PDA

Visualizza la versione completa : Raffreddamento del nord Atlantico



Marco C.
28-09-2015, 10:29
Torna con forza l'ipotesi dello sprofondamento della corrente del golfo e relativo raffreddamento di questa porzione d'oceano tra sud della Groenlandia ed ovest Irlanda.

Molti scienziati cominciano a dirsi preoccupati per questa sorprendente anticorrelazione con il resto del pianeta che continua invece inesorabilmente a riscaldarsi....non è uno scenario da ''Alba del giorno dopo'' ma il fenomeno va studiato e possibilmente compreso perchè pare che possa durare stabilmente nei prossimi anni

http://www.washingtonpost.com/news/energy-environment/wp/2015/09/24/why-some-scientists-are-worried-about-a-surprisingly-cold-blob-in-the-north-atlantic-ocean/?postshare=3631443176466652

Angelo
28-09-2015, 11:59
Come dicevano i tre tre " a me par na strunz..."
L'anno scorso le anomalie in Oceano atlantico erano diametralmente opposte, eppure la fusione del ghiaccio "di terra" groenlandese c'era lo stesso. Sono 20 anni che si ipotizza questa cosa, e sono 20 anni che la circolazione termoalina dell'Atlantico settentrionale continua nella sua "normalità" fatta di alti e bassi.

Se questa situazione dovesse perdurare nel tempo allora si che ci si potrebbe interrogare, ma adesso a me sembra una normalissima distribuzione delle anomalie termiche delle acque superficiali.

Picchio
28-09-2015, 14:37
11000 in pieno disgelo crollò una diga di ghiaccio, l'ultimo diaframma che conteneva un lago a sud ovest della baia di baffin grande decine di volte gli attuali grandi laghi (che sono un residuo di quell'immenso lago). Quel massiccio e immediato riversamento d'acqua dolce che portò ad alzare il mare in tutto il mondo di un metro bloccò la corrente del golfo. Oggi non ci sono queste condizioni. Come volume d'acqua si forse ma manca il fattore tempo. Il ghiaccio si scioglie in po alla volta non blocca un bel niente.

Picchio
28-09-2015, 14:38
E come osservatore quoto Angelo, se ne parla da lustri non vedo nessun riscontro onestamente. Le t crescono tranquillamente il ghiaccio si fonde e la cdg va avanti tranquilla.

Icecube
28-09-2015, 16:05
Bellissimo argomento. Sempre attuale e sempre senza una conclusione. Forse la volontà dell'uomo di vivere l'evento, la storia spesso può forzare gli avvenimenti.
Le cose accadono, in questo caso hanno una variazione interannuale piuttosto volubile e si presta bene alle varie interpretazioni del caso.
Per fare una tendenza servono anni. Vedremo anche solo tra un anno di cosa staremo parlando.. Macchie solari? Cdg? Emissioni di metano oceaniche? Rimescolamento delle acque oceaniche?
...

Massimo M.
28-09-2015, 18:32
ciao Marco la variabilità della circolazione termoalina globale secondo me è la chiave di lettura delle grandi variazioni climatiche di natura non antropica. Tale variabilità è fortunatamente ancora piena di misteri e aspetti sconosciuti. Per cui chi si affretta a trarre conclusioni su scenari futuri ha evidentemente uno scopo propagandistico e non scientifico dell’argomento. Io da quell'articolo non vedo alcuna novità scientifica e francamente ho anche qualche dubbio sulle cause indicate.

Ormai è maturo l’inizio di una fase AMO negativa e credo che quel raffreddamento faccia parte di un naturale ciclo multidecadale legato all'interazione mare-aria nell'Atlantico settentrionale in grado di incidere periodicamente sull'AMOC (Atlantic meridional overturning circulation). Più che dall’immissione di acqua dolce credo che tale raffreddamento sia stato causato dall’interazione aria-mare che ha visto negli ultimi anni una forte ingerenza del getto in uscita dagli States. L’ingerenza non è stata tanto in quelle zone ma sulla zone del cosiddetto ricircolo del mar dei Sargassi.

Per ora non tirerei in causa lo scioglimento dei ghiacci anche se ci sono numerose ricerche e modellazioni che mostrano come l’influenza dell’immissione di acqua dolce nel nord Atlantico possa incidere sull’AMOC riducendo il NADW (North Atlantic Deep Water). Infatti, il motore principale del trasporto di calore nell’artico è dato non dal riscaldamento delle acque ma da il loro raffreddamento in grado di generare convezione profonda e intermedia. Il peso specifico dell’acqua aumenta con il diminuire della temperatura e con l’aumento della salinità. Le acque calde trasportate dalla corrente del golfo sono calde ma salate. Risalendo verso nord le acque subiscono un raffreddamento radiativo e per rilascio del calore latente. Ad un certo punto le acque della CdG divengono più pesanti di quelle dell’oceano atlantico settentrionale e sprofondano. Lo sprofondamento causa un richiamo di acque superficiali calde (corrente del Golfo che nel nord atlantico prende il nome di NAW).
Se immettiamo delle acque dolci nel nord atlantico accade che il baricentro della convezione marina viene anticipato in quanto le acque dolci tendono ad essere più leggere. Questa, detta in modo semplicistico, è la teoria per cui lo scioglimento dei ghiacci potrebbe causare un raffreddamento del clima. Picchio, per ribaltare l’equilibrio dei pesi specifici delle masse d’acqua basta una minima riduzione della salinità non servono eventi catastrofici.
Alcuni studi in realtà hanno ipotizzato che non è sufficiente l’immissione di acqua dolce per bloccare la convezione ma serve l’effetto combinato di immissione di acqua dolce e persistenza di clima caldo nelle parti dell’oceano adibite alla convezione. “Mechanisms behind the Temporary Shutdown of Deep Convection in the Labrador Sea: Lessons from the Great Salinity Anomaly Years 1968–71” http://journals.ametsoc.org/doi/pdf/10.1175/JCLI-D-11-00549.1

Indebolimento dell’AMOC significa indebolimento del NADW cioè riduzione della convezione profonda. I miei dubbi sulle cause e sull’indebolimento dell’AMOC ipotizzato dall’articolo sono dovuti a:
1)Le aree che in questi mesi presentano anomalie negative in Atlantico non sono quelle adibite alla convezione.
2)La NADW ha una natura stagionale e si esprime al massimo nei mesi invernali per cui il raffreddamento si dovrebbe apprezzare in quel periodo e non in quello estivo.
Comunque, se effettivamente il raffreddamento dell’Atlantico è dovuto ad una riduzione a lungo termine della NADW già da questo inverno dovremo assistere ad un buon recupero dei ghiacci artici.
Come ho già evidenziato in un altro post, se oggi si costruisse una diga tra Groenlandia e Regno unito verrebbe azzerata la NADW e si verificherebbe inesorabilmente una ri-glaciazione dell’artico ed un abbassamento delle temperature globali. Come mai nell’antartico ed in Groenlandia i ghiacci persistono anche nei mesi estivi? Perché non vi è contributo termico dal mare.
Certo che invece di proporre il ponte sullo stretto si potrebbe realizzare un bel ponte-diga tra Regno unito e Groenlandia……..

Massimo M.
03-10-2015, 20:16
Vorrei evidenziare alcuni aspetti che chiudono il quadro di influenza dell’AMOC. Nell’articolo si postato da Marco si imputa tutto allo scioglimento dei ghiacci in grado di immettere acqua dolce nel nord atlantico. In realtà l’immissione di acqua dolce avviene in tanti altri modi tra i quali le precipitazioni nel nord America, precipitazioni nel bacino dell’Artico ed in particolare nella parte euroasiatica e la formazione del ghiaccio attraverso il processo della polynya che fa precipitare in profondità acqua fredda molto salata operando un processo di addolcimento superficiale della banchisa salata. Il processo di ghiacciamento e scioglimento della banchisa della neve in nord America e Asia produce sempre l’immissione di acque dolci superficiali con andamento pulsante annuale.

Oltre all’immissione di acqua dolce, ci sono altri fattori in grado di modulare l’AMOC:
1) Innanzitutto se avete letto l’articolo del blocco della deep convenction nel mare del Labrador tra il 1968 e 1972 vi renderete conto che il blocco fu scatenato dalle condizioni atmosferiche e non dall’immissione delle acque dolci (quest’ultima fu una conseguenza del caldo sul mare del Labrador). In realtà però il pattern caratteristico per quel periodo caratterizzato da una modalità atlantica NAO fortemente negativa si presentò prima delle anomalie delle SST del mare del Labrador. Analogamente lo sblocco della convezione è invece imputato alla ripresa del regime NAO positivo.
In quegli anni il clima europeo fu particolarmente freddo http://forum.meteo4.com/showthread.php?22161-1969-1970-1971-1972
Ma allora fu quindi il regime NAO a bloccare la convenzione e creare un pattern freddo in Europa e caldo nel mare del labrador o furono le acque fredde a facilitare un regime NAO negativo? È come chiedersi se viene prima la gallina o l’uovo. Oppure fu una pura casualità?

http://images.tapatalk-cdn.com/15/10/03/ed84557160d751212946b7141c892b02.jpg
Pattern giugno-ottobre 1968 (prima del blocco della convenzione profonda nel Labrador)


http://images.tapatalk-cdn.com/15/10/03/dc121ab9c6ed8a4cce481527ab00ac24.jpg
Pattern invernale 1969-1972

http://images.tapatalk-cdn.com/15/10/03/d502979be81d86463ac3262524b0f5de.jpg
Anomalie temperature invernali 1969-1972

2) Il blocco della convenzione comporta SSTA soprattutto temperature negative nei mesi invernali. In estate in pratica non c’è scambio in profondità a causa dell’apporto di acque leggere dolci dovute allo scioglimento dei ghiacci terrestri. La convenzione funziona quindi come una pompa pulsante annualmente e nel periodo tra l’autunno e l’inverno in cui avviene lo sprofondamento delle acque meno salate e raffreddate ed il conseguente richiamo superficiale di acque più miti ma più salate. Con il blocco della convezione si viene a creare una stratificazione (una sorta di strato di inversione atmosferica al contrario) progressivamente stabilizzante.

http://images.tapatalk-cdn.com/15/10/03/ed457db73d8b59e7f88e75dc2d1afe1d.jpg
La convezione riprese alla fine dell’inverno 1972 grazie ad una fase NAO fortemente positiva che riuscì a raffreddare così tanto le acque superficiali del mare del Labrador che si ruppe la stratificazione superficiale (una sorta di temporale di calore al contrario). Se ci fossero stati altri 5-6 anni di fase NAO negativa probabilmente si sarebbe creata una stratificazione quasi invincibile. In pratica, la stratificazione aumenta progressivamente la perdita di calore necessaria alla massa d’acqua superficiale per riattivare la stratificazione diventa sempre più elevata.
3) La presenza delle alte pressioni oceaniche alle alte latitudini nei mesi invernali riducono la perdita di calore della massa d’acqua, attenuano quindi la convezione e riducendo l’AMOC. Quindi la modalità NAO—sposta il baricentro della dispersione di calore dell’oceano più a sud, raffreddando meno le acque fredde e meno salate artiche e raffreddando maggiormente le acque calde e salate di origine tropicale. In questo senso la modalità climatica atlantica NAO può influenzare l’AMOC.


4) La riduzione della superficie dei ghiacci artici ma soprattutto la riduzione dello spessore della calotta produce frammentazione della banchisa e accentua il fenomeno della polynya. Il fenomeno rappresentato nell’immagine accentua lo sprofondamento delle acque e quindi incrementa l’AMOC.

http://images.tapatalk-cdn.com/15/10/03/f971cd4647216967670d1b4a0b0f31f0.jpg

Il deficit artico e l’incremento delle anomalie delle SST della CDG comporta inoltre una redistribuzione della convezione con una maggiore penetrazione all’interno del bacino artico della CDG e uno spostamento dei centri di convezione come mostrato nel seguente studio

http://images.tapatalk-cdn.com/15/10/03/408568b42f696ae5c0420a13bfb73598.jpg
Come si vede ci sono numerosi fattori che modulano l’AMOC e quindi il richiamo nell’oceano artico della corrente del Golfo. Credo che le varie teorie e modellazioni non siano ancora riuscite a dare un giusto peso tra questi fattori. L’unico esempio reale che può essere studiato fu quello del periodo 1968-1972 che venne innescato e disattivato dalla modalità NAO.

fatur
05-10-2015, 15:06
.........Ma allora fu quindi il regime NAO a bloccare la convenzione e creare un pattern freddo in Europa e caldo nel mare del labrador o furono le acque fredde a facilitare un regime NAO negativo? È come chiedersi se viene prima la gallina o l’uovo. Oppure fu una pura casualità? .............


Fisicamente l'atmosfera ha capacità termica enormemente inferiore agli oceani, pertanto il rapporto di reciproca influenza tra i due è molto molto sbilanciato verso gli oceani...
gli oceani sono influenzati da sopra (dal sole, che attraversa l'atmosfera scaldando l'acqua), i loro movimenti delle acque sul lungo periodo dipendono dal sole ... magari su una singola fase locale (tipo anomalia SSTA in una zona dell'ATL) ci può essere relazione inversa, ma sul lungo periodo e su dinamiche globali/emisferiche il dubbio non si pone, è l'oceano che governa...

l'atmosfera in confronto al sole e agli oceani, è veramente un'entità risibile, mentre dai tuoi discorsi sembra quasi che possa "dominare" o avere una vita propria, cosa che io ritengo azzardata perchè è grandemente influenzata dagli oceani, così come lo è lo strato d'aria immediatamente sopra la superficie dell'acqua calda di una pentola...

dovresti spiegare qual'è questa "forza" che ha sta NAO, dove trae la sua potenza, la sua energia, la sua capacità di autodeterminarsi e di influenzare addirittura gli oceani (ma non è che se in uno studio statistico la NAO precede temporalmente una fase solare intensa, si dirà che la NAO influenza le dinamiche solari? :laugh)....

Massimo M.
05-10-2015, 20:57
Fisicamente l'atmosfera ha capacità termica enormemente inferiore agli oceani, pertanto il rapporto di reciproca influenza tra i due è molto molto sbilanciato verso gli oceani...
gli oceani sono influenzati da sopra (dal sole, che attraversa l'atmosfera scaldando l'acqua), i loro movimenti delle acque sul lungo periodo dipendono dal sole ... magari su una singola fase locale (tipo anomalia SSTA in una zona dell'ATL) ci può essere relazione inversa, ma sul lungo periodo e su dinamiche globali/emisferiche il dubbio non si pone, è l'oceano che governa...

l'atmosfera in confronto al sole e agli oceani, è veramente un'entità risibile, mentre dai tuoi discorsi sembra quasi che possa "dominare" o avere una vita propria, cosa che io ritengo azzardata perchè è grandemente influenzata dagli oceani, così come lo è lo strato d'aria immediatamente sopra la superficie dell'acqua calda di una pentola...

dovresti spiegare qual'è questa "forza" che ha sta NAO, dove trae la sua potenza, la sua energia, la sua capacità di autodeterminarsi e di influenzare addirittura gli oceani (ma non è che se in uno studio statistico la NAO precede temporalmente una fase solare intensa, si dirà che la NAO influenza le dinamiche solari? :laugh)....

Partiamo dalla fine Fabio.
Come ho già detto più volte credo che la NAO trovi la sua forza nella disposizione delle onde planetarie e probabilmente è legata alle anomalie termiche nel pacifico settentrionale (area PDO e oltre). Questa considerazione non è mia ma appartiene ad alcuni autori scientifici che non ho mai approfondito.

Vedi non voglio sminuire l'effetto degli oceani ma in atlantico settentrionale comanda maggiormente la modalità NAO rispetto alle SSTA (questa influenza si manifesta sul lungo periodo mediato almeno a 5 anni). Questa non è solo una mia opinione ma ormai è un dato di fatto dimostrato da numerosi studi e modellazioni sull'accoppiamento aria-mare. In questo caso ho letto molto di più per cui ritengo di potermi sbilanciare in questa considerazione. Il meccanismo con cui la NAO influenza l'Atlantico settentrionale non è stato studiato con correlazioni statistiche ma con modelli matematici che applicano leggi fisiche.

Il legame tra la NAO e i cicli solari è una teoria affascinante ma per ora è solo una presunta e probabile correlazione e poi se questo legame c’è probabilmente agisce direttamente sulla circolazione atmosferica e non su quella oceanica o sull’accumulo di calore degli oceani. Credo quindi che se non si comprende bene il meccanismo di accoppiamento mare-atmosfera soprattutto in Atlantico non si avrà mai bene chiara la variabilità climatica del pianeta.

L’oceano Atlantico in tal senso riveste un ruolo fondamentale sul clima generale perché rappresenta il punto debole dell’oceano Artico. Mentre la calotta antartica poggia su un continente che la protegge dalle acque calde oceaniche quella artica ha il fianco Atlantico scoperto. La modulazione AMOC ha quindi una valenza globale e su questa modulazione le condizioni atmosferiche giocano un ruolo fondamentale.

Massimo M.
09-10-2015, 18:39
Visto che mi è passato sotto gli occhi metto il link di questo articolo che riprende quello della discussione
http://www.lamma.rete.toscana.it/news/corrente-del-golfo-tra-ipotesi-e-certezze

Dal mio punto di vista valgono gli stessi dubbi e considerazioni sull'articolo del washingtonpost. Sulla comprensione della variabilità dell'AMOC siamo ancora in alto mare e mi pare che su questa considerazione anche LAMMA sia in linea.

Massimo M.
09-10-2015, 20:29
http://www.southampton.ac.uk/news/2015/10/could-the-day-after-tomorrow-happen.page

Mi sembra che l'argomento stia diventando un po troppo di moda.