A volte quando dormo poco o male,mi sovvien di pensare.
Così è capitato stanotte. E come un sogno pilotato,ho rivolto il mio pensiero alla mia grande passione.
Mi sono chiesto ed ho cercato di darmi risposta,se la previsione del tempo possa conciliarsi con la bellezza dell'imprevisto.
E' una domanda probabilmente molto filosofica,alla quale la risposta che viene data,spesso può essere soggettiva.
Sono ormai 22 anni che seguo giornalmente questa materia e le vicende climatiche della mia zona.
Ricordo come ieri i primi anni!
L'attesa spasmodica di vedere il barba o Baroni alle 19,50 o il nostro Emilio.
Era la PREVISIONE!
La previsione del tempo del giorno o dei giorni seguenti.
Io credo che in quelle previsioni,vi fosse ancora l'umanità del tentativo.
L'impercettibile sensazione che potessero anche sbagliare,che fossero legate ad un tentativo probabilistico molto elevato ma non certo.
La certezza che oltre i 5 giorni,non potevi sapere come sarebbe andata.
La bellezza dell'attesa,quasi ignavia del futuro.
Chi poteva dirti con sicurezza che da lì a 15 giorni,avrebbe nevicato,avrebbe gelato,avrebbe piovuto?
Era una dolce attesa,come una mamma che attende,con una vitalità di speranze che ti sapevano rendere felice ed emozionato.
Non c'era la spasmodica cura dei modelli,la battaglia di chi per primo intravvede una soluzione corretta.
No,amici miei,era un'altra vita meteo!
Era un'altro modo di attendere ed amare il cielo e le sue meteore.
Poi da fine anni '90,la tecnologia e lo sviluppo di internet,hanno concesso molte più opportunità a tutti noi.
Il satellite,prima esclusiva di "che tempo fa" è diventato di tutti.
Il radar,i modelli matematici con le loro elaborazioni,le grandi previsioni stagionali.
Ora tutto è più facile e tutto è alla portata di tutti.
E' un bene?
è un male?
E' difficile dare una risposta,ma certamente il fascino indiscreto dell'ingenua speranza di vedere un'improvvisa nevicata è andato perso.
Ed è andato perso,fra chi più di tutti ama e attende l'evento meteorico.
La gente comune,ancora non sà cosa accadrà domani.
E fra di loro molti si lamenteranno per la troppa pioggia,per il troppo caldo,per la nevicata abbondante.
Ma noi,noi che abbiamo donato parte del nostro tempo per questo amore,lo sappiamo già.
Noi sappiamo che domani il cielo sarà nuvoloso,che per il fine settimna farà caldo,che fra 2 giorni potrebbe nevicare.
Certo viviamo ancora del condizionale,almeno quello,ma sappiamo che il tempo è destinato ad una certa evoluzione.
E' bellissimo saperlo da una parte,perchè impariamo a conoscere l'atmosfera che ci circonda e le sue regole,ma è avvilente dall'altra,perchè depaupera,annichilisce la fantasia,la bellezza dell'imprevisto.
Peggio ancora quando si cerca,per fortuna con ancora scarsi risultati,di inquadrare una stagione.
Mi sento quasi mortificato,nel sapere che la prossima estate elaborazioni su elaborazioni ti indicano una stagione calda o piovosa che sia.
Non sto giudicando se sia bene saperlo,l'evoluzione del mondo scientifico e le sue applicazioni le ritengo positive e così lo studio in questo campo.
Sto ragionando più con il cuore,di chi vorrebbe alzarsi la mattina senza sapere cosa farà durante il giorno.
Di chi alla sera,scriverà come sempre ha fatto tutti i giorni,per 22anni e come farà ancora,le meteore della giornata.
La fantasia del cielo,la bellezza di stupirsi ancora una volta difronte ad un'evento meteo.
C'è tanta voglia di imparare guardando il cielo con gli occhi di chi lo vorrebbe sentire suo e di chi ancora non vorrebbe sapere cosa accadrà domani,come ci stupirà nel suo naturale evolversi.
E la frenesia di prendere la penna e annotare sul diario,una giornata serena,poco nuvolosa,variabile,nuvolosa,molto nuvolosa,piovosa,nebbiosa,nevosa,temporalesca,ghia cciata....ecct ecct ecct.......
Così è capitato stanotte. E come un sogno pilotato,ho rivolto il mio pensiero alla mia grande passione.
Mi sono chiesto ed ho cercato di darmi risposta,se la previsione del tempo possa conciliarsi con la bellezza dell'imprevisto.
E' una domanda probabilmente molto filosofica,alla quale la risposta che viene data,spesso può essere soggettiva.
Sono ormai 22 anni che seguo giornalmente questa materia e le vicende climatiche della mia zona.
Ricordo come ieri i primi anni!
L'attesa spasmodica di vedere il barba o Baroni alle 19,50 o il nostro Emilio.
Era la PREVISIONE!
La previsione del tempo del giorno o dei giorni seguenti.
Io credo che in quelle previsioni,vi fosse ancora l'umanità del tentativo.
L'impercettibile sensazione che potessero anche sbagliare,che fossero legate ad un tentativo probabilistico molto elevato ma non certo.
La certezza che oltre i 5 giorni,non potevi sapere come sarebbe andata.
La bellezza dell'attesa,quasi ignavia del futuro.
Chi poteva dirti con sicurezza che da lì a 15 giorni,avrebbe nevicato,avrebbe gelato,avrebbe piovuto?
Era una dolce attesa,come una mamma che attende,con una vitalità di speranze che ti sapevano rendere felice ed emozionato.
Non c'era la spasmodica cura dei modelli,la battaglia di chi per primo intravvede una soluzione corretta.
No,amici miei,era un'altra vita meteo!
Era un'altro modo di attendere ed amare il cielo e le sue meteore.
Poi da fine anni '90,la tecnologia e lo sviluppo di internet,hanno concesso molte più opportunità a tutti noi.
Il satellite,prima esclusiva di "che tempo fa" è diventato di tutti.
Il radar,i modelli matematici con le loro elaborazioni,le grandi previsioni stagionali.
Ora tutto è più facile e tutto è alla portata di tutti.
E' un bene?
è un male?
E' difficile dare una risposta,ma certamente il fascino indiscreto dell'ingenua speranza di vedere un'improvvisa nevicata è andato perso.
Ed è andato perso,fra chi più di tutti ama e attende l'evento meteorico.
La gente comune,ancora non sà cosa accadrà domani.
E fra di loro molti si lamenteranno per la troppa pioggia,per il troppo caldo,per la nevicata abbondante.
Ma noi,noi che abbiamo donato parte del nostro tempo per questo amore,lo sappiamo già.
Noi sappiamo che domani il cielo sarà nuvoloso,che per il fine settimna farà caldo,che fra 2 giorni potrebbe nevicare.
Certo viviamo ancora del condizionale,almeno quello,ma sappiamo che il tempo è destinato ad una certa evoluzione.
E' bellissimo saperlo da una parte,perchè impariamo a conoscere l'atmosfera che ci circonda e le sue regole,ma è avvilente dall'altra,perchè depaupera,annichilisce la fantasia,la bellezza dell'imprevisto.
Peggio ancora quando si cerca,per fortuna con ancora scarsi risultati,di inquadrare una stagione.
Mi sento quasi mortificato,nel sapere che la prossima estate elaborazioni su elaborazioni ti indicano una stagione calda o piovosa che sia.
Non sto giudicando se sia bene saperlo,l'evoluzione del mondo scientifico e le sue applicazioni le ritengo positive e così lo studio in questo campo.
Sto ragionando più con il cuore,di chi vorrebbe alzarsi la mattina senza sapere cosa farà durante il giorno.
Di chi alla sera,scriverà come sempre ha fatto tutti i giorni,per 22anni e come farà ancora,le meteore della giornata.
La fantasia del cielo,la bellezza di stupirsi ancora una volta difronte ad un'evento meteo.
C'è tanta voglia di imparare guardando il cielo con gli occhi di chi lo vorrebbe sentire suo e di chi ancora non vorrebbe sapere cosa accadrà domani,come ci stupirà nel suo naturale evolversi.
E la frenesia di prendere la penna e annotare sul diario,una giornata serena,poco nuvolosa,variabile,nuvolosa,molto nuvolosa,piovosa,nebbiosa,nevosa,temporalesca,ghia cciata....ecct ecct ecct.......
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