Un thread per amanti della neve.
Null'altro da aggiungere.
Perchè la due giorni che ho passato in questo fine settimana sulla zona sommitale dell'altopiano di Asiago è qualcosa da tramandare ai posteri.
Mai e poi mai si può immaginare una situazione del genere partendo dalle basse quote prealpine, attorno ai 1.000 metri, dove spesso la pioggia l'ha fatta da padrone in questo umidissimo inverno, e gli spessori sono limitati.
Ieri, infatti, la situazione della neve era prettamente primaverile, con un disgelo accelerato e precoce già in corso, e temperatura sopra lo zero, alla partenza dal bivio per la Val Galmarara, lungo la SS che collega Asiago con l'altopiano del Vezzena, attorno ai 1000 mt di quota.
Ma il paesaggio muta di colpo, oltre i 1400/1500 metri d'altitudine.
Gli spessori, attorno al metro, passano rapidamente a due nel giro di 100/200 metri di dislivello. Oltre i 1600 metri è l'apocalisse bianca. Il manto nevoso, a Malga Portule (1725 mt) è impossibile da misurare. Lo spessore è tale che il sondino non tocca il fondo. Tre, forse anche più metri di neve. Già arrivere fin lì è stato un piccolo prodigio. La neve fresca, caduta tra venerdì e sabato, assomma ad almeno un metro di spessore. Pesantissima, quasi quella che di solito viene in pianura. Altri 30 cm caduti nella notte e nella prima parte di oggi. Peccato solo che la quota neve sia rimasta molto alta, sui 1200/1300 anche in nottata. Come dicevo sopra, c'è un abisso tra gli spessori sopra e sotto i 1500 metri di quota.
Credo che solo le foto possono dare il giusto risalto a qualcosa di straodinario. Un'eredità che questo inverno nevosissimo per le alpi meridionali ci lascierà, indelebile, da tramandare ai posteri. Cosa che, con queste poche e modeste foto, spero di fare anch'io.
Buona visione!
Sergio
Il salto oltre il quale il mondo cambia...
Salendo alle ultime luci della sera, fatica immane avanzare su un metro di neve fresca
Il sottoscritto e Michele all'ingresso di malga Portule, appena arrivati in tempo prima dell'arrivo della bufera serale
La Malga fotogragata stamane. Ogni commento sugli spessori nevosi è superfluo
Località momumenti, quota 1782 mt. Da qui in poi, visto il vento teso da nord e la scarsa visibilità, non siamo saliti oltre
Val Portule, il grande nord è a due passi da casa....
Il primo pallido sole si fa strada, in un cielo invernale coperto di altostratus translucidus
Il sole visto come attraverso un vetro smerigliato, segno distintivo delle nubi del genere "altostratus"
Ancora la sfera solare schermata, e quindi ben visibile senza rischi di abbagliamento
Un pò di giochi di luci per finire...
Sergio
Null'altro da aggiungere.
Perchè la due giorni che ho passato in questo fine settimana sulla zona sommitale dell'altopiano di Asiago è qualcosa da tramandare ai posteri.
Mai e poi mai si può immaginare una situazione del genere partendo dalle basse quote prealpine, attorno ai 1.000 metri, dove spesso la pioggia l'ha fatta da padrone in questo umidissimo inverno, e gli spessori sono limitati.
Ieri, infatti, la situazione della neve era prettamente primaverile, con un disgelo accelerato e precoce già in corso, e temperatura sopra lo zero, alla partenza dal bivio per la Val Galmarara, lungo la SS che collega Asiago con l'altopiano del Vezzena, attorno ai 1000 mt di quota.
Ma il paesaggio muta di colpo, oltre i 1400/1500 metri d'altitudine.
Gli spessori, attorno al metro, passano rapidamente a due nel giro di 100/200 metri di dislivello. Oltre i 1600 metri è l'apocalisse bianca. Il manto nevoso, a Malga Portule (1725 mt) è impossibile da misurare. Lo spessore è tale che il sondino non tocca il fondo. Tre, forse anche più metri di neve. Già arrivere fin lì è stato un piccolo prodigio. La neve fresca, caduta tra venerdì e sabato, assomma ad almeno un metro di spessore. Pesantissima, quasi quella che di solito viene in pianura. Altri 30 cm caduti nella notte e nella prima parte di oggi. Peccato solo che la quota neve sia rimasta molto alta, sui 1200/1300 anche in nottata. Come dicevo sopra, c'è un abisso tra gli spessori sopra e sotto i 1500 metri di quota.
Credo che solo le foto possono dare il giusto risalto a qualcosa di straodinario. Un'eredità che questo inverno nevosissimo per le alpi meridionali ci lascierà, indelebile, da tramandare ai posteri. Cosa che, con queste poche e modeste foto, spero di fare anch'io.
Buona visione!
Sergio
Il salto oltre il quale il mondo cambia...
Salendo alle ultime luci della sera, fatica immane avanzare su un metro di neve fresca
Il sottoscritto e Michele all'ingresso di malga Portule, appena arrivati in tempo prima dell'arrivo della bufera serale
La Malga fotogragata stamane. Ogni commento sugli spessori nevosi è superfluo
Località momumenti, quota 1782 mt. Da qui in poi, visto il vento teso da nord e la scarsa visibilità, non siamo saliti oltre
Val Portule, il grande nord è a due passi da casa....
Il primo pallido sole si fa strada, in un cielo invernale coperto di altostratus translucidus
Il sole visto come attraverso un vetro smerigliato, segno distintivo delle nubi del genere "altostratus"
Ancora la sfera solare schermata, e quindi ben visibile senza rischi di abbagliamento
Un pò di giochi di luci per finire...
Sergio
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