GENNAIO:
Freddo e stupendo mese invernale che riscatta una serie di gennaio molto anonimi, in particolare la prima decade riveste canoni di storicità climatica per il veronese. Termina oltre il mezzo grado sotto le medie termiche con molta neve e ben oltre le medie pluvio.
L’anno inizia davvero con il botto,infatti dopo la mezzanotte prosegue la nevicata meravigliosa del 31, le zone più colpite sono proprio quelle tra Castel D’Azzano,Cadidavid e San Giovanni Lupatoto,ove nevica per tutta notte senza mai modificare lo stato in pioggia e terminando solo verso le 13,00 con accumuli davvero molto alti per queste zone. Cadidavid segna 14 cm di neve ma le zone di campagna giungono fino a 18/20cm. I giorni successivi sono gelidi e sfiorano la storia,il freddo avvolge la pianura con la neve a terra che non fonde per giorni. Una vasta cellula di alta pressione con i massimi sulla Gran Bretagna protegge anche le nostre regioni,favorendo la formazione delle nebbie in un contesto ghiacciato,il giorno 5 fino alle 23,45 risulta il più freddo dal 1985 quando a causa di deboli venti orientali,trascinati da una perturbazione in arrivo rialza il valore massimo del giorno che si ferma in ogni caso a ben -3.6°. L’Epifania diventa il giorno perfetto per la neve su tutto il Nord ovest mentre le nostre zone sono colpite sono in minima parte con una breve bufera di neve attorno alle ore 13,00 ma senza accumuli se non irrisori su terreni ovunque ancora bianchi e coperti di neve. La depressione con minimo sul Tirreno rimane attiva per giorni ed è ora il turno della neve abbondante sui monti perché nonostante ogni tanto anche al piano torni come comparsa,le temperature si alzano leggermente e precludono accumuli al suolo. A cavallo delle due decadi torna ad aumentare la pressione,grazie a correnti orientali ancora una volta molto fredde e le gelate notturne proseguono per molti giorni, appena dopo metà mese la pressione cala nuovamente stavolta per l’ingerenza di una vortice polare tornato in grande forma che crea una depressione sull’Islanda che convoglia una serie di perturbazioni molto piovose in pianura e nuovamente nevose in montagna da quote medio basse per una stagione memorabile. L’ingerenza atlantica prosegue per quasi tutta l’ultima parte del mese pur in un quadro debolmente instabile, a fine mese dalle steppe russo siberiane in collaborazione con correnti artiche si staglia un nuovo fronte gelido pronto ad invadere il continente e per il 31 nuovi cali termici investono le nostre regioni per una stagione che pare finalmente essere degna di questo nome.
Freddo e stupendo mese invernale che riscatta una serie di gennaio molto anonimi, in particolare la prima decade riveste canoni di storicità climatica per il veronese. Termina oltre il mezzo grado sotto le medie termiche con molta neve e ben oltre le medie pluvio.
L’anno inizia davvero con il botto,infatti dopo la mezzanotte prosegue la nevicata meravigliosa del 31, le zone più colpite sono proprio quelle tra Castel D’Azzano,Cadidavid e San Giovanni Lupatoto,ove nevica per tutta notte senza mai modificare lo stato in pioggia e terminando solo verso le 13,00 con accumuli davvero molto alti per queste zone. Cadidavid segna 14 cm di neve ma le zone di campagna giungono fino a 18/20cm. I giorni successivi sono gelidi e sfiorano la storia,il freddo avvolge la pianura con la neve a terra che non fonde per giorni. Una vasta cellula di alta pressione con i massimi sulla Gran Bretagna protegge anche le nostre regioni,favorendo la formazione delle nebbie in un contesto ghiacciato,il giorno 5 fino alle 23,45 risulta il più freddo dal 1985 quando a causa di deboli venti orientali,trascinati da una perturbazione in arrivo rialza il valore massimo del giorno che si ferma in ogni caso a ben -3.6°. L’Epifania diventa il giorno perfetto per la neve su tutto il Nord ovest mentre le nostre zone sono colpite sono in minima parte con una breve bufera di neve attorno alle ore 13,00 ma senza accumuli se non irrisori su terreni ovunque ancora bianchi e coperti di neve. La depressione con minimo sul Tirreno rimane attiva per giorni ed è ora il turno della neve abbondante sui monti perché nonostante ogni tanto anche al piano torni come comparsa,le temperature si alzano leggermente e precludono accumuli al suolo. A cavallo delle due decadi torna ad aumentare la pressione,grazie a correnti orientali ancora una volta molto fredde e le gelate notturne proseguono per molti giorni, appena dopo metà mese la pressione cala nuovamente stavolta per l’ingerenza di una vortice polare tornato in grande forma che crea una depressione sull’Islanda che convoglia una serie di perturbazioni molto piovose in pianura e nuovamente nevose in montagna da quote medio basse per una stagione memorabile. L’ingerenza atlantica prosegue per quasi tutta l’ultima parte del mese pur in un quadro debolmente instabile, a fine mese dalle steppe russo siberiane in collaborazione con correnti artiche si staglia un nuovo fronte gelido pronto ad invadere il continente e per il 31 nuovi cali termici investono le nostre regioni per una stagione che pare finalmente essere degna di questo nome.
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