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Visualizza la versione completa : L'ombra pluviometrica dell'alta Val d'Illasi con lo scirocco!



Flavio65
08-12-2020, 14:14
Vogliamo riparlarne?.
Sottolineo che il discorso vale solo in caso di sciroccata classica SENZA CUSCINETTO FREDDO PREESISTENTE AL SUOLO.
Per sfatare quello che sembra un luogo comune, e cioè:” con vento da E-ENE …limite neve più basso sulle dorsali est dei Lessini e…in alta Val d’Illasi..”. Non è proprio cosi.
L’esempio classico è quello di stamane: vento furioso da est al suolo fino all’altezza di Tregnago, e poi via via in calo fino a sparire all’altezza di Cogollo, e fin qui nulla di strano.
Limite neve stamane: fino all’altezza di Cogollo forte gradiente est – ovest, con neve al suolo fino a 450 m sulla dorsale Est della Val d’Illasi (Croce del Vento e su..), e 650-700 sulla dorsale ovest (San Valentino – San Mauro). Fino all’altezza di Cogollo precipitazioni molto forti. Oltre Cogollo precipitazioni in calo e limite neve che è partito intorno ai 700-750 m in prossimità di Giazza.
Tutto con precipitazioni molto deboli.
Questo per dire che bisogna fare sempre un distinguo tra il gradiente precipitativo e termico ben presente fino alla media Val d’Illasi (più o meno fino all’altezza di Cogollo, Badia o massimo S.Andrea a secondo dello forza sinottica dello scirocco, e quello che accade generalmente nell’alta valle.
Quante volte sono salito fin da ragazzo con “vento e acqua” fin a Tregnago sperando in nevicate storiche in alta valle, rimanendo quasi sempre deluso per le precipitazioni che andavano scemando. Non ci ho mai ragionato su più di tanto, imprecando più volte alla sfortuna del nivofilo incallito.
Adesso che son diventato caldofilo ragiono sicuramente con più freddezza (he, he!!).
Se guardiamo l’orografia, il motivo è ben chiaro: la zona che va da Selva di Progno fino a Giazza si trova ad est montagne alte 1500 mt (Cima Telegrafo, Cima Lobbia ecc, alte più di 1500 m), quindi in questo caso non possiamo parlare di “SCARTO DA STAU GRADUALE TRA EST-OVEST MA BENSì DI UNA VERA OMBRA PLUVIOMETRICA LOCALE IN ALTA VALLE.. dovuta semplicemente al fatto che questa zona è esattamente sul versante opposto della zona più piovosa del Veneto..
Son certo che con questi peggioramenti la zona che raccoglie la massima quantità di pioggia è quella che va da Tregnago a Cogollo. Peccato non avere dati che lo dimostrino chiaramente.

Discorso ovvio..?. Si certamene, come il freddo nelle doline fino a 10 anni fa.

Sottolineo che il discorso vale solo con il vento da est ben strutturato fino a ca 1500 m, diversamente non vale se abbiamo libeccio o ostro fino a quote relativamente basse, piuttosto che cuscinetti freddi preesistenti ecc..

Massimo M.
08-12-2020, 14:53
Questa è una rete di stazioni in zona Tregnago

http://www.meteosystem.com/wlip/dalforno/index.php

Flavio65
08-12-2020, 15:02
Questa è una rete di stazioni in zona Tregnago

http://www.meteosystem.com/wlip/dalforno/index.php

Perfettamente in linea con il ragionamento ( Illasi - ARPAV 35 mm), quello che a noi servirebbe sono dati da Sant'Andrea, Selva, Giazza.

Massimo M.
08-12-2020, 15:46
Ci ho pensato tante volte anch'io e mi sono fatto un'idea... è una delle varie modalità di foehn lessinico.
L’alta val d’illasi è spesso soggetta a questo gradiente di precipitazioni e temperatura che vede un aumento delle precipitazioni e una riduzione della QN andando da nord verso sud.
Secondo me non dipende dallo scirocco ma è un effetto favonico dovuto alla condizione sinottica e alla stabilità della colonna d’aria.
Oggi ad esempio abbiamo questa sinottica
https://i.imgur.com/xxVsQZX.gif
Abbiamo una depressione al suolo a sud che richiama l’aria a se. Dall’arco alpino l’aria viene estratta dalla depressione. Se guardi esce aria da tutte le valli, compresa la val d’Adige. In generale si crea un gradiente precipitativo spostato maggiormente verso le aree di pianura a causa probabilmente di una convergenza NNE su Prealpi e E/ENE su pianura pedemontana.
Sui Lessini il foehn lessinico assume una curvatura ciclonica verso la depressione impostando le correnti al suolo lungo il percorso della bora (Vicenza-Verona-Mantova-Reggio Emilia). La linea di convergenza segue questa curvatura.
https://i.imgur.com/fdfTgB4.png

La fascia precipitativa è spostata più a sud rispetto al gradiente orografico classico.
https://i.imgur.com/rErdDkf.jpg

Massimo M.
08-12-2020, 15:53
La convergenza è tra due masse d'aria diverse... A SE della convergenza è presente la componente sciroccale o adriatica o di bora a seconda dei casi, a NW la componente proveniente dal bacino del TAA.

Questa mattina era migliore la componente sciroccale per cui la QN era più bassa fino a 500 metri sulla dorsale est val d'Illasi. Nel pomeriggio è peggiorata la componte sciroccale ed è migliorata quella proveniente dal bacino del TAA, per cui la QN è più bassa ad ovest.

Massimo M.
08-12-2020, 16:04
Per quanto riguarda Giazza oltre allo scarto pluvimetrico secondo me è presente anche un effetto favonico. Questa mattina da me nevicava con precipitazioni deboli e a giazza sempre con precipitazioni deboli pioveva.

Stebel
08-12-2020, 16:06
Cosa intendi per migliorata? Son qui che cerco di capirci qlcs ...

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Massimo M.
08-12-2020, 16:21
Cosa intendi per migliorata? Son qui che cerco di capirci qlcs ...

Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk

Che nel pomeriggio la Lessinia occidentale che prende dal bacino del TAA ha avuto una quota neve migliore della parte orientale dei Lessini. Estraendo l'aria dal TAA nei bassi strati fino a 1500 non ha risentito dell'aumento della temperatura dello scirocco

Massimo M.
08-12-2020, 16:22
TAA intendo Trentino Alto Adige

Flavio65
08-12-2020, 16:36
Per quanto riguarda Giazza oltre allo scarto pluvimetrico secondo me è presente anche un effetto favonico. Questa mattina da me nevicava con precipitazioni deboli e a giazza sempre con precipitazioni deboli pioveva.

Certo, infatti come ho evidenziato la quota neve era più alta. Quindi secondo me ritorniamo ad un foehn più "locale" o comunque ad un microclima al quale oltre che effetti sinottici, si aggiungono effetti locali. Non possiamo dimenticare una cosa ben evidente: sopra Giazza e la Val Fraselle si erge una dorsale alta più di 1500 m.. non puo' non avere effetti nulli. Se dall'altra parte della dorsale si verificano precipitazioni esagerate, per le semplici leggi della fisica atmosferica, da questa parte deve verificarsi il contrario.
Questo è poco ma sicuro. Diverso il discorso per la media Lessinia orientale, dove in presenza di una barriera orografica meno pronunciata corrisponde uno "scarto da stau" più classico e graduale.
Poi è chiaro che in questa occasione, come spesso succede, la linea di convergenza precipitativa è stata più bassa per i motivi che dici, altrimenti non potremmo avere un così scarso gradiente precipitativo tra la pianura orientale e il cuneo di schio. Quello che voglio dire è che anche con una convergenza precipitativa più classica e "alta" , quindi con il Recoarese che fa il pieno rispetto alla pedemontana, questo scarto precipitativo notevole nella zona tra Selva di Progno - Giazza si verifica comunque. In questi casi, probabilmente le massime precipitazioni si verificano appena a nord o in corrispondenza di S. Andrea.

Flavio65
08-12-2020, 16:52
Non abbiamo dati certi per dimostrarlo, se non fonti giornalistiche che lasciano il tempo che trovano, ma anche nella famosa e storica nevicata del 26-27 gennaio 2006, che derivava da una situazione sinottica con convergenza alta e quindi con forte gradiente precipitativo sud-nord (con il cuneo di Schio che faceva il pieno), scommetto che tra gli abitati di Sant'Andrea e Giazza non vi sono stati grosse differenze di accumuli. 50cm vs 50?? quando avremmo dovuto avere quantomeno 50 vs 70 a favore di Giazza. Hanno citato la metrata di Revolto, ok ma là è un'altra storia.
Stesso discorso vale per " da S.Andrea non si saliva più per la troppa neve"; ovvio, è da lì che cominciano le pendenze..

Flavio65
08-12-2020, 17:01
Non ricordo di aver mai letto di nevicate "storiche" a Giazza se non accomunate a quelle della media val d'Illasi con questo tipo di peggioramenti. Diverso il discorso con condizioni sinottiche totalmente differenti o con cuscinetto freddo preesistente al suolo.

Massimo M.
09-12-2020, 08:05
Certo, infatti come ho evidenziato la quota neve era più alta. Quindi secondo me ritorniamo ad un foehn più "locale" o comunque ad un microclima al quale oltre che effetti sinottici, si aggiungono effetti locali. Non possiamo dimenticare una cosa ben evidente: sopra Giazza e la Val Fraselle si erge una dorsale alta più di 1500 m.. non puo' non avere effetti nulli. Se dall'altra parte della dorsale si verificano precipitazioni esagerate, per le semplici leggi della fisica atmosferica, da questa parte deve verificarsi il contrario.
Questo è poco ma sicuro. Diverso il discorso per la media Lessinia orientale, dove in presenza di una barriera orografica meno pronunciata corrisponde uno "scarto da stau" più classico e graduale.
Poi è chiaro che in questa occasione, come spesso succede, la linea di convergenza precipitativa è stata più bassa per i motivi che dici, altrimenti non potremmo avere un così scarso gradiente precipitativo tra la pianura orientale e il cuneo di schio. Quello che voglio dire è che anche con una convergenza precipitativa più classica e "alta" , quindi con il Recoarese che fa il pieno rispetto alla pedemontana, questo scarto precipitativo notevole nella zona tra Selva di Progno - Giazza si verifica comunque. In questi casi, probabilmente le massime precipitazioni si verificano appena a nord o in corrispondenza di S. Andrea.

Non sono convinto che con lo scirocco ci sia sempre ombra pluviometrica a Giazza. Di sicuro c'è un gradiente pluviometrico generale tra Recoaro e la Valpolicella e quindi anche Giazza vede meno prp di Recoaro. Diciamo che in certe occasioni si crea un ulteriore gradiente locale ma non credo sempre. Il Foehn di Giazza secondo me si crea quando c'è la tendenza sinottica ad estrarre aria dalla valle e questo accade in genere con la bassa pressione a sud della Pianura Padana e/o con il vento di barriera freddo.
Quando l'aria viene aspirata verso sud dalla val d'illasi a giazza si crea una depressione che richiama aria dall'alto. La val d'adige è aperta per cui il richiamo non è compensato dall'alto ma drenando i fondo valle del bacino del TAA. Questa richiesta di aria dall'alto si accoppia bene con lo stau sul cuneo di schio.

Quando lo scirocco pompa aria nella valle verso N secondo me non si forma questa ombra microclimatica e in questi casi Giazza è quella che tiene meglio la QN e le precipitazioni.

Flavio65
09-12-2020, 09:11
Quando lo scirocco pompa aria nella valle verso N secondo me non si forma questa ombra microclimatica e in questi casi Giazza è quella che tiene meglio la QN e le precipitazioni.[/QUOTE]
Questo è poco ma sicuro ma secondo me succede molto raramente.

Il mio intento è di dare delle spiegazioni a delle osservazioni sul campo, osservazioni che partono fin da quando ero ragazzo, e non da un singolo episodio.
Secondo me, lo corrente sciroccale dopo aver subito una fortissima "mungitura" sulla catena delle "Tre Croci", sorvola l'alta valle, proprio sopra Giazza relativamente scarica di umidità, e sempre seguendo la direzione del getto principale in quota ( cioè da E - ESE -SE a seconda della curvatura ciclonica), va a impattare i contrafforti degli alti Lessini orientali (M.te Grolla, Castel Malera, Cima Trappola), tutte cime intorno ai 1700-1800 mt, che la ricaricano di umidità e creano ulteriore condensazione. Da li in poi si riforma il classico gradiente est-ovest..

Angelo
11-12-2020, 14:07
Prima di tutto super bravo a Flavio per aver aperto la discussione!!

Non ho letto, spero di farlo nei prossimi giorni.
Tutto è ovvio quando qualcuno te lo spiega, quindi ben venga discuterne. Credo che la causa principale delle minor precipitazioni e della maggior temperatura (se non altro a parità di quota) di Giazza risieda fondamentalmente nell'orografia locale, ossai l'alta val d'Illasi è l'unica valle così stretta e profonda di tutto il sistema che va dalla pianura vicentina nord occidentale alla Vallagarina.
Tuttavia il discorso di Massimo è certamente meritevole di approfondimento.
E' un fatto noto che, parlo in generale, i massimi precipitativi possono trovarsi in corrispondenza dell'ostacolo orografico o enne km più a valle, in base alla caratteristiche termodinamiche della colonna d'aria, quindi vanno verificate entrambe le ipotesi.

In ogni caso il bello dell'orografia complessa è proprio questo, che si mescola in modo difficile da decifrare con la dinamica generale e suddividere i contributi diventa arduo.

Flavio65
11-12-2020, 23:24
Prima di tutto super bravo a Flavio per aver aperto la discussione!!

Non ho letto, spero di farlo nei prossimi giorni.
Tutto è ovvio quando qualcuno te lo spiega, quindi ben venga discuterne. Credo che la causa principale delle minor precipitazioni e della maggior temperatura (se non altro a parità di quota) di Giazza risieda fondamentalmente nell'orografia locale, ossai l'alta val d'Illasi è l'unica valle così stretta e profonda di tutto il sistema che va dalla pianura vicentina nord occidentale alla Vallagarina.
Tuttavia il discorso di Massimo è certamente meritevole di approfondimento.
E' un fatto noto che, parlo in generale, i massimi precipitativi possono trovarsi in corrispondenza dell'ostacolo orografico o enne km più a valle, in base alla caratteristiche termodinamiche della colonna d'aria, quindi vanno verificate entrambe le ipotesi.

In ogni caso il bello dell'orografia complessa è proprio questo, che si mescola in modo difficile da decifrare con la dinamica generale e suddividere i contributi diventa arduo.
Intanto Angelo ti ringrazio perché lo sai che ti stimo tantissimo.
Il mio intento è cercare di capire se oltre ad aspetti termodinamici in cui non entro nel merito perché purtroppo non ho la preparazione tua e di Massimo vi possono essere anche aspetti orografici che incidono su un fenomeno che osservo fin da ragazzo.
Nell'ultimo intervento ho però detto un'inesattezza che può creare confusione; la catena delle "Tre Croci"(Terrazzo,Zevola, Plische) non c'entra nulla. Intendevo naturalmente i Monti che ho citato all'inizio, che stanno immediatamente a est e cioè: M. Telegrafo e M. Lobbia, cime tra i 1500 e 1600 metri.

Massimo M.
12-12-2020, 20:56
Le tipologie di foehn sono molteplici. Si possono distinguere tuttavia due macrocategorie:

Downslope winds o foehn basso: avviene quando l’aria sollevata è molto più pesante dell’aria alla quota del sollevamento. In questo caso l’aria scende dal pendio violentemente e si sviluppa quasi con in moto idraulico, come se fosse un fluido che si muove in un gas. Questo può accadere quando in un profilo molto stabile l’aria viene forzata a salire per una rilevante altezza. Oppure quando ai lati di una barriera orografica sono presenti masse d’aria diverse e l’aria più fredda tracima lungo il versante dove è presente l’aria più calda. Tra questi casi la bora, il chinooks nelle Montagne rocciose e nelle valli alpine che arrivano allo spartiacque alpino come ad esempio al passo del Brennero. Per quanto riguarda l’alta val d’Illasi l’unica possibilità concreta per questo tipo di foehn è il trabocco d’aria dalla valle dei Ronchi e questo può accadere quando all’interno dell’arco alpino è presente dell’aria più fredda con uno strato di inversione più alto del passo Pertica (>1500). Con il flusso sciroccale o con il vento di barriera di bora da est secondo me non può formarsi questo tipo di foehn o è difficilissimo. L’aria della val d’Illasi appartiene in genere al bacino padano per cui l’aria che risale dal cuneo di Schio ha la stessa natura di quella della Val d’Illasi. Per cadere a Giazza l’aria dovrebbe risalire almeno di un’altezza pari al dislivello tra Giazza (800) e il passo più basso, Passo Ristele (1650) in val Fraselle. Ma il foehn lessinico in genere non è in grado di generare downslope winds. Solo nel caso sia presente un vento di barriera freddo ci può essere un vento con caduta idraulica dalle colline poste allo sbocco delle valli, dove il dislivello da superare è basso. Ad esempio noto he spesso che in queste condizioni nelle stazioni di Montorio e Mizzole c’è foehn basso con vento molto forte. I Lessini sono aperti a sud e l’aria proveniente da est può sollevarsi o può aggirare i Lessini da sud. Per cui il sollevamento dell’aria è limitato in altezza dalla possibilità di sfuggire a sud, dove il dislivello è minimo o nullo. Più l’aria è stabile più tende ad aggirare l’ostacolo.

Foehn alto: Questo foehn è legato alla formazione delle mountain wave e alla loro propagazione in media e alta troposfera, come avevo spiegato in questa discussione
http://forum.meteo4.com/showthread.php?25972-Mountain-waves
Il gradiente pluviometrico è legato soprattutto a questo tipo di effetto orografico in quanto la propagazione dell’onda va ad interessare le quote dove si forma la precipitazione.
Questo tipo di foehn secondo me non po’ verificarsi in quanto il movimento ondulatorio delle particelle è caratterizzato da un periodo di oscillazione e l’alta val d’Illasi è troppo stretta (corta nella direzione del vento da E/NE) per permettere un’ampia oscillazione. Quando lo spazio di caduta è limitato le correnti in quota scavalcano sempre la valle.
Tuttavia, la Val Fraselle che è disposta a NE di Giazza offre una maggiore ampiezza all’oscillazione. Per cui in questa valle ci potrebbe essere una maggior ampiezza dell’onda orografica.


Quando c’è la tendenza all’estrazione dell’aria dalla vallata l’aria di compensazione potrebbe quindi provenire dal passo Pertica o dalla Val Fraselle. Per indagare il fenomeno sarebbe indispensabile ripristinare la stazione di Giazza e magari piazzare una stazione al Pertica.
Sull’aspetto delle temperature abbiamo evidenti conferme che in alcune occasioni a Giazza c’è una scaldata. Per quanto riguarda le precipitazioni bisognerebbe verificare se il fenomeno è locale o più esteso e servirebbero più centraline. Evidenzio tuttavia che l’8 dicembre anche a San Valentino ci sono state poche precipitazioni e in generale a parte il 1985 non ho mai visto più di 50 cm di neve al suolo.

Flavio65
13-12-2020, 13:52
Non abbiamo dati certi per dimostrarlo, se non fonti giornalistiche che lasciano il tempo che trovano, ma anche nella famosa e storica nevicata del 26-27 gennaio 2006, che derivava da una situazione sinottica con convergenza alta e quindi con forte gradiente precipitativo sud-nord (con il cuneo di Schio che faceva il pieno), scommetto che tra gli abitati di Sant'Andrea e Giazza non vi sono stati grosse differenze di accumuli. 50cm vs 50?? quando avremmo dovuto avere quantomeno 50 vs 70 a favore di Giazza. Hanno citato la metrata di Revolto, ok ma là è un'altra storia.
Stesso discorso vale per " da S.Andrea non si saliva più per la troppa neve"; ovvio, è da lì che cominciano le pendenze..
Riporto su questo intervento per fare capire meglio cosa intendevo dire Massimo. Ho parlato forse in maniera impropria di "ombra pluviometrica" che in genere è associata ad un effetto favonico vero e proprio. Giustamente, tu hai cercato di spiegare come sia praticamente impossibile che un favonio generato da correnti ascensionali che scavalcano le dorsali appena a est dell'alta valle, possa cadere in corrispondenza di Giazza. Troppo stretta e vicina la valle di Giazza con correnti con caratteristiche termodinamiche di quel tipo. Quello che in realtà intendevo, facendo anche l'esempio degli accumuli nevosi del 26 gennaio 2006, (50 vs 50 e non 50 vs zero! tra S.Andrea e Giazza), è che orografia a est dell'alta Val D'Illasi, va a falsare quello che dovrebbe essere il normale gradiente pluviometrico sud-nord in presenza di peggioramenti sciroccali classici in cui l'alto recoarese fa il pieno. Quindi invece che di Foehn, sarebbe più giusto parlare di uno "Scarto da Stau" più brutale da Selva di Progno fino a Giazza. Ma solo per motivi orografici. Purtroppo non possiamo provare nulla finché non avremo strumentazione posizionata tra Badia Calavena e Giazza. Per fare un esempio, credo che quello che potrebbe succedere in termini pluviometrici nella valle con sciroccata potrebbe essere questo: Illasi 30 mm; Tregnago 40 mm Badia/S.Andrea 50-60 mm, Selva di Progno 40 mm e Giazza 30 mm. Noi vediamo sempre e solo San Bortolo che è su un altro pianeta e proporzionalmente a questi dati potrebbe avere all'incirca 100 mm. Lo "Scarto da Stau" brutale chiaramente si ripercuote in talune situazioni anche sulle temperature al suolo in quella zona.

Massimo M.
14-12-2020, 13:25
Riporto su questo intervento per fare capire meglio cosa intendevo dire Massimo. Ho parlato forse in maniera impropria di "ombra pluviometrica" che in genere è associata ad un effetto favonico vero e proprio. Giustamente, tu hai cercato di spiegare come sia praticamente impossibile che un favonio generato da correnti ascensionali che scavalcano le dorsali appena a est dell'alta valle, possa cadere in corrispondenza di Giazza. Troppo stretta e vicina la valle di Giazza con correnti con caratteristiche termodinamiche di quel tipo. Quello che in realtà intendevo, facendo anche l'esempio degli accumuli nevosi del 26 gennaio 2006, (50 vs 50 e non 50 vs zero! tra S.Andrea e Giazza), è che orografia a est dell'alta Val D'Illasi, va a falsare quello che dovrebbe essere il normale gradiente pluviometrico sud-nord in presenza di peggioramenti sciroccali classici in cui l'alto recoarese fa il pieno. Quindi invece che di Foehn, sarebbe più giusto parlare di uno "Scarto da Stau" più brutale da Selva di Progno fino a Giazza. Ma solo per motivi orografici. Purtroppo non possiamo provare nulla finché non avremo strumentazione posizionata tra Badia Calavena e Giazza. Per fare un esempio, credo che quello che potrebbe succedere in termini pluviometrici nella valle con sciroccata potrebbe essere questo: Illasi 30 mm; Tregnago 40 mm Badia/S.Andrea 50-60 mm, Selva di Progno 40 mm e Giazza 30 mm. Noi vediamo sempre e solo San Bortolo che è su un altro pianeta e proporzionalmente a questi dati potrebbe avere all'incirca 100 mm. Lo "Scarto da Stau" brutale chiaramente si ripercuote in talune situazioni anche sulle temperature al suolo in quella zona. A prescindere dalla causa, se nella zona di Giazza dell'aria scende il fenomeno secondo me può essere classificato come foehn. Scendendo l'aria tende a seccarsi e quindi può "rubare" una parte della precipitazione.
Il fiocco di neve rispetto alla goccia di pioggia è molto più vulnerabile all'evaporazione in quanto ha una superficie specifica molto più ampia.

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Massimo M.
23-12-2020, 11:46
In relazione alla configurazione prossima ventura del 25 evidenzio che oltre al favonio in alcune situazioni ci potrebbe essere anche un altro aspetto penalizzante mai discusso qui.

Abbiamo detto che in certe situazioni si forma una linea di convergenza tra l'Est e il NE in bassa lessinia con il top delle precipitazioni a Tregnago. Ora anche se queste due masse d'aria convergenti hanno la stessa natura di fatto l'umidificazione della componente da NE dipende dalle precipitazioni sul settore alpino. Mentre l'umidificazione della componente da E risente della precipitazioni sulla pianura pedemontana veneta centro orientale.
Inoltre come nel caso del 25/12/2020 la componente da NE può essere favonizzata per l’attraversamento della barriera alpina.

https://i.imgur.com/ojj4Q7P.png

Ecco quindi che la componente da NE può risentire di una componente favonica su scala alpina e può risultare più secca se le precipitazioni non interessano l'arco alpino.

Simone
26-12-2020, 14:09
Poca anche ieri mi pare

https://photos.app.goo.gl/uzMuBgp5Um9PXgYH9

Foto di Sandro Lucchi

Simone
26-12-2020, 14:12
Questa stamattina all’alba. Tra l’altro pare che la temperatura non sia scesa nemmeno sotto zero
https://photos.app.goo.gl/KmaUw7fhf5mAAoCG9

Flavio65
27-12-2020, 13:55
Nel prox peggioramento credo che grazie alla stratificazione fredda esistente e all'eventuale omotermia che si creera' in alta valle, Giazza terrà bene anche di fronte ad un temporaneo rialzo termico mattutino che potrebbe portare temporaneamente il limite neve intorno ai 700-900 m.. Seppur con precipitazioni tutt'altro che abbondanti.