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Visualizza la versione completa : Il gelo di dicembre 2009



Siro Morello
19-12-2013, 10:32
Sono passati 4 anni da quel 19 dicembre 2009, teatro di una nevicata meravigliosa a temperature negative. In questa discussione voglio utilizzare il testo di 3 articoli scritti all'epoca per evidenziare che il periodo 11-22 dicembre 2009 fu davvero un gran periodo per i meteofili.

Parte prima
Il titolo molto semplice sta ad indicare un evento storico che non ha bisogno di grandi titoloni. Il periodo freddo entrato quatto quatto dall’11 dicembre e terminato il 22/23 dicembre sarà ricordato a lungo dai meteofili ed ora andremo a vedere il perché. La cronistoria verrà suddivisa in più capitoli per non appesantire la lettura.



Dopo la straordinaria mitezza della prima decade inizia a giungere sul Veneto aria più fresca che abbassa le temperature minime sugli 0° il giorno 10, e poi non fa passare le massime oltre i 10° il giorno 11.

Come era preventivabile i primi giorni dell’ondata di freddo non sono poi così molto freddi, la qualità di aria fredda sia in quota che al suolo non è il massimo e comunque nell’ambito generale di un’Europa che deve ancora raffreddarsi non si possono fare miracoli: le massime superano i 7/8° anche nella giornata di sabato mentre rimangono su questo quadro o leggermente sotto nella giornata di domenica 13.

Lunedì 14 un secondo impulso, moderamente perturbato, giunge sulla regione portando brevi nevicate su diverse zone della regione (al mattino), pochi e rari gli accumuli. L’aria fredda giunta però si fa sentire e non sono molte le località che il giorno 14 superano i 5° di massima.

Il giorno 15 si rivela freddo, in pianura le gelate sono diffuse con temperature tra -3° e 0°, le massime come il giorno precedente faticano a superare i 5°

Il giorno 16 il freddo inizia a fare sul serio, le minime scendono anche sotto i -4° in alcune località mentre il quadro delle massime vede come limite invalicabile i 4°. La media giornaliera in molti casi attornia lo 0°

Nella prime ore del giorno 17 arriva una perturbazione che porta a nevicate diffuse, che si rilevano discretamente intense nelle zone più interne del Veneto, in particolare su Alto Polesine e Veronese con accumuli fino a 5 cm in alcune località.

Il quadro termico di quel giorno si fa ancor più gelido, non tanto per le minime che con la copertura nuvolosa si sono fatte leggermente più alte rispetto al giorno precedente, ma per le massime che faticano in molte zone a superare i 3°, mentre nel Veneto meridionale e occidentale attorniano gli 0°, giornata di ghiaccio a Lendinara, Merlara , Rosà e Verona Saval.

parte seconda - le grandi nevicate e il forte gelo

Il giorno 18 si apre con delle minime in pianura che sono comprese tra -3° e -7°. Il sole fa alzare le temperature, ma le massime comunque non superano i 2-3° in molte località. Dal tardo pomeriggio si fa strada una certa nuvolosità, è il segno che sta per arrivare la perturbazione attesa. Nel tardo pomeriggio/prima serata giungono le prime notizie di nevicate nel NordOvest, iniziano le danze.

In un primo momento è la parte meridionale ed occidentale della regione a vedere le prime nevicate, in successiva espansione a tutta la pianura.

L’evento fa subito vedere la sua forza, le temperature attorniano gli 0° ma ai primi fiocchi la temperatura scende e verso mezzanotte nevica con -3° in molte zone. Durante tutta la notte e fino all’ora di pranzo di sabato 19 la neve cade incessantemente e con temperature negative anche nelle località costiere.

Sotto i 10 cm gli accumuli nelle pianure adiacenti ai rilievi vicentini e veronesi, tra 10 e 20 cm in una fascia centrale della regione e superiori a 25 cm in alcune zone del Polesine e del Veneziano.

Nel pomeriggio le temperature rimangono sotto gli 0° e già dalla prima serata sono comprese tra -3° e -7° in diverse località. La copertura nuvolosa prima e la nebbia poi inibiscono il calo termico, ma la qualità dell’aria fredda mostra la sua forza e alcune località riescono a finire sotto i -10° prima della mezzanotte: Musile di Piave -11.9°, Adria valliera -11.8°, san Donà di Piave -11.4°

Domenica 20 le minime raggiunte sono davvero da brivido: -13.1° a San Donà di Piave, -12.5° ad Urbana, -11.9° a Adria Valliera e -11.8° a Legnago. Toccati o sfiorati i -10° anche in località interessate dal fenomeno della nebbia.

Nebbia che ha imperversato tutto il giorno limitando così il rialzo termico, le massime in molte località sono risultate comprese tra -3° e -6°.

Anche il giorno 21 si apre molto freddo, cito alcune minime: Rosà -11.7°, Cavazzale -10.7° , tra -5° e -10° le minime in altre località della regione.

ultima parte - nuove nevicate e il gelicidio
Nel frattempo è attesa una nuova perturbazione ed un forte riscaldamento, il cuscino freddo creatosi con il gelo dei giorni precedenti non vuole cedere ed ormai la strada per nuove nevicate è già segnata. La neve cade per diverse ore tra il 21 e il 22 con temperature che incredibilmente rimangono negative.



La nevicata, tra il pomeriggio del 21 e la mattina del 22, è più forte del previsto, tra 10 e 20 cm gli accumuli sul veronese, superiori a 20 cm gli accumuli nel vicentino e nel trevigiano.

Dopo i fasti del 18-19 dicembre la bassa rimane a guardare, tra 1 e 5 cm gli accumuli mentre già nella tarda serata del 21 dal basso veneto iniziano le prime precipitazioni allo stato liquido anche se al suolo il cuscino freddo non vuole cedere.

Si stanno mettendo le basi per il fenomeno del gelicidio che nella mattina del 22 crea non pochi problemi alla viabilità, in alcune zone del Veneto meridionale al mattino sta piovendo con -3° e la pioggia gela immediatamente al contatto col suolo, il paesaggio diventa surreale. L’autostrada A13 viene chiusa tra Padova e Monselice.

Dal tardo pomeriggio del 22 si fa strada il definitivo riscaldamento a parte dal veneto orientale, mentre in quel giorno le massime faticano a superare il grado nel veneto meridionale e occidentale, in quelle zone il riscaldamento partirà dal 23.

Ma perché ha nevicato in alcune zone ed ha fatto gelicidio in altre? Non doveva piovere con temperature miti?. Il forte riscaldamento c’è stato soprattutto in quota, ma non abbastanza forte da compromettere la caduta della neve. La temperatura è salita da -10/-15° (circa) a 0° alle quote medie (un buon riscaldamento), nelle zone meridionali e costiere alle quote medie si è superato di poco lo 0° rendendo liquide le precipitazioni.

Al tempo stesso al suolo si è attivata una debole/moderata ventilazione proveniente dalle zone più interne della pianura padana, che nella giornata di lunedì ha visto nevicare con temperature anche inferiori ai -4°.

Il richiamo freddo al suolo ha perciò fatto in modo di mantenere intatto il freddo nei bassi strati, ecco quindi che dove la colonna d’aria ha tenuto si sono verificate delle nevicate, anche maggiori di quelle del 18/19 dicembre, dove la colonna d’aria è saltata alle quote medie si è verificato un potente episodio di gelicidio.

A conferma del gelo storico che ci ha colpito, anche nei giorni successivi al Natale, in alcuni punti dei corsi d’acqua minori della bassa pianura è ancora presente il ghiaccio accumulatosi dall’11 al 22 dicembre

Siro Morello
19-12-2013, 10:41
La mattina del 19 dicembre poco prima delle 6, nel momento in cui la bufera ha iniziato ad intensificarsi. -3° circa allo scatto
http://imagizer.imageshack.us/v2/xq90/15/6hep.jpg (https://imageshack.com/i/0f6hepj)

Picchio
20-12-2013, 05:47
Grande episodio. Unico caso che ricordi in cui con scirocco le t al suolo ci hanno messo piu di 24 ore a superare il +1. Oltre alla nevicata del sabato con bufera e -4 per 10 ore filate e la massima di domenica con cielo terso e albedo a buso di -4.