La meteorologia nella saggezza popolare

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  • Siro Morello
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    • Aug 2006
    • 5662

    La meteorologia nella saggezza popolare

    Sarebbe bello scrivere un articolo col vostro aiuto sulla meteorologia nella saggezza popolare, collegandola ai giorni nostri e cercando di dare delle spiegazioni.

    Io ne ho già scritto una parte, aggiunte ..correzioni..critiche, tutto quel che può aiutare a migliorare l'articolo è ben accetto


    In epoca moderna abbiamo a che fare con previsioni che riescono ad avere una certa precisione nel range dei tre giorni, e che riescono a dare un'indicazione del tempo che potrebbe fare nei prossimi dieci. Ci sono poi addirittura dei modelli che danno un'indicazione su certi parametri dell'atmosfera livello stagionale, cioè per i prossimi 3 mesi.

    Una volta questi mezzi di previsione non esistevano e per questo motivo nella saggezza popolare si sono tramandati detti più o meno veritieri che vorrebbero essere una previsione.

    -Gennaio , sotto la neve il pane, sotto l'acqua fame: questo proverbio si potrebbe spiegare nel fatto che i nostri avi sapevano che prima o poi il freddo avrebbe colpito, perciò ad un gennaio mite avrebbe potuto fare seguito una primavera fredda che avrebbe rovinato i raccolti.

    -"A la Candelora da l'inverno semo fora, ma se piove e tira vento da l'inverno semo dentro", ne esistono altri che comunque esprimono il contrario: la spiegazione di questo proverbio va ricercata nel fatto che la gente sapeva che il 2 febbraio è troppo presto per chiamarsi fuori dalla stagione invernale.

    -"la batùa de San Giusepe", ovvero nella tradizione popolare è un ritorno di condizioni simil-invernali a cavallo tra la seconda e la terza decade di marzo: la spiegazione di questo detto va ricercata nelle condizioni in cui versa il primo mese di primavera meteorologica, cioè marzo , capace di darci giornate miti ma che in prestezza può farci riassaporare l'inverno appena trascorso

    -"A marso ogni mato va descalso!", ovvero solo i matti possono camminare scalzi in un mese ancora sostanzialmente freddo.

    -"Aprile non ti scoprire" e "Maggio va adagio" sono altri due detti che indicavano le insidie della stagione primaverile

    - "O piove dae palme, o piove sui ovi". Anche questo detto indica nella saggezza popolare le insidie che può avere la primavera, un monito se il giorno delle palme c'è il sole, una speranza per il bel tempo pasquale se nel giorno delle palme vediamo piovere.

    -"Santa Bibiana, quaranta dì e na setimana". I nostri avi, in mancanza di previsioni sulla stagione invernale si attaccavano a questo detto che in sostanza diceva che il tempo che fa il giorno di Santa Bibiana ce lo porteremo dietro per oltre 40 giorni, cioè per metà della stagione invernale in sostanza.

    -"Rosso di sera bel tempo si spera" e ancora "el sole va basso in sacco, brutto segno". In questi casi la saggezza popolare cercava di stilare una previsione per il giorno successivo in base a come tramontava il sole, con cielo rosso una speranza di beltempo, con sole che tramonta dietro le nuvole possibili avvisaglie di pioggia per l'indomani.
    Quando dicevano che sarebbe stato il peggior inverno del secolo ora so a cosa si riferivano

  • #2
    Re: La meteorologia nella saggezza popolare

    Quest'inverno ho iniziato a rivalutare i proverbi dei vecchi.
    Bisogna interpretarli comunque, non valutarli in maniera approssimativa.

    Anche il detto ' Troppo freddo perché nevichi' sembra tanto stupido ma cela delle verità per gli abitanti della Pianura Padana , e ben ci azzecca con le nostre zone.
    La realtà é che se pongo ad esempio la mia zona, le più grosse nevicate con accumulo e le più frequenti specie nei decenni trascorsi erano le nevicate da cuscinetto, le quali raramente iniziavano con temperature molto sotto lo zero, ma sono/erano le classiche nevicate con temperature intorno agli zero gradi.
    Questo inverno ha dimostrato che spesso le irruzioni da est, molto fredde, sono comunque stitiche per la mia zona.

    Altro esempio: 'Nebbia chiama neve'. Non é una verità assoluta neanche questa ma si ricollega alle nevicate da cuscinetto.
    Bassi strati freddi, spesso in dicembre/gennaio se arrivavano perturbazioni almeno inizialmente iniziavano con precipitazioni nevose.

    Questi detti e proverbi per esempio non valgono per la Romagna, quindi probabilmente sono proprio di origine nostrana.

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    • FulvioTs
      Utente Registrato
      • Jun 2007
      • 6485

      #3
      Re: La meteorologia nella saggezza popolare

      Originariamente inviato da Siro Morello Visualizza il messaggio
      Sarebbe bello scrivere un articolo col vostro aiuto sulla meteorologia nella saggezza popolare, collegandola ai giorni nostri e cercando di dare delle spiegazioni.

      Io ne ho già scritto una parte, aggiunte ..correzioni..critiche, tutto quel che può aiutare a migliorare l'articolo è ben accetto


      In epoca moderna abbiamo a che fare con previsioni che riescono ad avere una certa precisione nel range dei tre giorni, e che riescono a dare un'indicazione del tempo che potrebbe fare nei prossimi dieci. Ci sono poi addirittura dei modelli che danno un'indicazione su certi parametri dell'atmosfera livello stagionale, cioè per i prossimi 3 mesi.

      Una volta questi mezzi di previsione non esistevano e per questo motivo nella saggezza popolare si sono tramandati detti più o meno veritieri che vorrebbero essere una previsione.

      -Gennaio , sotto la neve il pane, sotto l'acqua fame: questo proverbio si potrebbe spiegare nel fatto che i nostri avi sapevano che prima o poi il freddo avrebbe colpito, perciò ad un gennaio mite avrebbe potuto fare seguito una primavera fredda che avrebbe rovinato i raccolti.

      -"A la Candelora da l'inverno semo fora, ma se piove e tira vento da l'inverno semo dentro", ne esistono altri che comunque esprimono il contrario: la spiegazione di questo proverbio va ricercata nel fatto che la gente sapeva che il 2 febbraio è troppo presto per chiamarsi fuori dalla stagione invernale.

      -"la batùa de San Giusepe", ovvero nella tradizione popolare è un ritorno di condizioni simil-invernali a cavallo tra la seconda e la terza decade di marzo: la spiegazione di questo detto va ricercata nelle condizioni in cui versa il primo mese di primavera meteorologica, cioè marzo , capace di darci giornate miti ma che in prestezza può farci riassaporare l'inverno appena trascorso

      -"A marso ogni mato va descalso!", ovvero solo i matti possono camminare scalzi in un mese ancora sostanzialmente freddo.

      -"Aprile non ti scoprire" e "Maggio va adagio" sono altri due detti che indicavano le insidie della stagione primaverile

      - "O piove dae palme, o piove sui ovi". Anche questo detto indica nella saggezza popolare le insidie che può avere la primavera, un monito se il giorno delle palme c'è il sole, una speranza per il bel tempo pasquale se nel giorno delle palme vediamo piovere.

      -"Santa Bibiana, quaranta dì e na setimana". I nostri avi, in mancanza di previsioni sulla stagione invernale si attaccavano a questo detto che in sostanza diceva che il tempo che fa il giorno di Santa Bibiana ce lo porteremo dietro per oltre 40 giorni, cioè per metà della stagione invernale in sostanza.

      -"Rosso di sera bel tempo si spera" e ancora "el sole va basso in sacco, brutto segno". In questi casi la saggezza popolare cercava di stilare una previsione per il giorno successivo in base a come tramontava il sole, con cielo rosso una speranza di beltempo, con sole che tramonta dietro le nuvole possibili avvisaglie di pioggia per l'indomani.
      L'unico scientifico è l'ultimo, ovvero se al tramonto il sole sta sotto le nuvole, colorando quest'ultime di rosso, rosa, arancio (rosso di sera) significa che la perturbazione è passatta, visto che la circolazione predominante è da ovest verso est.
      L'incontrario io sapevo di "rosso di mattina il brutto tempo si avvicina" che ha la stessa regola, se il sole all'alba sta sotto le nuvole colorandole di rosso, significa che la perturbazione non è ancora giunta e quindi, sempre pe ril motivo che la maggiorparte delle perturbazioni giungono da ovest, questa deve ancora iniziare a transitare e il tempo quindi non può che peggiorare. 75% circa di possibilità una e l'altra.

      Idem per il cielo a pecorelle, visto che il cirrocumulo è un avanposto delle nuvole che formano una perturbazione, le successive saranno poi quelle che porteranno alle precipitazioni ovvero gli strati-nembo strati.

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      • Nicola
        Utente Registrato
        • Jul 2006
        • 1122

        #4
        Re: La meteorologia nella saggezza popolare

        Originariamente inviato da Siro Morello Visualizza il messaggio
        Gennaio , sotto la neve il pane, sotto l'acqua fame: questo proverbio si potrebbe spiegare nel fatto che i nostri avi sapevano che prima o poi il freddo avrebbe colpito, perciò ad un gennaio mite avrebbe potuto fare seguito una primavera fredda che avrebbe rovinato i raccolti.
        Direi anche che il proverbio si lega al fatto che in gennaio il grano è già seminato da tempo e la neve lo proteggerebbe da eventuali gelate forti nel periodo successivo. Diciamo che la neve farebbe da coperta per il grano (elemento base del pane).
        Abito a San Giovanni Lupatoto (42 m.s.l.m) in una zona di campagna, lavoro a San Massimo.

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