GENNAIO:
Vero e proprio mostro di ghiaccio e neve. Difficile trovare aggettivi consoni ad un mese così incredibilmente freddo con una persistenza paurosa,purtroppo spesso dimenticato fra le grandi ondate di gelo del passato. Chiude con 3° e mezzo sotto la media termica e con oltre 15cm di neve.
Partiamo da una considerazione la media mensile aritmetica e ponderata è sotto lo zero,in pratica il mese nella sua globalità vede un andamento di ghiaccio. I primi giorni sono molto freddi questo a causa della presenza di un robusto anticiclone che crea nebbie fitte e persistenti per tutto il giorno. Fino al giorno 4 quando improvvisamente entra in scena il fhoen,sospinto dall’elevazione in oceano sui meridiani dell’alta pressione e dalla conseguente caduta di aria da nord verso il mediterraneo. In questo giorno la temperatura sale fino a +12° in una splendida e limpida giornata d’inverno. Il giorno dopo si replica con un’altra bellissima e mite giornata ma da questo momento fino a fine mese si scatena l’inferno più che l’inverno. Aria gelida artica sta per scendere verso sud dalla Scandinavia dove crollano le temperature mentre da noi,un nuovo contributo di alta pressione porta a condizioni di stabilità ma con gelate notturne. Le danze si aprono il 10 quando si apre un corridoio artico verso di noi che trascina aria fredda mentre una depressione in risalita dal meridione richiama il gelo del continente,dove staziona un’alta termica gelida. Inizia con il nevischio mentre il giorno dopo è neve con un accumulo di 9 cm nell’arco delle 24 ore in una giornata di ghiaccio. Il 12 mattina il termometro scende fino a -9,3° un valore incredibile e dovuto all’effetto albedo che prende forza in virtù di termiche gelide.Dalla sera riprende a nevicare e ne fa un altro centimetro. Nevica fino a poco dopo le 01,00 con altro mezzo cm di accumulo,tra il 13 ed il 14 pausa in un quadro termico molto gelido. Dal 15 altra freddissima giornata di ghiaccio che porta una nevicata di 2 cm,stavolta entra decisa una termica di -5° che accompagna un minimo in veloce traslazione da nord verso sud. Tutta l’Europa è un unico pezzo di ghiaccio. Il 16 sosta in giornata con massima inferiore allo 0° ed il 17 torna a nevicare con una minima che torna sotto i -7°,questo perché oltre all’azione artica si aggiunge l’entrata combinata di aria siberiana,attratta dalla posizione dell’alta termica nel nord del continente. Il 18 con una termica di -10°, cadono altri 3,5cm nell’ennesima giornata di ghiaccio mentre il giorno dopo in mezzo a tanto freddo,torna la nebbia che ci regala altre due giornate di ghiaccio,in pratica la 5° consecutiva con una minima il 20 del mese di ben -10,3°. Naturalmente la neve a terra rimane senza alcun problema visti i valori termici in un contesto di ghiaccio,neve,nebbia leggendario. Il 21 si registra il primo sensibile aumento,infatti per la prima volta dopo tanto,cade del nevischio,cosa che succede anche il 22 fino alla definitiva trasformazione in pioggia verso sera,questo a causa dell’arrivo di correnti oceaniche umide ma anche miti. Piove anche il 23 e in serata torna la nebbia,nonostante questo rialzo termico e le precipitazioni,le tracce di neve rimangono al suolo. Bisogna attendere il 26 quando una sciroccata forte,senza precipitazioni,alza molto le temperature e la minima della notte dopo 21 giorni consecutivi torna sopra lo 0°,la neve a terra a questo punto fonde definitivamente,dopo 15 giorni di permanenza consecutiva. Se mancano le termiche ci pensa ancora una volta la nebbia a rendere il finale del mese gelido e freddissimo,una coltre grigia chiude gennaio con 4 giorni di nebbia fitta e visibilità quasi a 0mt.ed un gelo d’altri tempi ,per l’arrivo di un’alta pressione di natura africana. Uno dei gennaio più freddi del ‘900 chiude i battenti sarà ricordato ma forse non come dovrebbe essere.
Vero e proprio mostro di ghiaccio e neve. Difficile trovare aggettivi consoni ad un mese così incredibilmente freddo con una persistenza paurosa,purtroppo spesso dimenticato fra le grandi ondate di gelo del passato. Chiude con 3° e mezzo sotto la media termica e con oltre 15cm di neve.
Partiamo da una considerazione la media mensile aritmetica e ponderata è sotto lo zero,in pratica il mese nella sua globalità vede un andamento di ghiaccio. I primi giorni sono molto freddi questo a causa della presenza di un robusto anticiclone che crea nebbie fitte e persistenti per tutto il giorno. Fino al giorno 4 quando improvvisamente entra in scena il fhoen,sospinto dall’elevazione in oceano sui meridiani dell’alta pressione e dalla conseguente caduta di aria da nord verso il mediterraneo. In questo giorno la temperatura sale fino a +12° in una splendida e limpida giornata d’inverno. Il giorno dopo si replica con un’altra bellissima e mite giornata ma da questo momento fino a fine mese si scatena l’inferno più che l’inverno. Aria gelida artica sta per scendere verso sud dalla Scandinavia dove crollano le temperature mentre da noi,un nuovo contributo di alta pressione porta a condizioni di stabilità ma con gelate notturne. Le danze si aprono il 10 quando si apre un corridoio artico verso di noi che trascina aria fredda mentre una depressione in risalita dal meridione richiama il gelo del continente,dove staziona un’alta termica gelida. Inizia con il nevischio mentre il giorno dopo è neve con un accumulo di 9 cm nell’arco delle 24 ore in una giornata di ghiaccio. Il 12 mattina il termometro scende fino a -9,3° un valore incredibile e dovuto all’effetto albedo che prende forza in virtù di termiche gelide.Dalla sera riprende a nevicare e ne fa un altro centimetro. Nevica fino a poco dopo le 01,00 con altro mezzo cm di accumulo,tra il 13 ed il 14 pausa in un quadro termico molto gelido. Dal 15 altra freddissima giornata di ghiaccio che porta una nevicata di 2 cm,stavolta entra decisa una termica di -5° che accompagna un minimo in veloce traslazione da nord verso sud. Tutta l’Europa è un unico pezzo di ghiaccio. Il 16 sosta in giornata con massima inferiore allo 0° ed il 17 torna a nevicare con una minima che torna sotto i -7°,questo perché oltre all’azione artica si aggiunge l’entrata combinata di aria siberiana,attratta dalla posizione dell’alta termica nel nord del continente. Il 18 con una termica di -10°, cadono altri 3,5cm nell’ennesima giornata di ghiaccio mentre il giorno dopo in mezzo a tanto freddo,torna la nebbia che ci regala altre due giornate di ghiaccio,in pratica la 5° consecutiva con una minima il 20 del mese di ben -10,3°. Naturalmente la neve a terra rimane senza alcun problema visti i valori termici in un contesto di ghiaccio,neve,nebbia leggendario. Il 21 si registra il primo sensibile aumento,infatti per la prima volta dopo tanto,cade del nevischio,cosa che succede anche il 22 fino alla definitiva trasformazione in pioggia verso sera,questo a causa dell’arrivo di correnti oceaniche umide ma anche miti. Piove anche il 23 e in serata torna la nebbia,nonostante questo rialzo termico e le precipitazioni,le tracce di neve rimangono al suolo. Bisogna attendere il 26 quando una sciroccata forte,senza precipitazioni,alza molto le temperature e la minima della notte dopo 21 giorni consecutivi torna sopra lo 0°,la neve a terra a questo punto fonde definitivamente,dopo 15 giorni di permanenza consecutiva. Se mancano le termiche ci pensa ancora una volta la nebbia a rendere il finale del mese gelido e freddissimo,una coltre grigia chiude gennaio con 4 giorni di nebbia fitta e visibilità quasi a 0mt.ed un gelo d’altri tempi ,per l’arrivo di un’alta pressione di natura africana. Uno dei gennaio più freddi del ‘900 chiude i battenti sarà ricordato ma forse non come dovrebbe essere.
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