Apro la discussione di Dicembre.
In buona sostanza veniamo da un Novembre che, a differenza degli ultimi anni, ci ha regalato un vortice polare stratosferico poco compatto e con vorticità basse, davvero incapace di dettare legge verso il basso.
E' quindi evidente che il pallino è in mano alla troposfera.
E la troposfera ci dice che la NAO è negativa, l'onda pacifica bella attiva (non certo una novità) l'eurasia ben fredda.
Però le cose stanno cambiando: il vortice polare troposferico sta ruotando e da molto sbilanciato sull'Eurasia, andrà a compattarsi di più sul polo e sulla zona canadese/atlantica.
Ciò comporterà una discreta piallata zonale per noi e, vedremo alla fine dei conti, temperature in netto rialzo sull'Europa orientale. Il freddo "vero" se ne dovrebbe andare oltre gli Urali, come del tutto fisiologico che sia.
Queste "brutte notizie", tuttavia, non dovrebbero assumere i caratteri della stazionarietà, come capitato molte volte nei recenti inverni.
Infatti non esiste una forzante stratosferica e quindi ad una accelerazione delle correnti zonali dovrebbe corrispondere un forte attrito e quindi la generazione di flussi di calore prima e di geopotenziale poi, capaci di dare un nuovo scossone al vortice polare più "compatto" che va delineandosi.
Quindi è verosimile pensare che la prima decade sia grosso modo compromessa, ma poi si aprono scenari più dinamici. Attenzione che questo non significa per forza ESE warm e un remake di Marzo 2018, dice solo che l'inverno pare dinamico, quindi le possibilità di freddo alle medie latitudini ci sono. Se poi l'hp sale 200 km più in là e noi siamo sotto campana, con l'Est Europa nel frigo....c'è poco da lamentarsi, il Nord Italia in fin dei conti è poco più di un ago nel pagliaio.
In buona sostanza veniamo da un Novembre che, a differenza degli ultimi anni, ci ha regalato un vortice polare stratosferico poco compatto e con vorticità basse, davvero incapace di dettare legge verso il basso.
E' quindi evidente che il pallino è in mano alla troposfera.
E la troposfera ci dice che la NAO è negativa, l'onda pacifica bella attiva (non certo una novità) l'eurasia ben fredda.
Però le cose stanno cambiando: il vortice polare troposferico sta ruotando e da molto sbilanciato sull'Eurasia, andrà a compattarsi di più sul polo e sulla zona canadese/atlantica.
Ciò comporterà una discreta piallata zonale per noi e, vedremo alla fine dei conti, temperature in netto rialzo sull'Europa orientale. Il freddo "vero" se ne dovrebbe andare oltre gli Urali, come del tutto fisiologico che sia.
Queste "brutte notizie", tuttavia, non dovrebbero assumere i caratteri della stazionarietà, come capitato molte volte nei recenti inverni.
Infatti non esiste una forzante stratosferica e quindi ad una accelerazione delle correnti zonali dovrebbe corrispondere un forte attrito e quindi la generazione di flussi di calore prima e di geopotenziale poi, capaci di dare un nuovo scossone al vortice polare più "compatto" che va delineandosi.
Quindi è verosimile pensare che la prima decade sia grosso modo compromessa, ma poi si aprono scenari più dinamici. Attenzione che questo non significa per forza ESE warm e un remake di Marzo 2018, dice solo che l'inverno pare dinamico, quindi le possibilità di freddo alle medie latitudini ci sono. Se poi l'hp sale 200 km più in là e noi siamo sotto campana, con l'Est Europa nel frigo....c'è poco da lamentarsi, il Nord Italia in fin dei conti è poco più di un ago nel pagliaio.
Comment