tempo, non ricordo assolutamente nulla:laugh

lamiera
05-02-2011, 16:48
35 cm qui da me ! Accidenti che nevega' !

Picchio
05-02-2011, 16:53
Il gennaio del 1987 mi ha sempre affascinato tanto ed è sempre stato quasi un mistero per me!
Con una situazione in Europa peggiore del 1985, in quanto le isoterme sono più gelide, pare essere passato tutto in sordina.
Cioè, la gente comune non si ricorda del gennaio 1987!

Picchio, tu sai dirmi qualcosa? Io non avevo nemmeno un anno al tempo, non ricordo assolutamente nulla:laugh

Avevo 10 anni. Bufera di neve pazzesca con scaccianeve e neve orizzontale, mio padre ci mise 3 ore per tornare a casa da lavoro con la 500. Di neve ne fece davvero tanto, credo sui 25/30 cm. Poi a chiusura del gelo gran sciroccata, con rovescio di neve forte, altri 5/6 accumulati in pochi minuti, e infine grande acqua!

Ps. Dopo nemmeno tre mesi a marzo, altra sberla continentale con la -15 in ingresso grazie all'alta russo scandinava! Grande inizio l'87!

rafdimonte
05-02-2011, 20:12
La carta termica del 12 gennaio 1987 è sbagliata..è stato detto più volte, la -20 sul nord italia non è mai arrivata, se si guardono i radiosondaggi, su milano arrivò al massimo una -12, comunque qui a rimini fece 5 cm il giorno 11 ,8 cm il 12 e 6 cm il 13 seguiti dal gelicidio il pomeriggio.
Poi il giorno 14 solo pioggia con 15 mm e in tutto una sola giornata di ghiaccio.
Sempre a rimini è stata migliore la settimana del dicembre 2010..
Comunque penso che anche in veneto il febbraio 91 è stato superiore al gennaio 1987 e penso che quest ultimo si possa paragonare al dicembre 2009.

Euganeo71
05-02-2011, 20:26
Sabato 10 gennaio 1987 iniziò a nevicare fra le 8 e le 9 del mattino su Padova città.
Andavo a scuola e all'intervallo facemmo a palle di neve.
Nevicò tutto il giorno e in tarda serata a casa mia c'erano credo fra i 15 e i 20 cm di neve.
Improvvisamente nella notte fra sabato e domenica iniziò a piovere,e non poco.La neve fondeva,era un acquitrino.
Ma alle 9.30 del mattino nuovo colpo di scena,ripassa in neve!
Neve piuttosto fitta e secca tutta la domenica che asciugò le pozzanghere e ricominciò l'accumulo.
Nevicò lunedì 12 e martedì 13.
Mercoledì 14 gennaio verso le 7 del mattino misurai con una stecca rigida 39 cm di accumulo su un piazzale asfaltato di fronte a casa dei miei.
Quel giorno incominciò a piovere e credo che piovve almeno anche il giorno successivo.
Ci furono però almeno altre 2 deboli nevicate entro fine gennaio.
Mi ricordo che in pieno febbraio c'era una copertura uniforme di neve nelle zone di tramontana dalle mie parti.
Per la mia zona fu un inverno tosto,superiore decisamente a febbraio 1991 per quanto riguarda l'accumulo nevoso,secondo solo al 1985.Lo stesso per Padova città.

Emanuele
06-02-2011, 07:38
Il 10 Gennaio 1987 iniziò a nevicare al mattino su tutto il Veneto poi nel tardo pomeriggio verso sera iniziò a girare in pioggia dappertutto, a Verona l'accumulo era di circa 10 cm. prima che girasse ed erano omogenei in tutta la pianura.
l'11 Gennaio iniziò a girare in neve verso l'ora di pranzo.
Nevicò tutto il pomeriggio e sera e durante la notte.
Il 12 Gennaio parzailmente nuvoloso, gran freddo con neve debole ad intermittenza.
Il 13 Gennaio grande neve con temp. di -5°.
Il 14 Gennaio al mattino iniziò in neve poi causa scirocco giò in pioggia con 0°.

Picchio
06-02-2011, 08:57
Comunque penso che anche in veneto il febbraio 91 è stato superiore al gennaio 1987 e penso che quest ultimo si possa paragonare al dicembre 2009.

No, gennaio 87 sia per accumuli che per durata fu superiore a dicembre 2009 per gran parte del Veneto. L'87 fu un Evento, il 2009 un buonissimo episodio. Almeno qui, da te non metto becco.

Picchio
06-02-2011, 08:59
Sabato 10 gennaio 1987 iniziò a nevicare fra le 8 e le 9 del mattino su Padova città.
Andavo a scuola e all'intervallo facemmo a palle di neve.
Nevicò tutto il giorno e in tarda serata a casa mia c'erano credo fra i 15 e i 20 cm di neve.
Improvvisamente nella notte fra sabato e domenica iniziò a piovere,e non poco.La neve fondeva,era un acquitrino.
Ma alle 9.30 del mattino nuovo colpo di scena,ripassa in neve!
Neve piuttosto fitta e secca tutta la domenica che asciugò le pozzanghere e ricominciò l'accumulo.
Nevicò lunedì 12 e martedì 13.
Mercoledì 14 gennaio verso le 7 del mattino misurai con una stecca rigida 39 cm di accumulo su un piazzale asfaltato di fronte a casa dei miei.
Quel giorno incominciò a piovere e credo che piovve almeno anche il giorno successivo.
Ci furono però almeno altre 2 deboli nevicate entro fine gennaio.
Mi ricordo che in pieno febbraio c'era una copertura uniforme di neve nelle zone di tramontana dalle mie parti.
Per la mia zona fu un inverno tosto,superiore decisamente a febbraio 1991 per quanto riguarda l'accumulo nevoso,secondo solo al 1985.Lo stesso per Padova città.

Ecco appunto, 39 cm nel padovano.....

Picchio
06-02-2011, 09:00
Il 10 Gennaio 1987 iniziò a nevicare al mattino su tutto il Veneto poi nel tardo pomeriggio verso sera iniziò a girare in pioggia dappertutto, a Verona l'accumulo era di circa 10 cm. prima che girasse ed erano omogenei in tutta la pianura.
l'11 Gennaio iniziò a girare in neve verso l'ora di pranzo.
Nevicò tutto il pomeriggio e sera e durante la notte.
Il 12 Gennaio parzailmente nuvoloso, gran freddo con neve debole ad intermittenza.
Il 13 Gennaio grande neve con temp. di -5°.
Il 14 Gennaio al mattino iniziò in neve poi causa scirocco giò in pioggia con 0°.

La girata in pioggia finale del 14, me la ricordo benissimo, fu un pugno allo stomaco! Accumulava a vista d'occhio sul terrazzo con neve a "strasse" e poi, boom, acqua a catinelle!

ulisse
06-02-2011, 09:04
Comunque anche qui nel veronese localmente si raggiunsero i 30-35 cm.Quasi sicuramente il Gennaio 87 fu il piu' nevoso gennaio del 20 secolo a Verona:apll.

Giovanni
06-02-2011, 09:12
Il gennaio del 1987 mi ha sempre affascinato tanto ed è sempre stato quasi un mistero per me!
Con una situazione in Europa peggiore del 1985, in quanto le isoterme sono più gelide, pare essere passato tutto in sordina.
Cioè, la gente comune non si ricorda del gennaio 1987!

Picchio, tu sai dirmi qualcosa? Io non avevo nemmeno un anno al tempo, non ricordo assolutamente nulla:laugh

io ricordo che giravo per il paese con gli sci da fondo e che nevicò a più riprese. Ho un'immagine nella memoria di un giorno festivo, grigio e con il tetto del garage con un accumulo che raramente ho rivisto dalle nostre parti

Picchio
06-02-2011, 09:45
E, ribadisco, giusto 3 mesi dopo, altra stoccata puramente continentale, questa volta secca per il Nord Italia, ma botta con le contro @@, grazie all'hp russo/siberiano collegato allo scandinavo. Confronti col presente? meglio astenersi per manifesta inferiorità.

Picchio
06-02-2011, 09:49
Va' che spettacolo!

http://www.wetterzentrale.de/pics/archive/ra/1987/Rrea00119870311.gif

http://www.wetterzentrale.de/pics/archive/ra/1987/Rrea00219870311.gif

rafdimonte
06-02-2011, 09:49
Vabbè forse voi veneti siete quelli che dovreste lamentarvi di meno, poichè avete vissuto un inverno 2009-10 davvero storico in fatto di neve, con una bufera di neve il 18-19 dicembre 2009 veramente da annali..paragonabile benissimo credo al gennaio 1987 o febbraio 91..

ulisse
06-02-2011, 09:54
Vabbè forse voi veneti siete quelli che dovreste lamentarvi di meno, poichè avete vissuto un inverno 2009-10 davvero storico in fatto di neve, con una bufera di neve il 18-19 dicembre 2009 veramente da annali..paragonabile benissimo credo al gennaio 1987 o febbraio 91..

Dipende dalle zone.Per dirti dove abito io tra il 18 e il 19 dicembre si fecero solo 4 cm.Quindi lasciamo stare i mesi che tu menzioni.
Comunque non ci si lamenta,si commemora ;-)

Picchio
06-02-2011, 09:56
Vabbè forse voi veneti siete quelli che dovreste lamentarvi di meno, poichè avete vissuto un inverno 2009-10 davvero storico in fatto di neve, con una bufera di neve il 18-19 dicembre 2009 veramente da annali..paragonabile benissimo credo al gennaio 1987 o febbraio 91..

Come episodio in se, da me, direi di si, Raf. neve dalle 4 del mattino fino alle 13 da me, con T tra -4 e -2 e 20 cm finali. Ma spostati verso il Veronese e vedrai che ti dicono....Come Evento complessivo quindi, (durata, estensione dei fenomeni e accumuli totali), proprio no però. E lo dimostra proprio il fatto che dic 09 fu molto bello ma limitato praticamente al Ne.

Picchio
06-02-2011, 09:57
Dipende dalle zone.Per dirti dove abito io tra il 18 e il 19 dicembre si fecero solo 4 cm.Quindi lasciamo stare i mesi che tu menzioni.
Comunque non ci si lamenta,si commemora ;-)

Esatto Ulisse!!! Perfetto!!!!

Picchio
06-02-2011, 09:58
Dipende dalle zone.Per dirti dove abito io tra il 18 e il 19 dicembre si fecero solo 4 cm.Quindi lasciamo stare i mesi che tu menzioni.
Comunque non ci si lamenta,si commemora ;-)

Ah!!! BUON COMPLEANNO!!!!!!

Marco C.
06-02-2011, 10:00
Come episodio in se, da me, direi di si, Raf. neve dalle 4 del mattino fino alle 13 da me, con T tra -4 e -2 e 20 cm finali. Ma spostati verso il Veronese e vedrai che ti dicono....Come Evento complessivo quindi, (durata, estensione dei fenomeni e accumuli totali), proprio no però. E lo dimostra proprio il fatto che dic 09 fu molto bello ma limitato praticamente al Ne.

anche qui quasi 20 cm con -4°
pezzo di amarcord lo scorso anno

ulisse
06-02-2011, 10:02
Ah!!! BUON COMPLEANNO!!!!!!

Ah Ah Ah!

Siro Morello
06-02-2011, 10:04
Purtroppo quando si va a fare paragoni con annate storiche si rischia sempre di incappare in errori di valutazione..

Per valutare il dicembre 2009 non bisogna valutare solo la bufera del 18-19 ... ma bensì che in diverse zone ha nevicato la mattina del 17, dalla sera del 18 al mezzodì del 19 , week end glaciale e poi neve il 21 e il 22 (non per tutti..ci fu anche pioggia e gelicidio)

Questa secondo me è la corretta valutazione del dicembre 2009 ....allora lo si può paragonare per certi versi al 1987 e al 1991..

Picchio
06-02-2011, 10:07
anche qui quasi 20 cm con -4°
pezzo di amarcord lo scorso anno

Marco non vorrei fosse frainteso questo 3d; non sto dicendo che dicembre 09 faccia schifo, anzi! Fu veramente un pezzo da amarcord per me, come dici giustamente! Figurati non credevo ai miei occhi: alle 6 del mattino mi alzo, prima di aprire i balconi guardo il termometro che segnava -4 e ho pensato: o fuori c'è il paradiso o i modelli hanno sbroccato ed è sereno.

Però possiamo dirlo io, puoi dirlo tu e una discreta parte del Ne; nell'87 o negli Eventi (come mi piace chiamarli) per estensione di territorio interessato e durata siamo su un livello superiore.

Ecco, se non fosse seguita la sciroccata del lunedi successivo, o anche solo se la sciroccata non fosse stata così intensa, quasi sicuramente il gelo e la neve si sarebbero protratti ancora e con l'albedo avremmo potuto veramente parlare di Evento a livello dei migliori anni, in tutto e per tutto.

Picchio
06-02-2011, 10:10
Purtroppo quando si va a fare paragoni con annate storiche si rischia sempre di incappare in errori di valutazione..

Per valutare il dicembre 2009 non bisogna valutare solo la bufera del 18-19 ... ma bensì che in diverse zone ha nevicato la mattina del 17, dalla sera del 18 al mezzodì del 19 , week end glaciale e poi neve il 21 e il 22 (non per tutti..ci fu anche pioggia e gelicidio)

Questa secondo me è la corretta valutazione del dicembre 2009 ....allora lo si può paragonare per certi versi al 1987 e al 1991..

Certamente, per certi versi, SI.

Picchio
06-02-2011, 10:10
Ah Ah Ah!

Mi è rimasta impressa la coincidenza col 6 febbraio di 20 anni fa!

ulisse
06-02-2011, 10:16
Purtroppo quando si va a fare paragoni con annate storiche si rischia sempre di incappare in errori di valutazione..

Per valutare il dicembre 2009 non bisogna valutare solo la bufera del 18-19 ... ma bensì che in diverse zone ha nevicato la mattina del 17, dalla sera del 18 al mezzodì del 19 , week end glaciale e poi neve il 21 e il 22 (non per tutti..ci fu anche pioggia e gelicidio)

Questa secondo me è la corretta valutazione del dicembre 2009 ....allora lo si può paragonare per certi versi al 1987 e al 1991..

Vero.Ma sia l'87 che il 91 hanno presentato 2 caratteristiche in comune che il 2009 non ha avuto in egual misura.Freddo notevole e neve abbondante per tutto il Veneto.
Non a Macchia di Leopardo ;-)

rafdimonte
06-02-2011, 10:20
beh si sono d'accordo..è quello che sto dicendo io dopo il 91 ci sono sati episodi anche storici, magnific,i ma purtroppo limitati come estensione e avolte come durata.
Il febbraio 91 in questo è l'ultimo episodio dove inh un solo episodio (permettetemi il gioco di parole) si è imbiancato tutto il centro nord italia...
Già il gennaio 1987 sotto pesaro a stento se ne sono accorti..

Picchio
06-02-2011, 10:31
Altro Evento, altro pattern sinottico: Hp Russo, certo, ma hp scandinavo molto a nord, e lp vagante in mezzo all'europa, NIENTE HP SUL POLO, anzi, insomma, sembra un remake di dicembre 10, guardate il Regno Unito:

http://www.wetterzentrale.de/pics/archive/ra/1986/Rrea00119860206.gif
http://www.wetterzentrale.de/pics/archive/ra/1986/Rrea00219860206.gif

Ma qui le cose vanno in maniera ben diversa rispetto a dicembre 10: l'hp a nord si gonfia al momento giusto e in 3 gg il bubbone freddo sulla Russia anzichè andare ancora in Inghilterra, viene gentilmente spinto verso il Nord Italia, si abbassa e ci coinvolge: altro treno di blizzard padani.

http://www.wetterzentrale.de/pics/archive/ra/1986/Rrea00119860209.gif
http://www.wetterzentrale.de/pics/archive/ra/1986/Rrea00119860210.gif
http://www.wetterzentrale.de/pics/archive/ra/1986/Rrea00219860210.gif

ulisse
06-02-2011, 10:39
beh si sono d'accordo..è quello che sto dicendo io dopo il 91 ci sono sati episodi anche storici, magnific,i ma purtroppo limitati come estensione e avolte come durata.
Il febbraio 91 in questo è l'ultimo episodio dove inh un solo episodio (permettetemi il gioco di parole) si è imbiancato tutto il centro nord italia...
Già il gennaio 1987 sotto pesaro a stento se ne sono accorti..

Vabbe',se vuoi un'Italia tutta piu' o meno "bianca" uniformemente be',eccotela credo ;-).
http://www.wetterzentrale.de/pics/archive/ra/1956/Rrea00119560214.gif
Difficilino capiti ancora:canna

rafdimonte
06-02-2011, 10:49
Comunque ecco, se vi può interessare, la cronaca dettagliata di tutte le nevicate nel veneziano dal 1973 ad oggi..di un certo franco fontana..intanto inserisco gli anni 80!..

ANNI '80

Semestre freddo 1979-80
La prima nevicata è un fenomeno da addolcimento il 5 gennaio. Si veniva da un periodo freddo, inizialmente favonico, con frequenti irruzioni nordeuropee convogliate da un'alta azzorriana molto propensa ad elevarsi disturbando il VP; l'arrivo di un fronte dalle Isole britanniche causa uno scorrimento più mite sul cuscinetto freddo e la relativa nevicata che dura per tutta la serata, fino a trasformarsi in pioggia verso la mezzanotte. Fenomeno appena moderato, verificatosi con temperatura appena sopra lo zero, ha causato un manto di un paio di cm.
Le evoluzioni azzorriane molto sviluppate verso Nord e verso Est sono causa, nel prosieguo del mese, del consolidarsi di una zona a pressione piuttosto alta su tutta la fascia centro-settentrionale europea, la quale avvetta aria fredda da Est-Nordest sul Mediterraneo, causando l'approfondirsi di una depressione sulle nostre regioni centrali; l'entrata di un bolide artico provoca una breve ma forte nevicata con gran Bora scura la mattina del 12: dopo qualche fiocco portato dalle raffiche di vento fin dalle 9.00, si scatena una vera bufera dalle 11.30 alle 13.30, prima che il fenomeno si attenui e cessi in breve tempo. Attecchisce un manto di un paio di cm. soltanto a causa dei valori termici aggirnatisi attorno a +2 °C.
La fine dell'ondata di freddo di estrazione orientale è segnata da una nevicata da addolcimento il giorno 15: un paio di cm. caduti nelle ore notturne, con vento abbastanza intenso dai quadranti orientali, divenuta presto pioggia stante il sensibile aumento della temperatura portatasi da 0 °C della notte a +2 °C già in mattinata; infatti il tutto era governato da un'attiva depressione originatasi sul mediterraneo centro-occidentale per un'ennesima discesa fredda nordeuropea verso le Baleari, capace di attivare un temporaneo richiamo sciroccale prima del successivo calo termico.


Semestre freddo 1980-81
Grande novembre quello del 1980, con un esordio bruciante, anzi... gelante. Negli ultimi giorni di ottobre la discesa di un impulso freddo da Nord era stata seguita da un forte aumento pressorio sull'Europa centro-settentrionale con lunga espansione di un ramo dell'alta russa verso Sudovest. La contemporanea entrata di un'organizzata depressione dal Portogallo favorisce nei primi giorni del mese un robusto richiamo di correnti orientali fredde su cui va a scorrere l'aria mediterranea convogliata dal minimo in avvicinamento; il 3 inizia dunque a nevischiare nel tardo pomeriggio con discreta ventilazione di Bora, poi la precipitazione si manifesta debole o moderata a intervalli e mista a pioggia fin verso le 23.00 quando diventa neve sola che cade per l'intera nottata tra debole e moderata; i valori termici calano dai +4 °C del pomeriggio fino a 1 solo grado sopra lo zero; il mattino del 4 ancora fiocchi intervallati a pause o pioggia, sempre con Bora sostenuta e valori termici di qualche grado sopra lo zero; il canto del cigno è una mini-bufera tra le 13.00 e le 14.00, poi nevischio e infine pioggia, complice il graduale rialzo termico. Di poco conto gli occasionali accumuli, non superiori a 1 cm.
Dicembre 1980 si apre con un ramo del VP furiosamente proteso verso il Mediterraneo a lanciare impulsi via via più gelidi; un fronte più organizzato valica le Alpi da Nord il giorno 3, quando nevica dalla tarda nottata fino alla serata: oltre 12 ore di neve appena moderata, tipica precipitazione abbastanza modesta delle perturbazioni provenienti da Nord, con qualche pausa e senza particolari intensificazioni; aria calma e temperature oscillanti dallo zero a un paio di gradi al di sopra completano il quadro di questa nevicata che ha lasciato circa 3 cm. di accumulo.
Altro fronte artico il 7, tutt'altra storia: sfuriata di Bora, calo termico in poche ore da +4 °C a 0 °C e poche faville a spasso per l'atmosfera dalle 20.00 per circa mezz'ora, quasi da non accorgersene.
La prima parte di gennaio 1981 è caratterizzata da un'azione bloccante dell'hp azzorriana ben elevatasi a inviare ripetuti flussi freddi verso Sud; la solita penetrazione depressionaria iberica, tra l'altro incalzata da un ennesimo sbuffo freddo nordeuropeo, è causa nella notte sul 13 di un'abbondante nevicata da addolcimento che lascia a terra circa 6 cm. prima di trasformarsi in pioggia in seguito al rialzo termico dagli 0 °C iniziali.
Il ripristino della circolazione settentrionale è accompagnato da qualche favilla a spasso per l'aere la mattina del 15 in occasione del passaggio di un fronte abbastanza moderato da Nordovest.
Interessante il fenomeno temporalesco pomeridiano del giorno 5 febbraio: un fronte di aria fredda da Nordovest, favorito dall'elevazione dell'hp azzorriana, irrompe sul Triveneto causando un'intensa manifestazione tipica più della stagione calda che dell'inverno. In breve il cielo viene invaso da nubi scurissime, si alza un vento forte o molto forte da settentrione, lampi, tuoni, pioggia, brusco calo termico da +10 °C fin verso i 2 o 3 gradi sopra lo zero, e... tra le 16.00 e le 17.00 grandi e abbondanti fiocconi di neve frammisti all'acqua! Poi, di nuovo cielo sereno e aria tersa. Nessun accumulo, ovviamente.
L'1 e 2 marzo cadono a tratti piccole faville così debolmente da passare spesso inosservate, con valori termici di 3 o 4 gradi superiori allo zero e all'interno di una moderata confluenza tra aria continentale e oceanica, stante una moderata, ampia depressione insediatasi sul Mediterraneo centrale.

Semestre freddo 1981-82
Una sarabanda di ondulazioni depressionarie, spesso molto pronunciate, caratterizza gran parte del dicembre 1981; un vortice, transitato il 18, è seguito da un promontorio mobile molto sviluppato verso Nord, causa di un breve ma corposo flusso freddo; la successiva depressione occidentale causa una bella nevicata da addolcimento il 21, con valori termici costantemente intorno allo zero; la neve, all'inizio fina e debole, comincia verso le 8.00 e dura oltre 12 ore, intensificandosi a tratti e scendendo a fiocchi via via più grossi portati da una modesta ventilazione settentrionale; come spesso accade negli addolcimenti la fase più intensa, davvero molto forte, si colloca in serata prima della trasformazione in pioggia, stante il lieve ma progressivo aumento termico; manto di circa 7 cm.
Poca la neve di gennaio: 2 brevi e debolissime precipitazioni il pomeriggio dell'8 e il mattino del 9, e una un po' più consistente con lievissimo accumulo la notte sull'11, il tutto nell'ambito di una circolazione depressionaria fredda posizionatasi sulle nostre regioni e foriera di alcuni giorni con temperature, anche diurne, molto vicine allo zero.
Notevole invece l'episodio di febbraio. Un'hp scandinava troneggia fin da metà mese sul Nordeuropa e lancia un consistente blocco artico continentale verso il Mediterraneo a partire dal 19; il 20 la Bora trascina a tratti con sè alcune faville, ma soprattutto prepara un ottimo cuscinetto gelido in attesa che la struttura altopressoria si ritiri verso Nord smantellata, almeno alle nostre latitudini, da una notevole saccatura nordatlantica che si fa strada attraverso la Francia. Quando un bel minimo si posiziona sul Golfo del Leone, ecco che inizia la nevicata da addolcimento; ciò accade la tarda serata del 23, a larghe falde, e continua per l'intera notte fino alle 9.00 del mattino successivo, accumulando oltre 10 cm. di manto. Poi ancora fasi di neve frammista a nevischio o pioggia fino al primo pomeriggio; il bianco manto si scioglie abbastanza per l'aumento progressivo delle temperature dagli 0 °C della notte fin verso i +4 °C. Tuttavia il calo termico serale è causa di una nuova intensificazione nevosa dalle 18.00 sino alla notte inoltrata sul 25, con un altro paio di cm. accumulati. Poche faville di nevischio infine a metà mattina.

Semestre freddo 1982-83
Solo febbraio ci regala un po' di neve in questo tiepido inverno. Nei primi giorni del mese una buona erezione altopressoria atlantica getta dell'aria fredda da Nord verso di noi preparando il cuscinetto ideale per la nevicata da addolcimento della notte sul 6. Si tratta di una moderata nevicata iniziata poco prima della mezzanotte e finita verso le 8.00 del mattino, fatti salvi pochissimi fiocchi caduti anche nel pomeriggio; la nevicata è stata accompagnata da una certa ventilazione settentrionale, valori termici scesi dai +2 °C della sera agli 0 °C della nottata e ha causato un accumulo intorno ai 6 cm.; il tutto è stato provocato dallo scorrimento di aria umida e mite da Sudovest convogliata dall'allungamento di una saccatura britannica alimentata comunque da aria abbastanza fredda la quale nei giorni successivi stazionerà a lungo sul Mediterraneo nel seno di un'ampia depressione centrata sui nostri bacini meridionali, causa di un prolungato anche se blando maltempo prevalentemente piovoso; tuttavia brevi episodi di neve debole o neve mista a pioggia si avranno il mattino del 10 e il pomeriggio dell'11, con valori termici di 3 o 4 gradi oltre lo zero.
Un'altra moderata depressione atlantica interviene con correnti sudoccidentali su un modesto cuscinetto freddo accumulatosi a fine mese per infiltrazioni settentrionali causate dall'ennesima elevazione dell'hp azzoriana: la sera del 26 la pioggia viene sostituita per un paio d'ore da una nevicata dapprima mista e poi pura, ma di intensità appena moderata e senza accumulo di alcun manto, stanti anche le temperature di alcuni gradi superiori allo zero.


Semestre freddo 1983-84
Il mese di dicembre inizia con una notevole propensione ad elevarsi verso alte latitudini da parte dell'hp delle Azzorre. Ciò disturba non poco il VP che a più riprese lancia nuclei depressionari verso l'Europa centromeridonale, fino al Mediterraneo che è sede di un diffuso e abbastanza cospicuo calo termico. Spesso i fenomeni collegati all'arrivo di queste saccature da Nord-Nordovest sono deboli, ma il giorno 9 un fronte più organizzato scende dall'Inghilterra abbordando la penisola e favorendo poi, nella mattinata del 10, una modesta nevicata. La precipitazione, a faville abbastanza fini, inizia verso le 10.00 e cessa poco dopo le 13.00, alternando fasi deboli e moderate; La temperatura sale progressivamente dagli iniziali 0 °C fin verso i +3 °C; scarsissimo l'accumulo, peraltro subito sciolto dalla pioggerella sopravvenuta nel pomeriggio.
Il flusso freddo si intensifica nei giorni successivi, complice un'espansione dell'hp russa verso Sudovest: il notevole cuscinetto freddo che si crea causa una bellissima nevicata da addolcimento il 16, in occasione dell'arrivo di una forte depressione molto organizzata al largo delle coste iberiche e caratterizzata sul suo lato orientale da un intenso richiamo di venti meridionali, dapprima ancora freddi (il classico Scirocco freddo), poi via via più miti. Nevica comunque, nevica dalle prime ore della notte del 16 fino all'ora di pranzo, con una discreta ventilazione orientale e con valori termici che lentamente salgono dai -2 °C della notte ai +1 °C del primo pomeriggio quando avviene la trasformazione in pioggia. La precipitazione, da moderata a intensa per tutta la sua durata, ha lasciato al suolo un accumulo di circa 12 cm.
Avaro di neve il gennaio 1984; l'unica precipitazione di un certo rilievo avviene nella notte sul 20, dalla mezzanotte alle 3.00, quando, grazie a un progressivo calo termico fino a un solo grado sopra lo zero, una pioggia abbastanza intensa si trasforma gradualmente in nevischio dapprima e poi in neve a fiocchi molto grossi che depositano un manto di un paio di cm.; il fenomeno si verifica in occasione dell'arrivo di uno dei fronti atlantici nordoccidentali lanciati sull'Italia da un'attiva depressione oceanica posizionata a Nordovest del continente, fronte collegato ad aria polare marittima fredda che scava una piccola depressione proprio sul Mediterraneo centrale.
Questo lungo trend prevalentemente piovoso, causa però altre due deboli manifestazioni nevose la sera del 22 e la mattina del 24, quando grossi fiocchi misti ad acqua scendono per breve tempo, senza ovviamente causare alcun accumulo, e con valori termici di circa 3 gradi sopra lo zero.
Febbraio vede nella sua fase centrale un'intensa avvezione fredda continentale causata da una franca espansione verso il Mediterraneo dell'hp russa. Il successivo ritiro verso Est dell'hp e l'avvicinarsi abbastanza imperioso di una ben organizzata depressione dalle coste atlantiche francesi provoca una discreta nevicata da addolcimento tra le 4.00 e le 12.00 del 22; è una precipitazione accompagnata da una modesta ventilazione nordorientale e alterna fasi a diversa intensità, ma prevalentemente moderata; essa inizia con valori termici di 0 °C e cessa quando le temperature già si avviano a superare i +3 °C; l'accumulo è intorno ai 5 cm.
Interessante il fenomeno nevoso del 3 marzo. La prepotente risalita dell'hp azzorriana verso la Groenlandia fin dagli ultimi giorni del bisestile febbraio, provoca come risposta una discesa fredda di aria artica marittima convogliata da una saccatura in sviluppo dalla Scandinavia, un bel ramo del VP, in sostanza. Una prima entrata instabile, shiftata verso Ovest, scava una piccola depressione sulle regioni centrali italiane il 2, depressione che funge da risucchio per un successivo, intenso fronte artico che abborda le Alpi nella notte sul 3: inizia a piovere molto intensamente, le temperature calano rapidamente partendo da circa +10 °C e si leva un forte vento di Bora; nella mattinata, verso le 9.00, quando le temperature hanno raggiunto i +3 °C, ecco la repentina e spettacolare trasformazione in neve: che tormenta, ragazzi! Fiocchi grossi e abbondanti a oscurare un'atmosfera violentata dal vento, mentre l'aria è squassata anche da alcuni tuoni come nel miglior temporale estivo, e la temperatura scende fin verso +1 °C. Il tutto dura fino all'ora di pranzo, lasciandoci il regalo di un bel manto soffice di quasi 10 cm., molti di più negli angoli esposti all'intensa Bora scura.

Semestre freddo 1984-85 (APOTEOSI DEL FREDDO E, IN MINOR MISURA, DELLA NEVE)
Non è un gran che il mese di dicembre 1984; verso Natale una prima avvezione di aria polare marittima fredda convogliata dal gioco tra l'hp atlantico in fase d'erezione e un ramo del VP proteso da NW verso l'Europa fa calare le temperature e un secondo moderato impulso giunto il giorno 27 ha due effetti: causare una breve, debole nevicata molto bagnata verso l'ora di pranzo, con valori termici di quasi +4 °C, e poi, nel suo gettarsi nel cuore del Mediterraneo centrale, scavare una profonda depressione sul nostro meridione. Da qui inizia un primo richiamo di correnti tese orientali che abbassano ulteriormente i valori termici per fine anno.
Con l'esordio del gennaio 1985 (IL MITICO!) si accentua lo sviluppo meridiano dell'hp oceanica fin verso il Polo, tanto che un'ondata di caldo eccezionale interessa Islanda e Groenlandia (si iniziano a vedere i risultati di un potente Stratwarming). Il VP è a pezzi e lancia i suoi "resti", piccoli ma potenti bolidi freddi depressionari, verso Sud. Un primo fronte giunge da N-NW tra l'1 e il 2, senza effetti fenomenici a parte l'accentuazione del freddo, il secondo invece arriva da N-NE, stante l'inizio di una rotazione oraria dell'asse anticiclonico, nella serata del 4 (da notare che in mattinata un rapidissimo passaggio nuvoloso da Est aveva lasciato cadere una breve, debole nevicata in un'atmosfera vaporosa di nebbia gelida, con un paio di gradi al di sotto dello zero).
Ma ecco l'epopea da raccontare dettagliatamente. Ore 20.00 del 4 gennaio: cielo irregolarmente nuvoloso, -0,5 °C, assenza di vento. Ore 21.00: rapido aumento della nuvolosità, grosse formazioni cumuliformi bianchissime invadono i cieli, inizia a spirare un leggero vento da NE, 0 °C. Ore 22.00: cieli ormai coperti, -0,5 °C, vento debole da NE. Ore 23.00: la bava di Bora si intensifica leggermente e cominciano a mulinare nell'aria i primi fiocchi, -0,5 °C. Ore 24.00: la nevicata è moderata, la Bora soffia moderata e la temperatura è scesa a quasi -2 °C. Ore 00.30 del 5: bufera di neve, quasi un Blizzard, Bora violenta, valori termici in picchiata fino a -5 °C a fine fenomeno che si colloca alle 06.00, accumulo finale superiore ai 10 cm.: è iniziata ufficialmente l'ondata di gelo del gennaio 1985!
Ormai l'evoluzione meridiana - oraria dell'hp azzorriana ha creato un'alleanza con l'orso siberiano che avvetta aria gelida per più giorni da NE. L'Ovest shift di parte dell'aria fredda è fucina di attive depressioni nella zona Gibilterra - Baleari, nuclei questi che si muovono poi verso NE causando vari peggioramenti sulla nostra regione. Il primo nucleo depressionario si forma il 6, e l'8 è proprio centrato sul Norditalia: radi fiocchi iniziano a cadere già nella mattinata, con valori termici vicini ai -9 °C, ma è verso il mezzogiorno che si scatena la nevicata moderata o forte, unita a Bora intensa, e dura fino alla prima serata. Sempre molto basse le temperature, intorno ai -4 °C. La nevicata poi riprende debole o moderata in serata, con vento molto forte di Bora e temperature tra i 4 e i 6 gradi sotto lo zero, e così dura sino alla tarda nottata del 9, con qualche altro rado fiocco verso le 10.15 del mattino. Ulteriore accumulo complessivo di altri 8 - 10 cm.
Nuova shiftata occidentale dell'aria gelida e nuova depressione che si affaccia da SW il 12, ma con maggiore invasività dell'aria mite afromediterranea: ormai l'ondata di gelo mostra segni di stanchezza, comunque il 13 nel tardo pomeriggio inizia a nevicare in modo debole o moderato per circa 3 ore ma con valori termici di un paio di gradi superiori allo zero. In serata smette ma si è di nuovo levata una forte Bora e la temperatura si è riportata poco sottozero. In nottata giunge il nucleo depressionario e la forte Bora accompagna la ripresa della neve, una neve fina e a tratti abbastanza fitta, che cade fino alle 14.00, con temperature sempre comprese tra i -3 °C e gli 0 °C: la nevicata, lasciandoci un ulteriore accumulo di circa 4 cm. ha rappresentato il canto del cigno di questa ondata gelida la quale comunque ci regala ancora qualche episodio nevoso dalle 15.30 fino a sera con un momento di vera bufera tra le 18.30 e le 19.00.
Anche nella prima mattinata del 15, con valori termici ormai possimi allo zero, qualche fase di neve moderata o temporaneamente forte, poi inizia a piovere misto a nevischio o neve, con fiocchi molto grossi nella prima serata, poi ancora pioggia e nevischio e fenomeni di gelicidio per lo spirare continuo della forte Bora con temperature intorno allo zero. Ma ormai la festa è finita!
In febbraio l'influenza atlantica è predominante ma l'Europa centro-settentrionale resta ancora molto fredda e l'orso ruggisce spesso, distendendosi volentieri verso occidente; così la corrente gelida viene a confluire con le miti depressioni occidentali il giorno 10, quando, dopo una tiepida giornata di pioggia, in serata una autentica tempesta di Bora e ghiaccio paralizza la Venezia Giulia e annuncia anche per il Veneto orientale la trasformazione della pioggia in neve che avviene in nottata col calo termico fin poco sotto gli 0 °C. E' una nevicata abbastanza modesta e breve, che comunque ricopre il paesaggio di un leggero strato bianco.
La circolazione antizonale fredda prosegue ed è causa di una nuova debole nevicata nella nottata e mattinata del 15, quando un'altra depressione occidentale viene a uno scambio di opinioni con la corrente fredda da Est: precipitazione da debole a moderata che lascia uno strato davvero sottile e poco tenace, stanti i valori termici che oscillano dagli 0 °C ai +3 °C.
Fugace, ultima visita della neve il 17 marzo: da giorni la regione è interessata da una saccatura fredda nordatlantica e nel primo pomeriggio del 17 il passaggio di un impulso instabile abbassa le temperature dai +8 °C fin verso i +4 °C, con un po' di pioggia; il leggero calo termico prosegue in serata quando poco dopo le 20.00 cadono alcuni fiocchi di neve mista a pioggia, con un paio di gradi sopra lo zero.

Semestre freddo 1985-86
A metà novembre 1985 si stabilisce una configurazione sinottica ideale per il freddo da Est: depressione sull'Italia meridionale e forte anticiclone sull'Europa centro-settentrionale, gradiente barico notevole, flusso da Est-Sudest freddo e molto teso. La risalita della depressione verso Nord provoca una debole nevicata il 18: dopo ore di cielo coperto a metà pomeriggio iniziano a scendere fiocchi in modo debole o al più moderato in un'atmosfera mossa da una Bora davvero intensa. Il fenomeno, a tratti più debole a tratti più importante, si prolunga fino alla serata quando cessa dopo aver appena imbiancato i tetti delle auto. I valori termici, prossimi ai +4 °C a inizio fenomeno, scendono fin verso gli 0 °C in tarda serata.
Avaro di neve il mite mese di dicembre, quando la dama bianca si fa vedere sulle nostre pianure venete solo in un'occasione, il 30; dopo giorni di flussi depressionari molto miti da Ovest, una modesta rimonta anticiclonica sull'Europa atlantica provoca un richiamo più freddo da Nordest al seguito dell'ennesima depressione che il 30 appunto è ben posizionata sull'Italia centrale; la forte pioggia iniziata al mattino con quasi +8 °C, è presto accompagnata da una intensa Bora che fa gradualmente scendere i valori termici sino ai +2 °C del pomeriggio quando l'acqua si trasforma in neve; è neve molto bagnata ma scende con intensità moderata, alternandosi talvolta alla sola pioggia, dalle 17.00 alle 20.00 circa; nella nottata poi riprende a scendere neve bagnata con intensità moderata per un paio d'ore, dalle 4.30 alle 6.30 dell'ultimo mattino dell'anno. Nessun accumulo, ovviamente.
Il flusso atlantico continua anche nei primi giorni di gennaio, ma con una componente più nordoccidentale, e qualche fiocco di neve misto alle frequenti piogge si rivede fugacemente il 2 e il 6.
Verso la fine del mese troviamo invece un'hp termica sempre meglio consolidata alle alte latitudini europee, stretta parente dell'orso siberiano. Frequenti sono i flussi di aria gelida che ci raggiungono da Est-Nordest; uno abbassa le temperature tra il 26 e il 29 quando ormai la poderosa spinta di un intenso ciclone atlantico dal Golfo di Guascogna fa interferire due circolazioni antitetiche: al freddo balcanico si sovrappone la mitezza nordafricana con una ventilazione al suolo intensa dai quadranti orientali; è di questi giorni una fra le più intense nevicate genovesi dell'ultimo secolo! Da noi, più modestamente, gli ultimi sbuffi gelidi che soffiano il 30, prima che lo scirocco abbia il pieno sopravvento, fanno sì che grossi fiocconi talvolta molto fitti si mescolino all'acqua per gran parte della giornata, senza accumuli anche per i valori termici di un paio di gradi sopra lo zero.
La situazione sinottica anche per gran parte di febbraio rimane immutata: gran dominio delle alte pressioni fredde sul Centro - Nord del continente, ingerenze basso atlantiche verso il Mediterraneo; così si origina la nuova fase nevosa del giorno 8, quando una bomba gelida viene attirata dall'ennesima depressione mediterranea e piomba sulla nostra zona nella mattinata con una bufera di neve che da Trieste, asediata dal gelo e dalla Bora, si muove verso Sudovest, attenuandosi; comunque sul veneziano nevica in modo moderato per l'intera mattinata con valori termici tenuti di un paio di gradi al di sotto dello zero dal vento gelido; poi seguono quelle schiarite che favoriranno il successivo forte gelo pomeridiano e serale con ghiaccioli stile scandinavo a pendere da lampioni e cornicioni impreziosendo un paesaggio già reso magico da 3 - 5 cm. di manto accumulatosi.
La situazione è profondamente depressionaria e ancora qualche rado fiocco di neve scende nel pomeriggio del 9; ma è il 10 il giorno più nevoso della serie: nuova bomba gelida che con moto retrogrado impegna il settentrione e causando una nevicata fitta, talvolta a carattere di bufera, dal mezzogiorno alla prima serata, sotto una Bora di discreta intensità e temperature che scendono gradualmente dai +4 °C a inizio fenomeno fino agli 0 °C serali. Altro accumulo di 4 - 5 cm.
Il susseguente movimento verso Est di tutto l'impianto depressionario mantiene un teso Nordest sulla regione, con valori termici bassini così, alla prima nuova ingerenza atlantica, che si manifesta dal giorno 14 con una bella, classica perturbazione piuttosto veloce da occidente, ecco ricomparire la neve che cade il 15 dal primo mattino fino all'ora di pranzo con intensità anche moderata e temperature tra gli 0 °C e i +3 °C. Non molto rilevante il manto, un paio di cm. appena.
Neppure il tempo di respirare ed ecco, il 17, la replica: fase di intervallo anticiclonico il 16, calo termico serale, nella notte sul 17 arriva una nuova, intensa e rapida depressione dall'Iberia che scarica una bellissima nevicata da addolcimento, tra debole e moderata al mattino, forte o talvolta molto forte nel pomeriggio, prima della cessazione e trasformazione in pioggerella alla sera. Soprattutto grazie ai fitti e grossi fiocchi pomeridiani si è avuto un accumulo di 6 - 7 cm. valori termici che hanno oscillato dagli 0 °C della prima mattina a sfiorare i +3 °C a metà giornata, per poi scendere a +1 °C nel pomeriggio, sotto l'incalzare della fitta precipitazione, accompagnata da una modesta ma comunque avvertibile ventilazione di Bora.
L'impianto barico a livello continentale rimane invariato, ma sul Mediterraneo prevalgono per alcuni giorni le correnti miti atlantiche che lasciano poi il posto a una nuova intrusione gelida da Nordest diretta verso la nostra regione a partire dal 24: nuovo crollo termico, con minime di assoluto riguardo fin quasi a -7 °C, e promessa di un'ennesima nevicata appena un'altra, intensa e complessa depressione atlantica non spinge i suoi tentacoli verso levante: il 28 è una giornata rigida e nuvolosa che finisce in gloria con una bella, moderata nevicata da addolcimento che inizia verso le 20.00. Nevica fino al mattino successivo, con qualche pausa notturna, con valori termici oscillanti tra 0 °C e -2 °C, cosicchè si può formare un manto di alcuni cm., tra i 3 e i 4, prima che l'incalzare dello scirocco faccia salire le temperature nel corso della giornata dell'1 marzo quando però si ha anche un episodio di debole gelicidio in mattinata. Alla prossima! Franco

Semestre freddo 1986-87
Inverno molto interessante dal punto di vista sinottico, con diverse ondate di gran freddo ma con una sola fase importante di neve per la nostra zona, nella prima parte di gennaio.
Già in dicembre le evoluzioni dell'hp azzorriana, in vistosa espansione verso Nord, avevano fatto passare dei brutti momenti al VP, in parziale e temporanea ripresa tra fine mese e inizio gennaio 1987. Ma ben presto, già dal giorno 3, le correnti occidentali piegano di nuovo a NW e poi a N per una nuova impennata meridiana dell'hp che inizia a manifestare un flirt sempre più pronunciato con l'area artico-scandinava. Il VP è distrutto, bolidi gelidi scendono a ondate ripetute verso il Mediterraneo e le temperature scendono in picchiata. Il 9 si intravede una nuova discesa gelida artico-marittima che si getta nel mare Nostrum con componente piuttosto occidentalizzata creando una vasta depressione che dalle Baleari evolve rapidamente verso l'Italia. Il 9 le prime nubi stratiformi invadono i cieli, ma è nella notte sul 10 che interviene la copertura estesa da cui verso le 5.30 inizia a scendere una bella nevicata da addolcimento che via via si intensifica nel corso della mattinata, sino ad assumere forte intensità tra le 11.00 e le 13.30 quando cessa lasciando spazio alla pioggia. Le temperature prossime allo zero, tra i -1 °C della prima mattinata e i +1 °C del mezzodì, favoriscono un buon accumulo, di circa 6 cm. Ma il bello deve ancora venire. L'intervento delle correnti miti da SE scioglie totalmente il manto nevoso e alza le temperature fino ai +3 °C della prima mattinata dell'11. Intanto la depressione, un autentico ciclone mediterraneo, si è approfondita e si è portata proprio sull'Italia centrale: da lì, a partire dal mattino dell'11, funge da risucchio per l'aria gelida avvettata dall'hp scandinava verso Sud; ecco che la pioggia si trasforma in neve, si alza un forte vento di Bora e presto assistiamo a una elle più intense bufere del decennio. Le temperature scendono per tutta la giornata, portandosi intorno a -2 °C verso sera. La bufera, davvero notevole, dura fino alle 19.00, trasformandosi poi in una semplice nevicata moderata o debole fino alla mezzanotte. Si sono accumulati quasi 15 cm. Qualche fiocco cade anche nella gelida mattinata del 12, quando le temperature scendono in picchiata nel pomeriggio raggiungendo i -8 °C in serata, e senza alcun rasserenamento del cielo. Anzi, una nuova depressione oceanica entra molto veloce da Gibilterra, pronta a interagire con la circolazione gelida insistente sull'Italia: il 13 nuova abbonante nevicata, questa volta da addolcimento, con temperature costantemente sotto lo zero, tra i -6 °C e i -3 °C. Nevica in modo placido e abbondante, in un'atmosfera candida, gelida, nevica dalle 7 alle 16.30, aggiungendo altri abbondanti 10 cm. a quelli già caduti. Intanto anche la nuova depressione si è ben posizionata sull'Italia centrale e attiva una circolazione ciclonica molto intensa con venti di Bora che il 14 e il 15 battono la regione, sia pure con valori termici in rialzo, infatti l'apporto africano delle correnti inizia a farsi sentire. Comunque il 14 cade qualche fiocco alla mattina, a sera i valori termici, che erano saliti a quasi +3 °C, ripuntano verso lo zero e si manifesta l'inizio di un gelicidio che nella notte e nella mattina del 15 è davvero intenso sotto la fortissima Bora che ghiaccia la neve che aveva iniziato a sciogliersi e la pioggia sopraffusa che di tanto in tanto cade. Nella serata del 15 il tempo si fa ancora più instabile e a tratti riprende a cadere la neve, da sola o mista a pioggia: tra le 19.20 e le 19.40 assistiamo a una vera bufera di nevischio sottilissimo che porta la visibilità quasi a zero, così come vicina a zero si mantiene la temperature. E' davvero un fenomeno impressionante, da bolgia dantesca, e dura fino alle 19.45. Verso le 21.00 cade per mezz'oretta ancora del nevischio e poi, con l'atmosfera notturna squassata addirittura da qualche tuono, si alternano fasi di neve anche molto forte a pioggia gelata tra le 23.00 e la mezzanotte e mezza. Tutto ciò, che chiude questo grande episodio nevoso, ha procurato un ulteriore accumulo di circa 2 cm.
L'inizio di marzo vede una poderosa ondata di gelo, ma non di neve sulla nostra zona, inaugurare la primavera meteorologica. Si stabilisce una corrente da NE molto intensa e duratura per una franca espansione verso SW dell'hp russo-siberiano, mentre una profonda depressione insiste sullo Ionio. L'arrivo di uno dei numerosi impulsi artici continentali provoca qualche fiocco nella mattinata dell'8, ma senza accumuli. Qualche fiocco cade anche tra le 13.15 e le 13.30 del 20, a episodio gelido ormai in esaurimento, per l'arrivo di un impulso temporalesco da NW, ma con valori termici molto elevati, ben superiori ai +5 °C.

Semestre freddo 1987-88
Inverno orrido, caldo e privo di spunti interessanti, con una continua iperattività del VP e pressochè total assenza di incursioni fredde sulla nostra penisola.
Solo a titolo di curiosità segnaliamo qualche fiocco misto a pioggia la sera dell'11 gennaio in concomitanza col passaggio di un modesto fronte da NW.
Qualche fiocco più visibile cade, misto a pioggia e trascinato dalla forte Bora, solo nella mattinata del 24 febbraio, con circa +4 °C e sotto l'incalzare di una saccatura scandinava che comunque non riesce a portare quel gran freddo tardivo che aveva promesso: tutto trasla verso i Balcani.
Pochi fiocchi bagnati si vedono poi l'8 marzo, in una situazione di fronte freddo da Nord-Nordovest: a metà giornata passa il fronte e rilascia pochi, radi fiocchi di neve bagnata con valori termici elevati, senz'altro superiori ai + 6 °C.
Neppure l'ombra di accumuli, ovviamente. Tristezza! A presto! Franco

Semestre freddo 1988-89
Tempi duri, anzi durissimi, quelli tra fine anni '80 e inizio anni '90 per i nivofili!
Questo è un altro inverno avarissimo di neve, con un unico episodio, peraltro abbastanza modesto e accaduto al di fuori della stagione invernale intesa sia dal lato meteorologico che da quello astronomico. Siamo infatti a novembre, al giorno 21 di un mese peraltro caratterizzato da una serie impressionante di discese artiche interessantissime e , conseguentemente, da un'anomalia termica negativa eccezionale, attorno ai 4 °C!!!
Ma venendo a noi, rammentiamo che già prima dell'inizio della seconda decade del mese si manifesta palese l'ennesimo collasso del VP con una saccatura stretta e acutissima che dalla Scandinavia muove le proprie truppe alla conquista dell'Europa centro-meridionale: la massa d'aria artico-marittima, davvero ingente, arriva a più sfuriate, una prima nella serata del 19, una seconda il 20, e causa un intenso peggioramento del tempo scavando pronta una depressione sul nostro meridione, mentre un terzo nucleo, il più attivo, il più gelido, si inserisce nella circolazione depressionaria italica il 21, riattivandola sensibilmente e acuendo vento e maltempo: sulla nostra zona piove intensamente per l'intera giornata, anche con alcuni colpi temporaleschi, e soffia una Bora fortissima con valori termici che non salgono oltre i +5 °C, anzi, con la serata si abbassano fin verso i +2 °C e per un paio d'ore, dalle 19.00 alle 21.00 circa, l'intensa pioggia si trasforma in una nevicata moderata o forte, senza accumulo tuttavia a causa sia del suolo molto bagnato sia dei valori termici un po' superiori allo zero. Da notare che poi, nei giorni seguenti, le schiarite avrebbero fatto scendere le minime fin quasi a -7 °C!

ulisse
06-02-2011, 11:01
Molto molto interessante Raf!Grazie;-)

Picchio
06-02-2011, 11:19
Splendido! Interessantissimo il diario di gennaio 87, fenomeni e contrasti accessissimi!

Emanuele
06-02-2011, 12:10
Dicembre 2009 può benissimo essere paragonato al Gennaio 1987.
Neve il 17 Dicembre 2/3 cm. durante la notte
Neve il 19 Dicembre 4/5 cm. con -3°.
Gran Gelo il 20 Dicembre e 21 Dicembre con valori intorno a -10° ed in aperta campagna anche inferiori.
Neve dal pomeriggio del 21 Dicembre all'alba del 22 Dicembre con quasi 20 cm. di accumulo.
Quasi 4 gg. di ghiaccio consecutivi con temp. sotto lo zero dalla sera del 19 Dicembre alla mattina del 22 Gennaio.

Picchio
06-02-2011, 12:19
Dicembre 2009 può benissimo essere paragonato al Gennaio 1987.
Neve il 17 Dicembre 2/3 cm. durante la notte
Neve il 19 Dicembre 4/5 cm. con -3°.
Gran Gelo il 20 Dicembre e 21 Dicembre con valori intorno a -10° ed in aperta campagna anche inferiori.
Neve dal pomeriggio del 21 Dicembre all'alba del 22 Dicembre con quasi 20 cm. di accumulo.
Quasi 4 gg. di ghiaccio consecutivi con temp. sotto lo zero dalla sera del 19 Dicembre alla mattina del 22 Gennaio.

Dove ha colpito si, ma come estensione e durata, a mio parere, non ci siamo. Sono d'accordo con Ulisse.

capo
06-02-2011, 13:34
interessante raf!


Mi è rimasta impressa la coincidenza col 6 febbraio di 20 anni fa!
si ma il suo compleanno è domani :comp

rafdimonte
06-02-2011, 14:16
ecco appena sfornati gli anni 90..che per voi veneti tranne il famoso 91 sono stati come un calcio nei..ma anche per noi romagnoli......

ANNI '90

Semestre freddo 1989-90
Stagione ancora più magra: squallore assoluto, si ricorda un solo episodio, peraltro modestissimo, il 13 dicembre.
La parte iniziale del mese aveva visto una tendenza molto spiccata dell'azzorriano a spingersi verso Nord disturbando sensibilmente il VP, in ciò istigato anche da importanti discese fredde in pieno oceano, foriere di altrettanto intense risposte calde pochi meridiani più a Est: da qui gli sviluppi anticiclonici così marcati. Intorno al 10 l'ennesimo discreto blocco di aria fredda nordeuropea abbassa le temperature, mentre un piccolo anticlone centroeuropeo si consolida temporaneamente e avvetta ancora per un paio di giorni moderate correnti orientali fredde e secche. Intanto un complesso e intenso sistema depressionario spinge da Ovest e le sue prime frange perturbate impegnano i cieli della regione già il 12; nella notte sul 13 cade una modesta nevicata da addolcimento che lascia a terra meno di 1 cm. di manto con temperature poco superiori allo zero. Da qui prenderà corpo purtroppo uno tra i peggioramenti più caldi e burrascosi della storia recente, con ondate di scirocco davvero eclatanti e valori termici che in alcuni giorni saliranno oltre i +15 °C nelle massime e si manterranno superiori ai +10 °C nelle minime!

Semestre freddo 1990-91
Finalmente si comincia, sia pur tra molte incertezze, a cambiare registro rispetto agli orridi inverni precedenti; e la nostra candida amica inizia a farsi rivedere con un minimo di generosità.
Bello dal punto di vista sinottico il tardo autunno e inizio inverno del 1990, con ripetuti anche se non intensi collassi del VP, causa di ripetuti scambi meridiani. Si alternano quindi fasi con richiami meridionali a fasi invece schiettamente settentrionali, come quella che, stante un'hp sbilanciata verso le Isole britanniche e una saccatura insistente più a Est, nella notte sul 3 dicembre distribuisce, tra schiarite, annuvolamenti e alcune raffiche di Bora, qualche modesta sfiocchettata sulla regione, con valori termici di poco superiori allo zero. Nessun accumulo ovviamente.
Questo trend caratterizza gran parte del mese di dicembre e l'arrivo di una saccatura occidentale che nel periodo natalizio va a sovrapporsi a un ennesimo flusso freddo settentrionale è all'origine di una debolissima precipitazione solida da addolcimento proprio il 25, intorno all'ora di pranzo e con temperature prossime ai +3 °C: si tratta di qualche favilla di nevischio che rischia di passare quasi inosservata.
Del tutto diversa l'entità delle precipitazioni manifestatesi nel mitico mese di febbraio 1991.
Già la seconda parte di gennaio aveva visto un posizionamento più settentrionale della struttura anticiclonica azzorriana con conseguente tendenza a una maggiore invasività da parte delle correnti fredde nordeuropee verso il Mediterraneo. Tra la fine del mese e l'inizio di febbraio viene a manifestarsi un desiderio di espansione verso Sudovest da parte dell'anticiclone russo-siberiano che radica un bel massimo in zona finnica e da lì conquista gran parte del continente europeo lanciando blocchi di aria artica continentale via via più rigidi e corposi: le temperature scendono a picco e una intensa ventilazione spazza un'atmosfera tersa e per il momento abbastanza libera da ammassi nuvolosi. Il giorno 5 un impulso valica le Alpi con un leggero West-shift che inizia a far diminuire la pressione in modo corposo sul bacino del Meditetraneo e le prime nubi invadono i cieli anche della nostra regione: le temperature difficilmente superano lo zero anche in pieno giorno e la Bora batte la regione con intensità ragguardevole. In serata si manifesta addirittura una debole o al più quasi moderata precipitazione di fiocchi tra le 19.00 e le 21.00 circa, senza alcun accumulo e con valori termici sotto lo zero di un paio di gradi. Ma è il 6 che un nuovo intenso nocciolo gelido si getta nella depressione italica, con un West-shift più marcato ma non tale da pregiudicare il flusso nordorienale, intensificando a dismisura il ciclone e causando la classica bufera di neve che dalle lagune giuliane investe la nostra regione appena dopo l'ora di pranzo. Il cielo era grigio, carico, uniforme fin dalla mattinata, la temperatura oscilla intorno ai -4 °C, la Bora soffia forte e tenace. Verso le 14.00 i primi fiocchi cominciano a mulinare nell'atmosfera in balia delle raffiche di Bora, e verso le 14.30 la precipitazione inizia a manifestarsi con intensità da debole a moderata: entro un'ora la bufera secca, tagliente, sibilante avvolge tutta la Venezia orientale e infuria fino alle 20 quando si indebolisce per poi cessare intorno alle 20.30, dopo aver lasciato a terra un manto di 7 - 9 cm. Le schiarite notturne porteranno poi i valori termici sotto i -10 °C!
Intanto penetra tostissima una depressione piuttosto bassa da Gibilterra, pronta a gettarsi nel calderone Mediterraneo messo già ben a soqquadro dalle ripetute irruzioni artiche, così dopo un po' di sole mattutino il giorno 7 i cieli si ricoprono e dalle 15.00 circa ricomincia a nevicare: questa volta è una nevicata da addolcimento, senza vento, con valori termici di poco inferiori allo zero, è una precipitazione debole o moderata almeno fino alla notte quando si intensifica molto, diviene un'autentica "bufera senza vento", una nevicata abbondante a grandissime falde che, stante anche la temperatura di qualche grado sotto lo zero, deposita entro le 8.00 del giorno 8 quasi 15 cm., prima di cessare.
La depressione, ormai mediterraneizzatasi, porta ancora una nevicata dalle 21.30, debole ma in graduale intensificazione tanto che nella notte, fino alle 2.30, diviene anche forte lasciando un paio di cm. di manto aggiuntivo, grazie alle temperature costantemente inferiori allo zero, anche se di poco; dopo la mezzanotte si è intravisto nell'intensa precipitazione un lampo temporalesco.
Il 9 le temperature salgono un po' e si portano di un paio di gradi al di sopra dello zero, comunque ciò non impedisce alla bianca visitatrice di farsi rivedere con intensità debole o moderata tra le 13.30 e le 14.45, poi mista a pioggia dalle 16.30 alle 22.00. Nessun nuovo apporto in tema di accumuli. E così si chiude questa grande fase di gelo e di neve, sotto l'incalzare delle correnti sempre più meridionali.
Ma la stagione 1991 ci riserva ancora una chicca, e che chicca! Il 17 aprile si manifesta la nevicata degna di menzione più tardiva degli ultimi decenni. Già intorno alla metà del mese si manifesta un bolide anticiclonico che verso le latitudini artiche promette di dare un uppercut al VP di quelli davvero storici; infatti la risposta è clamorosa: nel seno di una saccatura scandinava acutissima un blocco gelido rotola arrembante da Nord verso Sud impegnando gran parte dell'Europa con freddo, vento e neve. La massa di aria artica marittima è talmente poderosa che se ne frega altamente dell'ostacolo alpino e, nella tarda mattinata del 17, lo supera scavando una portentosa depressione sul Centro Italia e portando una bufera di neve su gran parte delle regioni settentrionali; presso la nostra zona questa è la cronaca egli eventi, che vale la pena di seguire in stile "giornalistico"; ore 11.00: +15 °C, nuvoloso, calma di vento; ore 11.30: +16° C, coperto, vento da Sud forza 2; ore 12.00: +14 °C, coperto, linea di groppo in vista, vento forza 4 da Nord; ore 12.30: +11 °C, groppi, vento da Nord forza 7; ore 13.00: +9 °C, temporale, vento forza 7 da Nord; ore 13.30: + 7 °C, temporale, vento da Nord forza 8, la laguna di Venezia letteralmente "fuma" sotto l'incalzare delle fortissime e gelide raffiche di Tramontana; ore 14.00: +6 °C, temporale, vento da Nord forza 8; ore 14.30: +5 °C, pioggia e grandine e neve, vento da Nord forza 9; ore 15.00: +3 °C, pioggia e neve intensa, vento da Nordest forza 8; ore 15.30: neve molto intensa, +1 °C, vento da Nordest forza 8; fino alle 20.00 bufera di neve, +1 °C, vento da Nord o Nordest forza 6 - 8, fino alle 20.50 neve debole o moderata, mista a pioggia, vento in lenta attenuazione, temperatura in lieve risalita; alla fine resta a terra un manto di un paio di cm., più abbondante su tetti e luoghi esposti al vento.

Semestre freddo 1991-92
Si torna alle recenti sofferenze con questo inverno povero di neve e di soddisfazioni per i freddofili.
Dicembre è abbastanza freddo ma spesso secco e anticiclonico; il posizionarsi di un potente anticiclone sulle latitudini centro-settenrionali europee avvetta dal 5 e per più giorni aria fredda e secca da Nordest; in occasione dello scorrimento di uno degli impulsi più attivi si originano irregolari annuvolamenti che sono causa di qualche rado fiocco di neve nella mattinata del 9, con temperature intorno allo zero e una discreta ventilazione di Bora. Nessun accumulo, com'è ovvio.
Sempre in grande spolvero gli anticicloni atlantico-europei anche in gennaio, con tempo spesso bloccato e grandi nebbie. Tuttavia dal 18 il cuore dell'alta pressione mostra la tendenza a portarsi dalla media Europa verso il comparto britannico-scandinavo, cosicchè una saccatura, piccola porzione itinerante del VP, si stacca dalla circolazione artica e scende dalla Scandinavia portandosi verso l'Europa centrale, l'Austria e decidendo un'entrata fredda piuttosto franca verso l'Italia tra il 20 e il 21. Il 22 l'alta pressione, forte più che mai sul Nordeuropa, inizia a coricarsi verso Sudest incalzata sul suo bordo meridionale da una depressione africano-mediterranea che aumenta il gradiente barico sulle nostre regioni con una corrente assai tesa dai quadranti orientali. Prima che questa corrente veda il predominio del richiamo sciroccale, c'è tempo per una nevicata fine e molto secca, tra debole e moderrata, che impegna l'intera mattinata del 22, con forte Bora e temperature appena superiori allo zero; nevica dalle 9.00 alle 14.00 e si crea un manto di un paio di cm.; da notare che a causa dell'estrema secchezza dell'atmosfera e della forte Bora, in alcuni momenti si creano piccoli fenomeni di scaccianeve, nonostante il modesto accumulo.
La stagione, piuttosto poverella, finisce così.

Semestre freddo 1992-93
Invernata assolutamente deficitaria quanto ad apporti nevosi; nell'inverno meteorologico, che va, lo ricordiamo, dall'1 dicembre al 28 febbraio, non si verifica praticamente nessun episodio degno di rilievo; abbiamo infatti solo delle brevissime, debolissime cadute di nevischio che passano quasi inosservate, a meno di un'attenzione davvero importante da parte dell'osservatore, nelle ore mattutine del 26 febbraio, con replica nella nottata sul 27 e poi ancora nella mattinata dell'1 marzo; causa di ciò è uno sviluppo ciclonico che dall'Europa settentrionale impegna il bacino del Mediterraneo con asse che va grosso modo dal Mar di Norvegia alle Baleari e produce alcuni piccoli ma attivi minimi in veloce movimento verso l'Italia e poi in traslazione verso i Balcani. In questa loro traiettoria un po' bassa essi sono causa di marcata instabilità sulla nostra regione e di un richiamo abbastanza intenso di Bora, una Bora però di ritorno, che non pesca da regioni molto fredde ma si limita a "riciclare" l'aria polare marittima che alimenta la saccatura principale. Così le prime due spruzzate di nevischio possono cadere, con temperature vicine allo zero, anche grazie a un modesto cuscinetto freddo derivante da flussi freddi continentali manifestatisi nei giorni precedenti, mentre i radi fiocchi misti ad acqua dell'1 marzo, che scendono con temperature prossime ai +5 °C, sono probabilmente solo dei pezzetti solidi trascinati verso i bassi strati dalle intense correnti orientali sibilanti dalla porta della Bora.
Tutto il sistema depressionario trasla poi verso levante e continua a pescare, come un attivo ingranaggio, aria ora sì davvero fredda dalle latitudini artiche: il diverso posizionamento dei centri barici, favorisce un temporaneo ma diretto richiamo artico sulla regione la quale infatti, nella serata del giorno 4, viene investita in pieno da un impulso di lontana origine finnica in rapido rotolamento verso Sudovest: ne consegue un annuvolamento improvviso, quasi temporalesco, e un rovescio nevoso moderato, a tratti anche forte, di circa un'ora e mezza, con vento di Bora abbastanza intenso e accumulo di 2 - 3 cm. La temperatura, che nella prima serata si aggirava intorno ai +5 °C, scende piuttosto rapidamente fino a poco sopra gli zero nel momento di massima intensità del fenomeno.


Semestre freddo 1993-94
Che pena, ragazzi! A salvare questa invernata c'è soltanto un bellissimo episodio collocato, ancora una volta, fuori dal canonico inverno meteorologico. E' un episodio novembrino: a metà del mese un'improvvisa e franca erezione dell'hp oceanica verso Nord lancia come un bolide un piccolo ciclone dalla Danimarca verso il Mediterraneo centrale, sintomo di improvvisa, forte debolezza del VP. Al seguito di questa massa fredda in rapida propagazione a tutta Europa, l'hp si rafforza collegandosi a un hp russa che ben presto diventa dominatrice della scena e lancia un flusso d'aria ancor più gelida con franca direttrice NE - SW; il tempo è bello, via via più freddo, e soffia una Bora costante e moderata. L'entrata dell'ennesimo nucleo freddo, questa volta con un West-shift abbastanza pronunciato, è causa di un peggioramento che il 20 ci regala la visita della neve. Fin dalla prima mattinata il cielo è completamente coperto, grigio, uniforme, e la Bora soffia moderata dalle lagune giuliane. La temperatura si colloca poco al di sotto dello zero e di poco muterà per l'intero corso della giornata. Verso le 10.30 inizia a nevicare debolmente, a piccole faville, poi l'intensità aumenta via via fino a moderata, in alcuni frangenti quasi forte, ed entro mezzogiorno tutto il paesaggio assume sembianze nordiche; la Bora moderata continua a far mulinare le faville che, entro le 14.30, accumulano un manto il quale, per essere novembre, può dirsi di tutto rispetto: 3 - 4 cm. Poi la precipitazione cessa ma le temperature, sempre vicine allo zero, e anche di poco inferiori verso sera, sono causa di modeste ma pittoresche formazioni di ghiaccio penzolanti da tetti, grondaie, lampioni.
Una moderata circolazione depressionaria continua a vagare per il Mediterraneo anche nei giorni successivi e le correnti, sia pur meno fredde, rimangono comunque prettamente orientali. Con la consueta Bora moderata che soffia imperterrita, cade una debole e breve precipitazione gelata nella notte sul 27 e poi dalle 9.00 alle 10.30 del mattino, con valori termici oscillanti fra +2 °C e +4 °C. Nessun ulteriore accumulo, naturalmente.
Interessante, anche se molto avara in termini di dama bianca, la situazione sinottica che si dipana intorno al Natale. Le correnti atlantiche che insistevano da qualche giorno con componente zonale si ondulano fortemente per una discreta erezione altopressoria sull'Europa occidentale: ne consegue l'entrata piuttosto prepotente di un'acuta saccatura dalla Francia, colma di aria polare fredda marittima, la quale si muove alla conquista dell'Italia; da antologia della meteo l'evoluzione circolatoria sulla nostra regione: il 24 improvviso e intensissimo richiamo sciroccale, con la temperatura che nella prima mattinata schizza in pochi minuti da +2 °C a +8 °C, portandosi poi, più lentamente, intorno ai +11 °C e per poi ridiscendere gradualmente solo nella giornata successiva, quando i forti venti meridionali si orientano da occidente; ma intanto, nella sera di Natale, entra arrembante il ramo più freddo della perturbazione: precipitazioni intense, vento che ruota addirittura da settentrione, moti temporaleschi con lampi e tuoni e calo termico di alcuni gradi, da +8 °C a circa + 4 °C; il maltempo continua per tutta la notte con pioggia e vento ora di Bora, la temperatura perde ancora qualcosina, e durante la mattinata di Santo Stefano, con valori termici che oscillano tra +1 °C e +2 °C, nella gran pioggia si notano chiaramente dei bei fiocchi di neve scendere trascinati dalla Bora fra le 10.00 e le 11.00 all'incirca. Poi tutto si attenua e le temperature risalgono. Con questa... schifezzuola si chiude il bilancio della neve per questo quasi tragico inverno.


Semestre freddo 1994-95
Vacche magre, ancora vacche magre in questi orridi anni '90! Pochi episodi e di scarsa consistenza.
Praticamente nulla accade in questa schifosissima invernata, salvo due modesti episodi, uno a dicembre, uno a marzo.
In occasione di una delle rare, brevi e modeste elevazioni dell'hp oceanica, intorno al 20 si scava una bella depressione proprio al centro del Mediterraneo la quale convoglia correnti moderatamente fredde da NE con instabilità diffusa; nelle primissime ore mattutine del 22 scende qualche fiocco di nevischio misto ad acqua, accompagnato dalla Bora e con valori termici di un paio di gradi al di sopra dello zero, ovviamente senza alcuna conseguenza in termini di accumuli.
Forse un po' più interessante l'episodio di fine marzo 1995: dopo che gran parte del mese aveva visto ripetute e violente erezioni altopressorie sull'Europa occidentale, con conseguente costante collasso del VP e allungamento di acute e talvolta importanti saccature di origine scandinava, ecco che tra il 27 e il 28 si manifesta l'irruzione artica marittima più intensa, con spiccato maltempo temporalesco e venti intensissimi che da scirocco ruotano bruscamente a Tramontana e Bora, provocando anche danni sparsi sul territorio: le temperature calano bruscamente, avvicinandosi allo zero nei valori minimi, e il 29, quando giunge un nuovo fronte dalle Isole britanniche, l'instabilità convettiva pomeridiana esalta ulteriormente la fase di maltempo cosicchè in occasione del classico temporale di fine pomeriggio intorno alle 18.00 cade per una mezz'oretta del nevischio assieme alla pioggia, mentre lampi e tuoni riempiono l'atmosfera e la tramontana soffia a raffiche; la temperatura comunque non scende sotto i +3 °C.
Tutto qua, solo questo ha passato il convento un simile pessimo inverno.

Semestre freddo 1995-96
Decisamente meglio, anche se non si toccano vette d'eccellenza, questa invernata che si apre presto con una bella nevicata da ciclogenesi sul Mediterraneo centrale.
La fase iniziale di dicembre vede una discreta iperattività dell'hp russa che si estende verso occidente avvettando correnti moderatamente fredde e secche. Quando, poco dopo il 10, l'alta inizia a mostrare un evidente segno di cedimento sul comparto finnico, ecco che un bolide artico trova la strada spianata per raggiungere il Mediterraneo con direttrice NNE - SSW; l'entrata dell'aria artica con West-shift sempre più pronunciato col passare delle ore e dei giorni scava sin dal 12 una depressione sul Mediterraneo centrale, depressione che è causa di insorgenza di forte Bora e di un aumento dell'instabilità. Il 13 la depressione è ben centrata sul Tirreno, sulla nostra regione la circolazione nordorientale è molto forte, con Bora a raffiche davvero intensissime, il cielo è da molto nuvoloso a coperto con valori termici che si aggirano intorno ai +3 °C. Da metà pomeriggio inizia la precipitazione nevosa la quale, alternando fasi deboli e moderate, sin intensifica poi leggermente in serata e nella notte, mentre la temperatura intanto si porta solo di poco sopra lo zero. Nevica particolarmente forte tra le 5.00 e le 7.00 del 14, poi il fenomeno si attenua e cessa verso le 8.30; riprende forte e a fiocchi molto grossi tra le 10.30 e per circa un'oretta, quando si esaurisce definitivamente, dopo aver lasciato un manto complessivo di 5 - 6 cm. che però già dalle prime ore della mattinata si scioglie gradualmente. Purtroppo il sopraggiungere di una nuova depressione da Gibilterra favorisce un West-shift sempre più estremo dell'aria fredda avvettata dall'Europa nordorientale, cosicchè un caldo scirocco sostituisce la Bora provocando un sensibile rialzo termico nei giorni successivi, sempre più caratterizzati da una sarabanda di miti depressioni dal medio Atlantico.
L'Europa è sempre più divisa in due parti: a Nord alta pressione con circolazione orientale gelida; a Sud treno depressionario occidentale con aria tiepida e piovosa. In queste situazioni, lo sappiamo, basta che un'onda un po' più pronunciata metta in comunicazione la struttura anticiclonica subtropicale con quella nordica che il meccanismo si interrompe e per la nostra penisola gli scenari cambiano: è quanto accade il 26, giorno mitissimo e piovosissimo fino al tardo pomeriggio quando si leva improvviso un forte vento di Bora e le temperature scendono a picco da +11 °C ai +2 °C della nottata e della mattinata successiva, fase in cui le ultime ore di gran pioggia ospitano anche una debole o moderata precipitazione di neve mista ad acqua dalle 9.00 alle 13.00; nessun accumulo, ovviamente, ma inizia a crearsi un bel cuscinetto freddo per il continuo flusso nordorientale avvettato dall'hp nordeuropea la quale, pur assediata dalle spinte depressionarie atlantiche sempre poderose, con un piccolo massimo sulla Polonia riesce a dirottare parte del gelo russo-balcanico verso il Mediterraneo prima di cedere il passo al ciclone iberico di turno, ciclone che entra franco il 30 facendo aumentare la nuvolosità fin dalla prima mattinata e causando una bella nevicata da addolcimento dalle 16.30 fino a fine giornata. La neve, placida, asciutta, tranquilla, a tratti abbondante, scende con temperature che si aggirano intorno allo zero e poi, col progredire del fenomeno, scendono anche al di sotto di un paio di gradi, prima di risalire piuttosto velocemente in nottata quando, verso la mezzanotte, la pioggia prende il sopravvento sciogliendo i 5 - 6 cm. di manto con cui aveva reso il paesaggio un favoloso presepe di fine anno.
Il gioco hp nodica-cicloni atlanticomediterraei continua anche nei primi giorni di gennaio 1996 e un nuovo, moderato flusso freddo nordorientale crea un modestissimo cuscinetto origine di una debole caduta di faville finissime tra la serata del 5 e la primissima mattinata del 6. Il leggerissimo accumulo, favorito dai valori termici ancora bassini, intorno allo zero, viene presto sciolto dall'acqua che inizia a mescolarsi ai pochi fiocchi già nella trada nottata. Questo modesto episodio è causato da una fra le entrate di masse d'aria calda subtropicale più imponenti della storia climatica recente: l'intensissima ruota depressionaria sul vicino Atlantico viene a produrre un braccio di ferro con il forte anticiclone europeo, nel frattempo costretto a ruotare il proprio asse in senso orario, provocando un flusso meridionale quasi eccezionale, con un aumento termico repentino e dalle proporzioni quasi straordinarie: basti pensare che dal valore minimo di 0 °C del 6 si passa a una minima di +10 °C il giorno 12!
Per riveder la neve si deve saltare, ancora una volta, oltre i confini temporali dell'inverno meteorologico, per la precisione al 4 e al 12 - 13 marzo. Il mese si apre con una importante e duratura erezione altopressoria atlantica che va a stabilire per molti giorni un forte massimo che all'inizio insiste proprio sulle Isole britanniche. In situazioni sinottiche simili è chiaro che il Mediterraneo rimane esposto alle correnti fredde di provenienza settentrionale o addirittura, a tratti, nordorientale, a seconda dell'esatto posizionamento delle figure bariche, sia i massimi di pressione oceanici che i lembi depressionari del distrutto VP.
Il giorno 4, in serata, un veloce impulso freddo proveniente da Nord-Nordest, investe la regione apportando parziali e temporanei annuvolamenti che, in coincidenza con alcuni rinforzi di Bora, lasciano cadere dei rovesci nevosi sparsi di intensità anche moderata tra le 20.00 e le 21.00; le temperature, intorno ai +4 °C prima dell'irruzione fredda, scendono verso gli zero gradi. Leggero il manto attecchito nelle zone ove la neve è caduta con maggiore tenacia.
Intanto l'asse dell'hp ha iniziato a ruotare vistosamente in senso orario andando a sancire un collegamento con l'orso siberiano il quale invia ancora per diversi giorni piccoli ma attivi impulsi freddi capaci di mantenere le temperature piuttosto basse e la ventilazione assai vivace dal quadrante di Bora. Dopo il 10 la situazione si aggrava ulteriormente: un nocciolo freddo si avvicina al Mediterraneo dall'Europa nordorientale con un West-shift abbastanza modesto ma sufficiente per scavare una depressione a occhiale che tra l'11 e il 13 presenta appunto due minimi, uno al meridione e uno proprio sulla pianura padana sottovento alle Alpi: è quest'ultimo che nella serata dell'11 causa i primi annuvolamenti che si accentuano in nottata, tanto che nella prima mattinata, verso le 8.00, con temperatura di circa +1 °C e un'apprezzabile bava da Nordest, inizia a cadere la neve, dapprima debole, poi via via più intensa con momenti davvero intensi dalle 13.00 alle 14.30. Poi, nel primo pomeriggio, cessa. Le temperature si mantengono tra i +2 °C e i +3 °C ma, nonostante ciò, l'atmosfera piuttosto secca favorisce comunque l'attecchire di un apprezzabile manto, tra i 4 e i 5 cm. Qualche debole schiarita e la cessazione della debole Bora riportano i termometri verso lo zero in nottata, e nella mattinata del 13 riprende una precipitazione nevosa intermittente, tra debole e moderata, ma senza nuovi accumuli, anche perchè le temperature si collocano verso i +3 °C. Intorno alle 12.00 tutto cessa.

Semestre freddo 1996-97
Ancora una volta poca festa per i nivofili in questa invernata, nonostante la grande ondata di gelo di fine dicembre. Ed è proprio da quella poca neve caduta alla fine di questa ondata che partiamo.
Dopo una gran parte di dicembre orrida, caratterizzata da costanti flussi miti e umidi sudoccidentali, un'improvvisa erezione anticiclonica verso l'Europa settentrionale poco prima di Natale spezza la carovana depressionaria atlantica avvettando un'intensa massa d'aria artica marittima al seguito dell'ultima perturbazione, giunta sul Mediterraneo centrale a Natale. Il crollo termico non si fa attendere e dal 26 la nostra regione piomba nel gelo, anche diurno, favorito oltretutto dalle schiarite sempre più ampie. Una fredda alta pressione domina sui settori centro-settentrionali del continente veicolando una corrente gelida di origine russo-siberiana che oltre tutto va ad alimentare centri depressionari che continuano ad essere attivi specie al Centro e al Sud della penisola. Ma il solito West-shift più pronunciato dei precedenti favorisce lo sviluppo di una ulteriore complessa perturbazione mediterranea che il giorno 30 abborda anche il Nord e quindi la nostra zona: la nuvolosità aumenta, ma con essa salgono anche le temperature, il flusso freddo è finito e nella notte sul 31, tra le 5 e le 6, scende una debole nevicata a faville molto sottili e con valori termici ancora inferiori allo zero di un paio di gradi; tuttavia la precipitazione è così debole che non crea alcun manto. Nel tardo pomeriggio, con le temperature salite ormai a 3 o 4 gradi sopra lo zero, da un cielo denso di nembostrati che sa molto di scirocco, scende una nevicata tra debole e moderata, spesso un po' bagnata, fino alla prima nottata quando si trasforma in acqua. Comunque la precipitazione, forte delle temperature leggermente scese durante il fenomeno a valori abbastanza vicini allo zero, crea un modesto accumulo, di circa 1 cm. Ma ormai è già ripreso il trend atlantico-mediterraneo.
Per rivedere, si fa per dire, qualche fiocco, bisogna saltare addirittura al... 17 aprile! Lo stazionare per più giorni, intorno alla metà del mese, di un forte anticiclone tra le Isole britanniche e l'Europa nordoccidentale causa ripetute discese fredde di aria artica marittima che mantengono il tempo instabile e molto freddo per la stagione. In concomitanza dell'arrivo di un fronte particolarmente attivo, il 17 nella tarda mattinata e nella prima serata scendono per alcuni minuti dei fiocchi abbastanza radi, trasportati da un discreto vento di Bora, nel primo caso con valori termici intorno ai +5 °C, nel secondo con temperature più basse, sui +3 °C. Ovviamente nessun accumulo.

Semestre freddo 1997-98
Ennesima, magrissima stagione dal lato nivologico, complice il più forte Nino, sembra, della storia recente.
Due sole le fasi di neve, peraltro modestissime: una a dicembre e una a marzo.
Dopo una lunghissima fase dominata dalle depressioni atlantiche in continuo moto verso levante, poco prima della metà del mese di dicembre l'alta pressione atlantica emigra sensibilmente verso Nord dando l'avvio a un flusso freddo settentrionale il quale, finalmente, abbassa le temperature sulla nostra regione con un rinforzo della ventilazione di Bora. Tra il 14 e il 15 la spinta meridiana dell'hp favorisce addirittura un franco collegamento tra la figura azzorriana e quella russo-siberiana, accentuando il richiamo freddo che ora giunge direttamente da Nordest. Il rapido passaggio di una goccia fredda è causa, nella primissima mattinata del 16 e con temperature intorno allo zero, di una breve ma relativamente intensa caduta di neve la quale, turbinando nella forte Bora per circa un quarto d'ora, non riesce però a lasciare tracce visibili al suolo.
Intanto una grande depressione al largo dell'Iberia spinge sempre più contro la figura anticiclonica ormai schiettamente europeizzatasi e le correnti ruotano prima da Est, poi addirittura da Sudest; il 17 il cielo è coperto fina dalla prima mattinata e tra le 13.00 e le 15.30, con una discreta ventilazione di Bora e temperature intorno ai +2 °C, scende una nevicata molto fina tra debole e appena moderata, destinata poi a trasformarsi in pioggia sotto l'incalzare dello scirocco, prodromo di una fase calo-umida fra le più lunghe, tenaci e fastidiose della recente storia climatologica. La neve non ha lasciato tracce al suolo nemmeno in questa occasione.
Dopo due mesi quasi completamente da dimenticare, con un VP spesso attivissimo e in grado di mantenere il freddo ben confinato nelle regioni artiche, alla fine della prima decade di marzo, come spesso avviene al tramontar dell'inverno, l'hp atlantica dà segni di irrequietezza e si espande volentieri verso Nord, disturbando Sua maestà il VP: ne conseguono ripetute discese fredde da Nord che si prolungano fin oltre il 20, tanto che nella mattinata del 21 e del 23 cadono poche faville di nevischio in un'atmosfera mossa da una discreta Bora e con temperature tra i 3 e i 4 gradi al di sopra dello zero. Ovviamente nessun accumulo.


Semestre freddo 1998-99
Gli anni orridi (i '90) si avviano al tramonto e si scorgono all'orizzonte i begli anni che inaugurano il terzo millennio, senza dubbio più prolifici per noi nivolfili, anche se in realtà caratterizzati dall'alternarsi fra fasi molto positive e fasi orride che più orride non si può.
Mese freddo il novembre 1998, spesso caratterizzato da discese polari continentali anche importanti, con conseguenti ciclogenesi sul Mediterraneo centrale. In occasione di queste situazioni sinottiche, il 19 e il 23, con Bora sostenuta e valori termici intorno ai 3 o 4 gradi sopra lo zero, qualche favilla di neve o nevischio vaga per l'atmosfera nelle ore mattutine e per brevissimi periodi.
Interessanti e dinamici dicembre e gennaio, ma senza neve da noi; alla fine di gennaio 1999 però un'improvvisa espansione dell'hp azzorriano verso la Scandinavia rompe il VP e lancia un flusso artico continentale direttamente sulla nostra regione, portando Bora e un notevole abbassamento termico che, sia pur attenuato, caratterizza anche la prima parte di febbraio preparando il terreno per l'arrivo di una seria nevicata. Nei primi giorni del mese il VP riprende grande vigore ma i sussulti dell'azzorriano lo disturbano non poco, cosicchè un potente lobo ciclonico si isola sempre più marcatamente tra Scandinavia e vicine repubbliche russe arrivando a livelli barici davvero ragguardevoli (anche sotto i 960 hp!). Fiumi intensissimi di aria artica marittima scorrono verso i comparti orientali ma piano piano puntano anche verso il Mediterraneo mammano che l'azzorriano spinge sempre più il naso verso Nord: tra il 7 e l'8 un primo fronte, a caratteristiche quasi favoniche, porta qualche nube in transito, ma un altro fronte molto più attivo abborda il Mediterraneo centrale nella notte sul 9, iniziando a scavare una depressione sempre più attiva e complessa sul Mare Nostrum; il 9 il tempo peggiora progressivamente, nella primissima mattinata iniziano a scendere radi fiocchi di neve con valori termici sullo zero, poi prevale la pioggia salvo che tra le 14.00 e le 14.40 quando i fiocchi prevalgono, anche con intensità moderata e valori termici però intorno ai +3 °C, senza lasciare manto sul suolo bagnatissimo; debole o moderato vento di Bora completa la descrizione di questa giornata che fa solo da prodromo a quella del 10. Nella notte si alternano fasi di pioggia anche intensa a momenti in cui addirittura si vedono squarci di cielo stellato, ma poi il peggioramento prevale, la Bora si intensifica e verso le 7.00, con circa +1 °C, la pioggia si trasforma in neve che cade con intensità fra moderata e quasi forte sino al pomeriggio, intorno alle 17.00infatti diminuisce molto d'intensità e cessa poi del tutto poco prima delle 20.00. La temperatura costantemente al di sopra dello zero, ma di poco, e il vento di Bora che ha soffiato soffia con una certa intensità hanno favorito accumuli anche un po' superiori ai 5 - 6 cm.
L'attività della depressione, nel frattempo traslata verso i Balcani, subisce un nuovo sussulto il 14, quando la struttura ha un modesto e breve moto retrogrado verso Ovest: ecco che allora una moderata nevicata scende dalle 5.00 alle 9.30, con debole vento di Bora e temperature intorno allo zero, lasciando un paio di cm. al suolo.




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rafdimonte
06-02-2011, 14:23
e per finire ecco i "famosi" anni 2000..è stato il vostro compaesano a definire l'inverno 2009-10 il migliore come accumulo ed episodi di neve dell'inera serie storica..e a definire la bufera del 18-19 dicembre 2009 come quella "del secolo" quindi prendetevela con lui..
Il suo paese credo sia Torre di Mosto, penso si trovi nell'entroterra veneziano...
Buona lettura!

ANNI '00

Semestre freddo 1999-2000
Che novembre, quello del 1999! a una prima metà davvero caldissima, fa seguito una seconda parte rigida, segnata da un'irruzione fredda iniziata il 14 e finita solo il 22!
Un lobo del VP si isola in modo interessante nei pressi della Finlandia già dopo la prima decade e quando riceve sponda dal contemporaneo innalzarsi dell'hp oceanico lancia a più riprese fronti di irruzione fredda che poi, giunti sul Mediterraneo, approfondiscono una circolazione sempre più depressionaria e sempre più invernale; la Bora inizia a soffiare dal 15 e abbassa le temperature, tanto che il 16 nella prima mattinata qualche fiocco di nevischio rado rado vaga per l'aere con circa +4 °C; il 17 e il 18 trascorrono più tranquilli, anzi il 18 spira un debole vento da occidente, che precede l'arrivo di un nucleo freddo da Nordest attivissimo: in serata il cielo si copre e poi inizia a piovere molto intensamente, mentre il debole Ponente si trasforma in forte o fortissima Bora; la temperatura scende in poche ore di alcuni gradi, portandosi verso lo zero, e attorno alle 3.30 il diluvio diventa una intensa nevicata anche a carattere di bufera che dura fino alle 6.00 lasciano un paio di cm. di manto; poi, fino alle 12.00 si alternano un po' di pioggia a un po' di nevischio.
Altra tregua il 20, ma un nuovo forte contributo artico si approssima dalla Polonia e va a riattivare la depressione mediterranea coprendo il cielo in serata e scatenando una vera e subitanea bufera il 21: intorno alle 8.00, con circa +3 °C, si leva un fortissimo vento di Bora e in un batter d'occhio grossissimi e intensissimi fiocchi danno origine a una burrasca nevosa davvero importante; le temperature scendono fin verso lo zero, e poi oscilleranno di un paio di gradi per tutto il giorno. La nevicata si indebolisce tra metà mattinata e il mezzogiorno, poi riprende ancora più furiosa fino alle 14.00. Intanto segnaliamo che la Bora è sempre intensa. Dalle 14.00 alle 17.00 si alternano fasi di pioggia gelata a momenti di neve anche moderata, neve che poi prevale fino alle 19.00, quando si rivede l'alone lunare sopra gli strati nuvolosi sempre meno spessi. Sono caduti tra i 4 e i 5 cm. di neve.
IL VP è sempre molto disturbato anche in dicembre, mese caratterizzato da numerose irruzioni artio-marittime o artico-continentali. In occasione di una delle prime, complice la netta spinta meridiana dell'hp oceanica che agisce di concerto a una depressione nordatlantica molto profonda in spostamento verso la Scandinavia, un breve ma sensibile peggioramento fa cadere, nella prima mattinata del 20, una nevicata mista a pioggia tra le 6.15 e le 7.00, con temperature che puntano verso lo zero e una Bora furiosa alzatasi durante la notte. Non si crea alcun accumulo.
Il VP si ricompatta temporaneamente e inizia a spingere le classiche perturbazioni atlantiche da Ovest sul continente europeo. Ma la nostra regione è ancora molto fredda e il giorno di Natale un fronte caldo, coda di un'attiva perturbazione destinata a farsi davvero sentire sul Nordeuropa, copre i cieli già dalla tarda nottata e lascia cadere una placida nevicata dalle 8.30 alle 12.30 circa, con fiocchi che scendono con intensità tra debole e moderata, lasciando un lieve strato. La temperatura, di un paio di gradi sotto lo zero a inizio giornata, si attesta poi solo poco sopra lo zero, cosicchè la susseguente debole pioggia e una certa bava di vento orientale sono causa di un debole gelicidio.
Prosegue anche in gennaio 2000 la fase con un VP disturbatissimo, destinato a ricompattarsi davvero solo in febbraio. L'ennesima spinta dell'hp verso Nord, al seguito di una discesa artico-marittima provocata dal collasso del VP tra Scandinavia e Groenlandia, lancia correnti settentrionali molto intense dal 20 verso il Mediterraneo, con qualche effetto addirittura quasi favonico; ma il 22 l'entrata di un nucleo con leggero West-shift, approfondisce una depressione sulle regioni settentrionali prima e centrali poi, causando un peggioramento associato a un modesto rinforzo di Bora e a una caduta di nevischio nella mattinata dalle 11.00; verso mezzogiorno il fenomeno diminuisce di intensità ma poi, alle 15.00, inizia a cadere vera e propria neve, con vento di Bora appena debole, e questa nevicata placida, coreografica, a carattere moderato, dura fino alle 17.20, lasciando al suolo un paio di cm. Le temperature si sono mantenute sempre, tra la mattinata e il pomeriggio, di poco superiori allo zero.


Semestre freddo 2000-01
Ecco una di quelle invernate a dir poco schifose che il periodo 1998 - oggi ci ha talvolta propinato all'interno di un orizzonte per il resto molto positivo.
Addirittura ridicolo l'episodio che si verifica nella prima serata del 17 gennaio 2001, un debole precipitazione di gragnuola o nevischio, a seconda delle zone, per pochi minuti intorno alle 18.30, con circa +3 °C, il tutto causato dalla penetrazione dell'ennesima depressione atlantica accompagnata da importanti avvezioni calde meridionali al seguito di una delle poche (3 in tutto!) irruzioni fredde della stagione; quella breve ma interessante irruzione fredda era stata provocata dall'estendersi dapprima verso Nord e poi verso Est ell'hp azzorriano che tra il 12 e il 16 riusciva a convogliare vivaci correnti di aria polare fredda continentale; lo stesso hp, isolatosi sull'Europa, si coricava poi mestamente in direzione Europa sudorientale, e così, dal 17 appunto, via libera al nuovo treno di perturbazioni oceaniche: scirocco, umidità, pioggia, caldo, etc...
Molto più interessante l'episodio di fine febbraio: già dalla metà del mese, e anche prima, il Mediterraneo centro-orientale era divenuto bersaglio di una vivace corrente nordoccidentale con trasporto di aria polare fredda marittima dalle alte latitudini oceaniche verso Sudest, stante una costante disposizione molto diagonalizzata verso la Groenlandia del forte azzorriano. L'effetto su di noi è un tempo in prevalenza bello, secco, ventoso, fresco di notte e mite di giorno, con vivaci refoli di fohen. Ma ecco che verso il 20 il profondissimo lobo del VP isolatosi sulla Scandinavia, ideale partner dell'azzorriano in questo gioco di discese fredde nordoccidentali, comincia a fare la voce grossa e a pulsare verso Sud e poi verso Sudovest: l'aria in arrivo comincia ad avere un'estrazione artica e non punta più verso i Balcani ma direttamente verso l'Italia, scavando delle moderate depressioni sull nostre regioni. I valori termici calano anche di giorno, qualche nube compare nei cieli azzurri e il fohen lascia il posto a qualche episodio di Bora. Il 26 una nuova, intensa depressione figlia del VP abborda in un'impetuosa discesa verso Sud l'Inghilterra e mostra di voler entrare franca verso il Mediterraneo, destinazione principale Baleari: è il classico West-shfit, non troppo pronunciato per mandare tutto a puttane con la famigerata sciroccata, e non troppo debole per provocare solo la frequente, innocua passata di nubi senza senso a zonzo per i nostri cieli. Insomma, il giusto mix per un graduale peggioramento che prende corpo il 27, con un'attività cumuliforme impressionante sopra le nostre teste, nemmeno fossimo stati in agosto, e un successivo rasserenamento verso sera. Poi i cieli prima di notte si coprono ancora e, nonostante la temperatura sia di poco superiore allo zero, cade per pochi minuti verso le 22 (almeno sopra... casa mia) un intenso acquazzoni stile ferragosto; di neve o nevischio nemmeno l'ombra! Intanto la pressione si scava e la mattina successiva, il 28, i cilei sono coperti e uniformi, non più stile... estivo ma tipicamente invernale; si è anche alzata una tesa Bora che fa da contraltare alle correnti meridionali che ormai dominano in quota, avvettate dalla depressione attivissima a Ovest della penisola. Con +1 °C inizia a piovere, verso le 9.00 la temperatura si alza a +2 °C ma nella pioggia si iniziano a intravedere dei fiocchi che prendono sempre più il posto dell'acqua fino a che, verso le 10.30, nevica e basta, nevica piuttosto intensamente fino alle 13.30, la temperatura scende di nuovo poco sopra lo zero, e la Bora fa turbinare questa quasi bufera che sulle 13.30 lascia il posto a una più modesta nevicata che talvolta si manifesta anche mista a pioggia, prima di smettere del tutto intorno alle 15.00; le temperature non troppo basse e la precedente pioggia non fanno comunque superare al manto lo spessore di 3 - 5 cm.

Semestre freddo 2001-2002
E qua siamo di fronte a una di quelle stagioni che hanno soddisfatto i freddofili, ma anche, sia pure in misura minore, i nivofili!
Appena dopo il suo inizio, dicembre 2001 mostra una chiara propensione dell'hp russa a espandersi generosamente verso Sudovest, inglobando praticamente l'intero continente europeo nella sua circolazione fredda e secca; a molte giornate di tempo chiaro, abbastanza rigido e ventoso, dopo il 10 fa seguito l'incombente minaccia di un'importante goccia fredda che, con moto retrogrado, dalle lontane steppe russo-siberiane, rotola impetuosamente verso Sudovest, obiettivo principale la pianura padana! Ecco allora che nella mattinata del 13 i cieli su di noi sono coperti e minacciosi, il vento di Bora si è intensificato e le temperature, a differenza delle precedenti mattinate, sono, sia pur di poco, sopra lo zero, e nel corso della mattinata salgono ulteriormente fino a circa +3 °C. E' intorno alle 10.30 che inizia a nevicare in un'atmosfera molto secca e da un cielo grigio uniforme che promette di regalarcene tanta, davvero. La Bora fa turbinare i primi fiocchi che attaccano subito, complice anche il graduale abbassamento delle temperature che, nel corso delle ore, sono destinate a portarsi dapprima verso e poi ben sotto lo zero, sino a sfiorare i -3 °C. Ma torniamo alla precipitazione che, complici le raffiche di vento, assume carattere quasi di bufera ancora mentre i fiocchi non sono così intensi. Verso le 11.15 comunque la nevicata, pur non divenendo mai particolarmente intensa, assume comunque caratteri ragguardevoli e le raffiche di Bora davvero intense le danno l'aspetto di un piccolo blizzard. Lastroni di neve ghiacciata paralizzano le strade. I fiocchi, piccoli, taglienti, continuano a imperversare per l'atmosfera violentata dalla Bora fortissima fin verso le 15.00, dopo aver accumulato un manto di pochi cm, 3 o 4 appena, anche se presso le zone esposte gli accumuli sono stati ben superiori, anche di 8 o 10! fenomeni di scaccianeve contribuiscono da un lato a limitare gli accumuli, dall'altro a dare l'idea della bufera anche dopo che dal cielo non scende più nulla: è il trionfo della Siberia, una Siberia trasferitasi sul Triveneto e ora, nel pomeriggio e nella serata, pronta a rotolare come un piccolo, bianco tifone scatenato verso il resto della pianura padana. Che bello!
Nel corso dei giorni successivi le correnti rimangono tese e rigide da Nordest, poi verso il Natale ruotano da Nord, complice la decisa presa di posizione sullo scacchiere euro-atlanico di una hp azzorriana decisa a recitare in prima persona, dopo l'orso russo, il ruolo di protagonista. Il lobo scandinavo di un malconcio VP lancia diversi attacchi al Mediterraneo, e quello più riuscito si colloca tra Natale e il 26, grazie all'entrata con discreto West-shift di una perturbazione fredda, l'ultima della serie prima di una breve parentesi di alta a matrice africana. Questo fronte approfondisce una depressione che dal 25 richiama aria più mite sulla regione, copre i cieli e favorisce tra la notte e la mattina del 26 un aumento termico che dai -3 °C della sera di Natale si porta fino ai +3 °C delle ore centrali del 26; ciò purtroppo limita molto il fenomeno nevoso del 26 che è una giornata di pioggia con qualche fase mista a neve. Quando poi a sera entra il ramo freddo del fronte, si alza la Bora, ma l'avvezione fredda è troppo poco marcata e la pioggia mista a neve si trasforma addirittura in pioggia semplice.
Dopo la breve parentesi africana, con fine anno l'azzorriano si riprende la scena europea espandendosi franco verso Nord e poi verso Est, quindi insediandosi nel bel mezzo del continente. Il risultato sono nottate freddissima e giornate un po' più miti, sempre con bel sole. Ma verso il 12 pomeriggio qualche nube fa capolino a Nordovest: è il prodromo di un piccolo ma significativo strappo nel tessuto dell'hp. Nei giorni seguenti una goccia fredda nordatlantica si insinua nel tessuto anticiclonico con traiettoria Mare del Nord - Balcani e il 15 caratterizza il tempo sulla regione con un'estesa copertura nuvolosa e una debole ventilazione di Bora; infatti il piccolo minimo, portandosi più o meno sull'Istria, attiva una ritornante nuvolosa abbastanza compatta e un po' di vento; con valori termici intorno allo zero a metà mattinata inizia a nevicare a piccole faville, poi la neve si intensifica fino a divenire moderata e a durare sin a metà pomeriggio, insomma un fenomeno che possiamo definire fratello minore (molto minore...) del blizzard dicembrino. Minore il vento, meno intensa la nevicata, più alte le temperature, di poco superiori allo zero a fine fenomeno, nessuno scaccianeve, nessuna gelata pericolosa; però assistiamo a una bella, coreografica nevicata che aggiunge alle tracce preesistenti un altro paio di cm.
Ultimo cenno nevoso a febbraio, mese peraltro dominato dalle miti correnti atlantiche. L'impetuosa discesa di un ciclone colmo di aria polare fredda marittima intorno alla metà del mese provoca qualche episodio di pioggia mista a neve tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio del 15, giornata assai perturbata, con forte Bora e discesa termica interessante dai +8 °C della tarda nottata ai +3 °C del primo pomeriggio, quando poi l'avvezione fredda si attenua e i fiocchi che avevano punteggiato i vetri delle auto scompaiono, complice un eccessivo West-shift del sistema perturbato: possiamo definirla un'occasione persa!


Semestre freddo 2002-03
Dopo un pessimo esordio, con un dicembre da dimenticare, questa interessante stagione ci regala un notevole acuto a inizio gennaio.
Nonostante le insistenti ondate atlantico - africane, dicembre 2002 verso la fine palesa una maggiore ondulazione del flusso perturbato non solo a livello mediterraneo (da qui le varie ondate di scirocco) ma anche europeo; l'hp azzorriano mostra vitalità e un bel lobo del VP va isolandosi sull'Europa settentrionale nei primi giorni di gennaio, per poi porre il proprio quartier generale, approfondendosi ulteriormente, presso la Scandinavia. Da qui, complice la finalmente franca espansione dell'azzorriano verso il Mare del Nord e poi addirittura sino al Circolo Polare, si origina una discesa di aria artica marittima a più ondate, la prima delle quali irrompe il 5, con uno spettacolare temporale mattutino durante il quale, con valori termici tra i +3 °C e i +5 °C, le moderate raffiche di tramontana trascinano con sè qualche fioccastro e qualche favilla di nevischio assieme alla pioggia; il fenomeno comunque dura pochi minuti.
Ormai la situazione mostra un sempre più convinto blocco atlantico e il 6, con l'ulteriore apporto dell'aria artica, si approfondisce una depressione mediterranea la quale, posizionata al Centro-Sud, avvolge con il suo maltempo l'intero paese e con dei bei rinforzi di Bora il Nordest: nel pomeriggio inizia a piovere e le temperature scendono gradualmente mas inesorabilmente dai +6 °C verso gli 0 °C raggiunti nella mattinata successiva; naturalmente nella nottata la pioggia si era trasformata in neve verso le 4.30 alternando momenti tra deboli e moderati a episodi quasi di modesta bufera, complice la Bora molto tesa, talvolta impetuosa. La precipitazione cessa verso le 8.30 lasciando a terra un manto di 1 - 2 cm. avendo iniziato ad attecchire molto tardi a causa della pioggia cvaduta in precedenza.
Ma altri apporti depressionari vengono rinvigoriti dal lieve West-shift dell'aria artica che prosegue nella sua calata verso il Mediterraneo, e un nuovo vivacissimo minimo si origina l'8 gennaio nei pressi della Sardegna, mettendosi subito in moto verso Est-Nordest e puntando quindi proprio le regioni centrali e poi le Venezie. A partire dal pomeriggio dell'8 l'evoluzione verso un inevitabile "nevone" è stata davvero da antologia: i cieli si sono fatti sempre più coperti, grigi, uniformi, la temperatura, di poco superiore ai +2 °C, ha iniziato molto lentamente ma inesorabilmente a calare portandosi intorno a un solo grado sopra zero in serata quando, col progressivo calare della pressione, la debole bava di Bora si intensificava sempre più, fino a divenire moderata. Col sopraggiunger della notte gli ingredienti per la nevicata c'erano tutti: pressione in picchiata, temperatura ormai vicina allo zero, cielo copertissimo, Bora moderata, e... profumo di neve avvertibile da qualunque naso nivofilo. E neve fu, finalmente, dalle 4.45 del 9, una neve generalmente moderata, ma con fasi anche più intense, fino a forte, specie nel tardo pomeriggio e poi tra le 5.00 e le 7.30 del 10, quando poi si attenua per cessare verso metà mattina. Per oltre 24 ore dunque è scesa una nevicata davvero bella, pittoresca, anche se non straordinaria per intensità e abbondanza, accompagnata da una Bora moderata e capace di lasciare al suolo un manto di oltre 10 cm.

CURIOSITA' DAVVERO INTERESSANTE!!! Leggete e, se avete notizie al riguardo, scrivete!!!
Verso la fine di gennaio si verifica un imponente blocco in Atlantico e il lobo scandinavo del VP si distende franco verso Sud. Ne consegue una fase moderatamente instabile, anche se non particolarmente fredda, durante la quale IO non vedo neve cadere sopra la mia testa. PERO'... Però il 28 o 29 gennaio, ore serali, con un cielo irregolarmente nuvoloso sopra la mia residenza, Torre di Mosto, temperatura intorno ai 4 o 5 gradi sopra zero, assenza o quasi di vento, io odo diversi tuoni in lontananza e mi affaccio alla finestra: noto una vivace attività luminosa verso Sudest, molto localizzata, che dopo alcuni minuti cessa. Mi convinco che si sia trattato di fuochi artificiali. Invece... invece i giorni successivi si viene a sapere che in quella serata, assolutamente non instabile o perturbata nella nostra zona, si è scatenato un breve ma violento temporale nevoso proprio sopra la località di Eraclea Mare, tanto da lasciare la cittadina balneare, e solo quella, ricoperta da uno strato bianco di 1 cm. circa. Solo a Eraclea Mare: incredibile!!! C'è qualche amico che ha notizie più precise su quella serata? Dai, se sì, scrivete!

Altra apparizione nevosa il 3 - 4 febbraio. Dopo la sventagliata fredda di fine gennaio di cui abbiamo parlato sopra, entra franca una depressione di origine groenlandese, tipico ingresso di aria polare fredda marittima da Nordovest, cui fa da spalla un azzorriano solo moderatamente elevato verso settentrione. Il fronte caldo arriva nella serata del 3, con temperatura intorno ai +3 °C, e lascia cadere una breve precipitazione di nevischio bagnato che, almeno sulla mia zona, lascia presto il posto alla pioggia. Tuttavia è una pioggia che, a macchia di leopardo, si presenta talvolta mista a neve, con qualche prevalenza nevosa alternata a fasi più bagnate. L'entrata del fronte freddo, che avviene nel pomeriggio del 4, accentua la parziale solidità della precipitazione che comunque non ingrana mai sulla mia zona, non lasciando nessuna traccia di manto; per la cronaca segnalo che nella zona del mestrino e del veneziano quel pomeriggio invece si è manifestata per un paio d'ore una bella, abbondante nevicata a fiocchi grossissimi, con tanto di rinforzo del vento e temporaneo calo delle temperature fino a un paio di gradi sotto lo zero, partendo dai 2 -4 gradi sopra zero che invece hanno dominato la scena nel resto della giornata. Altro fenomeno molto interessante, soprattutto per la sua localizzazione e intensità assieme.
Il saluto della neve per questa stagione arriva ad aprile, è la mitica ondata di freddo dell'aprile 2003, di cui parlava settimane fa un amico su questo post. Fin dai primi giorni del mese si stava manifestando una totale distruzione del VP ad opera di una spansione netta in direzione artica dell'azzorriano. Fasi di freddo e di maltempo si succedono fino a che, il giorno 6, non si manifesta netta la tendenza a un'invasione artico-continentale da Nord-Nordest, con effetti sinottici spettacolari; guardare le carte bariche di quei giorni dà ancor oggi una emozione speciale. L'espansione nettissima verso la Scandinavia dell'hp oceanica e la concomitante attività parossistica del lobo Est-europeo del VP sono causa dello scivolamento verso Mediterraneo centrale e Balcani di un nucleo freddissimo che, appena giunge su di noi, subito scombussola tutto: il 6 sul Nordest si attiva addirittura una corrente quasi sciroccale da Est-Sudest fredda, ma è il 7 che quel -5 °C a 850 hp. pronto a lambire la penisola mantiene quel che promette: durante la mattinata il cielo si rannuvola con caratteri quasi temporaleschi, il vento si intensifica cambiando anche spesso direzione, pur mantenendo una prevalenza settentrionale, e qualche fiocco di neve, che non lascia manto, si diverte a solcare l'aere con una temperatura intorno ai +4 °C; poco lontano dalla mia residenza, ancora una volta verso la zona del mestrino e del veneziano, si organizza invece una nevicata vera e propria, della durata di circa 2 ore, con temperature abbastanza vicine allo zero e manto di un cm.! Per la cronaca, la notte successiva, complice la sopravvenuta serenità dei cieli, i valori termici scendono di uno o due gradi al di sotto dello zero.


Semestre freddo 2003-2004
Esordio moscio, dal lato nivologico, quello dell'invernata destinata poi a concludersi in modo davvero entusiasmante. A dicembre si registra soltanto una breve buferina di neve, con scarsissimo accumulo, tra le 5 e le 6.30 del 10, a conclusione di una irruzione abbastanza potente di aria polare continentale fredda originatasi da una prepotente espansione verso Nordest dell'alta azzorriana. La forte Bora che spira il 9 è sintomo di una ciclogenesi in zona balcanica che poi nella notte successiva, complice anche l'isolarsi dell'alta verso la Polonia e l'Ungheria, sventaglia nuvolosità compatta da Sudest la quale inizia a dare fenomeni sotto forma dell'intensa precipitazione solida di cui sopra, con fiocchi molto intensi e molto grossi, Bora intensa e valori termici che scendono bruscamente dai +4 °C della nottata fino a +1 °C a fine fenomeno. Poi però la precipitazione si trasforma in pioggetta, la Bora scende e la corrente si sciroccalizza sempre più a causa del moto retrogrado della depressione e dell'aumento barico in area nordbalcanica.
Nuova puntata nevosa a gennaio, in attesa dei fuochi artificiali di fine febbraio - inizio marzo. Dopo una fase moderatamente fredda con un campo altopressorio ben esteso sul continente e modetso ma costante richiamo di correnti orientali, tra il 24 e il 25 si manifesta un bel blocco atlantico, in pieno oceano, con conseguente discesa di aria artica marittima verso la penisola iberica ove si isola un'attiva depressione la quale, fortunatamente, non evolve sul posto, altrimenti avremo avuto scirocco a volontà, ma viene inglobata in una corrente di basso Atlantico e viaggia spedita verso l'Italia, causando un breve peggioramento che nella serata del 26 fa cadere una prima ridotta dose di neve, alcuni fiocchi con temperatura di un paio di gradi al di sopra dello zero. Ma poi in nottata la temperatura scende intorno agli zero e il fenomeno si concretizza sotto forma di una nevicata quasi moderata che dura fino alle 4.30 depositando 1 - 2 cm. di manto.
Ed eccoci al magnifico febbraio 2004!!! Già dopo la prima decade del mese si nota chiaramente la propensione dell'azzorriano a migrare volentieri verso lidi molto settentrionali, operando numerosi blocchi fino all'Islanda, alla Groenlandia, verso il Polo stesso. Contemporaneamente il VP si sbrindella, si sbriciola, si spezza in diverse depressioni che evolvono dall'Europa settentrionale verso Sud, a folate successive. E quando i blocchi di aria artica marittima che caratterizza questa lunga ondata di freddo abbordano il Mediterraneo si creano ripetute e complesse ciclogenesi.
La prima si manifesta il 19; in nottata inizia a piovere, si alza la Bora e le temperature, inizialmente a +5 °C, scendono abbastanza rapidamente fino a che intorno alle 7.00 raggiungono i +2 °C e avviene la magica trasformazione in neve, una neve moderata che prosegue per due ore abbondanti, con temperature in ulteriore calo fin quasi allo zero. Si acumula un primo cm. di manto. Poi per un paio d'ore scende pioggia gelata che però, sotto l'infuriare della Bora, si ritrasforma in una nevicata moderata o forte, a tratti impetuosa, che dura fino alle 16.30, talvolta dando l'idea della bufera e con valori termici attorno allo zero. Altro apporto di 4 cm.
Qualche fiocco isolato e bagnato anche nella mattinata successiva.
Il 21 un potente ma temporaneo west-shift degli impulsi artici attiva una depressione dal Marocco, con richiamo di aria molto calda che fa schizzare le temperature verso l'alto; ma intanto la depressione viaggia veloce verso i Balcani e prepara un ideale terreno per l'ingresso di un nuovo intenso impulso artico che irrompe nella serata del 23; piove a catinelle, fa caldo, abbiamo 11 gradi sopra lo zero quando si alza la Bora, forte, intensa, impetuosa. La temperatura inizia una discesa spettacolare sotto l'infuriare della burrasca che diventa bufera nella prima nottata, con temperatura che entro la prima mattina arriva a +1 °C! La precipitazione si indebolisce molto, smettendo a tratti, nelle ore successive, dopo aver lasciato un manto di un paio di cm.; appena dopo il mezzogiorno però riprende a nevicare, con +3 °C circa, e con Bora sempre sostenuta, dapprima in modo abbastanza debole, poi sempre più intensamente fino a che a metà pomeriggio, col vento un po' calato, è tutto un bellissimo sfarfallio di fiocchi che imperversano in modo davvero pittoresco fino alla prima serata con temperature che ripuntano verso lo zero. A nevicata conclusa schiarisce e, sulle strade, sono dolori perchè il pur non abbondante manto (altri 2 cm. circa) gela a tratti.
ma l'episodio più eclatante di questo pirotecnico febbraio si manifesta il 28; dopo una sorta di palude barica, senza richiami sciroccali come il 21 - 22 ma con un po' di stasi atmosferica e temperature in leggera ripesa, tra il 26 e il 27 si annuncia una nuova imponente irruzione di aria artica marittima pilotata dai soliti forti sbilanciamenti altopressori verso l'Islanda. Il fronte di irruzione ha un leggero west-shift che il 27 scava una profonda e attivissima depressione appena a ovest dell'Italia, depressione che si muove di gran carriera verso Est-Nordest. Il nucleo perturbato, non ancora freddo, abborda la nostra regione il 28 all'ora di pranzo, inizia a piovere, e un paio d'ore dopo si alza di nuovo una Bora sempre più impetuosa: si fa ora sentire l'occlusione fredda. Ancora una volta, partendo da valori termici miti di circa +7 °C, assistiamo a una repentina discesa termica fino ai +1 °C della serata. Intanto, verso le 16.00 iniziano a mescolarsi i primi fiocchi di neve all'abbondante pioggia e sulle 17.00 la nevicata è bella, impetuosa, asciutta. Il vento è sempre più forte, di tanto in tanto la precipitazione accenna a smettere, specie nella prima serata, ma è dalla tarda serata che si scatena una bufera autentica, la Bora diviene fortissima e sembra davvero che venga giù il cielo con un'impressionante quantità di fiocchi grossi che si riversano al suolo fino alle 8.00 del mattino successivo, quando poi gradualmente il fenomeno cessa. Nonostante la temperatura sia rimasta sempre di poco sopra lo zero, l'intensità della bufera ha provocato un accumulo di quasi 10 cm.
Non è finita: dopo qualche giorno di pausa un po' freddina all'inizio di marzo, si ripete quasi in fotocopia la situazione precedente, sia pure molto indebolita. Comunque il 7 marzo, dopo una giornata moderatamente perturbata con Bora dapprima debole ma poi via via in intensificazione, la pioggia si alterna a qualche fiocco di neve prima che la neve prenda il sopravvento nella serata, verso le 21.00, e continui a scendere quasi moderata fino alle prime ore della notte, con Bora impetuosa e temperatura appena sopra lo zero. Attacca anche un abbondante cm.


Semestre freddo 2004-2005
Dicembre terrificante quello con cui si apre quest'invernata, uno dei più caldi da sempre; ma gennaio, febbraio e marzo si rifaranno alla grande.
Dopo l'Atlantico, e addirittura l'Africa, di dicembre, ecco l'hp di gennaio, con un VP attivissimo e tirato come una corda di violino sull'Europa del Nord; non sembra dunque esserci via d'uscita, ma ecco che dopo la prima decade le evoluzioni dell'hp, capace di spingersi a tratti verso Nord e Nordest, complici i primi sintomi di debolezza del VP, avvettano un po' d'aria fredda dall'Ungheria verso le nostre regioni, con sensibile calo termico intorno al 15; il 18 è addirittura una giornata di gelo e nebbia, con formazioni impressionanti di galaverna sul territorio, e intanto... intanto da Nordovest spinge, figlia dello sbrindellamento del VP, una classica perturbazione dalle Isole britanniche, un classico fronte atlantico promessa non certo di gelo ma neppure di quell'ariaccia subtropicale che accompagna le perturbazioni quando arrivano dall'Iberia o dal Marocco. In più questa è una perturbazione collegata a un minimo in rapido rotolamento verso Sudest e accompagnata da una bella massa d'aria polare fredda marittima. Già in giornata a Milano nevica, addirittura con qualche lampo e tuono; nel veneziano avverrà il miracolo? Difficile, perchè è molto raro che durante e dopo un gran nebbione nevichi, l'umidità altissima infatti aderisce ai cristalli nevosi in caduta molto intensamente, sciogliendoli anche con temperature basse, vicine allo zero. Durante i nebbioni degli anni '80 ho visto piovere con nebbia, galaverna a terra e temperature quasi di -1 °C! Nel tardo pomeriggio del 18, all'arrivo del fronte, la temperatura è intorno a +1 °C, la nebbia è quasi scomparsa, la galaverna continua a sciogliersi copiosamente, sembra insomma che si prepari una bella pioggia; e infatti, verso le 18.00, inizia a piovere misto a fioccacci bagnati che però, entro una mezz'oretta, divengono neve e basta, neve asciutta, schietta, bella, moderata, e così continua a cadere fin quasi alle 23.00, quando l'avvezione di aria un po' più mite in quota la trasforma in pioggia, nonostante la temperatura sia sempre rimasta ancorata ai +1 °C di partenza. La precipitazione ha lasciato quasi 4 cm. di manto, presto sciolto.
Il VP è sempre più a pezzi, e lancia flussi freddi anche intensi verso Sud - Sudovest per molte settimane, ma sono flussi spesso favonici, con un pronunciato Est-shift, fino a quando, tra il 18 e il 20, un ennesimo blocco freddo, questa volta di diretta provenienza artica, non si inserisce sul bordo di un lobo del VP che dalla Scandinavia parte alla conquista dell'Europa centro-meridionale: la pressione crolla su tutto il comparto italico e, in questi casi, lo shift diviene spesso e volentieri West, da Est che era prima. Attenzione: a questa invasione gelida fa da spalla, causa e conseguenza insieme, un pronunciato sviluppo verso Nordest dell'hp azzorriano, con direttrice Portogallo - Danimarca, e, udite udite!, va a mostrare segni di grande amore con un russo sempre più attivo in zona finnica; l'ideale per un'ondata coi "fiocchi", sia come entità che come lunghezza. Il 20 il cielo è coperto, bigio, carico, l'aria fredda, secca e un po' mossa per Bora, nonostante valori termici anche superiore ai +5 °C; a sera siamo intorno ai +4 °C, poi all'arrivo della notte puntiamo ai +3 °C, ma non scende nulla dal cielo sempre più carico; nel frattempo la Bora si è intensificata parecchio. Ecco che all'1 di notte inizia la nevicata, la temperatura cala puntando verso gli zero, uno sfarfallio di bianche faville scende nella Bora e posando un primo manto di alcuni cm.; intorno alle 6.00 quasi smette, ma ormai la depressione mediterraneo - padana si è scavata e i rari fiocchi lanciati qua e là dalla Bora montano sempre più d'intensità fino a che, tra le 8.00 e le 8.30 dal mare, da Trieste, sopraggiunge la bufera, intensa, abbondante, destinata a durare fino alle 14.00 - 14.30, con temperature scese anche a -1 °C. Quando tutto cessa il paesaggio è sotto 11 cm. di manto! La Bora, talvolta girante a Tramontana, continua furiosa per tutto il pomeriggio e, quasi magicamente, quando a sera si placa, ecco che riprende la nevicata, prima debole, poi moderata, placida, a fiocchi larghi, con temperatura intorno allo zero, poi un po' sotto; dalle 23.00 diviene quasi forte, un'abbondante nevicata senza vento, e tale dura fin dopo le 5 di mattino del 22; l'apporto è di altri 11 cm.!
Il collegamento azzorriano - russo ormai operatosi bene a livello centro-nordeuropeo continua ad avvettare aria fredda da est, e il 25 si segnala un'altra modesta precipitazione di neve mista a pioggia, stante una risalita depressionaria dallo Jonio: ma qui amici, confesso con vergogna, non ho alcun ricordo !!! Vengo a sapere di questa precipitazione solo dai miei appunti e dai dati ufficiali per Venezia. Comunque non dev'essersi trattato di nulla di eclatante.
Intanto il cordone anticiclonico nordeuropeo viene tagliato come farebbe un coltello col burro da una nuova, imponente discesa fredda direttamente dal polo, disturbatissimo il VP!, che già da alcuni giorni punta verso Sud - Sudest: è una colata gelida impressionante, il cui fronte d'irruzione, al seguito del quale l'azzorriano si è di nuovo ben insediato sull'Europa nordoccidentale, irrompe sulla regione la sera del 27, con brevi bufere di neve nell'entroterra (trevigiano, bassa bellunese) ma da noi si verifica solo qualche brevissima fioccata e poi irrompe la Bora che, complice la sopravvenuta serenità dei cieli, fa scendere molto le temperature: gelo sul Nordest, gelo e sole fino al 2, con valori che puntano addirittura verso i -10 °C, mentre dal fecondo rapporto tra l'azzorriano ben saldo all'estremo nordovest europeo e un lobo del VP molto attivo appena più ad Est, ecco che un nuovo blocco di aria artica marittima scende verso Sud - Sudovest con pronunciato West-shift puntando il Mediterraneo occidentale: sono i prodromi della fine di questa lunga ondata di freddo, ma anche i preparativi per la formazione di un ciclone mediterraneo che, spostandosi rapidamente verso levante, il giorno 3 investe con una bufera di neve tutta la pianura padana; al mattino su di noi il tempo è ancora buono, fa freddo, -5 °C, leggera bava di Bora, ma le nubi avanzano rapide da Sudovest, a metà giornata il cielo è ormai coperto, temperature di pochi gradi sopra lo zero, e verso le 14.00 inizia la nevicata, dapprima debole, intermittente, quasi bagnata, poi più moderata e asciutta, fino a che verso le 16.00 non diviene una vera bufera con Bora intensa e temperature tornate attorno allo zero; lo spettacolo, talvolta imponente, continua fino all'1 di notte del 4 quando la dama bianca ci saluta dopo aver lasciato un manto di circa 15 cm.

Semestre freddo 2005-2006
Inizio scoppiettante con un novembre che, a una prima parte molto calda, fa seguire una seconda metà gelida; lo sviluppo verso Nord dell'azzorriano è all'origine della discesa di più blocchi freddi già dopo il 15, e le temperature si abbassano gradualmente. Il cordone di hp che è ormai ben sviluppato fin verso la vicina Russia, viene spezzato dall'avanzare di una depressione nordatlantica, una dinamica simile a quella del 18 gennaio 2005 (vedi sopra), ma con aria di partenza molto più secca ed evoluzione barica più severa con importante ciclogenesi successive sul Mediterraneo; comunque il risultato è che, dopo qualche fiocchetto portato dalla Bora la mattina el 24 con cielo variabile e temperature intorno ai +3 °C, il 25 entra il fronte oceanico, il cielo si copre e scende una bella nevicata da addolcimento, tra debole e moderata, dalle 11.00 alle 17.00, con valori termici di poco superiori allo zero e un avvertibile venticello di Bora; alla fine si contano circa 2 cm. di manto.
Prima di Natale forte decompattazione del VP con discesa di più nuclei freddi dal Nordeuropa verso il Mediterraneo il quale diviene poi sede di varie ciclogenesi; esse sono all'origine di alcuni rovesci nevosi molto sparsi e localizzati la sera del 27 e la mattina del 28, con valori termici intorno allo zero e un po' di Bora, ma ovviamente senza accumulo. Più serio invece il fenomeno che si verifica la mattina del 29, limitato comunque a poche zone verso la costa che guarda la Venezia Giulia, ma pittoresco e significativo: verso le 11.00 iniziano a mulinare nell'aria mossa dalla Bora dei bei fiocconi che in breve tempo divengono quasi una buferetta che dura fino alle 12.30, lasciando a terra un bel cm. di neve, nonostante la temperatura di un paio di gradi superiore allo zero. A fine anno riprende la giostra occidentale atlantica e nella serata del 31, nonostante la temperatura di poco inferiore allo zero, uno strato d'aria mite alle quote superiori rende pioggia appena un po' ghiacciata la precipitazione iniziata verso le 19.00.
Presto la pressione aumenta di nuovo sull'Europa, ma nella prima parte di gennaio spesso i massimi barici si collocano tra Europa centrale e alti Balcani, cosicchè noi ci troviamo talvolta sotto l'influsso della ritornante fredda destrorsa dell'hp, il che abbassa a tratti in modo apprezzabile le temperature, come ad esempio tra il 14 e il 16, giornate belle ma rigide. Intanto si stanno svolgendo grandissime manovre sul comparto russo, ma per ora non ci interessano. Ci interessa invece l'entrata da Ovest - Nordovest di una bella, classica perturbazione atlantica che già il 16 inizia a rendere più nuvolosi i nostri cieli e il 17 ci regala una gradevole nevicata da addolcimento, iniziata debole o appena moderata intorno alle 11.00, a fiocchi piccoli, sottili, con temperature intorno allo zero, e poi intensificatasi fino a moderata dalle 19.00 e fino a dopo l'1 di notte del 18 quando cessa avendo lasciato circa 4 cm. di manto. Il 19 è una giornata di nebbia e gelo con carambole pazzesche sulle strade per il manto nevoso prima scioltosi parzialmente e poi ricompattatosi e implementato dall'abbondante galaverna!
Si diceva delle grandi manovre russe: un'ondata di gelo artico si abbatte sull'Est Europa grazie al franco espandersi dell'orso siberiano e, dopo il passaggio quasi indolore per noi di un nuovo fronte da Ovest-Nordovest, ecco che una importante spinta verso Nordest dell'azzorriano, destinato a sposarsi per un po' con l'orso, funge da spalla ideale per l'enorme blocco gelido orientale in grado ora di defluire, come un lago liberato dalla diga di contenimento, verso il Mediterraneo: importante il calo termico con valori che sfiorano i -10 °C; ma poi, quando la ciclogenesi originata da uno spiccato West-shift dell'ennesimo blocco gelido siberiano promette neve su di noi, ecco dapprima che il blocco anticiclonico mantiene le precipitazioni ad Ovest, longitudine medio Veneto con qualche puntata fino al mestrino, poi la risalita sciroccale fa schizzare i valori termici a livelli quasi primaverili. Così io ho visto solo qualche fiocco mulinare nell'aria il 26, dalle 13.30 e fino alla nottata del 27, a intervalli, sempre in modo debole, quasi senza accumulo, solo delle bianche strisciate che facevano perfino malinconia e rabbia, anche perchè altrove nevicava moltissimo e anche nelle nostre zone soffiava comunque un fortissimo vento di Bora e le temperature si mantenevano intorno o perfino sotto lo zero: ma da quel cielaccio coperto ma spesso troppo bianco cadeva poca roba, troppo poca!
Appena dopo l'inizio di febbraio nuova, più modesta irruzione fredda da Nordest con nuovo calo termico; l'entrata di una debolissima perturbazione da Ovest-Nordovest che scavalca la parte settentrionale dell'hp azzorriano ritiratosi verso l'Iberia dopo le pazze evoluzioni settentrionali dei giorni precedenti, provoca nel tardo pomeriggio dell'8 una debole nevicata a fiocchi finissimi, quasi farina, che dura tra le 18.00 e le 19.00 all'incirca, con temperatura che dai +3 °C scende di uno - due gradi, e con lievissimo strato accumulatosi qua e là grazie anche all'aria molto secca.
Dopo una fase tipicamente occidentale mite e umida, le simpatie settentrionali, britanniche e islandesi dell'azzorriano, danno il via a nuovi ripetuti flussi di aria polare fredda marittima. Aria molto instabile, oltre che fredda, scender a più riprese nel seno di numerosi piccoli lobi del VP piuttosto malconcio, e il 2 marzo, nel pomeriggio, in occasione di un passaggio simil-temporalesco, su alcune zone della regione si abbatte una brevissima minibufera di neve sottilissima, quasi polvere, con valori termici anche di 4 - 5 gradi sopra lo zero. Altri fiocchi deboli e sparsi in serata. Pressochè inesistenti gli accumuli
Nuovo ciclone freddo lanciato dal VP in piena crisi, e ben supportato dalle simpatie nordiche dell'azzorriano, il giorno 5; un'acuta saccatura con direttrice Nordest - Sudovest, trasla verso il mediterraneo dall'Europa centrale, provocando maltempo moderato e mite; ma quando sulla nostra regione giunge la parte settentrionale del minimo, con circolazione schiettamente da Nordest, improvvisa intensificazione del maltempo con vento impetuoso di Bora che nel primo pomeriggio del 5 irrompe abbassando le temperature in poche ore dai +12 °C ai +3 °C e lanciando qua e là anche ei brevi rovesci nevosi, senza accumulo.
Situazione sinottica pressochè a fotocopia il 12 quando l'entrata di un attivissimo nucleo freddo dall'Europa centrale provoca una fase di maltempo nella mattinata, con pioggia che inizia nelle prime ore quando la temperatura è di +9 °C; poi si alza violenta la Bora e l'acqua, verso le 9.00 si trasforma in neve, una piccola bufera che però, a causa della temperatura che scende sì, ma solo fino a +2 °C, non accumula nulla al suolo. Il tutto cessa poco prima di mezzogiorno.


Semestre freddo 2006-2007
Tempi tristi, tristissimi, i più tristi da decenni, forse da secoli (e non è un'esagerazione!!!) per i freddofili italici! Appena meglio, ma solo appena, per i nivofili che, nonostante 2 inverni da autentico incubo hanno comunque visto qualche fuggevole apparizione della bianca visitatrice.
Dopo settimane caratterizzate da configurazioni assolutamente sfavorevoli, con un VP attivissimo e continue, ripetute incursioni anticicloniche di matrice subtropicale, ecco che finalmente dopo il 20 gennaio si manifesta la tendenza a una forte perturbazione del VP, con corrispondente risalita dell'azzorriano verso l'Islanda. Un acuto, pronunciato rampo del VP si spinge verso l'Europa meridionale e tra il 23 e il 24 insedia una forte depressione secondaria, ma sempre ben alimentata dalla corrente fredda principale, presso il Golfo del Lione. Essa inizialmente attiva un richiamo meridionale davvero intenso, tanto che il 24 mattina spira uno scirocco marcio e appiccicoso, intenso, a volte ruggente, con valori termici ben oltre i +10 °C; ma ecco che, come ben previsto, con la traslazione verso levante della depressione, entra prepotente l'aria artica marittima, con una subitanea rotazione dei venti da settentrione, Bora sulle coste, e un deciso calo termico; in serata siamo già intorno ai +5 °C, il mattino del 25, sotto l'acqua e la Bora, intorno ai +3 °C, e si inizia a vedere qualche bel fioccone misto alla pioggia; poi la pioggia prevale di nuovo fino alle ore centrali della mattinata quando invece, con circa +2 °C e Bora furiosa, l'abbondante precipitazione riassume magicamente i bianchi connotati: per quasi un'ora, tra le 11.00 e le 12.00, una specie di bufera a fiocchi belli grossi avvolge le coste del Nordest, senza però imbiancare, sia per i valori termici sempre superiori allo zero, sia per l'abbondante acqua caduta in precedenza. Poi tutto smette, e un po' di nevischio quasi inavvertibile ricade nelle prime ore della mattinata successiva, il 26.
Situazione barica molto simile, quasi una fotocopia, anche se con termiche ovviamente più moderate, quella che ci fa vedere qualche fiocco misto alla pioggia nella tarda serata e nottata del 19 marzo, dopo un brusco cambiamento della direzione del vento, da scirocco o libeccio a Bora, avvenuto nel pomeriggio: le temperature crollano da +15 °C a +3 °C e nella burrascata da tregenda, con Bora davvero fortissima, sibilano alcuni fiocchi grossi e bagnati in mezzo al diluvio.
Tutto qui, nell'inverno più caldo sicuramente da almeno 110 anni! Che tristezza...

Semestre freddo 2007-2008
Appena meglio le termiche di questa invernata da dimenticare, più o meno analoga la presenza denunciata dalla dama bianca: una debole comparsa a gennaio e una visita quasi inavvertibile marzaiola.
Dicembre 2007 si chiude con una pronunciata azione dell'hp russo, che avvetta aria abbastanza fredda dai quadranti orientali verso il Mediterraneo; ma non basta: proprio a cavallo del capodanno si inserisce una irruzione artico marittima pilotata da un bel ramo del VP in rapido sfondamento verso Sud - Sudest direttamente dal Circolo Polare, zona islandese-scandinava, irruzione al cui seguito, come spesso accade, si crea un corridoio di alta sull'Europa occidentale in subitanea alleanza con l'hp russo; il risultato? Accentuazione della corrente nordorientale e freddo in intensificazione. Ma da Ovest spinge con incredibile vigore il treno perturbato atlantico, figlio di un VP ben ricompattatosi e per giunta piuttosto basso, stante la latitanza dell'azzorriano; in sostanza, già il 2 una depressione importante è sull'Iberia, e muove a grandi passi verso Est-Nordest, il flusso nordorientale su di noi diviene orientale, e poi addirittura sudorientale, vista la spinta depressionaria da Ovest e il ritiro verso Est, con rotazione oraria, dell'hp russa. Insomma, pernoi il peggio del pegio, infatti il mese sarà un disastro. Però, prima della tragedia, il 3 c'è il tempo di gioire brevemente; la giornata si apre con cielo precocemente coperto, temperatura leggermente al di sotto deello zero e una fredda bava da Nordest; verso le 10.00 scendono per una mezzoretta delle faville di neve deboli o al più moderate, con valori termici ora poco superiori allo zero, e prima che si crei un po' di manto il fenomeno cessa, per riprendere poi intorno alle 19.00, un po' più intenso, con valori termici di circa +2 °C in calo a +1 °C, e divenire pioggia in nottata, dopo aver attecchito 1 cm. scarso.
Ai primi di marzo il VP, piuttosto disturbato già a fine febbraio, lancia un blocco di aria artica maritima verso il Mediterraneo centro-occidentale, blocco che origina una depressione sui nostri mari occidentali il 3; intanto una moderata risalitas dell'azzorriano verso il Centroeuropa chiude l'alimentazione fredda, ma quando la depressione trasla verso Est-Sudest, ecco che insorge una forte Bora la quale spazza la nostra zona per tuto il giorno 4, con maltempo e abbondante pioggia; la temperatura scende tosta dai +10 °C della nottata ai +3 °C del pomeriggio - sera quando, verso le 18.00, un po' di fiocchi iniziano a scendere misti all'acqua, per una mezzoretta all'incirca. Poi il maltempo si attenua e con esso anche l'accenno nevoso.


Semestre freddo 2008-2009
Dopo due stagioni da incubo, ecco che si torna in quota, e che quota! E pensare che il semestre 2008 - 2009 era iniziato all'insegna della tristezza! Però... però intorno alla metà di novembre qualcosa inizia a muoversi: il VP si perturba e l'azzorriano dà segno di flirtare non poco con le alte latitudini oceaniche. Già prima del 20 un bel lobo del VP si isola sulla Scandinavia e inizia a lanciare fronti perturbati, seguiti da masse d'aria artica marittima, verso Sud - Sudest: le temperature scendono rapidamente e i cieli si fanno spesso tersi per ondate di favonio piuttosto freddo, almeno durante le ore notturne quando l'aria si tranquillizza. Tersa e soleggiata è la giornata del 23, con la regione sotto l'influenza di una massa artico-marittima giunta il 22, ma una nuova piccola e attiva depressione, generata da un moderato West-shift dell'ennesimo impulso freddo, è pronta a rotolare dalla Francia meridionale verso la pianura padana già nella notte sul 24; e proprio nella notte i cieli si coprono, limitando la discesa termica che già prometteva di farsi interessante, cosicchè nel primo mattino del 24 siamo poco sopra lo zero, ma i cieli sono coperti e spira un vento settentrionale abbastanza vivace. L'aria si è fatta più umida e già alle 7.30 cadono le prime faville di neve un po' bagnate. La nevicata, inizialmente alternata a qualche momento di nevischio bagnato, si intensifica, fino quasi a moderata, e dura sin alle 12.00, con valori termici portatisi intorno ai +2 °C. Poi il fenomeno smette, dopo aver lasciato un leggero strato di meno di 1 cm.
I ripetuti affondi di un VP piuttosto sbrindellato sono causa più spesso di richiami sciroccali che di altro durante il mese di dicembre, fino a che, intorno al 20, la configurazione barica sullo scacchiere europeo dà l'idea di un rinforzo pressorio generalizzato e marcato su tutto il comparto centrale e poi orientale, ma con evidenti ripercussioni fino al Mediterraneo. Infatti un moderato ma efficace gioco di sponda da parte dell'azzorriano chiude la porta atlantica limitando l'efficacia delle sortite zonali del VP che si dimostra, a livello sinottico, quasi inesistente sull'area europea. Sempre più, col passare dei giorni, le correnti sul Mediterraneo si orientano da Est, trasportando masse secche e relativamente fredde in attesa dell'arrivo di un nocciolo siberiano, che scorre sul bordo meridionale dell'alta ormai ben distesa dalla Russia asiatica all'Iberia, e che irrompe nella giornata di Natale; natale che trascorre per gran parte delle sue ore con sole intenso e temperature miti fino a che nel tardo pomeriggio non si leva un vento di Bora sempre più intenso, i cieli si coprono irregolarmente ma verso Trieste al tramonto già si intravedono minacciosi cumulonembi, degni della miglior tradizion estiva, con tanto di panna montata alle sommità e bordo nero violaceo in basso. Nella prima serata giunge il fronte freddo, rovesci anche intensi di pioggia si uniscono alla Bora sempre più intensa, la temperatura ovviamente inizia una graduale discesa fino a portarsi intorno ai +2 °C nella tarda serata; e di sera, con la Bora sibilante e il cielo che non accenna a schiarire, arriva il regalo di Babbo Natale, una graduale trasformazione della pioggia in neve attorno alle 21.00, fino a situazioni di neve moderata, a tratti forte, neve che dura fino alle 22.30 lasciando rare tracce d'accumulo nelle zone più interne, accumulo molto contrastato però dalla temperatura sempre al di sopra dello zero e dalla precedente precipitazione liquida. fatto è che i nivofili passano davvero una bella serata di Natale, nulla di eclatante, sia chiaro, ma comunque una bella sorpresa anche perchè l'entrata molto orientale del fronte prometteva precipitazioni solo per effetti stau, dunque solo verso i rilievi. Per fortuna non sempre la meteorologia è una scienza esatta...
La più bella nevicata dell'inverno, quella della notte di San Silvestro, me la sono persa, perchè ero in montagna, mannaggia! Comunque tranquilli, ho informazioni abbastanza precise lo stesso. Allora: nei giorni successivi al Natale la massa polare fredda continentale si distende bene sulle nostre regioni regalandoci belle giornate di sole e freddo, con qualche annuvolamento sparso e occasionali rinforzi di una rigida Bora. Intanto una nuova goccia fredda, lanciata dalla continua attività dell'hp russo - siberiano, va a interessare l'Europa centrale e, giunta sulla Francia, viene a inserirsi in una corrente più settentrionale, addirittura nordoccidentale prima e occidentale poi attivata da un temporaneo e modesto collasso barico sulla direttrice Provenza - Istria: tutto congiura per la neve sulla pianura padana; infatti la goccia fredda, carica di instabilità, si mette in moto dalle pianure francesi verso Est-Sudest e, nella serata del 31, giunge sul Nord Italia. Sulla nostra zona le temperature sono state basse per l'intera giornata, non superiori ai +5 °C, partendo a un sontuoso -5 °C notturno; dopo il tramonto i valori si riportano verso lo zero e quando stanno per scendere al di sotto ecco che appaiono i primi banchi di nubi medio-alte. rapidamente il cielo viene invaso da una nuvolosità sempre più compatta, la temperatura si assesta un po' verso l'alto, intorno a +1 °C, e magicamente, poco prima della mezzanotte, da Ovest verso Est, tutta la regione viene imbiancata dalla neve, con esclusione quasi totale delle zone alpine (mannaggia, dove ero io!!!). E' una neve placida, senza vento, ad ampie falde che scendono per l'intera nottata, quando la temperatura scende anche un po' al di sotto dello zero, e proseguono anche nelle prime ore della mattinata di Capodanno quando i valori termici si alzano un po' al di sopra dello zero, i cieli iniziano a schiarirsi, i fiocchi più radi si mescolano a qualche goccia di pioggia e, intorno alle 10.00, il fenomeno cessa. Il passaggio dal 2008 al 2009 ci ha regalato un bel manto soffice di circa 8 cm.
Poi, nei giorni successivi, il lavoro di sponda tra il sempre vivace hp russo e l'azzorriano che flirta molto ben col Polo, apporta una nuova avvezione fredda, aria artica marittima prima e continentale poi che scava addirittura una ampia ma blanda depressione sul Mediterraneo tra il 6 e l'8, quando da un cielo spesso coperto o almeno nuvoloso cadono a tratti brevi precipitazioni nevose che comunque non lasciano traccia e spesso possono anche passare inosservate.
Si rivede qualche fiocco bagnato schiantarsi misto a pioggia sui vetri delle auto nella serata del 23, durante il transito di una perturbazione in un letto di ondulazioni nordoccidentali abbastanza fresche e instabili, con temperature intorno ai +3 °C. Poca roba, comunque.
Ed eccoci all'ultima nevicata della serie: siamo a fine gennaio. Un abbondantemente annunciato Stratwarming minaccia di partorire una montagna di freddo, ma poi, come spesso accade, alla fine partorisce un misero topolino: intorno al 28 il transito di un'ultima perturbazione oceanica da occidente è seguito da una bella e franca rimonta dell'azzorriano che va a congiungersi con l'alta russa, resa un po' vivace dal simulacro di SW di cui si accennava; il risultato è un richiamo di aria polare fredda continentale che ha il suo apice il 31, con una certa Bora e un moderato calo termico. Ma intanto... intanto l'Atlantico spinge forte, molto forte, e prepara una bella penetrazione depressionaria iberica che promette tanto scirocco per gran parte del paese; e ciò in effetti avviene, a partire dal 2 febbraio, però prima, il giorno 1, c'è tutto il tempo per una accentuata confluenza tra un nuovo impulso freddo continentale in arrivo dall'Ungheria e le correnti calde e umide che preparano il terreno alla depressione spagnola. Già il 31 era stata una giornata bigia, con cieli coperti, vento abbastanza sostenuto dal quadrante di Bora, e temperature relativamente basse; l'1 si apre, in nottata, allo stesso modo, e verso le 5 del mattino inizia a nevicare in modo debole - moderato; il fenomeno dura fino alle 7, le temperature sono intorno ai +2 °C, la Bora soffia appena sostenuta; dopo un intervallo di un paio d'ore, ecco che intorno alle 9 arriva il nucleo freddo e riprende la precipitazione, dapprima debole, poi moderata, con una Bora pure moderata e valori termici sempre superiori allo zero di qualche grado; per questo non attecchisce alcun manto, almeno fino a dopo l'ora di pranzo quando una discreta, ulteriore intensificazione della nevicata causa un calo termico di un paio di gradi e l'imbiancata tanto attesa; nevica in modo moderato, a tratti quasi forte, le faville, abbastanza sottili, vengono sospinte a folate dalla Bora e accumulano un manto di circa 1 cm., prima che, attorno alle 19.30, il fenomeno cessi per lasciare spazio alla pioggia stante il leggero aumento termico.
Qualche fioccastro bagnato cade poi in qualche zona della regione il 24 pomeriggio, durante una fase temporalesca causata dal transito di un classico fronte freddo da Nordovest, con tanto di rimonta azzorriana al seguito e ciclogenesi al Centro - Sud; ma è davvero poca roba, da passare spesso inosservata, per giunta con valori termici intorno ai cinque - sei gradi sopra lo zero.


Semestre freddo 2009-2010
Apoteosi della neve, se non del freddo! Almeno per noi del settentrione, mentre mi sembra che gli amici del Sud, e in parte anche del Centro, abbiano sofferto non poco... La mia più sincera vicinanza morale.
Comunque anche da noi, al Nord, fino a quasi metà dicembre non è che si sia cantato a festa: un autunno orrido e un inizio d'inverno meteorologico schifoso fanno da prologo a quella potente incursione dell'orso siberiano che aprirà sontuosamente le danze, danze destinate a non chiudersi praticamente più fino a marzo inoltrato!
E cominciamo allora con la sarabanda: l'Atlantico, un Atlantico mite e appiccicoso spinge sempre da Ovest, addirittura da Sudovest, ma tra l'8 e il 9, mentre le proiezioni di tutti i centri promettono sfracelli sul medio - lungo termine, un primo accenno di cambiamento è dato dalla parziale rimonta azzorriana al seguito di una delle tante perturbazioni sfornate da un attivissimo VP: per la prima volta da settimane, oserei dire mesi, si assiste a qualche folata di vento "non troppo caldo" da settentrione. Intanto la rimonta dell'azzorriano inizia a fare l'occhiolino a un orso russo che appare davvero in gran forma e sembra quasi voler dire: "Ma chi se ne f...tte del Nino?" Si crea un massiccio comparto anticiclonico dall'Iberia fino a oltre gli Urali, molto forte a oriente, che entro il 12 inizia a lanciare una bella corrente di aria polare fredda continentale verso la penisola; ma contemporaneamente il blocco altopressorio, che inizia a mostrarsi molto forte anche in pieno Atlantico settentrionale, distrugge le velleità del VP costringendo le spinte cicloniche oceaniche a prendere l'unica strada possibile, a meno di non voler morire sul posto, come potenti ma via via sempre più bolse depressioni al largo delle Canarie, delle Azzorre, o ancora più in là; ma l'Atlantico, lo sappiamo, di morire ha sempre ben poca voglia. E quindi si apre una corrente depressionaria bassa, chiamata appunto "Atlantico basso", la quale, con la complicità di frequenti e moderati West-shift dell'aria gelida, impegnerà in modo più o meno costante la scena mediterranea sfornando depressioni e depressioncine in serie con direttrice Gibilterra - Balcani meridionali e con diverse occasioni di confluenza con le fredde masse anticicloniche in azione più a Nord. Ecco, praticamente, il leit-motiv dell'intera stagione. Ma ora apriamo davvero le danze, episodio per episodio, godendoci quelli grandiosi ma non tralasciando quelli più modesti:

1) La prima puntata va in scena il 14: residuo flusso freddo da Est-Nordest, depressione in movimento dalle Baleari verso i Balcani, nella nottata il cielo si copre rapidamente, le temperature, scese già intorno allo zero, aumentano lievemente, si portano intorno a +1 °C e verso le 9.00 inizia la precipitazione, dapprima debolissima, a minuscole faville, poi più spavalda, fino a moderata; ma verso le 11.30 la temperatura, nel frattempo risalita ulteriormente un pochino, si porta verso i +3 °C e oltre in quanto il cielo, sempre coperto, diviene però più chiaro e i fiocchi si fanno più radi, fino a cessare intorno alle 12.00, con valori termici ancora alzatisi intorno ai +4 °C. Non ha attecchito alcuno strato. Il fenomeno è stato concentrato prevalentemente verso il sandonatese.

2) Nei giorni di metà dicembre si rinforza la pressione sull'Europa centrale e orientale, e con essa il flusso freddo da Est, ora di provenienza artica continentale. Le temperature scendono e il tempo è variabile. Il 18, in concomitanza con un'ulteriore intensificazione della corrente gelida da Est, si annuncia l'arrivo a grandi passi di una veloce e insidiosissima depressione sempre inserita nel gioco sudoccidentale dell'Atlantico basso; essa il 18 in giornata è sulla Sardegna, in serata sulla Toscana, in nottata abborda l'Emilia Romagna, il 19 pomeriggio andrà a morire sulla Serbia non prima di aver scaricato sul Triveneto la nevicata del secolo, nevicata che merita una cronaca circostanziata. Eccola: giorno 18, ore 16.00, +0,5 °C, quasi sereno, calma di vento; giorno 18, ore 19.00, -3 °C, nuvoloso per banchi da Sudovest, calma di vento; giorno 18, ore 21.30, -3 °C, bava da Bora, cielo coperto; giorno 18, ore 24.00, -1,5 °C, Bora moderata, cielo coperto, la pressione atmosferica crolla continuamente; giorno 19, ore 2.30, -1 °C, inizia una nevicata nervosa, a fiocchi minuti e taglienti, Bora moderata; giorno 19, ore 4.00, -3 °C, Bora intensa e neve intensa, fitta, fina, ha già attecchito un discreto manto, la temperatura costantemente sotto lo zero e l'atmosfera secca fanno in modo che, quanto all'accumulo, "non si perda nemmeno un fiocco", come ama ricordare il sottoscritto; giorno 19, ore 6.00, -4 °C, neve intensa, bufera, Bora a raffiche furiose, la pressione atmosferica continua a calare; giorno 19, intera mattinata, blizzard, neve a folate parossistiche, Bora furibonda, -5 °C; giorno 19, ora di pranzo, il cielo si schiarisce ma la neve continua a scendere moderata, sembra nulla in confronto a prima, la temperatura si alza fino a sfiorare faticosamente lo zero, la Bora cala, il paesaggio inizia a far vedere i risultati del blizzard: interi tratti di borghi e paesi isolati, cumuli di neve ammassati presso le zone esposte, usci sommersi, "accessi inaccessibili"; la precipitazione finisce del tutto intorno alle 14.00, quando brani di cielo azzurro e terso si fanno strada fra le nubi in rapida fuga verso l'Istria, e al suolo, presso le zone non esposte, si contano 24 cm. di accumulo! Vi lascio immaginare la meraviglia della pianura veneta sotto un manto del genere e ornata poi da tutte le formazioni di ghiaccio sopravvenute nella successiva giornata serena e freddissima da mattina a sera. Mitico.

3) breve intervallo, l'orso russo si ritira rapidamente verso le proprie terre d'origine, una saccatura nordica con spiccato West-shift fa affluire già il 20 sera aria mite e umida al di sopra del cuscinetto gelido, mentre intanto l'Atlantico basso, approfittando del fatto che l'orso è in temporanea ritirata, dà tutta l'idea di voler divenire per un po' di giorni, fino a fine anno, un po' meno basso; sono i prodromi a una fase di iperattività del redivivo VP, fase che inizia il 21 con una classica nevicata da addolcimento; il 20 sera i cieli si erano coperti con temperature intorno ai -10 °C, e aveva avuto inizio un lento aumento termico destinato ad avere il suo culmine attorno all'ora di pranzo del 21 con il termometro attorno ai +1 °C; ma contemporaneamente avevano iniziato a scendere dal cielo bianco uniforme le prime minuscole faville, destinate a intensificarsi nel primo pomeriggio, fino a divenire una nevicata moderata capace di resistere stoicamente agli attacchi delle masse d'aria marittime fino alle 20.30 circa, quando con oltre +1 °C di temperatura si fa strada la pioggia. La nevicata comunque, che aveva avuto una fase di stanca tra le 17.00 e le 18.30, era riuscita a lasciare un manto di 1 cm. abbondante, con valori termici temporaneamente riportatisi intorno allo zero durante le fasi di gloria della precipitazione.

4) dopo la sfuriata del VP, capace di lanciare durante il periodo natalizio vari cicloni anche molto attivi e accompagnati da intensi incrementi termici, ecco che a fine anno si affaccia sulla scena europea l'ultimo della serie, il quale però si mostra assai veloce e seguito da una importante rimonta pressoria sia dal comparto azzorriano verso Nord, sia di nuovo presso l'area russo-finnica: è il subitaneo risveglio dell'orso; giocoforza, quando il ciclone trasla veloce da Ovest verso Est, ovverosia tra l'1 e il 2 gennaio 2010, ecco che si inserisce impetuosa una corrente prima da Nord e poi da Nordest che fa chiudere l'episodio di maltempo con una sfuriata quasi temporalesca associata il 2 a Bora intensa, pioggia a dirotto e financo una mezzoretta di neve moderata o quasi forte nel pomeriggio, tra le 16.00 e le 16.30, con accenno anche a formazione di un lieve manto; il fenomeno si esaurisce in serata, ma intanto ha fatto calare la temperatura dai +7 °C della mattinata fino a poco più di un grado sopra lo zero. Questa breve sfuriata nevosa è stata più avvertita verso il comparto sandonatese.

5) L'aria fredda da Nordest affluita a chiusira dell'evoluzione ciclonica di inizio anno fa scendere molto bene le temperature, complice il temporaneo rasserenamento dei cieli, ma intanto una nuova depressione sfornata dalla corrente dell'Atlantico basso è pronta a impegnare la regione dall'Iberia. Il giorno 4 si apre con una nottata inizialmente serena e valori termici che scendono fino a -3 °C, poi sopraggiunge la copertura nuvolosa da occidente, tanto che in prima mattinata la temperatura è salita a -1 °C; intorno alle 9.00 si alza anche una leggera bava di vento dal quadrante di Bora e comincia la nevicata da addolcimento che dura tra moderata e quasi forte fino al tardo pomeriggio, lasciando un manto di quasi 6 - 8 cm. I valori termici oscillano sempre intorno allo zero e in certe fasi la Bora si fa quasi moderata.

6) La fase centrale di gennaio è la meno fredda di questo freddo mese e una ritrovata attività del VP veicola perturbazioni verso l'Europa stante il parziale ritiro verso le terre russe dell'orso. Una goccia fredda nordoccidentale si stacca dalla corrente principale che punta dall'oceano verso il centroeuropa e poi la vicina Russia e viene a instabilizzare temporaneamente il tempo nella mattinata del 17, con nuvolosità medio-alta e qualche breve episodio di neve debole e senza accumulo, con valori termici attorno ai +3 °C; questo episodio, o insieme di piccoli episodi, ha interessato di più il comparto sandonatese e limitrofi.

7) L'orso si rimette a ruggire verso Ovest e poi verso Sudovest, quindi i massimi pressori si riorganizzano molto bene tra Europa orientale e centrale, subito a Nord delle Alpi; ne deriva una nuova intensificazione della corrente gelida orientale che spinge folate di Bora a partire dal 24 verso l'Alto Adriatico, con sensibile calo termico e un vivace contrasto con l'ennesima depressione di origine mediterranea che spinge da occidente contro il muro anticiclonico; questa volta la spinta ha effetti solo parziali, soprattutto una notevole intensificazione della Bora, a causa del notevole gradiente barico, e una moderata nevicata il 26; essa si ferma però alle porte del mestrino e del veneziano, mostrandosi tra debole e moderata da metà mattina fino all'ora del caffè e lasciando un leggero manto destinato presto a sciogliersi; la precipitazione, accompagnata da folate di Bora, è scesa con valori termici sempre intorno allo zero, in successivo lieve aumento.

8) Verso fine mese si riaffaccia l'immancabile Stratwarming di metà inverno: anche questa volta promette sfracelli e partorisce poi molto meno. Comunque fin dal 27 una discesa di aria artica marittima dal Polo mostra di voler affondare come un coltello nel burro tagliando letteralmente in due il corridoio anticiclonico che congiunge l'Atlantico alla Russia. Questo lungo e profondo ramo del VP, avente il suo centro motore in una profonda saccatura che dalla Scandinavia spinge fin verso il Mediterraneo centrale, abborda con il fronte caldo l'Italia settentrionale nel pomeriggio del 29: pressione in deciso calo, aumento della nuvolosità sempre più compatta e poi, con un grado abbondante di temperatura sopra lo zero, intorno alle 21.00, inizia placida la nevicata da addolcimento; essa presto diviene moderata, a tratti quasi forte, accompagnata da una bava appena avvertibile di vento settentrionale, e mentre la temperatura scende introno allo zero, il paesaggio si imbianca fino a notte inoltrata, quando smette avendo depositato 3 cm. di manto.

9) Ma non è finita: se il ramo freddo del fronte artico, come spesso capita, transita nella mattinata del 30 quasi inavvertito, un piccola ma attivo bolide polare continentale in rotolamento dalla Polonia, nel seno della circolazione depressionaria ora centrata sui Balcani, minaccia di dilagare sull'Alto Adriatico tra la sera e la notte. Infatti, verso le 20.00, con temperature intorno ai 3 gradi sopra lo zero, inizia a piovere leggermente, e quando si alza un po' di vento dal quadrante di Bora le temperature cominciano a calare lentamente, verso i 2 e poi verso 1 grado; la pioggia diviene mista a nevischio verso le 22.00, la Bora si intensifica progressivamente e il cielo è solcato da nubi quasi temporalesche, il nevischio ancora debole o moderato prevale verso le 23.00, la Bora è forte, la temperatura punta verso lo zero e verso le 24.00 la precipitazione è neve autentica, moderata, agitata da una Bora sempre più impetuosa; poco dopo la mezzanotte ecco la tregenda: si abbatte un'autentica bufera, fiocchi grossissimi oscurano la visuale già a poche decine di metri, la Bora scuote alberi e imposte, la temperatura si attesta intorno allo zero, e fino alle 4.30, quando il fenomeno cessa, si accumula un manto intorno ai 5 cm.

10) L'attività dell'orso russo, bruscamente interrotta dalla discesa della saccatura artica di fine gennaio, riprende poi a febbraio andando a far affluire l'ennesimo blocco di aria fredda che si invortica intorno alla consueta depressione sfornata dall'Atlantico basso tra il 9 e l'11; tuttavia questa volta la disposizione barica nel seno del grande ciclone mediterraneo è tale per cui sulla nostra zona affluisce sotto forma di Bora intensa aria sì fredda, ma con contaminazioni di diretta estrazione basso-balcanica, quindi i valori termici non scendono gran che e le precipitazioni, per altro non eclatanti, sono prevalentemente piovose con qualche episodio misto a neve o nevischio il 10 e l'11, ma si tratta di ben poca roba, e con valori termici attorno ai tre, quattro gradi sopra lo zero. Nel compenso durante questo episodio gode l'Italia entrale, se non ricordo male.

11) Dopo una fase zonale oceanica, ecco che con i primi di marzo l'alta azzorriana dà segnali importanti di volersi estendere franca verso latitudini settentrionali; ciò avviene molto bene dal 3, e il tempo si fa variabile, ventoso e via via più freddo; il 5 sera, verso le 20.00, con 4 gradi sopra lo zero, il passaggio di una banda nuvolosa da Est lascia cadere per 15 minuti circa una debole nevicata molto bagnata sul comparto che dà verso il sandonatese.

12) Intanto il vistoso aumento pressorio sull'Europa occidentale prima e centrale poi è all'origina di un nuovo abbraccio con l'ancora potentissimo orso russo, che si ridistende franco su gran parte del continente appena a Nord delle Alpi: ne deriva l'ennesima intensificazione del flusso freddo orientale che porta su di noi il 7 e l'8 due belle giornate, fredde e assai battute dalla Bora. Ma il solito Atlantico basso sta per lanciare una profondissima depressione che, come un bolide, punta da Gibilterra verso il Mediterraneo centrale. Al suo avvicinarsi il gradiente barico si fa davvero impressionante, quindi il vento orientale rinforza a livelli quasi da uragano delle zone temperate, il 9 il cielo si copre completamente, la Bora è fortissima, la temperatura è arroccata tra il 3 e i 4 gradi sopra lo zero, ogni tanto, specie verso sera, qualche rada favilla sembra viaggiare velocissima nel vento furibondo; un episodio nevoso appena meno insignificante si manifesta tra le 21.00 e le 21.30 e subito la temperatura accenna a puntare verso i 2 gradi, ma poi tutto torna come prima: vento scatenato, quasi 4 gradi, cielo copertissimo; ma la gioia è in agguato: verso le 5 del mattino del 10 i primi fiocchi iniziano a sibilare nella Bora intensissima, verso le 6 si intensificano e in breve è bufera, quasi un altro blizzard; la temperatura si è rapidamente portata verso lo zero, e la precipitazione, moderata, forte, a tratti molto forte, con un cielo che sembra talvolta voler rovesciare giù di tutto, dura sino alle 22.00, con una pausa limitata alla zona del sandonatese tra le 11.00 e le 12.00. La Bora, inizialmente fortissima, si attenua un po' per poi quasi placarsi verso sera, quando, a fine fenomeno, si contano tra i 10 e i 15 cm. di manto, a seconda delle zone e dell'esposizione: pianura veneta e relative città con aspetto scandinavo, ancora una volta, anche per merito della pericolosa gelata sopravvenuta con la serentià della notte, la quale ci ha elargito una gamma di bellissime ma pericolose formazioni di ghiaccio su auto, balconi, cornicioni e, purtroppo, strade. Un altro degno "nevone" a chiudere degnamente quest'invernata indimenticabile, con ben 12 fenomeni nevosi da citare!



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rafdimonte
06-02-2011, 14:29
Ed infine ecco la tabella e i grafici..dove appare nettamente, almeno per la zona in questione, che l'inverno 2009-10 sia stato the best...

La neve nell’entroterra veneziano tra Mestre e Torre di Mosto dal 72-73 al 2009-2010
(F. Fontana)
Semestre
freddo
Episodi nevosi
(> 15 minuti
continuativi)
Giorni con
episodi
nevosi
Ore di neve
Accumulo di
neve fresca in
cm.
Giorni con
copertura
nevosa
completa
Giorni con
neve al
suolo
anche in
tracce
1972-73 1 1 1 0 0 0
1973-74 2 2 2 0 0 0
1974-75 0 0 0 0 0 0
1975-76 6 7 46 24 5 10
1976-77 4 5 42 25 6 11
1977-78 5 5 23 6 1 6
1978-79 5 8 45 23 5 13
1979-80 3 3 11 6 4 5
1980-81 5 6 38 10 3 22
1981-82 3 5 35 20 3 7
1982-83 3 3 11 6 1 5
1983-84 6 6 30 27 5 10
1984-85 9 11 46 28 15 23
1985-86 9 10 56 22 9 14
1986-87 4 5 38 34 10 32
1987-88 0 0 0 0 0 0
1988-89 1 1 2 0 0 0
1989-90 1 1 3 1 0 1
1990-91 7 7 43 26 5 8
1991-92 1 1 5 2 1 1
1992-93 1 1 2 2 1 5
1993-94 3 3 8 3 1 2
1994-95 2 2 2 0 0 0
1995-96 7 9 47 16 4 9
1996-97 2 1 6 1 0 3
1997-98 2 2 3 0 0 0
1998-99 4 3 18 8 3 11
1999-00 5 5 22 9 4 17
2000-01 1 1 6 4 1 3
2001-02 4 4 14 7 8 44
2002-03 5 6 35 14 5 15
2003-04 8 9 42 21 7 18
2004-05 5 6 41 38 7 20
2005-06 8 11 28 7 5 19
2006-07 1 1 2 0 0 0
2007-08 1 1 1 0 0 0
2008-09 6 7 25 9 5 17
2009-10 10 10 57 48 10 25
MEDIE 3,95 4,45 22 11,76 3.53 9.89

rafdimonte
06-02-2011, 14:37
La neve nell’entroterra veneziano tra Mestre e Torre di Mosto dal 72-73 al 2009-2010
(F. Fontana)
Semestre
freddo
Episodi nevosi
(> 15 minuti
continuativi)
Giorni con
episodi
nevosi
Ore di neve
Accumulo di
neve fresca in
cm.
Giorni con
copertura
nevosa
completa
Giorni con
neve al
suolo
anche in
tracce
1972-73 1 1 1 0 0 0
1973-74 2 2 2 0 0 0
1974-75 0 0 0 0 0 0
1975-76 6 7 46 24 5 10
1976-77 4 5 42 25 6 11
1977-78 5 5 23 6 1 6
1978-79 5 8 45 23 5 13
1979-80 3 3 11 6 4 5
1980-81 5 6 38 10 3 22
1981-82 3 5 35 20 3 7
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1983-84 6 6 30 27 5 10
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1985-86 9 10 56 22 9 14
1986-87 4 5 38 34 10 32
1987-88 0 0 0 0 0 0
1988-89 1 1 2 0 0 0
1989-90 1 1 3 1 0 1
1990-91 7 7 43 26 5 8
1991-92 1 1 5 2 1 1
1992-93 1 1 2 2 1 5
1993-94 3 3 8 3 1 2
1994-95 2 2 2 0 0 0
1995-96 7 9 47 16 4 9
1996-97 2 1 6 1 0 3
1997-98 2 2 3 0 0 0
1998-99 4 3 18 8 3 11
1999-00 5 5 22 9 4 17
2000-01 1 1 6 4 1 3
2001-02 4 4 14 7 8 44
2002-03 5 6 35 14 5 15
2003-04 8 9 42 21 7 18
2004-05 5 6 41 38 7 20
2005-06 8 11 28 7 5 19
2006-07 1 1 2 0 0 0
2007-08 1 1 1 0 0 0
2008-09 6 7 25 9 5 17
2009-10 10 10 57 48 10 25
MEDIE 3,95 4,45 22 11,76 3.53 9.89
Note

Scusate il grafico non mi viene bene nella copiatura..se volete vederlo corretto ecco il sito: www.marcopifferetti.altervista.org , andate nella sezione "studi sulla neve e altri reportage" e nell'elenco trovate "cronache dettagliate della neve nel veneziano di franco fontana" cliccate e andate nella sezione "tabelle e grafici"

ulisse
06-02-2011, 15:03
Dove ha colpito si, ma come estensione e durata, a mio parere, non ci siamo. Sono d'accordo con Ulisse.

Appunto.Poi i 20 cm del 22 Dicembre li ha fatti solo Emanuele penso nel veronese.Nelle altre zone siamo stati tra i 10 e i15.Io 13 ,il Max 10 me par ;-)

FulvioTs
06-02-2011, 18:48
http://www.wetterzentrale.de/pics/archive/ra/1987/Rrea00119870112.gif
http://www.wetterzentrale.de/pics/archive/ra/1987/Rrea00219870112.gif

Quella notte bufere di neve in tutta la Pianura veneta...

Continui a mettere il dito nella piaga Luca, prima il 1991, ora il 1987... :arrflame

Lo considero il secondo episodio più importante dopo quello del 1985, da me vissuto. Il 1991 al terzo posto e il 1986 al quarto.
In solo7 anni 4 episodi intensi. Nei 20 anni successivi, nulla del genere.
Nel 1987 16 cm ufficiali a Trieste, in 3 giorni, 11-13-14, con gelicidio nel mezzo, T. minima durante la neve -5.2°, bora massima 140 all'ora l'11 gennaio.
Neve con bora, bufera, gelicidio, neve senza bora (10 cm) con 0° in città e -1° in periferia, poi ancora neve con bora debole.
Il 3° gennaio più freddo dal 1955 (1° 1963, 2° 1985), 10 giorni di fila di freddo intenso con minima assoluta di -5.5°.

woejkoff
07-02-2011, 21:13
Visto che questo è il thread del passato, volevo chiedervi se vi ricordate questa
All'apparenza è una retrogressione coi fiocchi! Entra la -15 continentale, siamo ai 3 Gennaio. Eppure dagli archivi, a Verona e Vicenza massima di +2°. Ha fatto più freddo in questi ultimi due anni a dicembre in pratica. Qualcuno ha dati propri?

http://www.wetterzentrale.de/pics/archive/ra/1993/Rrea00219930103.gif