Inverno 2023-2024

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  • gianni
    Utente Registrato
    • Jul 2020
    • 70

    Re: Inverno 2023-2024

    Originariamente inviato da Massimo M. Visualizza il messaggio
    Aggiungo alla discussione di Gianni alcuni aspetti che possono essere utili:

    1) La radiazione solare è + o - una costante;
    2) In condizioni di "equilibrio radiativo" anche la radiazione emessa dalla terra è una costante e quindi, raggiunte le condizioni di equilibrio, l’aumento dell'effetto serra non modifica la radiazione emessa rispetto alle condizioni di equilibrio precedenti.
    3) Se in condizioni di equilibrio radiativo la radiazione complessiva emessa dalla terra deve essere costante ad un aumento della temperatura superficiale deve corrispondere per forza una riduzione della temperatura in quota, con un aumento del gradiente termico verticale.
    4) Nelle zone tropicali e in parte in quelle temperate questa differenza tra suolo e quota è compensata dalla convezione, cioè l'aria al suolo si scalda fintantoché non si supera il gradiente verticale convettivo, oltre l'aria calda sale. È per questa ragione che le zone polari e in genere le zone ad atmosfera stratificata risentono maggiormente del riscaldamento per l'effetto serra.

    Nei punti sopra ho messo tra virgolette le condizioni di "equilibrio radiativo". Se oggi, istantaneamente, configuro il sistema terra con un aumento dell’effetto serra che produca +2°C sulla superficie, questa temperatura verrà raggiunta stabilmente solo quando tutto il sistema terra si sarà settato su un nuovo equilibrio radiativo. Ci sarà quindi una fase in cui la radiazione emessa dalla terra sarà leggermente inferiore a quella solare perché il sistema terra sta accumulando calore a livello della crosta superficiale. L'accumulo riguarda principalmente il riscaldamento dei suoli/sottosuoli che richiede tempi nell'ordine di anni e degli oceani che richiede probabilmente migliaia di anni. L’accumulo di calore nell’atmosfera è praticamente trascurabile, per la scarsa capacità termica dei gas e quindi l’atmosfera si adatta rapidamente alla variazione dell’effetto serra e dell’emissione radiativa della crosta. In questa fase di squilibrio il rapporto tra le temperature continentali e quelle oceaniche superficiali sarà maggiore rispetto alla condizione di equilibrio.
    Poiché gli oceani hanno tempi millenari per il raggiungimento dell’equilibrio radiativo si può affermare che la terra non è probabilmente mai stata in perfetto equilibrio radiativo; forse solo nelle epoche glaciali.
    Il riscaldamento degli oceani non segue un percorso lineare perché inizialmente tende a scaldarsi solo la superficie marina, con un aumento della tendenza al galleggiamento dell’acqua in superficie, alla stratificazione oceanica e alla limitazione della convezione marina. Nelle zone polari l’acqua fredda prodotta tende ad inabissarsi nelle profondità marine. L’oceano si stratifica quindi per densità dovuta alla diversa salinità (aloclino) e alla diversa temperatura (termoclino). Se la densità di queste due masse d’acqua calde e fredde dipendesse solo dalla temperatura questa stratificazione sarebbe stabile e non ci sarebbe la circolazione termoalina. La minor convezione marina e la maggior evaporazione dell’acqua iniziali causano un lento aumento della salinità dello strato superficiale d’acqua. Ad un certo punto l’aumento della densità dovuto alla maggior salinità riattiva per settori la convezione portando in superficie le acque profonde, più fredde e meno salate. Particolari condizioni climatiche possono essere l’elemento scatenante dei fenomeni di perdita di galleggiamento. Il Nino del 1997 potrebbe essere stato un fenomeno scatenante che potrebbe avere avuto ripercussioni a catena su altri settori oceanici globali. È per questa ragione che la variabilità climatica naturale o naturale modificata dal GW varia spesso per shift.

    Ciao Massimo !

    Il mio riferimento all'ORL è relativo anche ai dati nel grafico SOI
    Quando il SOI aumenta ( il pacifico raffredda ) aumenta l'ORL e diminuisce la cessione di calore per convezione.
    Viceversa quando il SOI cala ( il pacifico riscalda ) diminuisce l'ORL e aumenta la cessione di calore per convezione.



    Quanto al Nino del 1997 scatenante ripercussioni su altri oceani non riesco a vederlo quanto a teoria.

    PDO in media di calo dal 1979 ad oggi senza alcun segnale di variazione in seno all'episodio di Nino del 97



    AMO in crescita e senza segnale alcuno col Nino del 97



    Quanto alla radiazione solare, si , è più o meno una costante con le sue variazioni anche significative in termini di assorbimento e di rilascio in tempi non possibile quanto a stima.
    Ne in quelle satellitari, qui sotto, ne in quelle ricostruite, ancor piu sotto



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    • Massimo M.
      Socio Estremo Meteo4
      • Aug 2014
      • 9457

      Re: Inverno 2023-2024

      Originariamente inviato da gianni Visualizza il messaggio

      Quanto al Nino del 1997 scatenante ripercussioni su altri oceani non riesco a vederlo quanto a teoria.

      PDO in media di calo dal 1979 ad oggi senza alcun segnale di variazione in seno all'episodio di Nino del 97



      AMO in crescita e senza segnale alcuno col Nino del 97



      Quanto alla radiazione solare, si , è più o meno una costante con le sue variazioni anche significative in termini di assorbimento e di rilascio in tempi non possibile quanto a stima.
      Ne in quelle satellitari, qui sotto, ne in quelle ricostruite, ancor piu sotto

      Non so se l’ENSO abbia avuto ripercussioni SST in altre aree oceaniche, era solo per dire che eventi meteorologici forti e prolungati possono attivare o disattivare la convezione (ventilazione) profonda oceanica con shift delle SSTA che possono avere anche ciclicità centennali. Tali cambiamenti incidono in generale sulla circolazione termoalina che è globalmente connessa e sulla disposizione barica nella zona tropicale e nelle zone di competenza delle Rossby. Tenendo presente che la circolazione termoalina è estremamente lenta non è detto che il segnale ENSO si veda nell'immediato sulle SST. Nell'immediato è più facile rilevare delle teleconessioni atmosferiche che sono più rapide a propagarsi.
      Comunque nell’estate 1998 si raggiunse un picco elevato delle SST del nord Atlantico che segnarono il passaggio definitivo alla fase + dell’AMO. Anche l’indice EA (che non riguarda le SST) ebbe uno shift come già detto.
      Last edited by Massimo M.; 01-02-2024, 08:10.
      non dire gatto se non ce l'hai nel sacco

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      • gianni
        Utente Registrato
        • Jul 2020
        • 70

        Re: Inverno 2023-2024

        Originariamente inviato da Massimo M. Visualizza il messaggio
        Non so se l’ENSO abbia avuto ripercussioni SST in altre aree oceaniche, era solo per dire che eventi meteorologici forti e prolungati possono attivare o disattivare la convezione (ventilazione) profonda oceanica con shift delle SSTA che possono avere anche ciclicità centennali. Tali cambiamenti incidono in generale sulla circolazione termoalina che è globalmente connessa e sulla disposizione barica nella zona tropicale e nelle zone di competenza delle Rossby. Tenendo presente che la circolazione termoalina è estremamente lenta non è detto che il segnale ENSO si veda nell'immediato sulle SST. Nell'immediato è più facile rilevare delle teleconessioni atmosferiche che sono più rapide a propagarsi.
        Comunque nell’estate 1998 si raggiunse un picco elevato delle SST del nord Atlantico che segnarono il passaggio definitivo alla fase + dell’AMO. Anche l’indice EA (che non riguarda le SST) ebbe uno shift come già detto.
        Oddio, l'EA è correlato all'AMO.
        Dal 1976, quando le sst Nord Atlantiche sono andate aumentando, contemporaneamente l'EA negativo è andato calando e aumentando l'EA positivo.
        Consecutivamente, con l'instaurarsi dell'AMO positiva dal 1995, l'EA positivo è andato consolidando...

        AMO



        Link Indice amo NOAA

        https://stateoftheocean.osmc.noaa.gov/atm/amo.php

        Indice EA



        L'EA positivo ( gpt più bassi in nord est atlantico e più elevati in europa mediterraneo occidentale) significa maggior presenza di promontori nord africani in mediterraneo/europa occidentale associati a basse pressioni in nord est atlantico.

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        • Massimo M.
          Socio Estremo Meteo4
          • Aug 2014
          • 9457

          Re: Inverno 2023-2024

          Guardando le dinamiche stratosferiche nella secoda decade di febbraio è previsto un secondo attacco al VPS che potrebbe portare ad un ESE warm. Vedremo.. intanto nel fine settimana ci beccheremo una perturbazione strong con QN indecenti per il periodo..
          non dire gatto se non ce l'hai nel sacco

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          • ulisse
            Consiglio Direttivo
            • Jul 2006
            • 12740

            Re: Inverno 2023-2024

            Originariamente inviato da Massimo M. Visualizza il messaggio
            Guardando le dinamiche stratosferiche nella secoda decade di febbraio è previsto un secondo attacco al VPS che potrebbe portare ad un ESE warm. Vedremo.. intanto nel fine settimana ci beccheremo una perturbazione strong con QN indecenti per il periodo..
            Non esagerare Massimo... Probabilmente sul Telegrafo fioca... [emoji1787][emoji849]

            Inviato dal mio ANE-LX1 utilizzando Tapatalk
            Se proprio volemo far calcossa femo del ben.De mal ghene' inbisogno intorno.
            MAI CA NEVEGA!!!!

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            • Eder
              Utente Registrato
              • Feb 2013
              • 2626

              Re: Inverno 2023-2024

              Sembra arrivare una seconda perturbazione “calda” nel prossimo fine settimana.. con quota neve analoga o addirittura superiore alla scorsa passata. In un secondo momento poi la quota si dovrebbe abbassare fin quasi a 1000m. I modelli vedono il passaggio intorno al 23/24

              Comment

              • ulisse
                Consiglio Direttivo
                • Jul 2006
                • 12740

                Re: Inverno 2023-2024

                Originariamente inviato da Eder Visualizza il messaggio
                Sembra arrivare una seconda perturbazione “calda” nel prossimo fine settimana.. con quota neve analoga o addirittura superiore alla scorsa passata. In un secondo momento poi la quota si dovrebbe abbassare fin quasi a 1000m. I modelli vedono il passaggio intorno al 23/24
                Esattamente caro Eder. Diciamo che con ogni probabilità anche febbraio alla fine dovrebbe risultare ,pluvio parlando, superiore alla media. Poi sulla neve direi di aspettare...
                Se proprio volemo far calcossa femo del ben.De mal ghene' inbisogno intorno.
                MAI CA NEVEGA!!!!

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                • gianni
                  Utente Registrato
                  • Jul 2020
                  • 70

                  Re: Inverno 2023-2024

                  Originariamente inviato da Massimo M. Visualizza il messaggio
                  Aggiungo alla discussione di Gianni alcuni aspetti che possono essere utili:

                  1) La radiazione solare è + o - una costante;
                  2) In condizioni di "equilibrio radiativo" anche la radiazione emessa dalla terra è una costante e quindi, raggiunte le condizioni di equilibrio, l’aumento dell'effetto serra non modifica la radiazione emessa rispetto alle condizioni di equilibrio precedenti.
                  3) Se in condizioni di equilibrio radiativo la radiazione complessiva emessa dalla terra deve essere costante ad un aumento della temperatura superficiale deve corrispondere per forza una riduzione della temperatura in quota, con un aumento del gradiente termico verticale.
                  4) Nelle zone tropicali e in parte in quelle temperate questa differenza tra suolo e quota è compensata dalla convezione, cioè l'aria al suolo si scalda fintantoché non si supera il gradiente verticale convettivo, oltre l'aria calda sale. È per questa ragione che le zone polari e in genere le zone ad atmosfera stratificata risentono maggiormente del riscaldamento per l'effetto serra.

                  Nei punti sopra ho messo tra virgolette le condizioni di "equilibrio radiativo". Se oggi, istantaneamente, configuro il sistema terra con un aumento dell’effetto serra che produca +2°C sulla superficie, questa temperatura verrà raggiunta stabilmente solo quando tutto il sistema terra si sarà settato su un nuovo equilibrio radiativo. Ci sarà quindi una fase in cui la radiazione emessa dalla terra sarà leggermente inferiore a quella solare perché il sistema terra sta accumulando calore a livello della crosta superficiale. L'accumulo riguarda principalmente il riscaldamento dei suoli/sottosuoli che richiede tempi nell'ordine di anni e degli oceani che richiede probabilmente migliaia di anni. L’accumulo di calore nell’atmosfera è praticamente trascurabile, per la scarsa capacità termica dei gas e quindi l’atmosfera si adatta rapidamente alla variazione dell’effetto serra e dell’emissione radiativa della crosta. In questa fase di squilibrio il rapporto tra le temperature continentali e quelle oceaniche superficiali sarà maggiore rispetto alla condizione di equilibrio.
                  Poiché gli oceani hanno tempi millenari per il raggiungimento dell’equilibrio radiativo si può affermare che la terra non è probabilmente mai stata in perfetto equilibrio radiativo; forse solo nelle epoche glaciali.
                  Il riscaldamento degli oceani non segue un percorso lineare perché inizialmente tende a scaldarsi solo la superficie marina, con un aumento della tendenza al galleggiamento dell’acqua in superficie, alla stratificazione oceanica e alla limitazione della convezione marina. Nelle zone polari l’acqua fredda prodotta tende ad inabissarsi nelle profondità marine. L’oceano si stratifica quindi per densità dovuta alla diversa salinità (aloclino) e alla diversa temperatura (termoclino). Se la densità di queste due masse d’acqua calde e fredde dipendesse solo dalla temperatura questa stratificazione sarebbe stabile e non ci sarebbe la circolazione termoalina. La minor convezione marina e la maggior evaporazione dell’acqua iniziali causano un lento aumento della salinità dello strato superficiale d’acqua. Ad un certo punto l’aumento della densità dovuto alla maggior salinità riattiva per settori la convezione portando in superficie le acque profonde, più fredde e meno salate. Particolari condizioni climatiche possono essere l’elemento scatenante dei fenomeni di perdita di galleggiamento. Il Nino del 1997 potrebbe essere stato un fenomeno scatenante che potrebbe avere avuto ripercussioni a catena su altri settori oceanici globali. È per questa ragione che la variabilità climatica naturale o naturale modificata dal GW varia spesso per shift.

                  La radiazione solare non è proprio una costante...

                  La TSI ( quantità di radiazione in arrivo su tutte le lunghezze d'onda ) è variabile e caso vuole sia correlata con le SST degli oceani

                  TSI



                  TREND SST NORD ATLANTICO

                  image file host

                  TREND TEMPERATURE EUROPEE

                  siti host

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