Qua i casi sono due: o nelle nostre prealpi c'é una immensa quantità di posti infinitamente belli... o chi scrive sta maturando la capacità di vedere infinitamente belli anche posti che non lo sono.
Boh, probabilmente saranno paranoie mie non fateci caso....
Sta di fatto che ieri, con Ale ed il Von Bellotten, ho avuto modo di compiere una particolare escursione su una valle poco "nota" come la Val Ronchi (laterale in sx idrografica della Val Lagarina, innestantesi all'altezza di Ala).
L'obiettivo era quello di salir fin sul Fraccaroli, ma tra il dire ed il fare c'é stato di mezzo un po' di tutto...
Eheheheh, alle 4 di notte il Von Bellotten si accorge di aver dimenticato la picca a casa... e vai a casa del Bellotten a recuperar la picca!
Poi nella metropoli di Ala giriam più di qualche quartiere prima di imboccare la stradina verso Ronchi, e tempo che se ne va pure li!
E aggiungiamoci questa solitaria Val Ronchi, con una stradina (l'intenzione era di evitare di parcheggiare a Ronchi) di fondovalle che, oltre a personalizzarmi la carrozzeria per mezzo della "invasiva" vegetazione di contorno, ci dice stop alla incoraggiante quota di 320 m slm e con 2/3 di valle ancora da coprire.
Male per la tabella di marcia andata in fumo, bene per lo spirito!
Spettacolo di vallata, selvaggia più che mai, ce la siam gustata metro dopo metro!
Dalla sorgente Piccolotta in poi cervelli in azione per beccare l'accumulo da valanga giusto, nessun problema, Vajo del Camin centrato in pieno.
Vajo in gran parte largo e non troppo ripido, nessun problema di sassi.
Poi ecco la parte finale, con il passaggio chiave del "camin", chiusi in una strettoia dalle verticali pareti: posto tremendamente belloooo!!!
Ma proprio li si materializza un ostacolo non previsto: il nastrino di neve che tosto ci avrebbe dovuto guidare alla sommità del vajo... per 3-4 m circa s'interrompe, presentandoci il signor vuoto proprio in un punto ove le pareti laterali si presentano più liscie che mai.
50-60 m ed eravam fuori dal vajo; scarogna scarognosa, in tutti i modi hai cercato di ostacolarci!
A nulla potevan servire, poco sotto, due vecchi scivolosi e verticali cordini in canapa, che finivano nel cuore di una paretina dalla strapiombante uscita; il Von Bellotten, in qualità di sverginapareti, li sale fin quasi il loro termine... per poi scendere non appena si accorge dell'ignobile "trucco".
Decisione ovvia: si scende da dove si é saliti.
A presto rivederci, Vajo del Camin!
Seguono le solite foto, dalle quali ben si può comprendere quanto belli siano questi posti...
Salendo la Val Ronchi
All'imbocco del Vajo del Camin
Ale che osserva la struttura del nevato da valanga
Nella parte facile del Vajo del Camin
Finestra sul M Trappola e sul Castel Gaibana
All'attacco del "camin"
Nel "camin" (dietro ad Ale la "clessidra" di neve che non avremo modo di calpestare)
Si scende
Verso le bianche vette del Carega
Ciao!
D
Boh, probabilmente saranno paranoie mie non fateci caso....
Sta di fatto che ieri, con Ale ed il Von Bellotten, ho avuto modo di compiere una particolare escursione su una valle poco "nota" come la Val Ronchi (laterale in sx idrografica della Val Lagarina, innestantesi all'altezza di Ala).
L'obiettivo era quello di salir fin sul Fraccaroli, ma tra il dire ed il fare c'é stato di mezzo un po' di tutto...
Eheheheh, alle 4 di notte il Von Bellotten si accorge di aver dimenticato la picca a casa... e vai a casa del Bellotten a recuperar la picca!
Poi nella metropoli di Ala giriam più di qualche quartiere prima di imboccare la stradina verso Ronchi, e tempo che se ne va pure li!
E aggiungiamoci questa solitaria Val Ronchi, con una stradina (l'intenzione era di evitare di parcheggiare a Ronchi) di fondovalle che, oltre a personalizzarmi la carrozzeria per mezzo della "invasiva" vegetazione di contorno, ci dice stop alla incoraggiante quota di 320 m slm e con 2/3 di valle ancora da coprire.
Male per la tabella di marcia andata in fumo, bene per lo spirito!
Spettacolo di vallata, selvaggia più che mai, ce la siam gustata metro dopo metro!
Dalla sorgente Piccolotta in poi cervelli in azione per beccare l'accumulo da valanga giusto, nessun problema, Vajo del Camin centrato in pieno.
Vajo in gran parte largo e non troppo ripido, nessun problema di sassi.
Poi ecco la parte finale, con il passaggio chiave del "camin", chiusi in una strettoia dalle verticali pareti: posto tremendamente belloooo!!!
Ma proprio li si materializza un ostacolo non previsto: il nastrino di neve che tosto ci avrebbe dovuto guidare alla sommità del vajo... per 3-4 m circa s'interrompe, presentandoci il signor vuoto proprio in un punto ove le pareti laterali si presentano più liscie che mai.
50-60 m ed eravam fuori dal vajo; scarogna scarognosa, in tutti i modi hai cercato di ostacolarci!
A nulla potevan servire, poco sotto, due vecchi scivolosi e verticali cordini in canapa, che finivano nel cuore di una paretina dalla strapiombante uscita; il Von Bellotten, in qualità di sverginapareti, li sale fin quasi il loro termine... per poi scendere non appena si accorge dell'ignobile "trucco".
Decisione ovvia: si scende da dove si é saliti.
A presto rivederci, Vajo del Camin!
Seguono le solite foto, dalle quali ben si può comprendere quanto belli siano questi posti...
Salendo la Val Ronchi
All'imbocco del Vajo del Camin
Ale che osserva la struttura del nevato da valanga
Nella parte facile del Vajo del Camin
Finestra sul M Trappola e sul Castel Gaibana
All'attacco del "camin"
Nel "camin" (dietro ad Ale la "clessidra" di neve che non avremo modo di calpestare)
Si scende
Verso le bianche vette del Carega
Ciao!
D
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