Mappatura delle zone fredde da inversione nella pianura e valli pedemontane

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  • Flavio65
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    • Sep 2006
    • 1492

    Mappatura delle zone fredde da inversione nella pianura e valli pedemontane

    Ragazzi, se volete divertirvi un po’, e trovare magari un diversivo alle solite serate passate in casa a controllare i dati del vostro orticello.

    Basta munirsi di un termometro con sonda come questo e bloccarlo esternamente al finestrino dell’auto (la sonda).



    Il mio, pur non essendo naturalmente a norma, da fermo da valori molto allineati a quelli di una capannina schermata; già testato e confrontato in dolina.
    Ho calcolato che fissandolo al finestrino dell’auto e viaggiando ad una velocità costante non superiore ai 40 km/h, in mancanza di vento, sovrastima la temperatura di circa 1/ 1,5°C. Ma tenendo sempre la stessa velocità (Importante!!) , l’errore è sempre uguale perciò..

    I valori sono allineati con quelli del sensore auto, ma la risposta è immediata e qui sta la differenza!!.

    Se noi passiamo con l’auto ad una certa velocità all’interno di una conca chiusa la cui temperatura è ad esempio circa 10°C inferiore a quella esterna e ne usciamo dopo qualche minuto, il sensore auto registra un calo di soli 3/4 °C MAX!!. Qualcuno penserà di essere Indiana Jones girando con l’auto in campagna e guardando il sensore della stessa, in realtà si perde quasi tutto il bello.
    Soprattutto nella prima parte della notte, quando ancora il cuscinetto freddo è in formazione e magari disturbato, come succede ad esempio in questi giorni , allo sbocco di una lunga valle come la Val d’Illasi, nei luoghi un po’ riparati, si formano delle sacche fredde con valori di temperatura che si discostano anche di 5-6°C in poche centinaia di metri. Ed è impossibile misurarle se non col sistema che ho adottato. A volte si rimane veramente sbalorditi e io stesso all’inizio non ci credevo..
    Nella seconda parte della notte le brezze (specie se catabatiche) in genere si placano e il cuscinetto freddo prende spessore, di conseguenza le temperature minime tendono un po’ ad allinearsi.
    Questa era la situazione alle ore 23 circa di ieri sera 20 gennaio allo sbocco della Val d’Illasi, ancora interessata da una debole brezza catabatica, ma con alcune sacche fredde importanti già formate sulla sx idrografica della stessa, e allo sbocco della più chiusa Val Tramigna. Si noti anche la zona molto fredda di località “Fornello”, riparata a nord e ovest dai contrafforti lessinici e a sud in parte dall’argine dell’autostrada e dal Monte Bissone.

    Siamo una fluttuazione quantica del nulla, ma non ce ne dobbiamo vergognare.

    Caldiero (Vr) Pedemontana Est Verona
  • Flavio65
    Utente Registrato
    • Sep 2006
    • 1492

    #2
    Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

    Seconda parte: tour nel polo del freddo: la bassa Val d'Alpone con epicentro Sarmazza: ore 23.15


    Notate il calo incredibile mentre si percorre via Santa Croce da Monteforte verso Sarmazza..
    Siamo una fluttuazione quantica del nulla, ma non ce ne dobbiamo vergognare.

    Caldiero (Vr) Pedemontana Est Verona

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    • zorro
      Utente Registrato
      • Jan 2007
      • 3925

      #3
      Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

      Una volta se ti va fai un giro alle ferrazze, son molto curioso di sapere com'è la zona, secondo me ha grandi potenzialità

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      • Flavio65
        Utente Registrato
        • Sep 2006
        • 1492

        #4
        Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

        [QUOTE=zorro;317068]Una volta se ti va fai un giro alle ferrazze, son molto curioso di sapere com'è la zona, secondo me ha grandi potenzialità [/QUOTE

        Non l'ho mai monitorata perché la ritengo troppo umida per avere temperature record ma la prox volta un giretto lo faccio, forse già domani..
        Siamo una fluttuazione quantica del nulla, ma non ce ne dobbiamo vergognare.

        Caldiero (Vr) Pedemontana Est Verona

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        • Flavio65
          Utente Registrato
          • Sep 2006
          • 1492

          #5
          Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

          Originariamente inviato da Massimo M. Visualizza il messaggio
          Come dicevo in altra sede sarebbe bello avere una mappa delle zone fredde.

          Immaginate se alla base della pianificazione urbanistica si tenesse conto anche delle caratteristiche microclimatiche.

          Quanti GigaWatt si risparmierebbero?

          Una casa a Sarmazza quanto consuma in più rispetto alla stessa casa a Caldiero?
          Ah, sicuro!
          Per quanto riguarda Caldiero, le temperature minime alte sono dovute a più fattori:
          1)Isola di calore
          2) Posizionato allo sbocco della Val d'Illasi e quindi soggetto talvolta all'influenza della brezza catabatica.
          3) Nonostante sia ad un'altitudine di circa 45 mt. s.l.m. si trova su uno zoccolo alluvionale inclinato verso valle; il freddo prodotto dall'irraggiamento, nella prima metà della notte defluisce nella sottostante zona demarcata dalle risorgive (Cimitero, Bagni, ecc) posta circa 10 metri più in basso. Una volta che il cuscinetto ha raggiunto lo spessore di una decina di metri, anche il centro paese, al netto dell'isola di calore, inizia a raffreddarsi.
          Siamo una fluttuazione quantica del nulla, ma non ce ne dobbiamo vergognare.

          Caldiero (Vr) Pedemontana Est Verona

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          • Flavio65
            Utente Registrato
            • Sep 2006
            • 1492

            #6
            Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

            Queste le zone notoriamente più fredde allo sbocco della Val di Mezzane , Val di Marcellise, e ancora Val d'Illasi per mia esperienza..

            Siamo una fluttuazione quantica del nulla, ma non ce ne dobbiamo vergognare.

            Caldiero (Vr) Pedemontana Est Verona

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            • Angelo
              Consiglio direttivo
              • Jun 2006
              • 12323

              #7
              Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

              Grande FLAVIO!!
              Operazione che ho fatto centinaia di volte anch'io ma accontentandomi del termometro della macchina.
              Per curiosità, la sonda esterna l'hai messa davanti allo specchietto retrovisore?
              https://www.meteoarena.com/

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              • #8
                Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

                eccezionale come sempre Flavio! le variazioni termiche si possono apprezzare facendo una semplice passeggiata qui a Soave. Nelle sere d'estate parto da casa con sensazione di caldo e arrivo dopo 500 metri alla piana del Burgan che ci vuole il maglioncino!
                per quanto rileva Massimo sulla pianificazione urbanistica la zonizzazione microclimatica sarebbe un aspetto da tenere in estrema considerazione in un'ottica di "risparmio energetico" a media scala...la realtà è che non tengono neanche conto degli aspetti ben più immediati tipo quelli idrogeologici figuriamoci del microclima, anche perchè in ambito pianificatorio territoriale "l'esperto in materia climatica" è figura non contemplata e gli inquadramenti climatici sono svolti con le modalità con cui veniva descritto il clima nei sussidiari delle scuole medie.

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                • Angelo
                  Consiglio direttivo
                  • Jun 2006
                  • 12323

                  #9
                  Re: Ondata di freddo in arrivo! Commenti e scenari!

                  Forse esiste un posto più freddo di Colognola "est" e Sarmazza.
                  Non è in pianura in senso stretto, ma è sotto i 200m slm



                  Guardate che bella dolina, piccina piccina, che c'è appena a est del segnaposto. Sono anni che la guardo sulla mappa ma non ci sono mai andato fisicamente. So che Corrado ho lasciato un termometro con datalogger ma, al suo ritorno, non c'era più.

                  Sarmazza o Montericco? Dove si trova il punto più freddo in provincia di Verona sotto i 200m slm?
                  https://www.meteoarena.com/

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                  • Flavio65
                    Utente Registrato
                    • Sep 2006
                    • 1492

                    #10
                    Re: Ondata di freddo in arrivo! Commenti e scenari!

                    L'avevo lasciato io..bel posto quello, una vera polje !

                    Inviato dal mio VF-795 utilizzando Tapatalk
                    Siamo una fluttuazione quantica del nulla, ma non ce ne dobbiamo vergognare.

                    Caldiero (Vr) Pedemontana Est Verona

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                    • Flavio65
                      Utente Registrato
                      • Sep 2006
                      • 1492

                      #11
                      Re: Ondata di freddo in arrivo! Commenti e scenari!

                      Poi li vicino, ma appena sopra i 300 mt c'è ,,l"arena di Avesa . durante un periodo di monitoraggio 4 anni fa era scesa a -21!

                      Inviato dal mio VF-795 utilizzando Tapatalk
                      Siamo una fluttuazione quantica del nulla, ma non ce ne dobbiamo vergognare.

                      Caldiero (Vr) Pedemontana Est Verona

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                      • marco neve

                        #12
                        Re: Ondata di freddo in arrivo! Commenti e scenari!

                        Interessante questa discussione relativa alle "piccole doline"...io sono nella zona Ovest della provincia e passando spesso "lungo" le colline moreniche da Sona fino all'area Custoza-Valeggio si trovano "buche" naturali dove incredibilmente a volte si creano condizioni di microclimi stratosferici...le mie misurazioni non sono accurate come le vostre ma basta il termometro della macchina per vedere le differenze. Io poi passo casualmente e non con un'uscita mirata. Se penso a quante "buse" ci sono credo che se ne vedrebbero delle belle. Prima alle 18 già -2 in zona San Giorgio in Salici-Castelnuovo quando qui a Lugagnano "campagna" +2.0.

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                        • #13
                          Re: Ondata di freddo in arrivo! Commenti e scenari!

                          Anche se non credo sia al livello delle migliori "doline" della città, segnalo il parcheggio del campo sportivo junior, quello con pizzeria annessa, a santa Lucia. In caso di inversione e calma di vento, mediamente fa segnare al termometro della macchina anche tre gradi in meno rispetto alla strada adiacente ai campi, distante non più di 50 metri. Ieri sera ad esempio alle 22 un impressionante -4,5°. Tornato sulla strada termometro in risalita immediata fino a -1°

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                          • Massimo M.
                            Socio Estremo Meteo4
                            • Aug 2014
                            • 9467

                            #14
                            Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

                            La morfologia del territorio, il suo uso e l'urbanizzazione incidono sulle temperature del suolo o dei primi strati dell' atmosfera.

                            L'aria fredda si comporta quasi come un liquido e scendendo nelle valli occupa le depressioni. Ma il flusso deve rimanere laminare altrimenti la turbolenza crea rimescolamento. Le vallate più grandi sono quelle in cui il flusso catabatico é più intenso e maggiore é quindi il rischio di rimescolamento.

                            Se guardiamo le nostre zone negli ultimi decenni ci sono state modificazioni antropiche in grado di modificare la stratificazione locale.

                            I centri abitati mostrano un effetto isola di calore da un lato e interagiscono con la brezza dall' altro. Accade quindi che nelle vallate a monte dei centri abitati si registra un rallentamento della brezza mentre nel centro abitato si forma turbolenza che rimescola.

                            Le infrastrutture creano invece barriere in grado di formare dei bacini di aria fredda. Dalle nostre parti questi elementi sono rappresentati dalla linea ferroviaria dal rilevato dell' autostrada o dagli argini dei fiumi .

                            Anche le colture agricole modificano la risposta termica del suolo e interagiscono con le brezze.
                            Una cinquantina di anni fa le vallate erano coltivate a seminativo e cereali oggi quasi esclusivamente a vigneto.
                            I filari alberati molto diffusi sono stati rimossi.
                            Anche le serre formano delle superfici più calde.
                            Nella pedemontana veronese le temperature al suolo sono aumentate più per la modifica del suolo piuttosto che per la CO2
                            non dire gatto se non ce l'hai nel sacco

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                            • #15
                              Re: Est veronese: il fascino dell'inversione

                              Originariamente inviato da Massimo M. Visualizza il messaggio
                              La morfologia del territorio, il suo uso e l'urbanizzazione incidono sulle temperature del suolo o dei primi strati dell' atmosfera.

                              L'aria fredda si comporta quasi come un liquido e scendendo nelle valli occupa le depressioni. Ma il flusso deve rimanere laminare altrimenti la turbolenza crea rimescolamento. Le vallate più grandi sono quelle in cui il flusso catabatico é più intenso e maggiore é quindi il rischio di rimescolamento.

                              Se guardiamo le nostre zone negli ultimi decenni ci sono state modificazioni antropiche in grado di modificare la stratificazione locale.

                              I centri abitati mostrano un effetto isola di calore da un lato e interagiscono con la brezza dall' altro. Accade quindi che nelle vallate a monte dei centri abitati si registra un rallentamento della brezza mentre nel centro abitato si forma turbolenza che rimescola.

                              Le infrastrutture creano invece barriere in grado di formare dei bacini di aria fredda. Dalle nostre parti questi elementi sono rappresentati dalla linea ferroviaria dal rilevato dell' autostrada o dagli argini dei fiumi .

                              Anche le colture agricole modificano la risposta termica del suolo e interagiscono con le brezze.
                              Una cinquantina di anni fa le vallate erano coltivate a seminativo e cereali oggi quasi esclusivamente a vigneto.
                              I filari alberati molto diffusi sono stati rimossi.
                              Anche le serre formano delle superfici più calde.
                              Nella pedemontana veronese le temperature al suolo sono aumentate più per la modifica del suolo piuttosto che per la CO2
                              analisi molto interessante e completamente condivisibile. Aggiungo anche le modificazione della rete idraulica agraria, un tempo c'era molta più acqua a pelo libero o cmq superficiale. Ora molti scoli sono intubati e i sistemi di drenaggio "asciugano" rapidamente i terreni. Senza dimenticare che zone come la Valtramigna erano caratterizzate anche da prati inondabili.
                              Insomma come dici te una caratterizzazione del territorio che sicuramente interveniva sulla dinamiche termiche dei primi strati dell'aria

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