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Visualizza la versione completa : Accumuli 27 dicembre LESSINI



Flavio65
28-12-2014, 14:42
Giornata epica e didattica per chi come me considera i Lessini il proprio orticello di casa; se la montagna (Lessini) non va da Maometto..

A parte la media-alta Val d'Illasi e la Val d'Alpone, gli accumuli sono stati abbastanza democratici, soprattutto sopra i 1000 metri di quota:

200 mt: 1-4 cm (accumulo minimo tra la Val Squaranto e la Val di Mezzane)
400 mt: 8-12 cm
600 mt: 15 - 20 cm
800 mt: 20 - 22 cm
1100 mt: 25-27 cm
1500 mt :28- 30 cm
1750 mt : 30 cm

Val d'Illasi:

Situazione classica: il moderato richiamo da est l'ha sfavorita fino ai 150 mt s.l.m., ma poi, dai 300 mt in su, si prende la rivincita:

100 mt: tracce/1cm
200 mt: 2-3 cm
300 mt: 10 cm (appena prima della circonvallazione di Tregnago).
350 mt:15-17 cm (Tregnago alta, fine circonvallazione).
400 mt; 20 cm
500 mt: 25 cm
550 mt: 28 cm
600-800 mt: 30 cm

Val d'Alpone:
100 mt: tracce/1 cm
200 mt: 3-4 cm

dai 300 mt in su,stimo 1-2cm in più rispetto alla Val d'Illasi a parità di quota.

Le correzioni e i distinguo sono sempre ben accolti, segno che a qualcuno interessa..:si

Massimiliano
28-12-2014, 15:24
Ti aggiungo San Briccio nord se così lo vogliamo chiamare a circa 250mt:2cm
Zona tenuta Sant'Antonio,strada sterrata che porta a Castagnè a circa 280mt: 3/4cm

ulisse
28-12-2014, 17:11
Grande Caldofilo Flavio:apll:apll!

Emanuele
28-12-2014, 17:23
Località Cacciatore sopra Quinzano alt. 300 mt. circa 6/7 cm. (misurati prima alle 16 ) stimo pertanto una decina di cm. di dovrebbe aver fatti.
Faccio notare neve ventata da NE visibile sui tronchi degli alberi.

Giovanni
28-12-2014, 18:19
Giretto di oggi pomeriggio per il Monte Tenda (il colle che sovrasta ad est il Castello - vedi foto sotto); ecco un piccolo resoconto fotografico di neve in ovvia fusione per cui non mi sono spinto in stime di accumuli poichè solo la tipologia di vegetazione, sia arborea che erbacea, condiziona moltissimo la rapidità di fusione.
http://meteoestveronese.altervista.org/foto/foto.jpg

Quota 165 mslm massimo accumulo fotografato
http://meteoestveronese.altervista.org/foto/tenda1.jpg

In linea di massima ho osservato che la presenza della neve in media-bassa Valtramigna varia con un gradiente nord-sud ed, ovvio, est-ovest:
Si passa dai 75-80 mslm delle propaggini più adiacenti alla pianura (Monte Tondo) ai circa 140-160 mslm dell'area collinare più a nord verso Costeggiola. Le colline ad ovest della media-bassa valtramigna non avevano tracce visibili.

Giovanni
28-12-2014, 18:31
Accumulo più significativo osservato alla più bassa quota (circa 90 m slm) - Monte Tondo (sud)
http://meteoestveronese.altervista.org/foto/foto2.jpg

i vegri del Monte Tenda (circa 140 m slm)
http://meteoestveronese.altervista.org/foto/foto3.jpg

Giovanni
28-12-2014, 18:41
Muovendomi sullo spartiacque valtramigna-valdalpone non ho osservato differenze nel limite della neve. Ormai dopo anni di osservazioni posso dire che lo schema con cui si manifesta il fenomeno del "NE catabatico" è abbastanza chiaro. In ogni caso vi sono ancora delle variabili da mettere apposto che apparentemente possono modificare questo schema.

ginky74
28-12-2014, 18:47
qui in lessinia occidentale dove abito 15 cm ancora ben presenti, oggi ho avuto poca fusione nonostante il sole grazie alla bella gelata della notte

Angelo
28-12-2014, 19:34
Grandissimi Flavio e Giovanni!
Beh io credo che non ci sia molto da aggiungere, sappiamo tutto quello che c'è da sapere, il problema è sapere a priori che tipo di peggioramento ci aspetta.
Secondo il mio modesto avviso esistono 3 macro categorie, ciascuna delle quali ha poi infinite sfumature, non esistono due eventi identici:

1. Foehn lessinico. Rarissimo e possibile solo in Valpolicella. Cessazione totale delle precipitazioni con limite di condensazione oltre i 1100m. Forti raffiche da NNE e umidità al 40%. Visto 1 sola volta in vita nel Febbraio 2003 se non ricordo male.

2. Scarto da stau. Il più frequente e quello con più sfumature. Venti portanti dai quadranti orientali dai 1500m al suolo, di volta in volta la zona più penalizzata può variare dalla Valpolicella alla Val d'Alpone. Le possibilità sono pressochè infinite in base a reale direzione dei venti, intensità e tipologia dell'aria ( instabile, stabile, instabilità condizionale etc...)

3. Convergenza. Raro ma ben più frequente del caso 1, come dice il nome stesso vede la convergenza tra venti orientali ed occidentali (mai vista oltre Verona, alle volte in Valpolicella) che determina un netto aumento precipitativo e calo termico. Ovviamente anche chi beneficia di venti occidentali, pur senza convergenza, vive in un altro mondo rispetto a chi ha correnti occidentali.

fatur
28-12-2014, 20:43
interessante discussione...oKKKK!

ecco torbe stamattina, cortile di casa :apll...
solo 100-150 m sotto poca roba, 5-6 cm, a negrar paese quasi nulla...
salendo invece a s. anna pochi cm in più, circa 20 direi, ma incostanti per il vento...

4687

Angelo
28-12-2014, 20:48
Ciao Fabio!!! Mamma che brutta Torbe con la neve! oKKKK!

Riccardo93
28-12-2014, 20:56
Ma allora il famoso favonio lessinico e' un termine usato spesso e male? Perché mi pare di capire che tra la prima opzione e la seconda ci sia una bella differenza. Ieri ero convinto per esempio che fosse colpa del favonio,io per primo sono solito usare questo termine. Praticamente da quello che capisco lo scarto da stau sarebbe una seconda versione più soft del favonio lessinico. Perché a ben pensarci in caso di favonio l'umidità ovviamente cala e i dp altrettanto,la temperatura aumenta. Nel secondo caso invece ovviamente cala un po' l'umidità ma non a livelli che causa il favonio e la temperatura sale,giusto? E ovviamente il vento secca l'aria sovrastante non permettendo così alle precipitazioni di raggiungere il suolo.

Gianfranco
28-12-2014, 23:39
Qui in media val d alpone (VERSANTE EST) a 220 mt slm 14 cm misurati ieri alle 18 . Stasera nei campi uniformemente innevati ne rimanevano ancora 9 cm . Incredibile la differenza di accumulo in pochi metri ..
.. a 100 mt slm ieri sera solo 5 cm ... stasera solo tracce. Quindi da quello che vedo quota neve piu bassa della vicina val d illasi ed accumuli superiori alle basse quote .
Gianfranco

Flavio65
28-12-2014, 23:44
Per Giovanni:
cavoli se quello è l'accumulo sul Monte Tenda del 28 pomeriggio direi che a parità di quota almeno 1 cm in più su quel crinale rispetto al crinale dove sorge Colognola

Per Riccardo:
è da anni che se ne abusa e si accomuna il termine "favonio lessinico" con "malefico" ecc. senza conoscerne esattamente il significato; alcuni credono addirittura che il "malefico" si attivi solo in inverno ecc,.
Ogni qualvolta passa una saccatura sottovento alle Alpi, tale da richiamare per differenza di pressione dei venti al suolo da E - ENE - NE a seconda della posizione e profondità del minimo, seguiti da una rotazione oraria degli stessi man mano che si sale di quota (ESE a 850; SE - SSE a 700 Hpa), che sia estate, autunno, inverno o primavera, si genera sempre un effetto stau sui crinali orientali dei Lessini, seguito da un effetto post-stau o "scarto da stau" man mano che si va a ovest dell'altopiano con gli effetti sulla temperatura e umidità dell'aria che hai ben descritto tu ( e da una vita Angelo!).

Per "favonio lessinico" io intendo delle correnti di caduta che entrano da un'altra porta (anche se in concomitanza) rispetto a quelle orientali; aggirano in parte le Alpi, scendono dalla Vallagarina, scavalcano in parte i Lessini occidentali e scendono con direzione Nord - Sud (comunque prendono la direttrice delle valli) verso la Valpolicella. Proprio perché si tratta di un vero e proprio favonio inibiscono talvolta anche completamente le precipitazioni e fanno aumentare le temperature seccando l'aria. Questo si è osservato in simultanea sia nella bassa Valpolicella che nella bassa Vallagarina.

In questo senso non si dovrebbe mai parlare di favonio lessinico a est della Valpantena, o quantomeno non è stato ancora osservato.

Il favonio lessinico, come dice giustamente Angelo si manifesta molto raramente. E' stato citato l'esempio del febbraio 2003 ma io ricordo un caso ancora più eloquente, avvenuto se non erro nell'inverno 2012/13 (cercherò di trovare le date), in cui si osservò in concomitanza con l'inibizione delle precipitazioni in Valpolicella, una disposizione delle correnti in quota decisamente più settentrionale sui Lessini centro-occidentali (Boscochiesanuova), rispetto a quelle che entravano sui Lessini orientali (San Bortolo). Tale differenza di direzione raggiungeva anche i 90° rispetto ai 10-15° che si osservano abitualmente. Inoltre la temperatura della massa d'aria che passava sopra Boscochiesanuova era di 2-2,5°C più fredda riispetto a quella di San Bortolo (solo poche decine di metri più basso s.l.m.). E' stata secondo me proprio questa differenza notevole di temperatura tra le due stazioni a suffragare l'ipotesi che si trattasse di masse d'aria entrate da due differenti porte.
Mi farebbe piacere sapere se anche Angelo è d'accordo con questa "nuova" visione e interpretazione del favonio lessinico, visto che fino a poco tempo fa si è sempre parlato di queste fantomatiche correnti di caduta come parenti dirette delle correnti che scavalcano gli alti Lessini orientali.

zorro
29-12-2014, 00:07
Bella discussione.
Flavio però è sempre vento favonico anche il primo anche se meno "performante" rispetto al secondo e avviene sempre sui Lessini... quando parli di scarto da stau altro non è che un vento di caduta che ha perso parte della sua umidità originaria e quindi più secco e caldo, per cui io lo definisco favonio lessinico, sbaglio?

Flavio65
29-12-2014, 00:18
Bella discussione.
Flavio però è sempre vento favonico anche il primo anche se meno "performante" rispetto al secondo e avviene sempre sui Lessini... quando parli di scarto da stau altro non è che un vento di caduta che ha perso parte della sua umidità originaria e quindi più secco e caldo, per cui io lo definisco favonio lessinico, sbaglio?

Non per le nostre zone almeno, intendo a est della Valpantena. Qui non è mai stato osservato un vento "di caduta" con direzione Nord - Sud, ma solo l'arrivo o l'attivarsi di correnti da Est - ENE. .Quindi secondo me non è corretto chiamarlo favonio Lessinico. Ripeto, almeno a est della Valpantena.

Flavio65
29-12-2014, 00:28
Non per le nostre zone almeno, intendo a est della Valpantena. Qui non è mai stato osservato un vento "di caduta" con direzione Nord - Sud, ma solo l'arrivo o l'attivarsi di correnti da Est - ENE. .Quindi secondo me non è corretto chiamarlo favonio Lessinico. Ripeto, almeno a est della Valpantena.
Son d'accordo con te che, tecnicamente, anche lo "scarto da stau" produce un effetto favonico, ma molto più lieve rispetto ad una corrente favonica vera e propria come quelle descritte nel vocabolario meteorologico. Poi ripeto, terrei ben distinti i due termini proprio per distinguere la provenienza diversa delle masse d'aria.

zorro
29-12-2014, 00:38
Son d'accordo con te che, tecnicamente, anche lo "scarto da stau" produce un effetto favonico, ma molto più lieve rispetto ad una corrente favonica vera e propria come quelle descritte nel vocabolario meteorologico. Poi ripeto, terrei ben distinti i due termini proprio per distinguere la provenienza diversa delle masse d'aria.

Sì siamo d'accordo, poi sul come volerlo chiamare basta intendersi, ma la meccanica è quella

fatur
29-12-2014, 07:35
ciao Angelo e gianluca! :salut

ciao flavio, mi pare 17 gennaio 2013, ad est del crinale grezzana-negrar (monte comun), nevone 30-50 cm a 400-500 m ...
di qua del crinale QUASI NULLA, per un attimo ha nevischiato un pò, tipo 2-3 cm, poi solo fiocchi leggerissimi svolazzanti...
quindi probabile favonio lessinico del primo tipo, di qualità sopraffina :laugh
grrrrrr :ouch

credo che qui vada meglio con neve più diciamo "da avvezione", ma non da EST, come questa ultima, con entrata di minimi bruschi, dalle alpi o da rodano, ma senza pescaggio sciroccale e rialzo termico contestuale e a seguire....
è già capitato un paio di volte nel 2012-13 con entrate simili a questa che facessi buoni accumuli (rispetto alle zone circostanti e pianura)...

meteo fosse
29-12-2014, 08:32
Buongiorno a tutti!!
qua accumulo di 25cm...poi è arrivato il vento ...questa notte 60km/h

Angelo
29-12-2014, 09:27
Bella discussione!

Beh in un certo senso il termine "favonio lessinico" è abusato, ma d'altra parte anche quello che io definisco "scarto da stau" è pur sempre un effetto favonico.

Anch'io non ho mai visto il caso 1, quello più deleterio, in Valpantena ma solo in Valpo e come Flavio son convinto che il motivo sia la diversa natura delle masse d'aria tra est ed Ovest della dorsale di Monte Comun.

Purtroppo non essendo più a San Floriano dal 2006 gli eventi recenti non li conosco, devo per forza affondare nella memoria storica. Credo altresì che il caso 1 sia statisticamente più frequente in anni di scarsa zonalità e accentuati scambi meridiani come avvenuto negli anni 2000 o almeno nel cuore del decennio.

Angelo
29-12-2014, 09:39
Sarebbe interessante conoscere le differenze che ci sono dall'altra parte.
Tutto sommato credo che di là esistano 2 casi:

1. Stau: nel 99% dei casi, pur con sfumature infinite, stau sull'Ovest vicentino dato dalle ultime propaggini delle Piccole Dolomiti. (meriterebbe una discussione a parte la complessa iterazione berici + pedemontana)

2. Effetto favonico: molto raro ma anche lì, con correnti marcatamente settentrionali e poco orientali, si ha vento di caduta con temperature più elevate e precipitazioni inibite.

Il caso 2 mi rende felice come un bambino oKKKK! e si accompagna spesso al caso 3 per noi morti di neve del veronese. Esempio: 14 Dicembre 2012 (spero di ricordare la data esatta)

Flavio65
29-12-2014, 14:42
Per Angelo:

Secondo me nella pedemontana lessinica orientale ci sono casi in cui un minimo un po' più chiuso produce un richiamo da NE pieno anziché il solito E-ENE. Questo si concretizza in genere con uno stau a basse latitudini (intendo dalle medie dorsali lessiniche orientali fino alla pedemontana ovest vicentina); in questo caso l'effetto favonico sulle vallate centro-orientali lessiniche è più pronunciato, ma non ho ricordi di scarti pluviometrici clamorosi (tipo 50 mm in Val d'Agno e 0 in Val d'Illasi), mentre diverso il discorso sugli effetti deleteri che produce il leggero riscaldamento dell'aria in condizioni di temperature al limite tra neve e pioggia.

Comunque, in questo caso stiamo sempre parlando della stessa massa d'aria in entrata, ci tengo a rimarcare questo punto.

Poi quando si parla di NEVE è chiaro che alcuni mm di precipitazione (che tradotti in cm di neve possono essere 5 - 10 cm) contro 0 fanno la differenza (per i nevofili!) come tra l'inferno e il paradiso.:ouch

Per Luca (Fatur):salut :

Bravo, proprio quello!!oKKKK! Quello è stato l'unico caso recente che ricordo in cui la Bassa Valpantena e le colline che sovrastano la città diedero la biada a tutti (a est e ovest della provincia). Penso che il forte contrasto, o l'essere sulla linea di confine tra le più fredde masse d'aria (almeno fino alle basse quote) che scendevano dai Lessini occidentali e le blande correnti orientali che penetravano a fatica nei bassi strati abbia giocato un ruolo importante, ma come a volte dice il grande Angelo, potrebbe essere stata semplicemente una botta di c..o!

Flavio65
29-12-2014, 14:46
Scusa Fabio, vedo ora che ho sbagliato il nome.:ouch:ouch:salut

ginky74
29-12-2014, 15:06
http://s24.postimg.org/edztftb69/DSCF3438.jpg (http://postimg.org/image/edztftb69/)

grazie al vento di stanotte guardate che accumuli eolici che ho sulla strada davanti casa mia sono alti più di mezzo metro

http://s15.postimg.org/6w8f3qgaf/DSCF3439.jpg (http://postimg.org/image/6w8f3qgaf/)

e adesso sono già a -1,4 di temperatura visto che dalle 2 il sole è già dietro al monte

Giovanni
29-12-2014, 15:24
dettagli dell'evento appena passato:
la situazione era più o meno omogenea dal punto di vista termico nella zona centro-orientale della provincia fino alle 13.00; poi l'ingresso di un nucleo precipitativo più intenso (circa 4-6 mm in 2 ore) vede la pianura perdere quasi un grado e la pedemontana mantenersi stabile su 1.2-1.4°C.
Già a San Bonifacio qualche decimo in meno ha permesso un leggero accumulo nelle fasi più intense (credo almeno 2 cm con differenze significative tra le diverse zone del paese - in serata c'era 'gelatina' sui marciapiendi e 2-3 cm sulle auto).
La mia stazione ha misurato una massima di un grado inferiore rispetto a quella arpav posta a 3 km ad ovest dalla mia, ma in realtà anche rispetto a quella di Montecchia.
In ogni caso per la Valtramigna la quota neve è stata di circa 100 m slm di differenza tra la zona sud e nord. Ancora oggi l'innevamento visibile era appena sotto il Castello di Illasi mentre qui a Soave il Monte Tondo (estrema propaggine a sud) era innevato quasi fino alle prime case.
Purtroppo mancano stazioni in Valdalpone (i dati arpav non sono utili per studiare questi fenomeni...max e min mi servono a poco), quella di Selva di Montebello è molto didattica, peccato che proprio l'altro ieri non andava l'anemometro. La val del chiampo è piena (ben 3 ad arzignano), 1 a Montorso.

fatur
29-12-2014, 15:27
Scusa Fabio, vedo ora che ho sbagliato il nome.:ouch:ouch:salut

fa niente, no problem...
ecco le sinottiche di quell'evento (archivio ncep, grafica meteociel), entrata più "classica dell'attuale, più rodanica diciamo, ma minimo piuttosto basso, più componente fredda-continentale, e in scand+ e ponticello:

http://www.meteociel.fr/modeles/archives/archives.php?day=17&month=1&year=2013&hour=0&map=0&mode=0

Flavio65
29-12-2014, 16:41
Grazie Fabio delle indicazioni. Le guarderò con calma appena ho tempo.

Per Giovanni:
Scusa, ma non riesco a cogliere i tuoi dubbi in merito agli effetti di questo peggioramento che reputo tra i più "classici"..
1) Spesso hai confrontato gli accumuli tra due crinali diversi: normale che ci siano accumuli leggermente superiori sul crinale più a est.
2) Hai fatto notare che sulla parte nord della valle il limite neve al suolo sia un po' più alto (spero anche dalla parte di Castelcerino, altrimenti confronti sempre due crinali diversi): già osservato nella Val di Marcellise (neve mista a Marcellise e neve franca a San Martino) e anche nella Val di Mezzane (neve mista a Lavagno e Mezzane di Sotto e neve franca a Vago di Lavagno). Non ho mai raccolto osservazioni per la Val Tramigna, ma invece non ho mai osservato questo fenomeno in bassa Val d'Illasi (a San Zeno di Colognola la neve ha sempre attecchito più di Caldiero..).
Penso che, se si tratta di valli abbastanza piccole e incassate come appunto quella di Marcellise, Mezzane e Tramigna, i centri abitati posti nella parte bassa della valle (ma non in uscita!), quali appunto Marcellise, Mezzane, Soave/Cazzano, subiscano un maggior invorticamento orografico del vento da E ENE con le dovute conseguenze in termini di decimi di grado di T! rispetto ai centri abitati posti appena in uscita dalle stesse valli che prendono un vento da E ENE leggermente più franco.
In termini di confronto delle temperature tra le diverse stazioni, anche ammesso che fossero presenti nei punti desiderati, il fenomeno è quasi impossibile da dimostrare visto che si confrontano strumenti con una tolleranza minima di 1°C.

Così penso sia successo anche nell'ultimo peggioramento, che ha visto la nostra pedemontana sempre leggermente più calda rispetto alla vicina pianura, anche se gli anemometri misuravano la stessa intensità di vento e fenomeni.:salut

zorro
29-12-2014, 18:47
Sarebbe interessante conoscere le differenze che ci sono dall'altra parte.
Tutto sommato credo che di là esistano 2 casi:

1. Stau: nel 99% dei casi, pur con sfumature infinite, stau sull'Ovest vicentino dato dalle ultime propaggini delle Piccole Dolomiti. (meriterebbe una discussione a parte la complessa iterazione berici + pedemontana)

2. Effetto favonico: molto raro ma anche lì, con correnti marcatamente settentrionali e poco orientali, si ha vento di caduta con temperature più elevate e precipitazioni inibite.

Il caso 2 mi rende felice come un bambino oKKKK! e si accompagna spesso al caso 3 per noi morti di neve del veronese. Esempio: 14 Dicembre 2012 (spero di ricordare la data esatta)

Ahah, il caso 2!
Comunque è davvero interessante la discussione, sarebbe bello aver tempo :ouch di approfondire questi argomenti

Giovanni
29-12-2014, 18:51
Ciao Flavio, io ho sempre dubbi...specialmente in una scienza come la meteorologia.
a parte gli scherzi a me piacerebbe inquadrare un fenomeno attraverso dei numeri. Ecco il perché mi dispiace che i colli della valdalpone siano privi di stazioni meteo in rete.
per quanto riguarda le osservazioni dell'innevamento riguardavano lo stesso crinale.

fatur
30-12-2014, 09:13
Flavio, come sinottica generale questo peggioramento non lo reputo tra i più classici, anzi piuttosto particolare, con entrata da NW-SE ma non da rodano (o poco) e non da bora, in pratica il minimo scavalca le alpi bruscamente, scavando un minimo sulla PP in veloce traslazione verso il medio adriatico, diciamo neve da avvezione, non da addolcimento, e già questo non è tanto frequente da noi, con le alpi in mezzo ai maroni ... poi gli effetti microclimatici "nostrani" sono risultati abbastanza classici, questo si, ma piuttosto "altimetrici" come accumuli...

zorro
30-12-2014, 12:55
Qui sotto la foto satellitare di stamattina dove (in basso a destra) si vede il nord Italia, purtroppo le nubi coprono la parte est della provincia di Verona... l'innevamento in lombardia denota effetti favonici anche nel bresciano (sbocco val Trompia) e a sud del lago d'Iseo... più ad ovest l'area urbana di Bergamo?

http://lance-modis.eosdis.nasa.gov/cgi-bin/imagery/single.cgi?image=crefl1_143.A2014364105000-2014364105500.250m.jpg

chicco
30-12-2014, 13:05
Il limite della neve arriva proprio a Sant'Ambrogio/Domegliara...

Flavio65
30-12-2014, 13:30
Flavio, come sinottica generale questo peggioramento non lo reputo tra i più classici, anzi piuttosto particolare, con entrata da NW-SE ma non da rodano (o poco) e non da bora, in pratica il minimo scavalca le alpi bruscamente, scavando un minimo sulla PP in veloce traslazione verso il medio adriatico, diciamo neve da avvezione, non da addolcimento, e già questo non è tanto frequente da noi, con le alpi in mezzo ai maroni ... poi gli effetti microclimatici "nostrani" sono risultati abbastanza classici, questo si, ma piuttosto "altimetrici" come accumuli...

Caro Fabio, ti dico in tutta onesta che le analisi previsionali e in genere lo studio della dinamica dell'entrata delle perturbazioni su mesoscala non è mio campo di interesse..
Mi limito a studiare gli effetti microclimatici "nostrani" come dici tu, e grazie all'esperienza e all'analisi di alcuni semplici parametri (direzione/ presenza del vento e temperature al suolo e a 850 hpa nella nostra zona), riesco quasi sempre a darmi una spiegazione su quello che E' AVVENUTO!:comp:salut

fatur
31-12-2014, 08:48
Caro Fabio, ti dico in tutta onesta che le analisi previsionali e in genere lo studio della dinamica dell'entrata delle perturbazioni su mesoscala non è mio campo di interesse..
Mi limito a studiare gli effetti microclimatici "nostrani" come dici tu, e grazie all'esperienza e all'analisi di alcuni semplici parametri (direzione/ presenza del vento e temperature al suolo e a 850 hpa nella nostra zona), riesco quasi sempre a darmi una spiegazione su quello che E' AVVENUTO!:comp:salut

Certo, Flavio ma ammetterai che una nevicata da avvezione senza assolutamente freddo preesistente ne richiami caldi durante, ne dopo, è molto particolare da noi .. di solito abbiamo o correnti meridionali precedenti il fronte, o salto per entrata troppo ad est... questo che è successo è un mix incredibile da noi... diversamente avremmo medie nevose molto molto maggiori. ... e son cose che si vedono dalle sinottiche e dinamiche su scala più ampia. ...