Originariamente inviato da
2passi_a_newyork
Concludo dunque questa sezione dedicata ad una sorta di nowcasting dell'uragano Irene, con delle considerazioni legate a tutta la sfera di polemiche che ci sono state anche qui negli USA e come mi ha riferito Gianni si sono spinte sui lidi forumistici di oltre oceano.
Come dico sempre bisogna vivere gli eventi sul posto e avere di modo di parlare con le persone che si occupano della sicurezza e salute di tutte quelle persone che potrebbero e sottolineo potrebbero essere coinvolte da un evento "naturale" potenzialmente catastrofico.
Irene non era sicuramente Katrina e lo sapevamo tutti, ma non capita spesso che un uragano si abbatta su centri come New York mantenendo la denominazione di uragano. Tutti gli anni infatti almneo un sistema perturbato passa anche qui con la denominazione di tempesta tropicale, più o meno potente. Quest'anno la situazione era differente in quanto la particolare traiettoria assunta da Irene, ossia quella di mantenersi lungo l'Atlantico senza mai entrare decisamente nell'entroerra, ne faceva una minaccia ben più seria. Fino a circa 18 ore dall'evento c'era il timore che potesse entrare a New York come un categoria 2 e sostare come una categoria 1, lasciandoci poi come tropical storm. Irene Invece è arrivato come categoria 1 e poche ore dopo era già una tempesta tropicale, capace comunque di spingere venti a 150Km/h su alcune piattaforme site nelle piazzole di atterraggio degli eliccotteri di alcuni grattacieli. Il dato mi sembra abbastanza significativo.
In pochi sanno cosa significa organizzare un piano di emergenze per una città come New York, e allora vediamo il perchè di questi provvedimenti a detta di moli eccessivi.
Poniamo per assurdo che si fosse deciso di continuare la vita a ritmo pieno, limitandosi a dare l'avviso di restare in casa, ma con una città funzionante al 100% ( parlo di metropolitana, aerei, taxi, bus, ecc ecc). E poniamo che si fossero concretizzati i pericoli preventivati come un black out elettrico a causa di alberi caduti sulle linee, o disservizi sulle reti telefoniche. Quale sarebbe stato il risultato: ci saremmo trovato a fronteggiare centinaia e centinaia di persone intrappolate nei tunnel della metro, bloccate in ascensori, magari traffico bloccato nei tunnel per allagamenti, macchine in panne nella Lower city. Come avremmo fatto a gestire tutto questo? Senza poi pensare alle squadre di soccorso che avrebbero dovuto lavorare con condizioni estreme di vento, al buoi e tutto il resto, magari pagando con la vita propria questi salvataggi. Nei vari ospedali ci saremmo trovati a gestire troppi feriti con il rischio black out, operazioni chirurgiche, magari disservizi nei generatori di emergenza. Nei terminal sono stati portati via gli aerei precauzionalmente per il rischio che i veicoli a grande ala potessero generare pericoli e ritrovarci con un JFK chiuso per giorni a causa di un incendio con pista distrutta. Questi sono solo alcuni aspetti. New York è troppo vasta e troppo popolata per rischiare tutto questo, ecco quindi il motivo di tanta precauzione. Che tra le altre cose è stata messa in ato con il favore della giornata domenicale, sapendo razionalmente che la giornata festiva avrebbe limitato i danni , visto i posti di lavoro chiusi nei grandi uffici o la borsa stessa di W.S.
Ma Irene non è stata solo New York inteso come centro. Ma è stata Long Island dove i danni sono ben maggiori, dove ci sono strade non ancora percorribili, decine e decine di alberi da rimuovere, dove si sono abbattuti dei tornado, dove il sottoscritto avrà una casa inagibile ( com avevano preventivato gli addetti) fino a data da destinarsi in quanto una mareggiata è entrata decisa sulla costa. Irene è stata ed è ancora emergenza nello stato del NJ dove sono caduti dai 10 ai 20in di acqua. Irene è stata anche i 30 morti ( alcuni per stupidità va ricordato surfisti ndr) in giro per la costa Est; è stata 3 milioni di prsone senza energia elettrica.
Insomma è stato un uragano con le sue conseguenze. Se c'era qualcuno che si aspettava la Statua della Libertà sommersa da una mareggiata di 20 metri, chiaramente può tranquillamente parlare di uragano "debole". se c'è ( sono molti) qualche abitante di New York scontento di essere rimasto in casa o prigioniero di una città , beh io dico "meglio scontenti e vivi, che contenti ma morti" no?
C'è chi dice che si è voluto ripare a Katrina o far del sensazionalismo solo perchè New York sarebbe andata su tutti i più importanti network del mondo. Tutto può essere e chiaramente le Tv hanno fatto i loro interessi con dirette meteo di 24 ore, sponsor che hanno pagato lauti compensi per avere i loro prodotti da una raffica e l'altra di Irene. Dal mio punto di vista dico che questa eccessiva prudenza ha fatto sì che il bilancio finale fosse poi modesto e quasi deludente per chi attendeva l'evento, ma ssolutamente necessario al fine di preservare la vita umana, in quanto questa era e sarà sempre la piorità di chi si siede a tavolino e prepara un piano per chi poi comodamente seduti sulla poltrona di casa con il suo bravo telecomando emetterà sentenze sull'ccaduto, ribadisco ancora, sentenze da vivo.
Questo è il mio pensiero di uomo, di padre di famiglia e di medico responsabile della salute e sicurezza di una parte di cittadini di questa città.
Ovviamente disponibile a chiarimenti e curiosità, e vi dò il mio benestare se lo riterrete oppurtono far pervenire questa mia tetsimonianza anche in altri lidi in cui si parla dell'evento.
Un cordiale saluto da Robert. ( Ps mi cuso per eventuali errori di grammatica ma tempo per rileggere il pezzo non mi è concesso).
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