Riporto l'intervento del mitico 2 passi a newyork autore di un bellissimo intervento nel topic dedicato al tempo negli States
che riferisce circa l'incipiente fase di Nino che interesserà l'area Pacifica nei prossimi mesi ma che non sembrerebbe poter essere del magnitudo di famosi episodi degli anni passati....
Eccoci dunque per fare un po' il punto della situazione sul clima americano con uno sguardo come sempre a più ampio raggio anche a quello che accade nel mondo e alle possibili evoluzioni meteo. Come sempre sottolineo che in questi articoli non si fanno previsioni, ma si cerca di analizzare e fare linee di tendenza, avvalendosi nel mio caso soprattutto delle anomalie oceaniche, ma poi tutti noi sappiamo che tra quello che estrapoliamo dal real time adesso possa essere ben diverso da quello che succederà nella stagione futura.
Partiamo subito dall'ultima emissione sulle anomalie delle temperature oceaniche:
Partiamo subito dalla cosa più evidente:non sussiste più il fenomeno NINA che ormai ci teneva compagnia da moltissimi mesi. Quindi siamo ora entrati nella fase diametralmente opposta chiamata NINO. Il ruolo del NINO sul nostro emisfero è ancora abbastanza controverso e oggetto di attenti studi sia da parte degli oceanografi e da parte dei meteoman che sempre più cercano di capire come influenzi la disposizione di anticicloni e basse pressioni. Ricordo che invece il NINO (ossia quel fenomeno di riscaldamento nel pacifico orientale) nella regione australe determina un annullamento della cella di Walker con le correnti ascensionali e conseguentemente le basse pressioni che imperversano nel pacifico centrale andando a sfiorare l'America meridionale, mentre la regione australiana è sotto l'influenza di alte pressioni abbastanza stabili (essendo sotto l'influenza della parte discendente delle correnti). La domanda fondamentale è ora capire se questo NINO continuerà o meno. Io vi do la versione della mia compagna e del suo istituto oceanografico che è una dipendenza NOAA, che sposa la teoria di un ritorno abbastanza forte della NINA correlando anche AMO e PDO negativi. va detto che attualmente la teoria invece più accreditata per i prossimi 3-4 mesi è di un indice ENSO sostanzialmente neutrale, quindi occorrerà seguire attentamente l'evoluzione termica di questa fetta di oceano e le sue ripercussioni nel nostro emisfero.
Se invece ci spostiamo nel Nord Atlantico e quindi parliamo anche un po' di Europa ecco cosa notiamo al momento: anomalie negative sempre nel Nord Atlantico ma più importante è notare l'anomali negativa al largo delle coste britanniche e della zona Portoghese. Tutto questo sta portando ad avere un ovest atlantico più caldo rispetto alla zona europea occidentale bagnata dallo stesso atlantico. Quindi per tradurre tutto questo in indici, potremmo dire che ci possiamo aspettare un calo dell'EA e secondo me un prossimo rigonfiamento azzorriano che potrebbe e sottolineo potrebbe scalzare l'anticiclone sub tropicale africano che in questo momento domina i vostri racconti meteo. Sempre nel campo delle ipotesi da monitorare nei prossimi 3-4 giorni se ci sarà in questo contesto, un rallentamento della corrente a getto europea e una ripresa molto forte del JS nel cuore dell'Atlantico.
Ho toccato un po' il clima europeo e quindi sentendo i vostri racconti comparativi tra quello che sta accadendo e la famosa stagione estiva del 2003 ho provato a fare delle correlazioni con le anomalie oceaniche di quel tempo e quanto invece ci stanno dicendo gli oceani al momento. Tra i tanti scenari che si possono analizzare ho trovato molto interessante quella tra il monsone africano e la forza dell'anticiclone. ricordo che il Monsone africano trae origine dal contrasto di una zona molto calda come quella del Sahel e le acque più fredde del Golfo di Guinea, con il risultato che maggiore sarà il delta termico tra le due zone e maggiore la potenza del monsone. A momento la zona oceanica del Golfo di Guinea si presenta in anomalia positiva e quindi si ipotizza un monsone sottotono. Questa premessa per dire che nel famoso 2003 le acque oceaniche del Golfo di Guinea risultavano in anomalia negativa (tra il 2003 e oggi c'è un delta termico di quasi 1.5°C) e questo contribuì ad un monsone a tutta forza nell'esatte 2003 con spostamento deciso e duraturo dell'anticiclone africano. Condizioni che ad oggi non ci sono e anzi il monsone africano è notevolmente in ritardo, con molti che si interrogano se questo possa essere una risultante del minimo solare che, l'ho già citato altre volte, trova la sua massima espressione in una diminuzione del vapor acqueo atmosferico e ridotte precipitazioni nella zona equatoriale e tropicale. In definitiva dunque un monsone debole dovrebbe far arretrare verso sud l'ICTZ con conseguente estate rovente nella regione tropicale e teoricamente un arretramento verso sud del famoso anticiclone azzorriano che lascerebbe posto alle correnti atlantiche occidentali. Ovviamente ora il bacino mediterraneo non sta vivendo nulla di tutto questo con un cuore anticiclonico caldissimo su di voi, tuttavia i segnali sembrano dare qualche speranza per un rimescolamento dell'aria a breve proprio per questi motivi esposti, ovviamente queste sono le premesse diversa cosa è sapere con precisione il tempo a lunghissima gittata, che segnatamente all'estate europea e mediterranea al momento io direi potrebbe essere non così calda come la fiammata attuale farebbe pensare, anche per l'indice NAO in fase negativa ( in tal senso io azzardo una stagione estiva con forse un'alta scandinava e magari qualche bassa pressione in più nel mediterraneo, ma è una mia opinione personale).
Ho un po' divagato sul clima europeo ma spero che possa essere stato utile, ribadisco sono solo teorie al momento, la stagione potrebbe essere diametralmente opposta a quello che ci viene detto da indici, monsoni, SSTA ecc ecc.
Torniamo invece alla situazione americana. sempre in oceano notiamo come il Golfo dell'Alaska si sia riscaldato , mentre la corrente Californiana continua a dispensare le sue acque fredde che mantengono il pacifico ben al di sotto delle medie 8in tal senso Gianni ci ha testimoniato l'azione di raffreddamento che questo ha sulle località costiere della parte centro-settentrionale della California). Zona Caraibica invece che è in un lago di acque piuttosto fredde e qui il pensiero non può che andare agli uragani, la cui stagione è iniziata in questi giorni. la sua previsione è stata rivista ormai decine di volte, passando da pochi uragani forti a parecchi uragani deboli. con queste condizioni oceaniche io mi aspetto almeno 3 tempeste forti e quest'anno io sposterei l'attenzione non tanto nelle solite zone del Golfo petrolifero, ma mi concentrerei sulla costa est americana, che a mio avviso potrebbe essere maggiormente investita da tempeste di media intensità, quindi uragano con una componente più sud -nord-est del solito.
Infine uno sguardo alla zona indiana dove rispetto al nostro ultimo aggiornamento si è notevolmente riscaldata e anche l'entroterra è stato recentemente sotto il tiro di pesantissime onde di calore........
veniamo ora alla evoluzione meteo sul territorio americano per il medio periodo. Il motore canadese spinge ancora e comanda in un certo senso il tempo delle due coste americane. Continuano infatti le correnti e i nuclei gelidi (attenuati ovviamente) che dall'ovest del Canada si trasferiscono verso est , affondando poi spesso anche sopra i cieli di New York. Questa situazione non permette all'anticiclone tropicale che pulsa ormai dalla fine di gennaio nel sud ovest del continente di convogliare decise masse d'aria calda dal golfo del Messico verso le nostre zone. Al momento non sono previste torride ondate di calore, anche se il clima sarà via via più mite e direi anche estivo, ma senza giorni di fuoco. A lunghissima gittata seguendo GFS posso dire che permarrà il caldo in Texas Arizona Nevada e cc ecc, mentre la parte costiera della California per te Gianni sarà sempre in anomalia positiva ma mitigata dall'oceano, diverso invece l'entroterra dove continuerà a fare molto molto caldo.
ecco invece una visione ancora più a lunga gittata del modello Ecmwf:
Finisce dunque qui questa nuova disamina del globo, ribadisco nessuna previsione di massima ma solo indicazioni in base alle conoscenze attuali di indici ecc. Come ho già avuto modo di dire non sempre con premesse diverse cambiano gli attori , quindi certo ci sono segnali forse molti reindirizati da questo minimo solare, ma siamo pur sempre in esatte e gli anticicloni presto o tardi diranno la loro, anche se ribadisco le premesse non sono per un loro dominio prolungato alle nostre latitudini.Come sempre occorrerà monitorare e segnare quanto di giusto abbiamo fatto e quanto invece il clima nei suoi disegni saprà realmente farci vivere.
Cordialmente Robert saluta il forum e augura buon week end.....
che riferisce circa l'incipiente fase di Nino che interesserà l'area Pacifica nei prossimi mesi ma che non sembrerebbe poter essere del magnitudo di famosi episodi degli anni passati....
Eccoci dunque per fare un po' il punto della situazione sul clima americano con uno sguardo come sempre a più ampio raggio anche a quello che accade nel mondo e alle possibili evoluzioni meteo. Come sempre sottolineo che in questi articoli non si fanno previsioni, ma si cerca di analizzare e fare linee di tendenza, avvalendosi nel mio caso soprattutto delle anomalie oceaniche, ma poi tutti noi sappiamo che tra quello che estrapoliamo dal real time adesso possa essere ben diverso da quello che succederà nella stagione futura.
Partiamo subito dall'ultima emissione sulle anomalie delle temperature oceaniche:
Partiamo subito dalla cosa più evidente:non sussiste più il fenomeno NINA che ormai ci teneva compagnia da moltissimi mesi. Quindi siamo ora entrati nella fase diametralmente opposta chiamata NINO. Il ruolo del NINO sul nostro emisfero è ancora abbastanza controverso e oggetto di attenti studi sia da parte degli oceanografi e da parte dei meteoman che sempre più cercano di capire come influenzi la disposizione di anticicloni e basse pressioni. Ricordo che invece il NINO (ossia quel fenomeno di riscaldamento nel pacifico orientale) nella regione australe determina un annullamento della cella di Walker con le correnti ascensionali e conseguentemente le basse pressioni che imperversano nel pacifico centrale andando a sfiorare l'America meridionale, mentre la regione australiana è sotto l'influenza di alte pressioni abbastanza stabili (essendo sotto l'influenza della parte discendente delle correnti). La domanda fondamentale è ora capire se questo NINO continuerà o meno. Io vi do la versione della mia compagna e del suo istituto oceanografico che è una dipendenza NOAA, che sposa la teoria di un ritorno abbastanza forte della NINA correlando anche AMO e PDO negativi. va detto che attualmente la teoria invece più accreditata per i prossimi 3-4 mesi è di un indice ENSO sostanzialmente neutrale, quindi occorrerà seguire attentamente l'evoluzione termica di questa fetta di oceano e le sue ripercussioni nel nostro emisfero.
Se invece ci spostiamo nel Nord Atlantico e quindi parliamo anche un po' di Europa ecco cosa notiamo al momento: anomalie negative sempre nel Nord Atlantico ma più importante è notare l'anomali negativa al largo delle coste britanniche e della zona Portoghese. Tutto questo sta portando ad avere un ovest atlantico più caldo rispetto alla zona europea occidentale bagnata dallo stesso atlantico. Quindi per tradurre tutto questo in indici, potremmo dire che ci possiamo aspettare un calo dell'EA e secondo me un prossimo rigonfiamento azzorriano che potrebbe e sottolineo potrebbe scalzare l'anticiclone sub tropicale africano che in questo momento domina i vostri racconti meteo. Sempre nel campo delle ipotesi da monitorare nei prossimi 3-4 giorni se ci sarà in questo contesto, un rallentamento della corrente a getto europea e una ripresa molto forte del JS nel cuore dell'Atlantico.
Ho toccato un po' il clima europeo e quindi sentendo i vostri racconti comparativi tra quello che sta accadendo e la famosa stagione estiva del 2003 ho provato a fare delle correlazioni con le anomalie oceaniche di quel tempo e quanto invece ci stanno dicendo gli oceani al momento. Tra i tanti scenari che si possono analizzare ho trovato molto interessante quella tra il monsone africano e la forza dell'anticiclone. ricordo che il Monsone africano trae origine dal contrasto di una zona molto calda come quella del Sahel e le acque più fredde del Golfo di Guinea, con il risultato che maggiore sarà il delta termico tra le due zone e maggiore la potenza del monsone. A momento la zona oceanica del Golfo di Guinea si presenta in anomalia positiva e quindi si ipotizza un monsone sottotono. Questa premessa per dire che nel famoso 2003 le acque oceaniche del Golfo di Guinea risultavano in anomalia negativa (tra il 2003 e oggi c'è un delta termico di quasi 1.5°C) e questo contribuì ad un monsone a tutta forza nell'esatte 2003 con spostamento deciso e duraturo dell'anticiclone africano. Condizioni che ad oggi non ci sono e anzi il monsone africano è notevolmente in ritardo, con molti che si interrogano se questo possa essere una risultante del minimo solare che, l'ho già citato altre volte, trova la sua massima espressione in una diminuzione del vapor acqueo atmosferico e ridotte precipitazioni nella zona equatoriale e tropicale. In definitiva dunque un monsone debole dovrebbe far arretrare verso sud l'ICTZ con conseguente estate rovente nella regione tropicale e teoricamente un arretramento verso sud del famoso anticiclone azzorriano che lascerebbe posto alle correnti atlantiche occidentali. Ovviamente ora il bacino mediterraneo non sta vivendo nulla di tutto questo con un cuore anticiclonico caldissimo su di voi, tuttavia i segnali sembrano dare qualche speranza per un rimescolamento dell'aria a breve proprio per questi motivi esposti, ovviamente queste sono le premesse diversa cosa è sapere con precisione il tempo a lunghissima gittata, che segnatamente all'estate europea e mediterranea al momento io direi potrebbe essere non così calda come la fiammata attuale farebbe pensare, anche per l'indice NAO in fase negativa ( in tal senso io azzardo una stagione estiva con forse un'alta scandinava e magari qualche bassa pressione in più nel mediterraneo, ma è una mia opinione personale).
Ho un po' divagato sul clima europeo ma spero che possa essere stato utile, ribadisco sono solo teorie al momento, la stagione potrebbe essere diametralmente opposta a quello che ci viene detto da indici, monsoni, SSTA ecc ecc.
Torniamo invece alla situazione americana. sempre in oceano notiamo come il Golfo dell'Alaska si sia riscaldato , mentre la corrente Californiana continua a dispensare le sue acque fredde che mantengono il pacifico ben al di sotto delle medie 8in tal senso Gianni ci ha testimoniato l'azione di raffreddamento che questo ha sulle località costiere della parte centro-settentrionale della California). Zona Caraibica invece che è in un lago di acque piuttosto fredde e qui il pensiero non può che andare agli uragani, la cui stagione è iniziata in questi giorni. la sua previsione è stata rivista ormai decine di volte, passando da pochi uragani forti a parecchi uragani deboli. con queste condizioni oceaniche io mi aspetto almeno 3 tempeste forti e quest'anno io sposterei l'attenzione non tanto nelle solite zone del Golfo petrolifero, ma mi concentrerei sulla costa est americana, che a mio avviso potrebbe essere maggiormente investita da tempeste di media intensità, quindi uragano con una componente più sud -nord-est del solito.
Infine uno sguardo alla zona indiana dove rispetto al nostro ultimo aggiornamento si è notevolmente riscaldata e anche l'entroterra è stato recentemente sotto il tiro di pesantissime onde di calore........
veniamo ora alla evoluzione meteo sul territorio americano per il medio periodo. Il motore canadese spinge ancora e comanda in un certo senso il tempo delle due coste americane. Continuano infatti le correnti e i nuclei gelidi (attenuati ovviamente) che dall'ovest del Canada si trasferiscono verso est , affondando poi spesso anche sopra i cieli di New York. Questa situazione non permette all'anticiclone tropicale che pulsa ormai dalla fine di gennaio nel sud ovest del continente di convogliare decise masse d'aria calda dal golfo del Messico verso le nostre zone. Al momento non sono previste torride ondate di calore, anche se il clima sarà via via più mite e direi anche estivo, ma senza giorni di fuoco. A lunghissima gittata seguendo GFS posso dire che permarrà il caldo in Texas Arizona Nevada e cc ecc, mentre la parte costiera della California per te Gianni sarà sempre in anomalia positiva ma mitigata dall'oceano, diverso invece l'entroterra dove continuerà a fare molto molto caldo.
ecco invece una visione ancora più a lunga gittata del modello Ecmwf:
Finisce dunque qui questa nuova disamina del globo, ribadisco nessuna previsione di massima ma solo indicazioni in base alle conoscenze attuali di indici ecc. Come ho già avuto modo di dire non sempre con premesse diverse cambiano gli attori , quindi certo ci sono segnali forse molti reindirizati da questo minimo solare, ma siamo pur sempre in esatte e gli anticicloni presto o tardi diranno la loro, anche se ribadisco le premesse non sono per un loro dominio prolungato alle nostre latitudini.Come sempre occorrerà monitorare e segnare quanto di giusto abbiamo fatto e quanto invece il clima nei suoi disegni saprà realmente farci vivere.
Cordialmente Robert saluta il forum e augura buon week end.....
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